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Il Sole di Stagno - Romanzo

 

Il Sole di Stagno - Vincenzo Aiello - con-fine ed. - Bologna, 2006

C'è qualcosa che accomuna questo racconto di Aiello al grandioso romanzo di Walter Siti, Troppi paradisi. Così lontani e tra di loro diversi, entrambi si sono proposti di tematizzare il tempo, fissandolo alla svolta del secolo e del millennio. Per narrare come storia la contemporaneità e la propria stessa esperienza, senza consegnarsi all'autobiografia, bisogna scegliere una lingua e giova inoltre (secondo me) una cornice esplicita di referenti cronologici. Che annunci subito il carattere del testo, di selettiva ricostruzione. Distante dal testo soggettivo della semplice memoria. È il problema che Aiello, nella sua prova d'esordio, ha in parte eluso, affidandosi ai soli dati interni. Quanto alla lingua invece, o meglio alla voce di scrittore, ha usato felicemente, la sua, che nella nuova generazione è una delle più personali.

Lidia De Federicis (L'Indice dei Libri) 

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"L'esenzione per i ticket? Mettiti in fila, poi vediamo"

Post n°1237 pubblicato il 06 Aprile 2016 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

 

Scoppia il caso lungaggini esenzioni all’Asl santanellese. Ore 7 di oggi 6 aprile la 79enne A. G. entra nella sede dell’ufficio sanitario per rinnovare la sua esenzione per le prestazioni sanitarie e trova già una profluvie di anziani in fila. Non si vede un responsabile od un Ufficio relazioni con il pubblico aperto. Una guardia giurata – non sarebbe suo compito - le spiega che “i biglietti per le prenotazioni sono 55: li dispensa una signora che scende ad un orario, se poi finiscono se ne parla oggi pomeriggio. È meglio se tornate oggi. Da che ora sono qui quelli che hanno ottenuto le 55 prenotazioni? Alcuni già dalle 5 del mattino…  ”. La signora A.G. è caduta sulle scale del condominio e deve fare un ciclo di fisioterapie per il polso: se non gli rinnovano l’esenzione deve pagarle interamente. Questi anziani in fila hanno facce di pazienza antica: ora aspetterano le 9 che si aprano gli sportelli per ottenere la sospirata – molto -  esenzione. Chi ha interesse in questa Babele per ottenere un diritto? Il servizio è chiaramente indegno d’un paese civile. Non c’è uno straccio di informazione. Forse qualche testa dovrà cadere.

Vincenzo Aiello

 

 
 
 

"Arte, panorama, mondanità"

Post n°1236 pubblicato il 17 Marzo 2016 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

Un “AperyArt” sulla terrazza panoramica del restaurato albergo stabiese Miramare è in programma domenica  20 marzo,  dalle ore 10 alle 14 a Castellammare di Stabia oraganizzato dall'Attitude projects di Giulia Coppola. L’hotel che domina il Lungomare accoglierà artisti del calibro di Michele Sabatino, Antonio Sessa, Vincenzo Imperatore, Luca de Martino, Bartolomeo Cavaliere, Ciro di Somma, Nicola Del Gaudio, Monia Provenza, Carmela Di Somma, Enrico De Cenzo Anna Ruggiero, Antonio Cesarano, Imagearte Supino, Marcello Capozzi. Le opere d'arte inesposizione, collocate all'interno della fantastica hall della location, sono incentrate come soggetti sui meravigliosi scorci paesaggistici, con ritratti e soggetti diversi, realizzati con varie tecniche di pitture e scultura. Una mostra che appaga lo sguardo earricchisce l'animo. Per tutti i visitatori che avranno ingresso libero, non sarà solo un momento limitato alla contemplazione, ma l’evento sarà accompagnato da una parentesi di socializzazione e mondanità, con la possibilità di degustare un "Aperitivo in terrazza", con la vista del meraviglioso panorama sul Golfo di Napoli.

Vincenzo Aiello

 

 
 
 

"Trovare una strada"

Post n°1235 pubblicato il 22 Febbraio 2016 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

