Creato da VoceProletaria il 26/02/2010

VoceProletaria

Controinformazione politica e sindacale

CONTATTI

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

FACEBOOK

 
 

 

« Contro le denunce della ...Il fail di Arianna »

Il problema della CGIL è la subordinazione al PD

Post n°663 pubblicato il 27 Aprile 2012 da VoceProletaria

Il problema della CGIL è la subordinazione al PD

di Maurizio Scarpa,  23.04.2012

Le notizie relative al direttivo CGIL del 19 aprile sono ormai note, ma qualche approfondimento credo sia utile perché, come segnalato da molti, il dibattito sviluppatosi nel gruppo dirigente non è stato scontato e neppure prevedibile sino al giorno prima.
O meglio, più che nel dibattito, nella parte conclusiva, al momento di fare la sintesi finale, si sono viste proposte e giudizi non proprio coincidenti.
Il documento finale proposto dalla segreteria - e sostanzialmente alla fine votato senza significativi cambiamenti - ripropone tutti i limiti e le contraddizioni che hanno accompagnato la linea e l’azione della CGIL in questi anni, ma anche con qualche novità  in negativo.
Ci sono tre righe nel documento che sono emblematiche della evoluzione che sta assumendo la strategia politica della CGIL e che ne stanno determinando anche un cambiamento della sua stessa natura.
L’iniziativa della CGIL, la forte mobilitazione di lavoratori, lavoratrici e pensionati, ha costruito le condizioni per una mediazione politica che ha reintrodotto il reintegro per i licenziamenti economici individuali e collettivi, ricostruendo l’effetto di deterrenza e ripristinando un principio di civiltà giuridica.

Che l’attuale direzione della CGIL abbia perso la propria autonomia dal quadro politico, ed in particolare dal PD, è un fatto difficilmente contestabile e non iniziato da oggi.
Di fronte alla dichiarata volontà  del governo Monti di non riconoscere il sindacato come soggetto centrale sui temi del lavoro (cosa peraltro richiamata dal documento, che ricorda la chiusura unilaterale di Monti del tavolo “governo/sindacati”), anziché sviluppare una efficace mobilitazione di opposizione sociale contro una impostazione autoritaria che nega uno dei fondamentali elementi della Costituzione, la CGIL per la prima volta assume come positivo di essere stata relegata a “gruppo di pressione” che ha condizionato un tavolo al quale le è stata negata presenza e legittimità.

