Mi arrabbio difficilmente.
Di solito penso che non ne vale la pena… che si vive meglio standosene tranquilli.
Ma a volte capita che qualcuno superi davvero ogni limite e mi faccia uscire dalla divina grazia.
E allora divento (quasi) pericolosa.
Le persone sono strane. Sanno essere cattive a volte.
E allora ti aggrovigliano tutto dentro.
Ora mi sento così….
Cancellature, strappi… ho perso il tempo…
Qualche nota è stata cancellata - da quel male dentro a cui non sai neanche dare bene un nome.
Ci sono momenti come questo in cui vorrei davvero spaccare qualcosa. Urlare.
Correre fino a non avere più fiato.
Poi prendo la viola e suono.
E quella cosa dentro inizia a fare meno male.
Le urla diventano suoni, note.
Perfino io, con il mio animo rapsodico, trovo un ordine, un tempo. A cui aggrapparmi.
I suoni sono forti, profondi, vibranti.
Lo strumento è la mia voce, il mio dolore, la mia rabbia.
La musica diventa rosso scuso, quasi nero.
E va bene così.