Messaggi del 01/03/2020
Post n°3254 pubblicato il 01 Marzo 2020 da namy0000
Coronavirus. Zangrillo: «Le Terapie intensive sono pronte, no al contagio ossessivo» «Lei è qui per chiedermi del coronavirus, giusto? Bene, vengo dal mio reparto, è appena entrato un altro paziente. Siamo a quattro». Pur in una fase incerta, resta ottimista Alberto Zangrillo, prorettore dell’Università Vita-Salute, primario di Anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano e coordinatore – con il professor Antonio Pesenti del Policlinico di Milano – della rete nazionale delle Terapie intensive 'Respira'. Professore, chi finisce in terapia intensiva? Di quanti giorni necessita per guarire, in media, un paziente che entra in una terapia intensiva a causa del coronavirus? Non dovremmo cercare i pazienti positivi? Eppure chi le sventaglia sembra fare proseliti… Torniamo ai casi “positivi”: dobbiamo dubitarne? Insomma, in tanti potrebbero già averlo “smaltito”? Anche di fronte a numeri importanti, sarebbe sufficiente il concorso delle infettivologie e delle pneumologie per prevenire un ricorso eccessivo alle terapie intensive. Qui al San Raffaele abbiamo fatto tesoro dell’esperienza Sars del 2009 e, da sabato scorso, abbiamo predisposto una terapia intensiva ad hoc con 4 posti letto isolati e una terapia semintensiva di 14 posti. Bisogna pensarci prima. Perché un reparto del genere non lo crei dalla mattina alla sera. E non parlo solo dei medici. Ma anche di infermieri ben formati, che sono figure cruciali in terapia intensiva. Perché l’aspetto umano e culturale è più importante di quello strutturale. Parlava del rischio Sars di circa 10 anni fa. Cosa ci ha insegnato? Da questo punto di vista cosa ci riserva il futuro? |
Post n°3253 pubblicato il 01 Marzo 2020 da namy0000
2020, Avvenire 29 febbr. Mattarella: «Il germe dell'odio non è sconfitto per sempre»«Dobbiamo essere vigili. Il germe dell’odio non è sconfitto per sempre. Il timore del diverso, il rifiuto della differenza, la volontà di sopraffazione, sono sentimenti che possono ancora mettere radici, svilupparsi e propagarsi». «Sono comparse, di recente, in questi mesi, scritte contro ebrei sui muri e persino su porte di abitazioni. Folli e fanatici assassini hanno colpito cittadini inermi in borghi e quartieri della nostra Europa», ha rimarcato il capo dello Stato. «Fenomeni limitati», certo, «ma che non possono essere sottovalutati. Perché puntano a colpire i principi, le fondamenta della convivenza, la stessa memoria». «Pur essendo imperfetta, fragile, incompiuta, l’Unione europea rimane il più forte antidoto al ritorno dei muri, dei risentimenti nazionalisti, dei fanatismi che non di rado esibiscono la loro carica distruttiva», ha aggiunto ancora Mattarella. «La nostra civiltà democratica non è sorta dal nulla. È nata perché chi ha conosciuto l’orrore ha promesso solennemente alle nuove generazioni che mai più quell’orrore si sarebbe ripetuto. Questa promessa è iscritta nella nostra Costituzione, dove i diritti sono legati ai doveri di solidarietà, dove l’uguaglianza non è soltanto un orizzonte ma un impegno incessante a rimuovere gli ostacoli, le discriminazioni, le ingiustizie». «È significativo - ha detto - che in questi luoghi, dove avete avuto la forza di erigere un monumento alla memoria e il Parco dedicato alla Pace, si siano vissuti segni di riconciliazione, come - ricorda - la visita del Presidente tedesco Joachim Gauck, del Presidente del Parlamento europeo Martin Schultz, che si sono inchinati davanti all’ossario delle vittime. Gesti che hanno mostrato, una volta di più, come l’Europa unita sia la vera risposta di civiltà all’ideologia di oppressione e di morte che il nazismo e il fascismo volevano imporre ai nostri popoli». «l’Europa unione di minoranze, casa comune di libertà, uguaglianza e solidarietà, motore di democrazia e di cooperazione». «l’Europa unione di minoranze, casa comune di libertà, uguaglianza e solidarietà, motore di democrazia e di cooperazione». E «il processo di costruzione europea è stato la proiezione esterna, lo sviluppo coerente dei principi che hanno ispirato la Resistenza e unito il popolo italiano attorno alla sua Carta costituzionale. Noi - ha affermato ancora il Capo dello Stato -, insieme agli altri Paesi europei, abbiamo compreso che non si dovevano ripetere gli errori successivi alla Grande Guerra, e che la risposta alla volontà di potenza, all’ideologia del dominio e dello sterminio, agli orrori della guerra doveva collocarsi all’altezza della civiltà d’Europa». |
Inviato da: vitaslim
il 08/09/2024 alle 08:55
Inviato da: vitaslim
il 08/09/2024 alle 08:54
Inviato da: animasug
il 13/08/2024 alle 15:52
Inviato da: cassetta2
il 05/08/2024 alle 10:19
Inviato da: dailynews1
il 31/07/2024 alle 12:22