Creato da: blobbino2005 il 29/12/2005
Il fischiettista è molto utile per la comunità. Mi chiamo Giovanni Maria TAMPONI, sono un collaudato whistleblower e sottolineo l'importanza di creare un ambiente che non impedisca ai fischiettisti di fare il loro dovere (morale) cioè quello di denunciare strani comportamenti sbagliati all'interno della propria Azienda (ci saremmo risparmiati una figuraccia internazionale con i casi di Parmalat, Cirio, Banca d'Italia etc.:) e soprattutto come nel caso del sottoscritto, licenziato illegittimamente per ben due volte dagli amministratori di una Pubblica Amministrazione (CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA) solo per aver denunciato una truffa a danno degli utenti dell' Ufficio BREVETTI & MARCHI. Grazie al cielo ne sono uscito recentemente vittorioso (dopo dieci lunghi anni) è sono stato gratificato dai dirigenti camerali corrotti con un congruo risarcimento dei danni morali, retribuzioni arretrate comprese. Loro sono stati semplicemente puniti con una censura verbale seguita da un trasferimento d'Ufficio presso altra Area. Non ho potuto fare altro che denunciarli alla Magistratura contabile. Il BLOG è dedicato al mio amico Gian Paolo POGGI, ex Direttore di un' Azienda della CCIAA di Roma. Questo coraggioso "Whistleblower", recentemente scomparso, aveva denunciato delle gravi irregolarità e quindi licenziato illegittimamente durante un periodo di malattia (tumore al pancreas). L'impunità in Italia è uno STATUS SYMBOL.

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Post n°3550 pubblicato il 06 Maggio 2009 da blobbino2005

UN BERLUSCONI A PANAMA - IL RE DEI SUPERMERCATI ORIUNDO ITALIANO STRAVINCE ALLE PRESIDENZIALI - IL NONNO EMIGRÒ DA LUCCA ALL’INIZIO DEL SECOLO SCORSO E SPOSÒ UNA SPAGNOLA - PADRONE DI DUE TV, HA INONDATO LA NAZIONE DI MESSAGGI AGGRESSIVI…

Gian Antonio Orighi per "La Stampa"

Buona la seconda. A cinque anni dal suo primo debutto nell'arena elettorale, quando aveva riscosso un misero 5 per cento, l'oriundo italiano Ricardo Martinelli, leader del cartello conservatore Alianza por el Cambio (Ac) e principale imprenditore di Panama, ha stravinto le elezioni presidenziali dell'altro ieri con più del 60 per cento dei voti, contro il 36 per cento del progressista e governante Partido Revolucionario Democrático (Prd).

Un trionfo superiore persino ai sondaggi, che già gli davano 16 punti di vantaggio. «Martinelli stravince», sintetizzava ieri «La Prensa», il principale giornale del Paese centroamericano, che conta poco più di tre milioni di abitanti.
Il neo-eletto entrerà in carica il prossimo 1 luglio.

Sposato e padre di 3 figli, cattolico, 57 anni, il primo discendente di immigrati del Belpaese a raggiungere la stanza dei bottoni nel Cono Sud ha festeggiato a suo modo, intonando a pieni polmoni, davanti ai fan che lo acclamavano, la popolare canzone «El Rey». Sempre in maglietta, vulcanico, con una pancia nemica delle palestre, e i capelli bianchi spettinati che cominciano a diradarsi, Martinelli ha promesso: «Ci sarà più lavoro e più equità, più sicurezza e finalmente un metrò nella capitale», sconvolta dal traffico e dove vive un terzo della popolazione: costo previsto 900 milioni di dollari.

Il magnate, padrone di una serie infinita di aziende, tra cui la più importante catena di supermercati, direttore di due tv e di una banca, si è pagato di tasca sua la campagna elettorale ed i dilaganti spot. Il Prd l'aveva ribattezzato il «Berlusconi di Panamá». Ma questo populista e conservatore doc (patrimonio stimato in 400 milioni di dollari) che odia Chávez e i fratelli Castro, amico di Washington, e che ha promesso mari e monti in un Paese ribattezzato il «dragón centro-americano», che anche quest'anno dovrebbe crescere di oltre il tre per cento. Il drago però comincia a perdere qualche colpo nel mezzo della crisi finanziaria mondiale e il 41 per cento della popolazione vive ancora sotto la soglia della povertà.