Dare un giudizio positivo, prima ancora che sul merito, al metodo che ha visto la nostra mobilitazione costruire “le condizioni per la mediazione politica” vuol dire aver accettato il ruolo marginale (e corporativo) che questo quadro politico, PD compreso, intende dare alla rappresentanza sociale del mondo del lavoro.
Già  qualche tempo fa ebbi modo di segnalare l’editoriale del Corriere della Sera di Sergio Romano che senza giri di parola indicava questa via. In un brevissimo lasso di tempo il progetto si sta realizzando, ma quel che è più grave è che è stato accettato anche dalla CGIL.
Oggi esiste un solo tavolo, al quale siede Bersani (e vedremo anche per quanto tempo lo inviteranno), che la CGIL concretamente ha accettato, nei fatti sino a ieri e che oggi ha anche legittimato con un documento ufficiale.
La seconda parte delle tre righe citate sono evidentemente la riproposizione di una realtà virtuale che tutti sanno non essere vera, ma alla quale si delega una propaganda mediatica per contenere l’opposizione di massa alla revisione dell’articolo 18. Se fosse vero che abbiamo riconquistato il diritto al reintegro anche per i licenziamenti economici, il problema sarebbe risolto. Ed invece così non è.  Lo dicono la stragrande maggioranza dei giuslavoristi, lo ha detto chiaramente Monti. Ma incredibilmente lo ha detto la stessa CGIL con gli emendamenti proposti al Senato, che cassano la parte centrale dell’art. 14 del disegno di legge Monti.
Ma questo giudizio positivo sulla proposta Monti relativa all’art. 18 sta proprio non nel merito, ma negli interlocutori che quella proposta hanno condivisa, a partire dal PD.
Su questo punto è stato interessante il dibattito che si è aperto nelle conclusioni del direttivo.
Molte le proposte emendative avanzate, che in molti casi avevano il solo scopo, aldilà  del merito, di segnalare alla segreteria confederale il proprio disagio sull’attuale direzione politica.
Ma sul giudizio sul testo di Monti c’è stato il vero confronto.
Da parte di Lavoro Società  e del segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Pantaleo, il dissenso è stato più esplicito con un emendamento che nei fatti era quasi un documento alternativo, che intendeva modificare tutta la seconda pagina del testo della segreteria.
Ma non hanno fatto sconti neppure i segretari generale dello SPI, della CGIL Emilia Romagna, delle CdLT di Bologna, Torino, Milano per citare i più noti.
Come sempre nei nostri bizantinismi sindacali, gli aggettivi divengono fondamentali, quando dietro la parola si cela un giudizio politico.
L’aggettivo questa volta è stato quello da affiancare alla parola “risultato”, cioé se confermare “vero” o al contrario dire che si trattava solo di un primo risultato non ancora sufficiente come proposto dall’emendamento del segretario di Bologna.
Evidentemente questa seconda stesura cambiava radicalmente il giudizio espresso nei giorni scorsi dalla segreteria sul testo Monti.
Come ormai accade costantemente il voto finale ha visto la segretaria generale porre il “voto di fiducia” sul documento, (ma prima ha dovuto sospendere il direttivo e convocare la segreteria, credo anche questo primo caso nella storia del direttivo), inserendo esplicitamente nel documento finale l’approvazione del giudizio dato dalla segreteria.
Il voto finale ha comunque registrato un 30 % di dissenso (90 – 68,70% favorevoli, 35 – 26,72 % contrari, 6- 4,58 astenuti), nel quale si ritrovano i massimi esponenti di categorie molto importanti come il Sindacato dei Lavoratori della Conoscenza e della Funzione Pubblica (astenuti) oltre ovviamente alla FIOM ( contraria).
Ma ora il problema più rilevante risiede nella mancanza di linea politica da parte della CGIL che, se da un lato conferma il sostegno alla “mediazione politica” sull’art. 18, nelle piazze continua le mobilitazioni con gli striscioni che gridano come a Milano e Roma “l’art. 18 non si tocca”.
Da Roma la segretaria generale, mentre stava chiudendo uno sciopero generale, ne proclamava un altro: ma su quali temi e con quali modalità  sarà  ora il nodo da sciogliere.
Il documento finale del direttivo e la stessa relazione della Camusso tendono a far convivere due iniziative difficilmente coniugabili: lo sciopero unitario con CISL e UIL e un ulteriore sciopero della CGIL. Come giustamente ricordato da Onorio Rosati, segretario generale di Milano, come si può andare nella stessa settimana a proporre nelle assemblee una volta lo sciopero della CGIL perché CISL e UIL non vogliono la mobilitazione contro i provvedimenti di Monti, e poi andare dopo tre giorni a indire lo sciopero con CISL e UIL su Fisco e crescita?
La confusione come si vede è grande e la situazione non è certo eccellente.
Orami sono due anni che la CGIL ha perso la barra del timone e naviga in balia delle correnti.
Come area programmatica, con tutte le nostre debolezze, abbiamo un compito enorme ma, grazie alla FIOM, non impossibile. Essere capaci di aggregare le forze che si oppongono alla macelleria sociale del Governo Monti. A partire dal ruolo dei delegati e delle delegate dobbiamo far riaprire i giochi anche in CGIL. Occorre scardinare il dibattito che negli organismi della CGIL si concretizza sempre sul voto di fiducia sull’operato del segretario generale. Dobbiamo portare l’analisi di merito al centro del momento decisionale. E se questo produrrà  una crisi dell’attuale gruppo dirigente della CGIL, ce ne faremo una ragione.

Maurizio Scarpa
Vice Presidente Direttivo Nazionale CGIL

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Axz88softmaker68silas_flannerydelfina19710vitoloduromaurizio.piscitillistudiolegalerodarinamarenalyda75walter.gellioperatore61chesterbos.colellimarconissimoUomoconlaclava76
 

ULTIMI COMMENTI

Un saluto By bed e breakfast palermo
Inviato da: MariaLara
il 28/06/2014 alle 23:22
 
Molto interessante il tuo discorso e credo che al fondo del...
Inviato da: cittadinolaico
il 10/05/2013 alle 19:07
 
ottimo una proposta di semplificazione terminologica:...
Inviato da: urs
il 07/05/2013 alle 12:32
 
Non male...Un pò di autocritica non può che far bene,...
Inviato da: charlyone0
il 03/03/2013 alle 23:49
 
A questo punto, siete voi a non dover cadere nello stesso...
Inviato da: Giona
il 02/03/2013 alle 14:02
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963