Creato da: blobbino2005 il 29/12/2005
Il fischiettista è molto utile per la comunità. Mi chiamo Giovanni Maria TAMPONI, sono un collaudato whistleblower e sottolineo l'importanza di creare un ambiente che non impedisca ai fischiettisti di fare il loro dovere (morale) cioè quello di denunciare strani comportamenti sbagliati all'interno della propria Azienda (ci saremmo risparmiati una figuraccia internazionale con i casi di Parmalat, Cirio, Banca d'Italia etc.:) e soprattutto come nel caso del sottoscritto, licenziato illegittimamente per ben due volte dagli amministratori di una Pubblica Amministrazione (CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA) solo per aver denunciato una truffa a danno degli utenti dell' Ufficio BREVETTI & MARCHI. Grazie al cielo ne sono uscito recentemente vittorioso (dopo dieci lunghi anni) è sono stato gratificato dai dirigenti camerali corrotti con un congruo risarcimento dei danni morali, retribuzioni arretrate comprese. Loro sono stati semplicemente puniti con una censura verbale seguita da un trasferimento d'Ufficio presso altra Area. Non ho potuto fare altro che denunciarli alla Magistratura contabile. Il BLOG è dedicato al mio amico Gian Paolo POGGI, ex Direttore di un' Azienda della CCIAA di Roma. Questo coraggioso "Whistleblower", recentemente scomparso, aveva denunciato delle gravi irregolarità e quindi licenziato illegittimamente durante un periodo di malattia (tumore al pancreas). L'impunità in Italia è uno STATUS SYMBOL.
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Post n°3550 pubblicato il 06 Maggio 2009 da blobbino2005
UN BERLUSCONI A PANAMA - IL RE DEI SUPERMERCATI ORIUNDO ITALIANO STRAVINCE ALLE PRESIDENZIALI - IL NONNO EMIGRÒ DA LUCCA ALL’INIZIO DEL SECOLO SCORSO E SPOSÒ UNA SPAGNOLA - PADRONE DI DUE TV, HA INONDATO LA NAZIONE DI MESSAGGI AGGRESSIVI… Gian Antonio Orighi per "La Stampa" Buona la seconda. A cinque anni dal suo primo debutto nell'arena elettorale, quando aveva riscosso un misero 5 per cento, l'oriundo italiano Ricardo Martinelli, leader del cartello conservatore Alianza por el Cambio (Ac) e principale imprenditore di Panama, ha stravinto le elezioni presidenziali dell'altro ieri con più del 60 per cento dei voti, contro il 36 per cento del progressista e governante Partido Revolucionario Democrático (Prd). Un trionfo superiore persino ai sondaggi, che già gli davano 16 punti di vantaggio. «Martinelli stravince», sintetizzava ieri «La Prensa», il principale giornale del Paese centroamericano, che conta poco più di tre milioni di abitanti. Sposato e padre di 3 figli, cattolico, 57 anni, il primo discendente di immigrati del Belpaese a raggiungere la stanza dei bottoni nel Cono Sud ha festeggiato a suo modo, intonando a pieni polmoni, davanti ai fan che lo acclamavano, la popolare canzone «El Rey». Sempre in maglietta, vulcanico, con una pancia nemica delle palestre, e i capelli bianchi spettinati che cominciano a diradarsi, Martinelli ha promesso: «Ci sarà più lavoro e più equità, più sicurezza e finalmente un metrò nella capitale», sconvolta dal traffico e dove vive un terzo della popolazione: costo previsto 900 milioni di dollari. Il magnate, padrone di una serie infinita di aziende, tra cui la più importante catena di supermercati, direttore di due tv e di una banca, si è pagato di tasca sua la campagna elettorale ed i dilaganti spot. Il Prd l'aveva ribattezzato il «Berlusconi di Panamá». Ma questo populista e conservatore doc (patrimonio stimato in 400 milioni di dollari) che odia Chávez e i fratelli Castro, amico di Washington, e che ha promesso mari e monti in un Paese ribattezzato il «dragón centro-americano», che anche quest'anno dovrebbe crescere di oltre il tre per cento. Il drago però comincia a perdere qualche colpo nel mezzo della