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Post n°178 pubblicato il 02 Giugno 2007 da thefairyround
Con un po’ di ritardo rispondo al graditissimo invito della zia Ody, della dolcissima Lilith_0404 e della mia cantante preferita (Ilike06) e penso un po’ ai libri che hanno seganto la mia storia. Ci ho provato…con la consapevolezza che andrò a comporre un quadro non certo completo. Il primo libro che mi è venuto in mente è stato “Una musica costante” di Vikram Seth. Ma avevo già incontrato Vikram Seth attraverso il corrispettivo indiano dei promessi sposi (che però è molto più divertente), “Il ragazzo giusto”. Nessuno ci crede quando confesso di aver letto almeno 4 volte un libro di 1595 pagine, ma è proprio così. Quale che sia la fase che sto attraversando questo romanzo trova sempre il modo di arricchirmi. Pensando ai libri che hanno in certo senso dato il via o caratterizzato quello che sono ora… E, anche se forse non è uno di quei libri che si leggono la notte sotto le coperte con una lampadina tascabile) “Psicologia” di G. Lindzey, R.F. Thompson e B. Sping. Il mio manuale di psicologia generale. Dopo questo esame ho iniziato ad avere seri sospetti sul fatto che “da grande” (invece di salvare il mondo, fare la scrittrice, la cuoca, la ballerina, l’investigatrice privata, la spia, la musicista, ecc) forse avrei fatto qualcosa di simile alla psicologa. E infatti faccio qualcosa di simile. Sort of. Tornando indietro alla mia adolescenza ricordo un libro letto davvero di notte sotto le coperte. E le telefonate interminabili per leggere all’amica del cuore i passaggi migliori. E le infinite discussioni esistenziali sui personaggi e sulle loro scelte.- “Due di due”. Andrea de Carlo. E andando ancor più indietro… Il mio primo amore. Ai tempi in cui le amiche svenivano dietro gli occhini dolci di qualche attore, io mi perdevo dietro ad Archie Goodwin, l’assistente di Nero Wolfe. Nessuno è perfetto. E ora il passaggio di testimone… B. |
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Immagino però che la vena romantica che ha accompagnato la mia lettura di Rex Stout fosse assente per il tuo collega... ;-)
io su Due di Due mi sono arenata. è ciò che per me non deve essere un buon libro: figurati un po!. mi perdoni?
Per "due di due": e ci mancherebbe!!! Tra l'altro sospetto che, almeno qualche volta, i libri assumano caratterizzazioni diverse a seconda del periodo in cui li leggiamo per la prima volta. Forse se non l'avessi preso in mano in piena adolescenza tumultuosa, se non ne avessi letto metà al telefono con l'amica/confidente... chissà.... ;-)
Grazie di esserti "unita" al gioco! Abbraccio