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Kragujevac. Relazione di Non Bombe ma solo Caramelle. Parte III

Post n°392 pubblicato il 07 Giugno 2011 da VoceProletaria

Informazioni sulla Zastava Auto e Camion

Tutte le informazioni sulla Zastava sono state fornite da Zoran Mihajlovic, Segretario dei metalmeccanici serbi del Sindacato Samostalni.

Zastava Kamioni. La Fiat Iveco (che e’ proprietaria per poco meno del 40%) non e’ interessata ad uno sviluppo della fabbrica, e la situazione e’ totalmente incerta. I lavoratori sono circa 700, la produzione e’ bassissima, poche decine di camion all’anno; i lavoratori sono a totale carico del Governo serbo. La paga media e’ di 350 euro. Tra gennaio e febbraio 2011 sono stati prodotti 21 camion; la produzione per il 2011 e’ prevista in 260 pezzi.

Settore Auto

Come piu’ volte descritto nelle relazioni precedenti il settore auto e’ stato diviso in due parti all’inizio del 2010:

• Fiat Auto Serbia (FAS), cioe’ la parte acquisita dalla Fiat, che ha preso in carico tutti gli stabilimenti

• Zastava Auto, cioe’ quella parte dei lavoratori rimasti a carico del Governo, in pratica una scatola vuota.     I lavoratori FAS al 31-12-2010 erano 1120, mentre in Zastava Auto erano 1592.

Zastava Auto. La speranza dei lavoratori rimasti in parcheggio in Zastava Auto era che prima o poi sarebbero stati assunti dalla Fiat, nell’ipotesi che si realizzasse il piano tante volte sbandierato dai vertici Fiat, cioe’ che l’occupazione in FAS sarebbe stata aumentata fino a circa 2500 lavoratori. Le cose sono andate ben diversamente: malgrado una forte mobilitazione durata una settimana, il 5 gennaio 2011 il governo serbo ha deciso di chiudere Zastava Auto.    Il 7 gennaio scorso avevamo inviato a tutti i nostri lettori un apposito comunicato, intitolato Zastava Ultimo Atto, che descriveva in dettaglio il destino di questi lavoratori, e che ora vi sintetizzo.       Circa 180 lavoratori (tra cui una sessantina di invalidi) sono stati ricollocati in vari stabilimenti della holding Zastava o nella Fiat Auto Serbia.       Circa 400 sono stati inseriti nelle liste di accompagnamento alla pensione; si tratta di quei lavoratori che si trovano da due a sei anni dalla pensione, e che passano a carico del Centro Nazionale per l’Impiego; a seconda del tempo mancante alla pensione hanno ricevuto liquidazioni differenti e avranno indennita’ di disoccupazione differenti, ma sempre piuttosto basse, mediamente dell’ordine di 50-60% rispetto al salario precepito prima.         Soprattutto preoccupante e’ il futuro di quel gruppo di circa 1000 lavoratori che non rientrano in nessuna delle categorie sopra elencate; riceveranno 300 euro di liquidazione per anno lavorato come indennita’ di licenziamento; entreranno nelle liste dell’Agenzia Nazionale per l’Impiego. Riceveranno un sussidio di 22000 dinari/mese per un anno e 19.000 dinari/mese per un successivo secondo anno indipendentemente da anzianita’ e qualifica. In questi due anni i contributi sanitari e pensionistici saranno pagati dal Governo. Per loro ci sono pochissime speranze di trovare un lavoro dignitoso perche’ di norma si tratta di ex-lavoratori scarsamente qualificati senza molte conoscenze tecnologiche (uso del computer, rudimenti di lingua inglese).

FIAT Auto Serbia (FAS).   Ricordiamo che si tratta di una societa’ costituita da una joint venture tra Fiat e governo serbo, con quote di proprieta’ rispettivamente del 70 e 30 per cento Fino alla fine di marzo 2011 non c’era stato alcun investimento pagato direttamente dalla Fiat; gli investimenti per i lavori iniziati nel 2010 (ripulitura dei capannoni, nuovi cablaggi elettrici e sopraelevamento dei tetti) sono stati fatti dal governo serbo all’interno del suo 30 per cento di proprieta’ della fabbrica. Nel 2010 sono state prodotte 15000 Punto, che sono state quasi tutte vendute in Serbia; esiste ancora il bonus governativo di 500 euro. Il costo e’ di 6700 euro Ne sono state esportate circa 3000 in Africa del Nord. Nei Balcani non c’e’ stata esportazione. Durante il 2010 stati effettuati circa tre mesi di cassa integrazione in totale, il doppio del previsto. E’ stata pagata dalla Fiat, al 65 per cento del salario. Il salario medio dei 1120 lavoratori di FAS e’ stato nei primi tre mesi del 2011 di circa 350 euro. Nei primi tre mesi dell’anno hanno lavorato su un solo turno, continuando nel montaggio della Punto. Per quanto riguarda l’orario e le turnazioni non ci sono al momento ricadute delle regole che Fiat ha imposto a Pomigliano e Mirafiori. Per Kragujevac i Sindacati hanno firmato il contratto collettivo in cui sono definite due pause di 15 minuti e una pausa di mezz’ora non a fine turno ma durante l’orario di lavoro. Per quanto riguarda gli straordinari la legge serba prevede che possano essere lavorate 24 ore di straordinario al mese. Dal 1 aprile 2011 sono tutti in cassa integrazione (con indennita’ di 80% rispetto allo stipendio), ad esclusione di alcuni gruppi di tecnici che vengono inviati per corsi di formazione a Tychy in Polonia; si attende l’inizio del montaggio delle nuove linee di produzione; non si sa nulla di certo, la nuova produzione dovrebbe riguardare la Lancia Musa.