crisi finanziaria mondiale e il 41 per cento della popolazione vive ancora sotto la soglia della povertà. Nato nella capitale, liceo negli Usa, dove poi si è laureato in amministrazione di impresa con master in marketing, Martinelli si è costruito un impero da solo. Il Paperone è stato anche ministro del Canale dal 1999, quando gli Stati Uniti hanno restituito la proprietà della via tra l'Atlantico e il Pacifico ai panamensi, al 2004: un incarico strategico perché il Canale è l'industria più importante del Paese. Ed è stato anche tra i propulsori del suo raddoppio, un investimento di 5 miliardi di dollari che dovrà culminare proprio lui nel 2014. Comunicatore nato (il suo slogan: «Tu mi dai il voto, io ti dò il cambiamento»), estroverso, il miliardario ha promesso più investimenti esteri, una pensione di 100 dollari agli anziani oltre i 75 anni, case popolari. E, soprattutto, ha convinto le classi popolari che lui era il modello. Predicava nella campagna elettorale in cui ha percorso letteralmente il Paese, apparendo davanti alle telecamere persino tagliando banane insieme ai contadini. «L'imprenditore è una persona che sa fare tutto - spiegava -. Il politico è una persona che fa una sola cosa alla volta: o parla o cammina, o pensa o rutta. Io sono la novità». La sinistra? «Vende sogni d'oppio». Nel 1990 Martinelli ha fondato il suo partito, Cambio democratíco, perno di Ac. E dal 2004 è entrato in campagna, aiutato anche dalla moglie, presidentessa della Fundación Ricardo Martinelli, che ha distribuito a man bassa borse di studio agli studenti poveri. Gli avversari lo chiamavano «El Loco» (il pazzo) per una sua presunta malattia psichiatrica che curerebbe con pillole. «Noi pazzi siamo maggioranza», gongolava domenica notte, dopo che le urne gli hanno dato ragione.
Post n°3549 pubblicato il 06 Maggio 2009 da blobbino2005
L'AFFARE S'INGROSSA - SBUCA FRANCESCA PASCALE, LA CANDIDATA ALLE PROVINCIALI CHE INCONTRò PAPI DOPO LA FESTA DI CASORIA ALL'HOTEL VESUVIO - NOEMI: “AVETE VISTO? L´AMICIZIA È PULITA E LE FOTO LO DIMOSTRANO" - SILVIO: “POSSO PALPARE LA SIGNORA?”... Conchita Sannino per "la Repubblica" È il giorno della rivendicazione. «Ve l´avevo detto che era una cosa tranquilla, un bel rapporto di amicizia tra noi. Ma voi con i giornali avete sviato tutto». Nove giorni dopo, la bella ragazza è agitata, ma come sempre educata. Noemi Letizia arriva a scuola a Portici, ieri mattina, con gli occhialoni scuri, blusa e jeans. «Basta parole: avete visto le foto di "Chi". Sono chiare. Spiegano tutto». E via in aula. In serata, mentre il premier parla a "Porta a porta", stavolta al cellulare dispensa ancora garbo e ira. «Tutto trasparente. E invece ci avete montato sopra uno scandalo». Scusi Noemi, ma è stata lei a rivelare che va a trovare il presidente del Consiglio quando lui ha un momento libero, è lei ad aver raccontato che lo chiama papi e il giorno dopo la festa, persino all´emittente locale, Tele A, raccontò che aveva avuto il premier come "sorpresa" di compleanno. «Che c´entra. Proprio per questo, io dissi che erano amici di famiglia con i miei. Ma voi avete sviato il significato delle cose». A questo punto interviene sua madre: «Io dovrei esser soddisfatta delle spiegazioni del presidente? Ma io non voglio più dire niente a nessuno. Ecco, neanche alla signora Veronica. Ha detto quella cosa delle minorenni? Sono felice per lei». Nove giorni dopo, le acque sono mosse, i volti scuri. E le bocche tenacemente cucite. Nel cuore di Napoli, si parla molto della sorprendente amicizia tra il messo comunale Elio Letizia e il presidente del Consiglio. Che viene però smentita sia dall´ex assessore comunale Giovanni Grieco, che dall´allora direttore dell´Annona, Giovanni De Vecchi. Lo stesso consigliere regionale eletto con