Tu e il Paradiso

Immagini sacre, preghiere e pensieri...dal Cielo

 

SE SIETE INFELICI NON RIMPROVERATELO A ME!

 

Io sono la Luce,

e voi non mi vedete.

  Io sono la Via,

e voi non mi seguite.

  Io sono la Verità,

e voi non mi credete.

 Io sono la Vita,

e voi non mi cercate.

 Io sono il Maestro,

e voi non mi ascoltate.

 Io sono il Capo,

e voi non mi obbedite.

 Io sono il vostro Dio,

e voi non mi pregate.

 Io sono il vostro grande Amico,

e voi non mi amate.

Hai ragione, o Gesù, troppo poco ti ricordiamo

e troppo poco ti amiamo, per questo siamo infelici.

Ma le tue braccia aperte ci invitano al tuo cuore

e ci assicurano il perdono.

Nel tuo cuore, fonte di luce,

ritroveremo la forza per seguirti Via, Verità e Vita;

la grazia per ascoltarti Capo e Maestro;

la gioia per amarti Dio di Amore,

Amico di quanti confidano in te. 

 

 

AREA PERSONALE

 

PREGHIERA A PADRE PIO

 

Tu povero nascesti, o Padre Pio 

come fu Cristo, il nostro Redentore,

compagna l'umiltà ti fu fedele,

 immensa la Tua fede nel Signore.

Simigliante a Gesù anche le piaghe, 

che Tu accettasti con rassegnazione

memore del penoso Suo Calvario e della tormentata Sua Passione.

Or che Tu godi dell'Eterna Luce, fulgente, radiosa ed infinita,

continuando a darci il Tuo aiuto 

mostrati a noi quel che Tu fosti in vita.

In questo mondo pieno di tristezza 

dona il sollievo a tutti i sofferenti,

infondi in noi l'amore in ogni cuore, 

la fratellanza tra le umane genti.

Noi affidiamo a Te le nostre pene, 

or che ormai sei più vicino a Dio,

fa quel che puoi per il nostro bene 

intercedi per Noi, o Padre Pio!

 

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San Giacomo " Il Maggiore" : Apostolo e Martire del I secolo

Post n°26 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da osservandoilparadiso
Foto di osservandoilparadiso

Il Cammino a Santiago di Compostela è il lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, presso cui sarebbe la tomba di Giacomo  “Il Maggiore”.

 San Giacomo di Compostela è stato uno dei dodici apostoli di Gesù.

 Genealogicamente San Giacomo detto Giacomo “il Maggiore” è figlio di Zebedeo e di Salomè nonchè fratello di Giovanni evangelista.

L’appellativo di “Il Maggiore” viene utilizzato per indicare San Giacomo di Compostela e per distinguerlo dall’apostolo di Gesù Giacomo di Alfeo chiamato Giacomo “il minore”.

San Giacomo nacque a Betsaida e morì in Giudea nel 44 d. C. giustiziato per mezzo della decapitazione dal re Erode Agrippa in quanto cristiano.

Tra tutti i Martiri cristiani, il primo fu Santo Stefano. Tra gli Apostoli, primo Martire fu San Giacomo. Tutti gli Apostoli, tranne San Giovanni, morirono Martiri. Almeno così vuole la tradizione, anche quando non sono rimasti documenti storici certi.

 San Giacomo de Compostela era uno dei tre discepoli più fidati di Gesù, uno dei primi a ricevere la chiamata quando stava pescando nel lago de Genesaret ed è stato direttamente testimone: 

  • della trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor
  • della resurrezione della figlia di Giairo
  • dell’ultima notte di Gesù al Getsemani

 Dopo la morte  e la resurrezione di Gesù continuò a diffondere il Vangelo nella sua opera d’evangelizzazione per il mondo ed è diventato per la religione cattolica una delle figure più carismatiche ed importanti della cristianità.

Giacomo e Giovanni, fratelli, erano stati chiarnati da Gesù « i figli del tuono ». La loro stessa mamma, Salomè, ambiziosissima, li spingeva al seguito del Maestro, e udendo parlare Gesù di regno e di futura gloria, chiese ingenuamente che tenesse i suoi figli ai posti d'onore, ai lati del trono. Gesù aveva risposto a quella madre tanto umanamente ansiosa dell'avvenire dei suoi figli: « Voi non sapete ciò che domandate ».

Ecco infatti ciò che essi avevano chiesto, per bocca della loro madre: Giacomo il martirio; Giovanni la deportazione nell'isola di Patmos. Veramente, all'inizio, non erano stati essi a farsi avanti: Gesù li aveva chiamati mentre, sulla barca di Zebedeo, loro padre, i due fratelli riparavano le reti dopo la pesca. Da quel momento, lasciando il padre pescatore con i mercenari, essi seguirono Gesù, con la madre, contenta che i suoi figli diventassero, secondo la promessa del Maestro « pescatori di uomini ».

Non sapeva, la brava mamma, che l'esca di questa nuova pesca, sarebbe stato il sangue, prima della vittima divina, poi dei testimoni martirizzati. Ecco infatti com'è narrata, negli Atti degli Apostoli, la fine di Giacomo a Gerusalemme: « E a quel tempo il Re Erode si mise a maltrattare alcuni dei credenti. Fece morire così di spada Giacomo, fratello di Giovanni ». Niente altro.

 Soltanto nove secoli dopo, la fama del figlio di Zebedeo e di Salomè riempì il mondo cristiano, a causa della veneratissima tomba di Compostela, meta di tutti i pellegrinaggi medievali.

Ma se San Giacomo morì martire a Gerusalemme,come mai la sua tomba si trovava in Spagna? Fu una questione non facile a spiegare, attorno alla quale eruditi e critici hanno a lungo discusso. Certo è che solo verso l' 830 venne scoperto, in una località della Galizia, un sepolcro romano, che fu ritenuto, per varie ragioni, di San Giacomo.

