Creato da socrateinerba il 31/08/2007

VERO O FALSO?

Condizionamenti sociali e autenticità. Illusioni. Le maschere allo specchio. Correre verso la moralità comune o verso se stessi?

 

 

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Ritorno alle origini... di questo blog

Post n°25 pubblicato il 13 Ottobre 2007 da socrateinerba

Ho cominciato a scrivere questo blog con l’obiettivo di smascherare i tanti condizionamenti che impediscono alle nostre vite di cercare la Verità. Dopo aver deviato su tante strade secondarie interessanti e ricche di spunti, ritorno alla via principale, che è poi la Strada Maestra per una vera conoscenza.

Premessa

I condizionamenti sono assai subdoli in quanto spingono a credere ed agire in un certo modo mentre la persona è convinta che i propri pensieri ed il relativo comportamento siano frutto della propria libertà.

Scrive Emil Coué, un esperto in terapia suggestiva: "Ed ecco che noi, così fieri della nostra volontà, che crediamo di compiere liberamente ogni nostra azione, non siamo in realtà che marionette di cui la nostra immaginazione (subconscio) tiene tutti i fili".

I condizionamenti agiscono in tutti gli ambiti di formazione del proprio Sé (etica, morale, sessuale, sociale, culturale, etc..) e possono incidere sui più piccoli e insignificanti modi di interpretare un fatto o uno stimolo esterno fino a produrre effetti devastanti nella formazione della propria identità. 

 (segue..)

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Commenti al Post:
socrate52
socrate52 il 13/10/07 alle 02:29 via WEB
Ok socrate ! Ripartiamo da dove eravamo , abbiamo già visto che siamo pieni di condizionamenti anzi senza condizionamenti ,la vita stessa sarebbe impossibile! Ne abbiamo dedotto che ci sono condizionamenti positivi ( quasi necessari..) e condizionamenti negativi ..quelli diretti a conservare il potere di chi li mette in essere e che, di conseguenza ci rendono schiavi in qualcosa! Ora io vorrei lanciare alla tua attenzione ,quello che oggi è forse il più evidente ,ponendomi una domanda : siamo ciò che abbiamo ? O abbiamo ciò che siamo?
 
 
lilliput73
lilliput73 il 13/10/07 alle 23:23 via WEB
(io ci provo...) abbiamo ciò che siamo????? ^___^ lilli
 
 
socrateinerba
socrateinerba il 14/10/07 alle 23:23 via WEB
Carissimo Socrate52, con questa domanda "siamo ciò che abbiamo" o "abbiamo ciò che siamo" mi inviti a nozze. Di primo acchitto direi che oggi più che mai siamo ciò che abbiamo. Spinti all'individualismo più esasperato da una società che ha radicalizzato l'Io fino a farlo diventare come l'apparato, la famiglia, lo Stato, il diritto, la Chiesa, lo vuole, declinato in tante identità quante sono le varie funzioni e tecniche a cui si deve adempiere.... Purtroppo anche l'unico spazio per la realizzazione personale ed autentica del proprio Sè diventa spinto dal moto dell'Avere, nella bramosia di possedere sentimenti, relazioni, persone, affetti, in funzione della propria autorealizzazione. Non trovando ragione di esistere pienamente fuori da noi, cerchiamo negli altri, nell'amore, l'identità perduta. Non capendo che è nell'ulteriorità, nell'alterazione da sè, nella uscità da sè che troviamo l'autenticità dell'incontro, dell'identità emotiva, affettiva, sessuale.. Come diceva il grande Fromm, siamo nell'epoca dell'Io "usa e getta", pronto al via diverso per ogni occasione, per come gli altri ci vogliono. Arriveremo mai alla "Città dell'essere" vaticinata da Fromm dove tutto è funzionale alla realizzazione di noi stessi e quindi alla felicità? Di questo passo, vista la situazione attuale, i nostri politici, la consapevolezza di gruppo, i mass media, etc... credo che la strada per "essere avere ciò che siamo" è ardua....Che ne dici? un abbraccio
 
