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The Fairy Round

Il diario di una rapsodica psico-musicista

 

 

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Libri e coincidenze

Post n°114 pubblicato il 14 Settembre 2006 da thefairyround

Stavo rileggendo poco fa l’ultimo post di uno dei mie blog preferiti (e amici) - Abbandonare Tara. Si parla di libri.
Anche per me i libri sono amici, specchi, compagni di viaggio.
E lo sono a volte per il loro contenuto (ciascuno di noi è una storia… a volte le storie fotografate nei libri troviamo parte di noi, echi del passato, ombre del futuro, colori che abbiamo dimenticato, sognato, dipinto nel cuore), a volte per il loro essere.
Negli ultimi tre giorni sono entrati in casa 4 libri… con personalità, identità e storie diverse.
Primo (in ordine temporale)… un vecchio manoscritto (be’… non l’originale, un facsimile).

 

Pezzi anonimi per viola da gamba (alcuni necessiterebbero del basso continuo con la tiorba: ci sono candidati? Oppure qualcuno vuole gentilmente avvisare Lislevand che nel caso passasse da queste parti… Perché al momento mi trovo carente di un tiorbista).
L’ho cercato tanto (il manoscritto non il tiorbista). Avevo la musica su Cd (e anche questa trovata per caso in una bancherella di occasioni… quelle dove finisco i cd che non vuole nessuno….) e mi ero innamorata della sonorità, della profondità sonora e musicale di questi pezzi scritti da qualche sconosciuto secoli fa. Che storia avranno? Per chi saranno stati scritti? A cosa avranno pensato i musicisti che li hanno suonati prima di me.
Anche le pagine, anche le note hanno una loro storia.
E ancora prima di provare a “leggerli” con lo strumento, mi sono gustata la parte visiva, il nastro delle note, le cancellature, la mano dell’anonimo scrivente.
E ora anche la mia storia entra a far parte di quella di queste note.
Cosa aggiungerò di mio? Come le leggerò?
La musica è anche sentire… La musica è anche una storia… Non solo misure e ritmo. Ma forse ora è l’animo rapsodico a parlare.

Poi è arrivato con autorevolezza lui. The kitchen diaries.


Un libro che prima ancora da leggere è da toccare. Avete mai provato a sentire come sono diversi al tatto i libri? Specie quelli fati un po’ come una volta… copertina rigida, magari la costina in tessuto….
Questo è così. Massiccio. Solido. Che dà soddisfazione.
Poi, sempre prima di leggerlo è un libro nuovo che sa di libro nuovo. Di promesse e ore passate a sfogliarlo sotto una luce calda. Quindi va annusato.
E poi è un libro con foto bellissime… quindi si può anche guardare, immaginare, cercando di intuire cosa ci racconterà da quello che ci suggerisce con colori e forme.
Poi ovviamente va anche letto. E’ veramente splendido. Ricette per ogni mese dell’anno, con i prodotti di stagione. Ma soprattutto corredate dal diario del cuoco che le propone.
Un’altra storia. Quasi proustiana… corredata dai sapori e dai profumi che quasi traspaiono dalle pagine.
Un libro multisensoriale da guardare nei moneti di stanchezza. Non ho ancora capito bene perché ma è di quelli che regalano sorrisi (prezioso dunque).

Poi un po’di serietà.
Statistical Methods for Psychology (fifth edition)

 

La statistica da una parte mi ha sempre inquietata. Dall’altra mi affascina. L’idea di poter avere certezze (????) matematiche su ricerche psicologiche… dà da pensare. Ma regala anche tante certezze.
Poi una volta leggevo in uno dei miei romanzi preferiti di una ragazza che quando era un po’ giù andava in libreria e sfogliava testi di matematica pura, leggendo qua e là. Il “matematichese”, le formule, le dimostrazioni, riuscivano sempre a calmarla (pur essendo studentessa di storia e capendo quindi ben poco della sostanza che stava dietro le formule).
E per certi aspetti del libro non nego che questa componente ci sia anche per me.
Trascrivo del tutto a caso.
[…]Here we see that most observations have leverage values that fall between about 0.00 and 0.20. The mean leverage is (p + 1)/N = 2/12= 0.167, And that is about what we would expect. Notice, however, that two cases have largere leverage – namely cases 11 and 12, the latter of which exceeds Stevens’ rule of thumb of 3(p +1)/n=3(2)/12=0.50. [...]
Trovo che sia rassicurante di per sé (a prescindere da quanto si capisca o meno dei dati sottostanti). E’ semplice e scorrevole. Certo. Non si discute. Nessun problema. Bello, no?

