« L'annuncio del Dicastero | Nessuno si ricorderà » |
Post n°2263 pubblicato il 02 Luglio 2017 da namy0000
Molti se ne vanno, loro sono rimasti». Sono i calabresi che non solo dicono di no alla ’ndrangheta e denunciano, ma continuano il loro lavoro nella loro terra. Vite blindate, vite a rischio ma vite vere. «Io ho scelto come morire, da uomo libero, non da schiavo», dice Gaetano S., imprenditore edile, da 15 anni sotto scorta, dopo aver respinto le richieste di cosche... A Nino D., anche lui imprenditore, hanno sparato ben 44 colpi di kalashnikov contro l’azienda, ma non ha mollato, anche se gli dicono «ma chi te lo fa fare, perché lo stai facendo, mettiti a posto». E rimane al suo posto. |
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