BARRY_BRITTEN
BARRY_BRITTEN il 14/10/07 alle 20:00 via WEB
Tutta la nostra mente, nel bene e nel male, è condizionata. Venire al mondo in un contesto socio-culturale significa venire (in un certo qual modo) "programmati". Il problema, a mio avviso, non è avere dei condizionamente ma ,bensì, non accorgersi di averne. Nel momento in cui la coscienza di un singolo individuo può elevarsi al di sopra dei propri condizionamenti e contemplarli, dunque, dall'alto, ha forse dunque anche la capacità di scegliere in che misura vuol farsi condizionare da essi. E' solo a questo punto che nell'uomo si può parlare di una libera scelta e di un libero agire, in caso contrario l'essere umano è schiavo inconsapevole di direttive che non vengono da lui ma dall'esterno. Ogni essere umano dovrebbe evolversi in direzione di uno sviluppo di pensiero personale che non lo separi dalla vita sociale ma anzi lo inserisca meglio come individuo completo perchè non fotocopia vivente di altri individui ma particolarità unica, specifica e irripetibile di essere umano con ben sviluppate la facoltà di scegliere e di esercitare la propria libertà ed il proprio libero arbitrio in rispetto della vita altrui e dunque dell'etica e della morale. Saluti, Barry :-)
 
 
socrateinerba
socrateinerba il 14/10/07 alle 22:29 via WEB
Ciao Barry, ben trovato. E' ormai scontato dire che condivido in "toto" il tuo post. Praticamente questo blog potrebbe diventare a quattro (o forse anche a più) mani.... Ma dei condizionamenti religiosi cosa ne pensi? Quanto ci facciamo influenzare dai dogmatismi, dalla "fede" strutturata per il controllo sociale? La Chiesa secondo te ha delle responsabilità in questo oppure sono i singoli che devono saper discernere e far proprio il messaggio cristiano senza condizionamenti legati al senso del peccato ed altro? Che ne dici? Sarei curioso di conoscere il tuo pensiero. Un abbraccio e a presto
 
alogico
alogico il 17/10/07 alle 09:42 via WEB
Sempre a proposito dei <<condizionamenti>>: ritengo necessario e prioritario operare -innanzitutto- una "de-costruzione" della realtà e del proprio sè...affinchè si possa giungere ad una certa maturità intellettuale "autonoma" e "consapevole". ----- Mi si obietterà: <<sì, daccordo!...ma, in che modo?>> Semplice (si fa per dire!): cominciando col "raccogliersi in se stessi" SOSPENDENDO -periodicamente!- tv, radio, giornali, ecc... [ N.B. ] Soltanto in <<SOLITUDINE>> (e, soprattutto, LONTANO DALLE FONTI DI CONDIZIONAMENTO DI MASSA!), può iniziare quel lento processo che può portare (il condizionale è d'obbligo!) la persona a MEDITARE in modo autonomo, a porsi dubbi, a riflettere, a soffrire, a cercare una soluzione, a porre un "nuovo" ordine alle "proprie" Cose nel "proprio" Mondo...<<IN Se-Stesso e CON Se-Stessso>>, agendo nella "profondità dell'Io". Il <<ritorno nel Mondo>> sarà, allora, una vera -AUTENTICA- "Ri-nascita" proprio in virtù del fatto che -nel frattempo, durante questa operazione di "decostruzione/ricostruzione della realtà"- si sarà verificato quel "CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA" (che ci si auspica avvenga alle radici del nucleo profondo del "SENTIRE")... Un caro saluto, Al.
 
socrateinerba
socrateinerba il 17/10/07 alle 23:34 via WEB
Caro alogico, l'esperienza di cui ha "destrutturato" e ricostruito è preziosa e incoraggiante per tutti coloro che devono ancora intraprendere il percorso. L'incoraggiamento che forse dovremo dare è che ... si può arrivare a conoscere sè stessi... e conoscere se stessi porta alla felicità, alla armonia, alla fine direi .. all'accettazione totale del proprio Io. Chi l'ha fatto non è più bravo o più intelligente, semplicemente un giorno ha avuto la possibilità di scegliere tra due strade, e ha scelto quella meno frequentata... E proprio in questo sta la differenza.. Ciao e a presto
 
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