Forza Italia, Fulvio Martusciello, ormai citato da Berlusconi come il politico di cui papà Letizia gli avrebbe parlato al telefono la sera della festa, precisa: «Letizia? È probabile che lui mi conosca di nome. Ma io no. Non ero neanche invitato alla festa». Chi, invece, ora "ricorda" di conoscere Noemi è un´altra avvenente ragazza in ascesa del Pdl campano, Francesca Pascale, 23 anni, puntualmente al fianco di Berlusconi nelle sue trasferte a Napoli (lo incontrò anche dopo la festa di Casoria), visto che si tratta di una candidata alle provinciali di Napoli. «Noemi? Una bravissima ragazza», dice la Pascale. Guardi che la diciottenne di Portici dice di non conoscerla, eppoi lei stessa ricorderà che, quel lunedì mattina, dinanzi alla Prefettura di Napoli, dopo aver salutato il premier, disse che non sapeva a quale festa era andato il Cavaliere. «Sì, perché avevano detto anche a me che la casa del ricevimento era di un imprenditore. E Letizia non lo è. Dopo, ho ricostruito...». La Pascale appare dispiaciuta: «Mi hanno detto che il presidente è angosciato, ci credo: come fa la signora Veronica a pensare una cosa così grave, frequentare le minorenni, un uomo come lui? Ma lui potrebbe avere qualsiasi donna. Tante gli si avvicinano anche con grinta, lo vedo anche io». Dopo la festa di Casoria lo incontrò al Vesuvio? «Certo, gli mostrai le bozze dei miei manifesti elettorali». E chiosa: «Da quando sono candidata, solo chiacchiere su di me. Berlusconi ha puntato su due giovanissimi candidati maschi, ma su di loro nessuna curiosità, né domanda». LA GAFFE A L'AQUILA: "POSSO PALPARE LA SIGNORA?"...
Post n°3548 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005
Post n°3547 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005
LETTERA APERTA A SIVIO BERLUSCONI Presidente, candidi me. Visto che suo figlio è innamorato e felicemente accoppiato, non posso sposarlo. Le chiedo quindi di candidarmi alle elezioni europee. Le prometto che farò finta di non aver sostenuto due esami di diritto europeo, pur di essere ammessa al corso di formazione. Dimenticherò i congiuntivi e le locuzioni avverbiali, se dovesse servire a qualcosa. Presidente, candidi me. È vero, il mio 110 e lode non varrà mai quanto le misure di una pin up da 90-60-90, ma -sempre all'occorrenza- sono pronta a ripudiare laurea, lodi e baci accademici. Però, presidente, candidi me. Non ho partecipato al Grande fratello, lo so, ma quando pensavo ingenuamente che studiare mi sarebbe servito a qualcosa nella vita, ho vissuto in una comune. So anche che non ho fatto l'annunciatrice televisiva, ma ho imparato bene tutte le movenze: mi tornano utili ogni volta che busso a qualche porta per un colloquio e non risponde nessuno. Presidente, candidi me. Sono giovane e ho voglia di imparare. Mi candidi perché so tutto sulle famiglie monarchiche, anche se non sono mai stata a Uomini e donne a fare la tronista. Mi candidi perché ho capito per tempo che fare la letteronza sarebbe stato meglio che diventare una letterata. Dia un senso al fatto che, se non mi candida, il mio unico scopo nella vita diventerà lucidare i vetri di casa. Altro che Cento vetrine su Canale5. Mi candidi perché conosco la geopolitica internazionale, anche se sull'isola dei famosi non ci andrò mai. Mi candidi per dimostrare ai suoi elettori che oltre le gambe c'è di più. Nel mio caso, un piede che calza il 38. Casomai non dovesse proprio candidarmi, almeno mi trovi un rospo che diventa principe azzurro con tanto di scarpetta di cristallo! Sono disposta anche a fargli un Incantesimo. EMANUELA
Post n°3546 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005
Con due divorzi e la diciassettenne Berlusca s'è giocato il posto al Quirinale. Quindi ora attaccherà Fini, e poi stremato si ritirerà dalla politica.