E infine il libro che ho subito iniziato a leggere.

E’ arrivato ieri – un regalo questa volta.
In occasione di una cena fatta a seguito del corso a Breno, per farsi due risate ricordando corsisti, bar e incisioni. Per parlare di David Lynch, di video, viole da gamba e anche un po’ della natura umana.
Il corso a Breno era stato segnato da molto coincidenze. S. Vito lo Capo, conferenze, la lettera S, …
Tanto che si era arrivati a parlare di questa ipotesi (sostenuta dalla scuola junghiana) degli eventi sincronistici, fenomeni in grado dio cambiare l’immagine che abbiamo di noi stessi, aprirci nuove prospettive. Questo libro cerca di farci vedere la nostra vita come un racconto dotato di coerenza interna, dove nulla succede senza ragione.
Non sono mai stata una junghiana, ma questo libro che sto leggendo con interesse mi affascina davvero, e lo consiglio a tutte le menti aperte e curiose.

…Caso strano uno dei temi del corso era proprio il pensiero narrativo – autobiografico. L’autobiografica come conoscenza e cura di sé.
E come inizia questo libro?
”Non si può quindi rimproverare al romanzo di essere affascinato dai misteriosi incontri di coincidenze…, ma si può a ragione rimproverare all’uomo di essere cieco davanti a simili coincidenze nella vita di ogni giorno, e di privare così la propria vita della sua dimensione di bellezza”
[Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere]

Speriamo davvero di riuscire a vederle queste coincidenze nella nostra vita di tutti i giorni… (magari anche attraverso i libri… impariamo a leggerli per leggere in essi la nostra stessa storia e riuscire a riconoscerla quando la viviamo…)

B.

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Commenti al Post:
morton0
morton0 il 14/09/06 alle 22:48 via WEB
Grazie ... Mi porterò il tuo pensiero, domani :-)
 
 
thefairyround
thefairyround il 14/09/06 alle 22:51 via WEB
:-) :-) e non dimenticare l'abbraccio!
 
   
morton0
morton0 il 14/09/06 alle 22:54 via WEB
Certo, quello in particolare ...
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Coach Outlet Store O il 26/04/12 alle 04:50 via WEB
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thebonini
thebonini il 14/09/06 alle 23:58 via WEB
Hey Barb...mi fa piacere che il libro ti incuriosisca:) tra l'altro quando parlasti del pensiero narrativo durante il corso citando "L'autobiografia come cura di sè" rimasi colpito perchè anch'io ne avevo comprata una copia anni fa. Volevo dirtelo e chiederti delle cose a riguardo ma poi me ne sono scordato..fino a che non ho letto il tuo post.. vabbè in effetti non è sta gran coincidenza:) ma il fatto che il libro che ti ho regalato ti abbia fatto pensare subito a quello mi ha colpito... Ps sono già in astinenza da Tartare del bucaniere!:) ci sentiamo
 
 
thefairyround
thefairyround il 15/09/06 alle 19:23 via WEB
Ne parleremo allora quanto prima... (una volta feci anche da spia in un corso sull'autobiografia ispirato anche al libro che citi... ma questa è un'altra - lunga - storia). Così potrai anche richiedere una seconda "dose" di tartare. Oppure ti do la ricetta così la aggiungi al tuo ricettario (insieme al sushi). :-)
 
   
thebonini
thebonini il 15/09/06 alle 20:04 via WEB
Alla seconda dose di tartare non posso rinunciare e (ovviamente) anche al racconto... comunque, vista la grave forma di dipendenza che mi ha(i) causato, ne esigo la ricetta!:)
 
     
thefairyround
thefairyround il 15/09/06 alle 22:28 via WEB
La ricetta te la passo volentieri (dopotutto il libro mi piace sempre di più, quindi l'hai ampiamente meritata....), ma poi - ovviamente - la prossima volta te ne farò una versione diversa... così svilupperai un'altra forma di dipendenza (eh eh eh ==> sadismo del cuoco ).
B.
 
