Tra parentesi

Lavorare stanca

Ci sono dei dati di fatto nella vita e questo è uno: lavorare stanca.
Del mio lavoro non ho mai parlato nel mio blog, nè ho voglia di farlo adesso, ma questo periodo in cui le ore di lavoro sembrano più lunghe della notte di un esquimese, questo periodo in cui colloquiare coi colleghi significa prendere alla sera almeno due pastiglie di Maalox (n.d.r. antiacido), questo periodo in cui le giornate sono talmente piene che a volte mi rendo conto di essere diventata una dei maggiori azionisti della "4 salti in padella", in questo periodo appunto, talvolta, verso le sette di sera mi sento... stanca. 
Volendo essere precisi in realtà già sono in coma profondo alle sette del mattino ovvero quando mi alzo, ma questa è un'altra storia...
Io credo che fare un lavoro che tutto sommato piace sia già una grande fortuna e quindi se ti capitano dei periodi in cui le cose si complicano o qualcosa va storto non dovresti scoraggiarti, ma la faccenda peggiora quando ad un certo punto, non si sa per quale meccanismo infernale, nella tua mente ormai offuscata dalla stanchezza fisica e mentale, incomincia a farsi strada un'idea devastante: "E se avessi sbagliato lavoro?"
Ora qualcuno dirà "Io me lo ripeto tutti i giorni"... ok, va bene, ma se tu eri una di quelle persone convinte, che ha fatto delle scelte ben precise contro tutto e contro tutti per continuare su una certa strada, sulla via di un lavoro non redditizio, non rilassante, non carrieristico, ma semplicemente che sembrava piacerti... be'... se sei una di codesta specie e ti viene il dubbio, sei fregata!
Si, perchè il lavoro non redditizio, non rilassante, non carrieristico improvvisamente ti sembra pesante... pesante... anzi pesantissimo!
Vabbe', magari poi questa sensazione  passa... non certo visionando nè la prossima busta paga, nè il prossimo neo assunto-collega... ma forse quando un giorno improvvisamente ti sembrerà di aver fatto qualcosa di buono, e così ti dimenticherai che "lavorare stanca". Forse.