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Quest'anno non ci ripresenteremo con RdB-USB

Post n°604 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da VoceProletaria

Quest'anno non ci ripresenteremo con RdB-USB

di ex delegati RdB-USB,  24.01.2012

Quest’anno chi vi scrive non si ripresenterà alle elezioni RSU nelle liste delle RdB-USB.
Dopo il primo accordo collettivo quadro del 1998, le Rappresentanze Sindacali Unitarie hanno visto diminuire progressivamente le materie di loro competenza, fino a diventare oggi quasi esclusivamente un sistema con il quale le organizzazioni sindacali si confrontano fra loro per stabilire la maggiore o minore rappresentatività e quindi dividersi il numero dei dipendenti distaccati e le ore di permesso retribuito annuali.
 
Come collettivo di base dei Monopoli, e quindi come organizzazione non rappresentativa né firmataria di CCNL, la nostra partecipazione era stata motivata all’inizio dalla possibilità, prevista per ciascun delegato RSU dall’accordo intercompartimentale quadro del 1998, di indire assemblee dei lavoratori, di avere diritto di affissione nelle bacheche, di accedere ad informazioni altrimenti impossibili da ottenere, di poter così finalmente informare tutti i colleghi su quello che realmente avveniva ai misteriosi tavoli della contrattazione tra i faccendieri dell’amministrazione e le corporazioni dei sindacati.
 
Coinvolti nella ristrutturazione dei Monopoli,  abbiamo cercato di costituire organismi di coordinamento tra delegati RSU, o almeno tra quelli che innanzitutto si sentivano, come noi, rappresentanti di tutti i lavoratori, prima che tutori degli interessi della sigla nella quale ciascuno si era presentato.
 
Ci siamo opposti fino all’ultimo alla perdita di 6500 posti di lavoro, alla chiusura di impianti che rappresentavano l’unica fonte di occupazione nel giro di decine di chilometri, alla mancanza di garanzie sia per chi veniva dichiarato in esubero che per chi per il momento restava a produrre.
 
Mentre noi ci affannavamo a trovare percorsi praticabili di lotta, organizzando scioperi, casse di resistenza e ricorsi legali, andando in giro per l’Italia a nostre spese e in ferie, le organizzazioni sindacali concertative (CGIL CISL e UIL per essere chiari) e i loro rappresentanti locali invece si prodigavano a tranquillizzare i lavoratori assicurandoli sulle ampie garanzie già ottenute. I fatti poi hanno mostrato chi avesse ragione, e chi ora mostra poca memoria può andare a rinfrescarsela sul sito del coordinamento ( http://www.lav-aams-eti-ati-filtrati.org ).
 
Una volta che il nostro collettivo di base è stato frazionato e disperso tra le Agenzie Fiscali e altri organi della P.A., grazie agli infami accordi firmati da MEF, ETI-BAT e OO.SS. concertative in intesa perfetta tra loro, abbiamo provato a ripartire ciascuno nell’attuale luogo di lavoro.
 
Con il consenso ottenuto soprattutto per l’impegno personale, abbiamo riconquistato seggi RSU e portato lustro e persone nelle RdB (ora USB) ove eravamo confluiti per tentare di porre un limite alla dispersione sul territorio.
 
Alle elezioni del 2007 la lista per le RSU delle RdB prendeva più voti di tutte le altre a Piazza Mastai.
 
RdB-USB però, a fronte di ripetuti proclami inneggianti alla lotta, nei fatti si rivelava burocratizzata e troppo prudente, attenta a non disturbare più di tanto la dirigenza, con la quale intrattiene rapporti cordiali, a non chiamare cose e persone con i loro nomi, a controllare, censurare ed attendere chissà quali eventi creati da altri piuttosto che a muoversi, denunciare ed organizzare in prima persona efficaci azioni di conflitto. Una seria analisi dei motivi di questo risulterebbe troppo lunga per questo documento, ma tra i principali mali di RdB-USB vi sono certamente:
- un corpo dirigente distaccato a tempo pieno che negli anni ha perso la propria identità di classe;
- l’errata convinzione che con una (improbabile) crescita numerica degli iscritti si possa senza conflitto assumere rilevanza nelle decisioni contrattuali e sociali;
- la predilezione della delega (tessere e voti) rispetto alla azione diretta dei lavoratori, che vengono sì consultati, ma non tanto per ascoltare i loro bisogni quanto per ottenere, con domande artificiose, un consenso di copertura a decisioni già assunte dai vertici burocratici ed autoreferenziali di cui sopra.
 
Così l’appartenenza a questa organizzazione, anziché potenziare le nostre scarse risorse, le diminuiva in continue discussioni per poter fare attività che avevamo sempre fatto da soli, e che qui diventavano oggetto di antipatici distinguo se non di aperta censura.
 
La vita è troppo breve per sprecarla così in un ingranaggio che non ha alcuna possibilità di realizzare l’obiettivo che ci eravamo dati all’inizio.
 
Abbiamo così deciso di uscire da RdB-USB, e di riappropriarci della nostra autonomia di lotta.
 
Se sbaglieremo lo faremo con la nostra testa, come lavoratori.
 
Ai lavoratori arrabbiati che abbiano voglia di organizzarsi e di agire, diciamo di contattarci: valuteremo insieme le azioni da intraprendere, senza capi e senza strategie prefissate.
 
Ai delegati e rappresentanti sindacali che da anni cercano consenso parlando male della organizzazione concertativa nella quale militano e alla quale portano voti e tessere, diciamo di uscirne una volta per tutte, oppure di farla finita con la farsa.
 
Ai colleghi in buona fede che verranno contattati dai soliti noti per essere inseriti nelle liste RSU delle OO.SS. concertative, diciamo di non farsi strumentalizzare e di pensare che i voti dei colleghi che essi convoglieranno su quelle liste in virtù di rapporti di amicizia e stima personali finiranno in realtà con legittimare pro-quota la firma degli accordi al ribasso che tali OO.SS. hanno sottoscritto (e continueranno a sottoscrivere) con il governo e ai quali essenzialmente si devono la perdita di potere di acquisto delle retribuzioni e la perdita dei residui diritti dei lavoratori.
 
24 gennaio2012

Alessandro Scatolini
già RSU c/o Direzione Generale AAMS/ETI
già RSU e RLS c/o Uffici Centrali Agenzia Dogane
 
Anna Borri
attuale RSU c/o Direzione Generale AAMS
 
Giovanni La Spada
già RSU c/o AAMS/ETI - Manifattura Tabacchi Rovereto

 
 
 
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