Post n°3545 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005
Berlusconi ha deciso che modificherà la Costituzione, anche senza accordo dell'opposizione: art. 1 "L'Italia é una Repubblica fondata sul Viagra"...
Post n°3544 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005
Veronica va capita: non sopporta più che Silvio, a 70 anni suonati, festeggi fuori casa l'Erection day.
Post n°3543 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005
Silvio anche tua moglie si è rotta i coglioni di te, figurati noi. Veline all'europee nel Pdl? "Ciarpame senza pudore". Il vaso si è colmato di nuovo e Veronica Lario esplode come già fece alla fine di gennaio di due anni fa con la famosa lettera a Repubblica. Questa volta, la moglie del premier attacca sull'uso delle candidature delle donne che a suo avviso si sta facendo per le elezioni europee.
Post n°3542 pubblicato il 01 Maggio 2009 da blobbino2005
IL VIDEO CENSURATO SU FACEBOOK. ECCOVI IL LINK SUL MIO BLOG. POLITICI (TUTTI) ... PAURA DELLE EUROPEE ! clicca su Player del seguente sito : http://www.mikeshinoda.it/
Post n°3541 pubblicato il 29 Aprile 2009 da blobbino2005
PENSIERO STUPENDO La Musica è la rivelazione più profonda di ogni saggezza. Chi penetra il senso della Musica potrà liberarsi da tutte le miserie in cui si trascinano gli altri uomini. Ludwig van Beethoven
Post n°3540 pubblicato il 28 Aprile 2009 da blobbino2005
GIOVEDì è prevista UNA DRAMMATICA RESA DEI CONTI TRA BERLUSCONI E IL RIBELLE FINI - LA STRATEGIA DEL CAV.: elezioni anticipate, TRIONFO, RIFORMA PRESIDENZIALE, QUIRINALE - RAI-NOMINE STOP FINO ALLE EUROPEE: GIANFRY CONTRO MINZOLINI AL TG1, VUOLE MAZZA. La resa dei conti è prevista per giovedì a pranzo quando Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini si incontreranno per un faccia a faccia che si preannuncia drammatico. Il Nano Rialzato si è ormai convinto che Fini porta avanti un suo progetto personale d'intesa con parte della sinistra e particolarmente con la detestata Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Troppi i segnali di guerra elencati dal Cavaliere del Cialis: l'appoggio incondizionato di Fini alle esternazioni a volte improprie di Giorgio Napolitano soprattutto in materia di decreti legge, la paralisi sulle nomine Rai che An tiene bloccate, i veti e le critiche alle candidature nelle liste per le europee sfociate addirittura con l'editoriale di "Fare Futuro", che Gianfry ha smentito ma che è considerata la vera arma in mano al presidente della Camera. Disagio e sbando anche tra i colonnelli di An, spiazzati in ogni momento dalle esternazioni di Fini. L'unico a tenersi fuori dalla bagarre è Altero Matteoli che ha preso le distanze dai vari La Russa, Gasparri, Alemanno. Lo scontro a cosa può portare? Ad una resa dei conti dentro la Pdl. Berlusconi non vuole fare l'errore commesso con Casini e forte della sua popolarità si sta convincendo che bisogna far saltare il tavolo e cominciare a pensare ad elezioni anticipate da abbinare alle regionali dell'anno prossimo. Una vittoria schiacciante gli consentirebbe di puntare dritto al Quirinale facendo una riforma presidenziale a sua immagine e somiglianza. Su questa linea si muoverebbero compatti non solo tutti i dirigenti di Forza Italia stufi delle prepotenze di An ma gran parte anche dei peones aennini sempre più lontani da Fini. I FINI DELLA RAI.
