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Il Sole di Stagno - Romanzo

 

Il Sole di Stagno - Vincenzo Aiello - con-fine ed. - Bologna, 2006

C'è qualcosa che accomuna questo racconto di Aiello al grandioso romanzo di Walter Siti, Troppi paradisi. Così lontani e tra di loro diversi, entrambi si sono proposti di tematizzare il tempo, fissandolo alla svolta del secolo e del millennio. Per narrare come storia la contemporaneità e la propria stessa esperienza, senza consegnarsi all'autobiografia, bisogna scegliere una lingua e giova inoltre (secondo me) una cornice esplicita di referenti cronologici. Che annunci subito il carattere del testo, di selettiva ricostruzione. Distante dal testo soggettivo della semplice memoria. È il problema che Aiello, nella sua prova d'esordio, ha in parte eluso, affidandosi ai soli dati interni. Quanto alla lingua invece, o meglio alla voce di scrittore, ha usato felicemente, la sua, che nella nuova generazione è una delle più personali.

Lidia De Federicis (L'Indice dei Libri) 

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"La Verità è una cosa tremenda"

Post n°806 pubblicato il 01 Settembre 2011 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

E' un "racconto filosofico" mascherato da thriller alla moda quest'ultimo "La verità dietro l'angolo (pagg. 315; euro 15; Avagliano editore)"del giudice costituzionale salernitano Luigi Mazzella. Kerstin e Greta sono due belle ragazze svedesi che dalle loro estati a Sandwiken nelle "sommar hus" vengono sballottate per l'Europa. La prima a Parigi - coniugata a Serge un antiquario di serie B con problemi di rapporti con l'altro sesso - e la seconda felicemente sposata a Roma con il giornalista Filippo. I tre insieme costituiscono, un'astrusa società che fa le vacanze assieme in luoghi classici come Efeso, formando una comunità trinitaria d'affinità d'anime. L'improvvisa morte di Kerstin a Parigi - prima di un viaggio a Roma, dopo la decisione di divorziare da Serge - per un malore dopo l'assunzione di pillole, lascia molte ombre su una fine che non era - secondo gli amici - pensabile. Greta e Filippo fanno più volte tappa a Parigi per capire le ragioni di un tale gesto ma si scontrano con l'incomunicabilità di Serge e di Piero, il cognato della vittima, mentre il figlio di Kerstin, Lars, non li aiuta. Mentre Greta diventa una vera e propria detective dell'anima femminile, riportando alla luce con l'aiuto della psichiatra Rebecca i traumi infantili e d'animo della defunta amica, si apprezza la lingua di Mazzella che dà al racconto un taglio introspettivo molto femminile che riesce - pur nella eccessiva dovizia di particolari narrativi - a trascinare il lettore nel contrasto tra il mondo latino e finnico, su temi quali la coscienza, il matrimonio e la realizzazione libertaria. Anche nella laica Svezia il puritanesimo luterano convive ancora sopito sotto la parvenza socialdemocratica figlia del '68 di Uppsala. Ma a chi fa comodo questa ricerca della verità se secondo il paradigma sofocleo recepito nell'Edipo Re, "è meglio per tutti non conoscere mai la verità, ma lasciarla dietro l'angolo dove si è nascosta?".

Vincenzo Aiello

 
 
 
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