 Terzo titolo per la 39enne scrittrice napoletana Daniela Fusco che dopo “I miei primi 30 anni: irriverente manuale dell’uomo moderno(Graf)” del 2009 e “31 salva tutti: dove trovare l’uomo giusto sbagliando tutti i posti” - che l’avevano proposta al panorama letterario come un clone partenopeo della Littizzetto - ,  abbandona la manualistica ironica e ci propone “La fata supina (pagg. 128, euro 8; La Bottega delle Parole)” , una storia fresca e contemporanea con un contenuto giallesco,che di questi tempi è l’ingrediente principale per essere visibili in libreria. C’è Gabriella D’Amore un’appena quarantenne giovane napoletana che decide di trasferirsi a Roma dopo una storia importante finita con Luca. Espediente una zia Maria che si è sistemata con un romanaccio, Ivo, simpatico prototipo di una Roma sempre meno presente. Gli zii le trovano un appartamentino in un condominio popolato da figure sociologicamente interessanti e la dotano di una Smart “Bettina” , di cafonesca presenza. Gabry riesce a trovare un’occupazione approfittando di un’amicizia pregressa con Martoretto, un suo ex spasimante che ha fatto carriera politica. In tutto questo baillamme la donna viene coinvolta in una serie di omicidi che evidenziano la presenza di un serial killer di donne dove prorompe sulla scena un’ insolita figura di commissario, il meridionale Calzetta, che fa onore alla sua mediocrità onomastica “diventato poliziotto con i punti Miralanza”. Gabry ha anche un nuovo amore: l’atletico Matteo portiere dello stabile dove lavora, con un passato da ingegnere. La qualità principale della storia della Fusco è data dalla leggerezza di toni e di situazioni che la avvicinano ai vissuti odierni, ma lungi dal degenerare in fiction false e lontane dalla realtà i suoi intrecci narrativi descrivono bene le condizioni liquide delle persone in bilico tra precarietà e difesa di identità. Secondo la lezione di scrittori come Rodolfo Sonego che affermava che “la ricerca del pubblico dell’aspetto umoristico sottende la loro voglia, attraverso questo strumento,di accettare anche l’inaccettabile”.

Vincenzo Aiello

 

 
 
 

"Di testa e di cuore"

Post n°1234 pubblicato il 12 Febbraio 2016 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

Il libro sarà presentato sabato 13 febbraio alle ore 17.30

presso la sala Annibale Ruccello del Multisala Montil

in via Bonito 10 a Castellammare di Stabia

alla presenza dell'autore

Relatrici Tiziana Esposito ed Edvige Forino

Letture Gigi Longobardi

 

 

Il primo Maurizio Sorrentino “Nessuno vede il mio pianto (edizioni Creativa)” è datato al 2011 e ci aveva consegnato un narratore di romanzi storici alla Marquez in salsa napoletana ed intimista. Ora il 54enne autore costiero di origini stabiesi ritorna con un divertissement come “L’Amore ai tempi della Prostata (pagg. 168, euro 13; Solfanelli editore)” , emulando nel titolo il suo narratore preferito, ma proponendoci una storia familiare dei giorni nostri che è scritta benissimo e fa tanto sorridere.  Fermo è un medico di famiglia che ha un ménage familiare ordinario: la moglie Iole severa e puntigliosa fa l’avvocato matrimonialista. Hanno due figli Amato e Gaia che cercano con caratteri diversi il loro posto nel mondo. Questo siparietto borghese implode e Iole – siamo nel 2012 – lascia con le pive nel sacco il medico che è uno di quegli uomini che da solo non riesce a stare, e non solo per le incombenze familiari. Iole le rimprovera una mancanza di azione ed un temporeggiare che sfocia a volte in un cattivo carattere. Un tentativo di riappacificazione va a carte quarantotto e Fermo decide di rifarsi una vita scoprendo - oltre ad un’ipertrofia prostatica - anche di potere stare bene al mondo senza starci veramente. Il reincontro con Iole su una nave  da crociera dove ora fa il medico di bordo e gli sviluppi lo lasciamo al lettore divertito. Di Sorrentino possiamo ora dire che è uno scrittore fatto e finito per equilibrio dell’espressione linguistica e per avere saputo trattare  generi diversissimi. Sul piano della struttura è divertente il modo di intitolare i capitoletti-capoversi della storia con brocardi latini che fa molto Annales dei giorni nostri.

Vincenzo Aiello

 
 
 

"Ehi, American dream fottuto... ! ".

Post n°1233 pubblicato il 10 Febbraio 2016 da VincenzoAiello68
 

Che strano film "1981: indagine a New York" ultimo del regista J.C.Chandor con un Oscar Isaac da suo nome premiale ed un'intrigante Jessica Chastain. C'è Abel Morales un ispanico che crede nel sogno americano e che ha sposato Anna figlia di un gangster. Abel ha preso in carico l'azienda del suocero: produce fuel per i più svariati usi e lo distribuisce con una serie di camioncini veloci e con autisti esperti. E' il 1981: il nostro Abel deve scontrarsi con la mafia, i prestatori di denaro ebrei, i concorrenti che giocano sporco. Dall'altra parte un procuratore rampante Lawrence interpretato da David Oyelowo che lo inquisisce per ben 14 capi di imputazione. Un classico del genere che sembra provenire da quel tempo coevo all'anno di narrazione: che ci fa pensare al migliore De Niro. Ma è solo un'immagine passeggera Isaac ha il suo modo di interpretare il ruolo: determinazione, onestà, fervente ingenuità. E' lui il fulcro del film: emana il fascino di chi crede in ciò che fa, ma soprattutto lo fa contro il mondo criminogeno della New York dell'epoca. Cerca di fare bene his job, Abel, e come un imprenditore rampante con le stimmate del Forrest Gump, va fino in fondo tenendo a bada i criminali fuori casa e quelli in pectore come la moglie. Anche Lawrence si scioglie nella scena finale: Abel ha vinto.

Vincenzo Aiello

 

 
 
 
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