A questo punto, Fini ha fatto saltare tutto. E no, ha ribattutto Gianfry al Reuccio di Arcore, se è Minzolini il vostro candidato e non Mimun, allora è mejo il mio Mauro Mazza (destinato a RaiUno). E su tale diatriba, Berlusconi ha di fatto rinviato tutto a dopo le Europee che dovrebbero premiarlo con un plebiscito di voti. A quel punto, con la corona i testa, non c'è Fini che tenga e la mazza ce l'avrà in mano lui.
Post n°3539 pubblicato il 23 Aprile 2009 da blobbino2005
PENSIERO STUPENDO "L'uomo è l'unico animale la cui esistenza è un problema che deve risolvere. " Erich Fromm
Post n°3538 pubblicato il 23 Aprile 2009 da blobbino2005
QUANTO è BUONO BRUNETTA! "Chi investe in azioni e obbligazioni lo fa a suo rischio". Per il ministro l' Italia c'è un sacco di gente che non ha nulla da fare e cazzeggia su internet di giorno e di notte. Tra i fannulloni del web è nato addirittura un blog nel quale si discute sull'altezza di Renato Brunetta, il figlio del venditore ambulante che a maggio compirà 59 anni e ha annunciato di sposare la bionda Titti, un architetto che avrebbe fatto impazzire Botticelli. inistro veneto l'altezza è diventata una chance che lo ha reso popolare e sulla quale scherza con intelligenza. D'altra parte è noto che grandi personaggi di bassa statura hanno segnato la storia. Il condottiero macedone Alessandro conquistò in 12 anni l'impero persiano e passò alla storia con il nome di Alessandro Magno, anche se Magno non era perché misurava soltanto un metro e 35 centimetri. Per non parlare poi di Napoleone al quale Brunetta si ispira per il decisionismo e la volontà di fare. Purtroppo il rutilante ministro qualche volta fa la pipì fuori dal vaso e sembra non conoscere il famoso detto secondo il quale "c'è un tempo per parlare e un tempo per tacere". Le parole gli escono dalla bocca ogni giorno come un fiume in piena e i suoi collaboratori più stretti che si permettono di contestarlo vengono rottamati come è successo al suo capo di gabinetto, Patroni Griffi, e pochi giorni fa al capo dipartimento, Stefano Torda. Ieri il gigantesco Brunetta ne ha fatta un'altra delle sue perché dopo aver giustamente denunciato il mostruoso ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, si è concesso una cinica battuta che tradisce il quoziente di cattiveria sempre presente in chi non ha rimosso del tutto i complessi di inferiorità. Questa volta le sue parole sono andate nei confronti degli azionisti e obbligazionisti della vecchia Alitalia che grazie all'operazione di salvataggio sono rimasti con le chiappe al vento. Per questi poveracci è scattata una meritevole campagna di stampa che ha visto in prima fila il quotidiano "MF", il giornale diretto da Osvaldo De Paolini che ha denunciato per un'intera settimana il miserabile rimborso previsto dal Tesoro. Con questo vessillo la testata milanese ha venduto 20mila copie in più nelle edicole e la battaglia ha avuto successo perché Giulietto Tremonti ha fatto capire che quel 30% potrebbe aumentare in maniera sensibile. Brunetta ha subito aggiunto parole inopportune e ha detto: "chi investe in azioni e obbligazioni lo fa a suo rischio". Dietro questa dichiarazione si ripropone per l'ennesima volta il conflitto con l'altro candidato al premio Nobel che sta a via XX Settembre. E in questa occasione l'Alessandro Magno del Governo è apparso in perfetta sintonia con l'ineffabile Augusto Fantozzi che il 20 novembre scorso dichiarò a cuor leggero: "gli azionisti di Alitalia faranno una brutta fine".
