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Post n°3923 pubblicato il 17 Ottobre 2023 da namy0000
Tag: cambiamento, Canzone, corpo, Digiuno, Dolore, guerre, mondo, paradigma, poesia, pregare, schieramenti, sofferenza, terra, umanità “E questo corpo enorme che noi chiamiamo Terra Ferito nei suoi organi dall’Asia all’Inghilterra Galassie di persone disperse nello spazio Ma quello più importante è lo spazio di un abbraccio Di madri senza figli, di figli senza padri Di volti illuminati come muri senza quadri Minuti di silenzio spezzati da una voce [...] Non mi avete fatto niente, non mi avete tolto niente […], non avete avuto niente Perché tutto va oltre le vostre inutili guerre C’è chi si fa la croce, chi prega sui tappeti Le chiese e le moschee, l’Imam e tutti i preti Ingressi separati della stessa casa Miliardi di persone che sperano in qualcosa Braccia senza mani, facce senza nomi Scambiamoci la pelle in fondo siamo umani Perché la nostra vita non è un punto di vista E non esiste bomba pacifista […] Cadranno i grattacieli e le metropolitane I muri di contrasto alzati per il pane Ma contro ogni terrore che ostacola il cammino Il mondo si rialza col sorriso di un bambino” (Ermal Meta & Fabrizio Moro, “Non mi avete fatto niente” 2018)
“Lordi di sangue sure e salmi, e ogni preghiera è bestemmia a legittimare macabre danze di armi. E il tuo grottesco simulacro d'umanità si erge sinistro famelico e ferino ove naufraga ragione Svendendo dignità. Belluino il tuo grido fa a brani la Parola, deforma Scrittura e la svuota nell'inesorabile naufragio di ogni possibile pietà Da tempo mi sono convinta che senza un cambiamento interiore, spirituale o morale che lo si voglia chiamare, etico; senza mettere in gioco la propria coscienza che si riflette all'esterno e poi torna in se stessa cambiata, non abbiamo molte speranze in un mondo zuppo di odio e di mancanza di reali prospettive di vita e di pace. I fatti degli ultimi giorni, l'orrore cui stiamo assistendo e gli "schieramenti" assurdi e immorali che vedono contrapporre vite a vite, bambini ad altri bambini, orrori ad orrori, mi riempiono di sgomento, ai momenti di rabbia e di indignazione è subentrata una costante sofferenza interiore, che non può essere placata o messa in comune con le parole, o con azioni troppo "rumorose". C'è già troppo rumore intorno. Condivido quindi con convinzione l'iniziativa di una giornata di digiuno e preghiera, e spero che sia la più diffusa possibile.”
“La pace non è soltanto una conquista che si ottiene sconfiggendo chi ha provocato la guerra, è soprattutto una condizione nella quale l'umanità conserva l’ordine naturale del creato nel rispetto di ogni persona. La pace, pertanto va costruita pazientemente giorno dopo giorno con il contributo di ognuno a partire dalle piccole comunità per irradiarsi a livello più esteso. In questo senso la preghiera trascende lo spazio intimo e costituisce una rete a supporto della buona causa.”
“Nel 2022 si sono spesi 2200 miliardi di dollari in armi: perchè chi governa abbia il coraggio di cambiare il paradigma armi = sicurezza dei potenti, in disarmo = sicurezza dei popoli, come richiama Isaia:” con le loro spade costruiranno vomeri di aratro e con le loro lance falci, una nazione non alzerà più la spada contro un’altra e non impareranno più la guerra” affinchè possa nascere qualcosa di nuovo sotto il sole, cammini di fraternità e di cooperazione, percorsi di unità tra i popoli e rispetto per le vite della povera gente e per l'unico pianeta che abitiamo.”
“È che alla fine finisco col domandarmelo Cosa ci faccio qui In questa stanza Su questo tavolo A studiare la democrazia antica Mentre lì muoiono Mentre lì la democrazia non esiste Mentre il dominio li spezza E se domani morirò E non sotto una bomba Investita per strada O accoltellata ad Arco di Travertino O presa da un tir all'uscita di un autogrill O infestata da un tumore Mentre studiavo la democrazia antica Che scusa utilizzerò per non aver difeso quella contemporanea?”
“Qui non s'odono più campane e suoni, non si distingue tra cattivi e buoni. Qui è tutto un odio e sangue umano, non s'ode neanche nessun lamento urlato piano. Solo pianti infestanti e sanguinanti, su tombe sacre o su quelle di uomini come tanti. Vi prego, dimenticate tutto questo male, anche se il dolore di una madre lo so che in cielo sale. Dimenticate fucili e bombe o visi piegati su marmoree tombe, costruite un oasi di pace e mettete fiori al posto del cannone, che così tace. Usate il verbo creare... che è più costruttivo del verbo odiare. Voi create pace per i vostri figli, al posto dei proiettili piantate gigli, create sentimenti di uguaglianza, e l'odio cadrà insieme all'arroganza. Lo so che l'odio è più facile da seguire, d'altronde il dolore di una madre non si può lenire! Ma tu pianta il seme della libertà e vedrai che anche l'ultimo cannone alla fine tacerà”. |
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