oh_edelweiss
oh_edelweiss il 15/09/06 alle 10:39 via WEB
La statistica e' stata definita da qualcuno come "la scienza che riguarda le leggi della casualita'". E' curioso, ma anche affascinante, che si cerchino leggi che descrivono e/o spiegano fenomeni aleatori.
Al libro di statistica e a "Nulla succede per caso" io accosterei ad istinto "La bellezza dei frattali": libro pubblicato nel lontano 1989, dove si parla di caos, di fenomeni aleatori e di matematica d'avanguardia senza formule ma soltanto grazie ad immagini.
Einstein, nella sua vecchiaia, disse che "Dio non gioca a dadi con il cosmo" ... mi viene in mente cosi' d'istinto, forse sull'onda di "Nulla succede per caso" (che non ho letto ma che tratta di temi ben diversi, e che mi pare tanto interessante!).
 
 
thefairyround
thefairyround il 15/09/06 alle 22:35 via WEB
... Cavoli! Hai ragione... Ma io mi illudevo di andare a studiare la causalità. Magari anche nella casualità però... Che confusione con tutte queste cause e questi casi... Ma se poi ha ragione il signore del libro e nulla succede per caso? Allora non c'è più casualità, e non devo più studiare statistica? Aboliamo la regressione lineare? Il chi quadro? L'analisi log-lineare? Le equazioni strutturali? E che vita sarebbe senza la log-lineare? ;-) (scherzo ovviamente)
B.
 
vergine_e_martire
vergine_e_martire il 17/09/06 alle 23:50 via WEB
che la matematica sia fonte di sicurezza è un assioma che resta comprensibile ad una ristretta cerchia di iniziati! io non lo capirò mai. appena vedo dei numeri entro in ansia!
 
 
thefairyround
thefairyround il 19/09/06 alle 23:31 via WEB
Sai qual'è il trucco secondo me? Arrendersi di buon grado al fatto che quei numeri lì non li capiremo mai fino in fondo. Che però loro stanno bene (anzi benone) anche se noi non li capiamo, e seguono felici le loro misteriose leggi. E' questa deresponsabilizzazione davanti a qualcosa di certo e sicuro che ti toglie l'ansia e ti fa stare bene! :-) [troppo rapsodico come ragionamento?!]
 
karapsi
karapsi il 19/09/06 alle 21:27 via WEB
non potevo non commmentare un post dove si parla di libri...abbiamo gli stessi gusti! la statistica (a me fa evadere dalla realtà...), il cibo (la locanda "la barbarina" mi aspetta!!), nulla succede per caso non l'ho letto, ma è di quelli che mi ispirano. già che ci sono consiglio un libro che sto leggendo, dove si unisce anche la musica: enzo siciliano "i bei momenti", è piccolino, ha vinto il premio strega qualche anno fa e la protagonista è la moglie di mozart (ma che tipino che era mozart!). kundera, che hai citato, è un altro mito, da leggere. e invece tornando al cibo, barbara ce l'hai il mitico libro dell'artusi? ha un sacco di ricette e scritto in italiano "del tempo". a casa mia è quasi una "bibbia" della cucina. sulle coincidenze, per me nulla avviene per caso (nè dentro di noi, e forse nemmeno fuori di noi...). un bacione
 
 
oh_edelweiss
oh_edelweiss il 19/09/06 alle 21:40 via WEB
Tu quoque il Pellegrino Artusi ??!!!
E' un mio mito in cucina, col suo titolo curioso La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene e il toscano dell'800 (che mi crea non pochi problemi di comprensione...) ma con la grande ricchezza di ricette della tradizione italiana. Per dare un'assaggio del libro a chi non lo conoscesse, trascrivo il giudizio dell'Artusi sul cioccolato: Chi ha lo stomaco da poterla tollerare "la cioccolata conviene - dice il professor Mantegazza - ai vecchi, ai giovani deboli e sparuti, alle persone prostrate da lunghe malattie e da abusi della vita". Per chi lavora col cervello e non può stancare il ventricolo di buon mattino con una succulenta colazione, il cacao offre un eccellente cibo mattutino.
 
   
thefairyround
thefairyround il 19/09/06 alle 23:34 via WEB
Via non mi cadere così sul toscano dell'800! Te che sai tutto! Si capisce bene dài... E poi è solo italiano.... mica un dialetto!!!!! ;-)
comunque come chi mi conosce ben sa.... in effetti nella mia colazione la cioccoalta non amnca mai!
 
 
thefairyround
thefairyround il 19/09/06 alle 23:32 via WEB
Non so come mai... ma "sospettavo" che avessimo gusti letterari simili!
Non ho l'Artusi a casa... ma ho un'edizione storica (e annotata a mano) che era di una mia bisnonna pistoiese! (grande vanto della "locanda la Barbarina").
 
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Foto "gambistiche" e montaggio di Alessandro Bonini
...grazie Ale! ;-)

 

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