Nato nella capitale, liceo negli Usa, dove poi si è laureato in amministrazione di impresa con master in marketing, Martinelli si è costruito un impero da solo. Il Paperone è stato anche ministro del Canale dal 1999, quando gli Stati Uniti hanno restituito la proprietà della via tra l'Atlantico e il Pacifico ai panamensi, al 2004: un incarico strategico perché il Canale è l'industria più importante del Paese. Ed è stato anche tra i propulsori del suo raddoppio, un investimento di 5 miliardi di dollari che dovrà culminare proprio lui nel 2014.

Comunicatore nato (il suo slogan: «Tu mi dai il voto, io ti dò il cambiamento»), estroverso, il miliardario ha promesso più investimenti esteri, una pensione di 100 dollari agli anziani oltre i 75 anni, case popolari. E, soprattutto, ha convinto le classi popolari che lui era il modello.

Predicava nella campagna elettorale in cui ha percorso letteralmente il Paese, apparendo davanti alle telecamere persino tagliando banane insieme ai contadini. «L'imprenditore è una persona che sa fare tutto - spiegava -. Il politico è una persona che fa una sola cosa alla volta: o parla o cammina, o pensa o rutta. Io sono la novità». La sinistra? «Vende sogni d'oppio».

Nel 1990 Martinelli ha fondato il suo partito, Cambio democratíco, perno di Ac. E dal 2004 è entrato in campagna, aiutato anche dalla moglie, presidentessa della Fundación Ricardo Martinelli, che ha distribuito a man bassa borse di studio agli studenti poveri. Gli avversari lo chiamavano «El Loco» (il pazzo) per una sua presunta malattia psichiatrica che curerebbe con pillole. «Noi pazzi siamo maggioranza», gongolava domenica notte, dopo che le urne gli hanno dato ragione.
Il magnate che guiderà uno dei più fiorenti paradisi fiscali del mondo giura di lottare contro corruzione e criminalità. E tuona: «Me ne frego di essere definito di destra. Il mio obbiettivo è risolvere gli annosi problemi del Paese mai risolti dai politici tradizionali, che ci hanno lasciato miseria e fame».

 

 
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Post n°3549 pubblicato il 06 Maggio 2009 da blobbino2005

 

L'AFFARE S'INGROSSA - SBUCA FRANCESCA PASCALE, LA CANDIDATA ALLE PROVINCIALI CHE INCONTRò PAPI DOPO LA FESTA DI CASORIA ALL'HOTEL VESUVIO - NOEMI: “AVETE VISTO? L´AMICIZIA È PULITA E LE FOTO LO DIMOSTRANO" - SILVIO: “POSSO PALPARE LA SIGNORA?”...

Conchita Sannino per "la Repubblica"

È il giorno della rivendicazione. «Ve l´avevo detto che era una cosa tranquilla, un bel rapporto di amicizia tra noi. Ma voi con i giornali avete sviato tutto».

Nove giorni dopo, la bella ragazza è agitata, ma come sempre educata. Noemi Letizia arriva a scuola a Portici, ieri mattina, con gli occhialoni scuri, blusa e jeans. «Basta parole: avete visto le foto di "Chi". Sono chiare. Spiegano tutto». E via in aula. In serata, mentre il premier parla a "Porta a porta", stavolta al cellulare dispensa ancora garbo e ira. «Tutto trasparente. E invece ci avete montato sopra uno scandalo».

Scusi Noemi, ma è stata lei a rivelare che va a trovare il presidente del Consiglio quando lui ha un momento libero, è lei ad aver raccontato che lo chiama papi e il giorno dopo la festa, persino all´emittente locale, Tele A, raccontò che aveva avuto il premier come "sorpresa" di compleanno.