Maroni che ha cominciato a fare politica negli anni '80, se ne frega altamente di questi rigurgiti invidiosi e non ha nemmeno reverenza nei confronti della casta dei prefetti che nella storia della Repubblica sono sempre stati intoccabili. Adesso arriva la notizia, preannunciata da Dagospia due mesi fa, che il ministro-jazzista amante di Bruce Springsteen, ha deciso di tagliare la casta liquidando prima della fine dell'anno 24 prefetti ai quali ne seguiranno altri 70. Lo spoil system è stato apprezzato dai funzionari dell'amministrazione civile del ministero dell'Interno, e allo stesso modo si applaude all'invito che Maroni ha fatto alle forze di sicurezza di tagliare in maniera drastica le spese e le consulenze per la Festa che ogni anno celebra la ricorrenza di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Non c'è dubbio che di fronte alla vastità della crisi economica molti di loro abbiano pronunciato verdetti frettolosi; alcuni come Nouriel Roubini e Paul Krugman, continuano a lanciare messaggi inquietanti ma il popolo bue ormai ha capito che il messaggio più forte è quello di Luca di Montezemolo che ha detto testualmente: "la crisi è come la boxe, chi resta in piedi vince". Queste parole non aggiungono molto alla cultura economica del Paese, ma nella loro straordinaria povertà hanno qualcosa di realistico che vale più di tanti ragionamenti. In Italia ci sono almeno tre economisti di cui vale la pena ancora seguire le piroette intellettuali. Il primo è Giacomo Vaciago, il professore piacentino che insegna alla Cattolica di Milano ed è dotato di un'intelligenza vivace. Alcuni anni fa ha fatto il sindaco a Piacenza e questa esperienza gli ha dato una capacità di eloquio diretto e semplificato. Purtroppo il 69enne professore ama in maniera eccessiva le metafore e i paradossi. Così l'altro ieri in un'intervista al "Messaggero" ha detto che la crisi ora sembra un acquazzone e che nei guai sono rimasti soltanto coloro che hanno perso il lavoro "ma altri paradossalmente hanno ricevuto vantaggi, come le famiglie che adesso risparmiano migliaia di euro sui mutui variabili e il crollo dei prezzi del carburante". Se Vaciago, che ha preso il master ad Oxford ed è considerato una prima donna da utilizzare nei convegni, parla con tanta disinvoltura, Tito Boeri ragiona invece in maniera più articolata. Anche lui insegna a Milano dentro la Bocconi, la madre di tutti i sapientoni, e per il suo profilo da Richard Gere della Bovisa, sarebbe un personaggio ideale del Grande Fratello. Per il professore 51enne la crisi non è affatto superata e l'ha scritto in maniera precisa sulla "Repubblica" mettendo in guardia dai rischi che ancora incombono sui mercati dell'Est e sul debito mostruoso dello Stato italiano. Nella sua analisi non è mancato il riferimento al Fondo Monetario di cui è stato consulente dopo aver ottenuto il dottorato alla New York University. Nell'articolo in questione viene fuori la sua anima neokeynesiana che denuncia il cancro dell'evasione fiscale e mette in guardia dall'ottimismo precipitoso della Marcegaglia. L'ultimo degli economisti da tenere d'occhio è Francesco Giavazzi che in questi mesi si è tenuto coperto perché ha capito la fine del pensiero unico liberista. Per il professore di Bergamo che ha preso il dottorato al Mit di Boston e insegna come Boeri alla Bocconi, il tasto da battere è quello della politica che può cambiare il mondo. Questa tesi l'ha esposta nel libro "La crisi" scritto a quattro mani con Alberto Alesina, un'altra testa eccellente che si sta sprecando in mille convegni di stampo salottiero. Oggi Giavazzi, che a Milano definiscono un dandy per la sua eleganza di vestito e di parola, ritorna sul tasto fisso delle riforme e dice che "è venuto il momento di smetterla con le inutili discussioni sulle colpe della finanza e sul futuro del capitalismo". E per dare forza alle sue tesi cita un lungo brano del giornalista del "Corriere" Dario Di Vico e una frase di Roberto Zuccato, presidente degli Industriali vicentini.
