Il 52enne napoletano Vincenzo Marino, consulente aziendale in Brianza, esordisce nella narrativa con “Racconti napoletani (pagg. 178, euro 10; Pironti)”, una raccolta di 4 testi di argomento partenopeo, che hanno un comune denominatore: una tensione trascendente a combattere il male con il bene, ma seguendo le regole che ci fanno astrattamente tutti eguali di fronte ad una legge condivisa. In “La particella di Dio”, forse il racconto più riuscito, il giovane Salvo figlio di genitori proletari napoletani, dopo una prima adolescenza caratterizzata da una crescita sana vissuta con gli amici Pino e Mariastella, finisce vittima della violenza sessuale di tre balordi e reagisce, in un secondo momento, nel tentativo di difendere gli amici, condannandosi poi ad un destino di morte. La narrazione della sua esperienza avviene da una sorta di “paradiso dell’essere” che trasforma anche il male in tenerezza e compassione. In “Un patito di programmi televisivi”, si racconta del pensionato dell’Italsider Giacomo Ruotolo, che da patito assoluto e volontario del mezzo televisivo, diviene con tempo compilatore dilettante di schede sui programmi televisivi. Quest’ossessione lo porta a guai in famiglia ed a rovinarsi la salute. Un ravvedimento consentirà al Ruotolo di morire sereno dopo avere consegnato al nipote, come sue eredità, tutta l’immensa mole di studi del nonno, che verranno ad essere oggetto della tesi di laurea del giovane e del suo inserimento professionale come giornalista e scrittore. In “Ragazzi difficili” si parla della vita di Marco Mozzi studente svogliato di Pozzuoli che ha nelle arti marziali il suo “Uovo di Colombo” per battere la criminalità locale che voleva asservirlo ad una logica di irregolari incontri clandestini. Ma il suo destino positivo sarà il frutto della scelta di combattere il male nelle regole. Nell’ultimo racconto “Storia di un matematico” l’incontro tra un prof universitario di analisi matematica, oramai alla frutta nella carriera e nella salute, ed un giovane studente, provoca strane sinapsi tra memorie personali ed attualità. Di questo primo libro di Marino, invece, resta una lingua piacevole, che tende a spiegare ogni processo logico di quella strana sinfonia delle parole, che unisce la trasmissione dei concetti ad un’armonia estetica quasi musicale delle stesse.
Vincenzo Aiello
Inviato da: HansSchnier
il 03/08/2019 alle 18:35
Inviato da: HansSchnier
il 30/12/2017 alle 11:33
Inviato da: cp2471967
il 13/10/2014 alle 17:31
Inviato da: GianficoFathercheap
il 02/07/2013 alle 09:37
Inviato da: quaciu
il 26/12/2012 alle 13:36