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Il Sole di Stagno - Romanzo
C'è qualcosa che accomuna questo racconto di Aiello al grandioso romanzo di Walter Siti, Troppi paradisi. Così lontani e tra di loro diversi, entrambi si sono proposti di tematizzare il tempo, fissandolo alla svolta del secolo e del millennio. Per narrare come storia la contemporaneità e la propria stessa esperienza, senza consegnarsi all'autobiografia, bisogna scegliere una lingua e giova inoltre (secondo me) una cornice esplicita di referenti cronologici. Che annunci subito il carattere del testo, di selettiva ricostruzione. Distante dal testo soggettivo della semplice memoria. È il problema che Aiello, nella sua prova d'esordio, ha in parte eluso, affidandosi ai soli dati interni. Quanto alla lingua invece, o meglio alla voce di scrittore, ha usato felicemente, la sua, che nella nuova generazione è una delle più personali.
Lidia De Federicis (L'Indice dei Libri)
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Post n°1145 pubblicato il 21 Gennaio 2014 da VincenzoAiello68
Domani, mercoledì 22 gennaio alle ore 17.30 al "Grenoble", - in Via F. Crispi, 86 a Napoli - sarà presentata la favola del napoletano Davide Cerullo, "La ciurma dei bambini e la sfida al Pirata Ozi (Edizioni Dante&Descartes; pagg. 52, euro 8)". Con l'autore interverranno Isa Danieli ed Erri De Luca che ha firmato l'introduzione al testo, che contiene anche una foto di Luciano D'Alessandro e tre disegni di Simone Carnielli. La favola di Cerullo, che è stato bambino alle Vele di Secondigliano e che ora è un adulto che in quella nave senza vento tiene aperto un doposcuola gratuito "CentroInsieme" per bambini e ragazzi a Scampia, narra di un gruppo di ragazzini che vive in una nave senza speranze e senza sogni dove tutti hanno perso la voglia di attendere una partenza. Questo microcosmo causato dalla stoltizia degli uomini è governato dal pirata Ozi un uomo maleducato e senza cultura che ha paura di quelli che fanno le domande perché sanno. I bambini Ciccio, Vincenzo, Valentina e Nino si uniscono nella ricerca di qualcosa che possa occupare la loro curiosità. In una piccola stanzetta della grande nave morta trovano un garbuglio di cose inutilizzabili che sembrano parlino di venti e di stelle: capiscono che c'è bisogno di un qualcuno che abbia delle conoscenze per capire quelle che sembrano carte nautiche. Uscendo dalla nave sulla terraferma trovano Pietro, vecchio marinaio in pensione, che gli dà degli insegnamenti per mettersi in mare aperto e partire dopo avere sconfitto Ozi e la sua vigliaccheria annoiata. La nave riparte perché le Vele vengono sospinte dalle speranze e dalla solidarietà fraterna che "permette qualunque scatto e riscatto". Vincenzo Aiello |
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