Nella sua infinita miseria Dagospia aveva annusato nei vicoli della Boca dove la comunità italiana è dominante, che il capitolo industriale stava per chiudersi alle spalle di Telecom. E aveva anche anticipato che tra gli ultimi tentativi per contrastare la lobby della Casa Rosada dove la signora Kirckner e i malfidati Werthein menano la danza, c'era anche quello di coinvolgere in un tentativo finale il gruppo che fa capo all'imprenditore armeno Eurnekian. Quest'ultimo è una figura ben nota alle cronache italiane perché anni fa è finito in brutte avventure giudiziarie a proposito degli aeroporti di Milano dove camminava sottobraccio con Giorgio Fossa. Dal "Corriere della Sera" di oggi arriva la conferma che Telecom avrebbe in corso colloqui con il braccio destro di Eurnekian, Ernesto Gutierrez, vicino alla presidentessa botulina, ma per i soci forti di Telecom la partita in Argentina è già conclusa.
Post n°3537 pubblicato il 22 Aprile 2009 da blobbino2005
Dal BLOG di Grillo: Basta! "Ah, un altro 168, un altro 168, un altro 168! Sto leggendo tre libri, “ Basta” di Naish, Lynas “Sei Gradi”, ve lo consiglio, e poi l’ultimo di Stiglitz, per tirarci su un po’ il morale. Li leggo tutti e tre contemporaneamente, un po’ di confusione, scusate!
Post n°3536 pubblicato il 22 Aprile 2009 da blobbino2005
ESTERNAZIONI di Monica C., Frattamaggiore Napoli. dal BLOG di GRILLO @@@ Una mattina mi son svegliato, O partigiano, portami via, E se io muoio da partigiano, E seppellire lassù in montagna, E le genti che passeranno E' questo il fiore del partigiano, ALL TOGHETER...
Post n°3535 pubblicato il 22 Aprile 2009 da blobbino2005
ESTERNAZIONI di Girasole di Giugno, Treviso . dal BLOG di GRILLO @@@ Ma si! Gasparri che invoca le manette per Genchi, al quale non viene restituito il maltolto nonostante fosse..... maltolto. Chissà cosa c'avrà da nascondere il ramarro.... La proposta di legge per parare il curo agli alti dirigenti delle aziende, voluta da confindustria perchè siamo in crisi e se c'è da risparmiare, ekekazzo, si risparmia sulla sicurezza e si manda in galera il caporeparto, se qualcuno è così tonto da lasciarci le penne. I giornalisti, che se OSANO solo pensare di scrivere un'altra verità discostante da quella che lorsignori (azzurri, verdi, rossi, arancioni che siano) finiscono in galera. La pretesa di nominare tutti lui: dirigenti scolastici, sanitari, regionali, provinciali, della RAI e chi più ne ha, più ne metta. La legge sulle intercettazioni, che spetta spetta.... un po' di scompiglio..... dai che passa senza essere messa sotto i riflettori. Il terremoto che dispettoso e irrispettoso ha fatto crollare i castelli di sabbia sepellendo parte del futuro di questa nazione. Ma tanto si sa, la colpa è di Vauro e di Santoro. Faziosi e comunisti. Meno male che c'è l'omino che in 6 mesi darà a tutti una casa confortevole (che coglione!) Un idiota di nome Orsi, che per liberare un po' di spazio in giro ha deciso che le doppiette possono sparare in ogni luogo. Clementina Forleo, che rimane senza scorta.... tanto, a che le serve? ecc. ecc. ecc. Signori dei bottoni, ma vi rendete conto che ogni giorno che passa aggiungete motivi in più per "far festa"? Perchè quel momento verrà. Perchè l'informazione in rete è come una macchia d'olio. Piano piano si allarga e non si cancella con l'acqua. Io fossi in voi, comincerei a dissociarmi, cari dirigenti dell'Italia e delle Banche e delle Industrie italiane. Undicesimo comandamento: NON PERDONARE!