Quando venne scoperto il sepolcro romano, Compostela si protendeva verso la Spagna ancora invasa dagli infedeli, e San Giacomo era davvero l'animatore della speranza cristiana. Egli diventava così il barone, il condottiero, che indicava la via della riscossa. Assumeva quasi figura di « matamoro », cioè di combattente contro i Mori, invocato protettore nelle battaglie. San Giacomo di Compostela divenne così un santuario, il luogo di convegno di tutti i pelle­grini.

San Giacomo stesso fu rappresentato come un pellegrino, col bordone in mano, la zucca dell'acqua e la conchiglia per bere. Proprio la conchiglia fu il distintivo dei pellegrini diretti a San Giacomo di Compostela mentre i « romei » diretti a Roma avevano per distintivo la Veronica, cioè il volto di Gesù. La palma, infine, era il distintivo di coloro che, ancor più coraggiosamente, si recavano a Gerusalemme, dove San Giacomo aveva subito il martirio, ma dove sembrava quasi dimenticato, da quando la sua fama era volata tanto alta sull'Europa, approdando a Compostela, in Galizia.

 

PREGHIERA DI GIOVANNI PAOLO II 
DINANZI ALLA TOMBA DI SAN GIACOMO

Santiago de Compostela (Spagna) - Sabato, 19 agosto 1989

San Giacomo!

Sono qui, nuovamente, presso il tuo sepolcro / al quale mi avvicino oggi, / pellegrino da tutte le strade del mondo, / per onorare la tua memoria ed implorare la tua protezione./ Giungo dalla Roma luminosa e perenne, / fino a te che ti sei fatto pellegrino sulle orme di Cristo / ed hai portato il suo nome e la sua voce / fino a questo confine dell’universo. / Vengo dai luoghi di Pietro / e, quale suo successore, porto a te / che sei con lui colonna della Chiesa, / l’abbraccio fraterno che viene dai secoli / ed il canto che risuona fermo ed apostolico nella cattolicità. / Viene con me, san Giacomo, un immenso fiume giovanile / nato dalle sorgenti di tutti i paesi della terra. / Qui lo trovi, unito e sereno alla tua presenza, / ansioso di rinnovare la sua fede nell’esempio vibrante della tua vita. / Veniamo a questa soglia benedetta in animato pellegrinaggio. / Veniamo immersi in questo copioso esercito / che sin dalle viscere dei secoli è venuto portando le genti fino a questa Compostela / dove tu sei pellegrino ed ospite, apostolo e patrono. / E giungiamo qui al tuo cospetto perché andiamo uniti nel cammino. / Camminiamo verso la fine di un millennio / che desideriamo sigillare con il sigillo di Cristo. / Camminiamo ancora oltre, verso l’inizio di un millennio nuovo / che desideriamo aprire nel nome di Dio. / San Giacomo, / abbiamo bisogno per il nostro pellegrinaggio / del tuo ardore e del tuo coraggio. / Per questo veniamo a chiederteli / fino a questo “finisterrae” delle tue imprese apostoliche. / Insegnaci, Apostolo ed amico del Signore, / la via che porta a lui. / Aprici, predicatore delle Spagne, / alla verità che hai imparato dalle labbra del Maestro. / Dacci, testimone del Vangelo, / la forza di amare sempre la vita. / Mettiti tu, patrono dei pellegrini, / alla testa del nostro pellegrinaggio di cristiani e di giovani. / E come i popoli all’epoca camminarono verso di te, / vieni tu in pellegrinaggio con noi incontro a tutti i popoli. / Con te, san Giacomo apostolo e pellegrino, / desideriamo insegnare alle genti d’Europa e del mondo / che Cristo è - oggi e sempre - / la via, la verità e la vita.

 
 
 
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Un blog di: osservandoilparadiso
Data di creazione: 13/12/2010
 

E' GRADITO ALLA MADONNA E A GESÙ

CHIEDIAMO AI SANTI DI INTERCEDERE PER NOI

Novena a Dio Padre e ai 9 Cori degli Angeli (per qualsiasi grazia)

Novena a S.Gianna Beretta Molla (per avere un figlio) -

Novena a S. Teresa di Lisieux - 

 

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LA MADONNA CI ESORTA A RECITARE IL ROSARIO

 

A Fatima, a Lourdes e a Medjugorje la Madonna ha incitato insistentemente alla recita del Rosario

La Mamma celeste ci ha invitato a recitare il Rosario come arma potente contro il male.

Può sembrare una preghiera ripetitiva, invece è come due fidanzati che si dicono l'un l'altro tante volte "ti amo"... 

"Col Rosario si può ottenere tutto. 

Esso è come una lunga catena che lega il cielo alla terra; 

una delle estremità è nelle nostre mani e l'altra in quelle della S. Vergine. 

Finché il Rosario sarà recitato, Dio non potrà abbandonare il mondo, perché questa preghiera è potente sul suo cuore. 

La dolce Regina del Cielo non può dimenticare i suoi figli che, senza interruzione, ripetono le sue lodi. 

Il Rosario sale come incenso ai piedi dell'Onnipotente. 

Maria lo rinvia subito come una benefica rugiada, che viene a rigenerare i cuori. 

Non c'è preghiera che sia più gradita a Dio del Rosario". 

(S. Teresa )

" Durante un esorcismo, attraverso la persona posseduta, 

Satana mi ha detto : 

Ogni Ave Maria del Rosario, è per me una mazzata in testa ; 

se i cristiani conoscessero la potenza del Rosario, per me sarebbe finita ! " 

(Don Gabriele Amorh )

 

 
 

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