«Che c´entra. Proprio per questo, io dissi che erano amici di famiglia con i miei. Ma voi avete sviato il significato delle cose». A questo punto interviene sua madre: «Io dovrei esser soddisfatta delle spiegazioni del presidente? Ma io non voglio più dire niente a nessuno. Ecco, neanche alla signora Veronica. Ha detto quella cosa delle minorenni? Sono felice per lei».

Nove giorni dopo, le acque sono mosse, i volti scuri. E le bocche tenacemente cucite. Nel cuore di Napoli, si parla molto della sorprendente amicizia tra il messo comunale Elio Letizia e il presidente del Consiglio. Che viene però smentita sia dall´ex assessore comunale Giovanni Grieco, che dall´allora direttore dell´Annona, Giovanni De Vecchi.

Lo stesso consigliere regionale eletto con Forza Italia, Fulvio Martusciello, ormai citato da Berlusconi come il politico di cui papà Letizia gli avrebbe parlato al telefono la sera della festa, precisa: «Letizia? È probabile che lui mi conosca di nome. Ma io no. Non ero neanche invitato alla festa».

Chi, invece, ora "ricorda" di conoscere Noemi è un´altra avvenente ragazza in ascesa del Pdl campano, Francesca Pascale, 23 anni, puntualmente al fianco di Berlusconi nelle sue trasferte a Napoli (lo incontrò anche dopo la festa di Casoria), visto che si tratta di una candidata alle provinciali di Napoli. «Noemi? Una bravissima ragazza», dice la Pascale. Guardi che la diciottenne di Portici dice di non conoscerla, eppoi lei stessa ricorderà che, quel lunedì mattina, dinanzi alla Prefettura di Napoli, dopo aver salutato il premier, disse che non sapeva a quale festa era andato il Cavaliere. «Sì, perché avevano detto anche a me che la casa del ricevimento era di un imprenditore. E Letizia non lo è. Dopo, ho ricostruito...».

La Pascale appare dispiaciuta: «Mi hanno detto che il presidente è angosciato, ci credo: come fa la signora Veronica a pensare una cosa così grave, frequentare le minorenni, un uomo come lui? Ma lui potrebbe avere qualsiasi donna. Tante gli si avvicinano anche con grinta, lo vedo anche io». Dopo la festa di Casoria lo incontrò al Vesuvio? «Certo, gli mostrai le bozze dei miei manifesti elettorali». E chiosa: «Da quando sono candidata, solo chiacchiere su di me. Berlusconi ha puntato su due giovanissimi candidati maschi, ma su di loro nessuna curiosità, né domanda».

LA GAFFE A L'AQUILA: "POSSO PALPARE LA SIGNORA?"...
Da Repubblica.it - Nuova gaffe di Berlusconi: durante una visita nelle zone terremotate, si rivolge così a un'assessore Scenario dell'episodio, risalente al 25 aprile, le rovine di Bazzano (AQ). Al momento della foto di gruppo, il premier vede Lia Beltrami, responsabile delle Pari Opportunità della Provincia di Trento, e dice: "Posso palparla un po'?". Il tutto sotto l'occhio delle telecamere di Tca, emittente locale trentina. (http://tv.repubblica.it/copertina/posso-palpare-la-signora/32504?video)

 

 
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Post n°3548 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005

PENSIERO STUPENDO


"Il vincitore appartiene al suo bottino. "
Francis Scott Fitzgerald


 
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Post n°3547 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005

LETTERA APERTA A SIVIO BERLUSCONI

Presidente, candidi me. Visto che suo figlio è innamorato e felicemente accoppiato, non posso sposarlo. Le chiedo quindi di candidarmi alle elezioni europee. Le prometto che farò finta di non aver sostenuto due esami di diritto europeo, pur di essere ammessa al corso di formazione. Dimenticherò i congiuntivi e le locuzioni avverbiali, se dovesse servire a qualcosa.

Presidente, candidi me. È vero, il mio 110 e lode non varrà mai quanto le misure di una pin up da 90-60-90, ma -sempre all'occorrenza- sono pronta a ripudiare laurea, lodi e baci accademici.

 Però, presidente, candidi me. Non ho partecipato al Grande fratello, lo so, ma quando pensavo ingenuamente che studiare mi sarebbe servito a qualcosa nella vita, ho vissuto in una comune. So anche che non ho fatto l'annunciatrice televisiva, ma ho imparato bene tutte le movenze: mi tornano utili ogni volta che busso a qualche porta per un colloquio e non risponde nessuno.