Post n°3534 pubblicato il 20 Aprile 2009 da blobbino2005
"BOICOTTIAMO IL GRUPPO CREMONINI" A Reggio Emilia e a ROZZANO (MI), sono stati inaugurati due nuovi ristoranti ROADHOUSE GRILL, che fanno parte del Gruppo Cremonini.
Post n°3533 pubblicato il 18 Aprile 2009 da blobbino2005
"CHI SBAGLIA ... NON PAGA !" Gioacchino Genchi, additato dal Copasir, da politici di destra e sinistra e dalla stampa al seguito come un mostro che spia tutto e tutti e dunque «merita l’arresto» (Gasparri), «ha agito correttamente» senza violare alcuna legge. Lo scrive il Riesame di Roma, presieduto da Francesco Taurisano, nelle motivazioni all’annullamento dei sequestri dei computer di Genchi, disposti dai procuratori Toro e Rossi ed eseguiti dal Ros. Di più: i giudici demoliscono pure le fantasiose accuse mosse a suo carico (abuso d’ufficio, accesso abusivo a sistema informatico, violazione dell’immunità parlamentare e del segreto di Stato). Genchi «non ha violato le guarentigie dei parlamentari interessati all’acquisizione dei tabulati» (Mastella & C.): «agiva di volta in volta in forza del decreto autorizzatorio del pm De Magistris, comunicandogli ogni...coinvolgimento di membri del Parlamento intestatari delle utenze». L’accesso all’anagrafe dell’Agenzia delle Entrate «non ha arrecato nocumento» ad alcuno. Quanto ai tabulati di uomini dei servizi segreti, «non è dato comprendere il nocumento per la sicurezza dello Stato», ma soprattutto «il tribunale non rinviene la norma di legge» che vieterebbe di acquisire i tabulati di uno 007: «Genchi agì nell’esercizio delle sue funzioni di ausiliario del pm De Magistris». Domandina: quando tre pm di Salerno perquisirono la Procura di Catanzaro e il Riesame diede loro ragione, il Csm li cacciò su due piedi. Ora che due pm di Roma han perquisito Genchi e il Riesame ha dato loro torto, cosa pensa di fare il Csm? Per coerenza, non potrà che promuoverli.
Post n°3532 pubblicato il 18 Aprile 2009 da blobbino2005
Post n°3531 pubblicato il 18 Aprile 2009 da blobbino2005
I superevasori e l’uomo di Marcella Bella: Merello chi? Per il mondo del jet-set è l’industriale che l’anno scorso ha battezzato un panfilo da 50 metri con il nome («Marcelita») della sua compagna, la cantante Marcella Bella. Per l’anagrafe ha domicilio a Sainkt Moritz e residenza a Caracas. Per la comunità del business, è in affari in Svizzera con l’avvocato elvetico Fabrizio Pessina e il commercialista Siro Zanoni. Per chi allena la memoria, è inciampato anni fa con Pessina in un insider trading che lo indusse a raggiungere una transazione con la Sec, la Consob americana. E ora rischia d’essere la prima «vittima» dei «danni collaterali» inflitti a 180 italiani dal computer di Pessina.
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Inviato da: sv_daphne
il 06/01/2017 alle 19:43
Inviato da: ambrosiadossi88
il 25/08/2016 alle 14:23
Inviato da: martinelli.renato
il 25/01/2014 alle 10:47
Inviato da: kudablog
il 28/09/2009 alle 17:39
Inviato da: fratello21
il 11/09/2009 alle 21:20