Il problema dell’indotto.    Quello che non va assolutamente bene in questo momento e’ che i subfornitori della Fiat non sono ancora arrivati; il Sindacato esprime seri dubbi che questi arriveranno; questo vuol dire che l’assunzione di altri mille lavoratori per la futura produzione del nuovo modello potra’ anche essere possibile, ma si trattera’ solo di montaggi di pezzi prodotti altrove. La vettura quindi non sara’ un prodotto serbo ma un prodotto italiano montato in Serbia. Nella relazione che vi avevamo inviato dopo il viaggio di ottobre 2010 vi avevamo illustrato in dettaglio il possibile sito di insediamento dell’indotto Fiat nell’area di circa 70 ettari di Korman Polje, e tutti i lavori previsti per questa realizzazione: bretella autostradale, opere di urbanizzazione, nuovi raccordi ferroviari, tunnel, circonvallazione, naturalmente tutto a carico delle finanze pubbliche... Alla fine non se ne e’ fatto molto e i lavori sono pressoche’ fermi; i contadini proprietari dei terreni in maggioranza hanno rifiutato l’indennizzo proposto (che era di 3 centesimi di euro a metro quadrato), e dei 70 ettari iniziali ne sono rimasti per l’insediamento solo una trentina. Il 27 gennaio 2011 il ministro dell’economia Mladan Dinkic ha dichiarato che alla Fiat saranno assegnati 29 ettari localizzati a Grosnica, in un’area demaniale utilizzata in passato come deposito per mezzi dell’esercito; al momento sono iniziati i lavori di sgombero di questi terreni con la demolizione delle strutture esistenti, ma non si conoscono i piani di utilizzo di questa area. L’unica cosa che sembrerebbe avere qualche concretezza e’ che la Magneti Marelli dovrebbe cominciare il montaggio dei propri impianti all’interno dei capannoni della FAS; dovrebbe avere circa 700 dipendenti, ed ha iniziato ad organizzare i test per la selezione dei lavoratori da assumere; le assunzioni dovrebbero iniziare alla fine del 2011. Ecco le amare considerazioni con cui Zoran Mihajlovic ha concluso questa intervista: Se non arriva l’indotto della Fiat tutto quello che e’ stato fatto finora si risolvera’ in un disastro. La fabbrica da sola non dara’ lavoro ad un grande numero di persone, sono previsti in totale 2433 lavoratori con una produzione massima di 200.000 automobili a pieno regime. Ma questa non e’ una grande produzione, e non si risolverebbe neppure il problema della disoccupazione a Kragujevac. Saremmo solo un piccolo granello di sabbia nell’impero Fiat. Senza l’arrivo dell’indotto il pericolo e’ che qui a Kragujevac si assembleranno pezzi di provenienza dall’Italia; si faranno lavorare 2500 lavoratori avendo perduto 7500 posti di lavoro. In questo modo avremo regalato anche 300 milioni di euro (l’investimento del governo serbo) e creato 5000 posti di lavoro in Italia. Qui non c’e’ produzione, non ci sono investimenti, siamo ad un passo dal baratro.

4. CONCLUSIONI. Non si vedono in Serbia reali segnali di miglioramento delle condizioni generali di vita dei lavoratori e delle loro famiglie. L’occupazione complessiva e’ sempre in discesa, il potere di acquisto dei salari e soprattutto delle pensioni e’ in costante diminuzione, non si vedono speranze per i giovani che sono costretti ad emigrare, soprattutto se dotati di una buona formazione scolastica. La nostra ONLUS tiene duro, consapevole della responsabilita’ che si e’ assunta insieme alle altre associazioni italiane con cui collaboriamo ed al Sindacato dei lavoratori Zastava. Senza questa collaborazione, nata dal basso e arrivata in alto in termini di risultati, tanti passi in avanti, anche piccoli, ma comunque in avanti, non si sarebbero potuti compiere e il disagio sarebbe ancora maggiore e piu’ flebile invece la speranza. Riusciamo a mantenere pressoche’ inalterato il numero di affidi in corso, mentre abbiamo ampliato il numero di progetti che vanno incontro a reali bisogni sociali della popolazione di Kragujevac, e che lo stato di poverta’ della citta’ non permette di soddisfare, nel campo della scuola, della sanita’, del disagio fisico e mentale, in tutto cio’ che puo’ regalare una piccola speranza alle nuove generazioni. Sappiamo bene che le condizioni materiali stanno deteriorandosi sempre piu’ anche qui da noi in Italia, ma siamo anche sicuri che i nostri sostenitori si rendono conto delle gravissime difficolta’ che i lavoratori della Zastava e le loro famiglie continuano a sopportare, e che di conseguenza non mancheranno di sostenere la campagna di affidi, perche’ la crisi non deve minare la solidarieta’ tra lavoratori e popoli, ma anzi rafforzarla, non deve dividere, ma unire, in nome di una globalizzazione dei diritti che, unica, puo’ impedire le guerre tra i poveri e la disgregazione sociale.

Vi chiediamo inoltre, se potete, di aiutarci nello sviluppo dei nostri progetti nel sociale, attraverso donazioni specifiche.

ONLUS Non Bombe ma Solo Caramelle

Sede legale: Via dello Scoglio 173 I-34127 Trieste

Codice Fiscale 90019350488 Coordinate bancarie: Banca di Credito Cooperativo del Carso, Filiale di Basozizza, Via Gruden 23, I-34149 Basovizza-Trieste Codice IBAN IT18E0892802202010000021816 intestato a ‘’Non bombe ma solo caramelle –ONLUS’’

Trieste, 31 maggio 2011

 
 
 
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