Presidente, candidi me. Sono giovane e ho voglia di imparare. Mi candidi perché so tutto sulle famiglie monarchiche, anche se non sono mai stata a Uomini e donne a fare la tronista. Mi candidi perché ho capito per tempo che fare la letteronza sarebbe stato meglio che diventare una letterata. Dia un senso al fatto che, se non mi candida, il mio unico scopo nella vita diventerà lucidare i vetri di casa. Altro che Cento vetrine su Canale5.

Mi candidi perché conosco la geopolitica internazionale, anche se sull'isola dei famosi non ci andrò mai.

Mi candidi per dimostrare ai suoi elettori che oltre le gambe c'è di più. Nel mio caso, un piede che calza il 38. Casomai non dovesse proprio candidarmi, almeno mi trovi un rospo che diventa principe azzurro con tanto di scarpetta di cristallo! Sono disposta anche a fargli un Incantesimo.

EMANUELA

 
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Post n°3546 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005

Con due divorzi e la diciassettenne Berlusca s'è giocato il posto al Quirinale. Quindi ora attaccherà Fini, e poi stremato si ritirerà dalla politica. 

 
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Post n°3545 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005

Berlusconi ha deciso che modificherà la Costituzione, anche senza accordo dell'opposizione:

art. 1 "L'Italia é una Repubblica fondata sul Viagra"...

 
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Post n°3544 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005

Veronica va capita: non sopporta più che Silvio, a 70 anni suonati, festeggi fuori casa l'Erection day.

 
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Post n°3543 pubblicato il 05 Maggio 2009 da blobbino2005

Silvio anche tua moglie si è rotta i coglioni di te,

 figurati noi.

Veline all'europee nel Pdl? "Ciarpame senza pudore". Il vaso si è colmato di nuovo e Veronica Lario esplode come già fece alla fine di gennaio di due anni fa con la famosa lettera a Repubblica. Questa volta, la moglie del premier attacca sull'uso delle candidature delle donne che a suo avviso si sta facendo per le elezioni europee.

Questa volta, Veronica Lario ha deciso di mettere per iscritto in una mail - in risposta ad alcune domande poste dall'Ansa sul dibattito aperto dall'articolo pubblicato ieri dalla Fondazione Farefuturo - il suo stato d'animo di fronte a ciò che hanno scritto oggi i giornali sulle possibili candidate del Pdl alle europee. "Voglio che sia chiaro - spiega - che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire".

Alla domanda su cosa pensa del ruolo delle donne in politica, alla luce delle polemiche di queste ore, Veronica Lario risponde: "Per fortuna da tempo c'è un futuro al femminile sia nell'imprenditoria che nella politica e questa è una realtà globale. C'è stata la Thatcher e oggi abbiamo la Merkel, giusto per citare alcune donne, per potere dire che esiste una carriera politica al femminile".

"In Italia - aggiunge la moglie del presidente del Consiglio - la storia va da Nilde Jotti e prosegue con la Prestigiacomo. Le donne oggi sono e possono essere più belle; e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito nè un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti".

"Qualcuno - osserva Veronica Lario - ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido: quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere".

La signora Berlusconi prende anche l'iniziativa di parlare della notizia, pubblicata oggi da la Repubblica, secondo cui il premier sarebbe stato domenica notte in una discoteca di Napoli a una festa di compleanno d'una ragazza di 18 anni: "Che cosa ne penso? La cosa mi ha sorpreso molto, anche perchè non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli pur essendo stato invitato".

Berlusconi: "Candidature inventate". E proprio poche ore prima, lo stesso premier era intervenuto da Varsavia sul tema sollevato da "Fare Futuro". Berlusconi definisce "deludenti" le polemiche sulle "soubrette" nelle liste del Pdl: "Le candidature che ho letto sui giornali sono quasi tutte inventate. E' veramente assurdo - continua - che se una persona ha una o due lauree e conosce due o tre lingue, per il solo motivo che sia stato in tv o abbia fatto cose nell'informazione o nello spettacolo sia da considerarsi preclusa per quanto riguarda la politica".

