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Il Sole di Stagno - Romanzo

 

Il Sole di Stagno - Vincenzo Aiello - con-fine ed. - Bologna, 2006

C'è qualcosa che accomuna questo racconto di Aiello al grandioso romanzo di Walter Siti, Troppi paradisi. Così lontani e tra di loro diversi, entrambi si sono proposti di tematizzare il tempo, fissandolo alla svolta del secolo e del millennio. Per narrare come storia la contemporaneità e la propria stessa esperienza, senza consegnarsi all'autobiografia, bisogna scegliere una lingua e giova inoltre (secondo me) una cornice esplicita di referenti cronologici. Che annunci subito il carattere del testo, di selettiva ricostruzione. Distante dal testo soggettivo della semplice memoria. È il problema che Aiello, nella sua prova d'esordio, ha in parte eluso, affidandosi ai soli dati interni. Quanto alla lingua invece, o meglio alla voce di scrittore, ha usato felicemente, la sua, che nella nuova generazione è una delle più personali.

Lidia De Federicis (L'Indice dei Libri) 

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Post n°1201 pubblicato il 12 Marzo 2015 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

Arriva anche a Napoli, domenica 15 marzo alle ore 18 alla libreria Iocisto di Via Cimarosa, presentato da Monica Zunica e Luca Badiali, uno dei libri rivelazione dell’anno: quel “Ogni giorno come se fossi una bambina (pagg. 256, euro 14.90; Garzanti)” della scrittrice savonese d’origine, ma di stanza lavorativa a Monza Brianza, la 40enne Michele Tilli. E’ il terzo titolo per la scrittrice dopo il bel romanzo d'esordio "La vita sospesa", storia di una freddezza verso il mondo che si sgela dopo che il passato ridiventa una terra propria e sempre per i tipi della Fernandel "Tutti tranne Giulia” una storia sull’ambiente alto borghese del monzese. “Ogni giorno come se fosse una bambina” ci conferma nella convinzione della grandi capacità narrative della Tilli: sia per un finissimo occhio narrativo sul mondo, sia per un profondo scavo psicologico nel determinare personaggi autentici nella fiction. La nuova storia è tante storie insieme, tenute unite dalla linea femminile formata dalla protagonista Arianna che sta cercando una sua strada a Roma dopo che a Milano i genitori non sono andati oltre il suo strato di grasso. La notizia che fa partire la narrazione è la morte di Argentina una donna che è stata essenziale per la giovane Arianna e che le ha fatto vedere la bellezza che aveva dentro: essenzialmente narrativa. Mentre Arianna si reca frettolosamente al funerale della vecchia Argentina si dipana l’anamnesi delle vite incastrate delle protagoniste. Argentina, dopo una vita passata a Milano scappando con suo marito Antonio dal paese natale Grassano, rivivrà in via epistolare l’amore “che non chiede permesso” con Rocco. Arianna, la sua vita, che ha preso finalmente la giusta direzione, quella autentica. Il finale lo lasciamo al lettore ricordando che la Tilli con il suo terzo titolo si conferma scrittrice padrona di una lingua leggera e profonda, inframmezzata da pagliuzze di poesia che come tracce di senso si dispiegano agli occhi letterari di chi ha ancora voglia di capire.

Vincenzo Aiello

 
 
 
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