Il premier si lamenta delle critiche: "Si dice sempre che si vuole il 50 per cento di donne. Poi quando vai a prendere candidate, che non ho scelto io, e che vengono a fare un corso, per il semplice motivo che hanno un aspetto gradevole si polemizza. È Una delusione totale. Escludo comunque che ci sia qualche candidata che non sia stata attiva in An o in Forza Italia". Berlusconi 'sponsorizza' però uno dei nomi usciti sulla stampa. "Sono supporter di Lara Comi, è bravissima".

Non sapeva ancora che Veronica Lario era pronta a lanciare il suo secondo grande attacco.

 
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Post n°3542 pubblicato il 01 Maggio 2009 da blobbino2005

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    Post n°3541 pubblicato il 29 Aprile 2009 da blobbino2005

    PENSIERO STUPENDO

    La Musica è la rivelazione più profonda di ogni saggezza. Chi penetra il senso della Musica potrà liberarsi da tutte le miserie in cui si trascinano gli altri uomini.

    Ludwig van Beethoven

     
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    Post n°3540 pubblicato il 28 Aprile 2009 da blobbino2005

    GIOVEDì è prevista UNA DRAMMATICA RESA DEI CONTI TRA BERLUSCONI E IL RIBELLE FINI - LA STRATEGIA DEL CAV.: elezioni anticipate, TRIONFO, RIFORMA PRESIDENZIALE, QUIRINALE - RAI-NOMINE STOP FINO ALLE EUROPEE: GIANFRY CONTRO MINZOLINI AL TG1, VUOLE MAZZA.



    La resa dei conti è prevista per giovedì a pranzo quando Silvio Berlusconi e
    Gianfranco Fini si incontreranno per un faccia a faccia che si preannuncia drammatico.

    Il Nano Rialzato si è ormai convinto che Fini porta avanti un suo progetto personale d'intesa con parte della sinistra e particolarmente con la detestata Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Troppi i segnali di guerra elencati dal Cavaliere del Cialis: l'appoggio incondizionato di Fini alle esternazioni a volte improprie di Giorgio Napolitano soprattutto in materia di decreti legge, la paralisi sulle nomine Rai che An tiene bloccate, i veti e le critiche alle candidature nelle liste per le europee sfociate addirittura con l'editoriale di "Fare Futuro", che Gianfry ha smentito ma che è considerata la vera arma in mano al presidente della Camera.

    Disagio e sbando anche tra i colonnelli di An, spiazzati in ogni momento dalle esternazioni di Fini. L'unico a tenersi fuori dalla bagarre è Altero Matteoli che ha preso le distanze dai vari La Russa, Gasparri, Alemanno.

    Lo scontro a cosa può portare? Ad una resa dei conti dentro la Pdl. Berlusconi non vuole fare l'errore commesso con Casini e forte della sua popolarità si sta convincendo che bisogna far saltare il tavolo e cominciare a pensare ad elezioni anticipate da abbinare alle regionali dell'anno prossimo.

    Una vittoria schiacciante gli consentirebbe di puntare dritto al Quirinale facendo una riforma presidenziale a sua immagine e somiglianza. Su questa linea si muoverebbero compatti non solo tutti i dirigenti di Forza Italia stufi delle prepotenze di An ma gran parte anche dei peones aennini sempre più lontani da Fini.

    I FINI DELLA RAI.


    L'attuale stop alle nomine Rai è sopravvenuto allorquando sono spuntati questi nomi per le direzioni dei Telegiornali: se al Tg2 il nome conclamato è Mario Orfeo e al Tg3 è benvisto l'arrivo di Bianca Berlinguer, la novità riguarda il solito Tg1: tramontato il nome di Mimun è sbucato quello dell'inviato de La Stampa, Augusto Minzolini.

    A questo punto, Fini ha fatto saltare tutto. E no, ha ribattutto Gianfry al Reuccio di Arcore, se è Minzolini il vostro candidato e non Mimun, allora è mejo il mio Mauro Mazza (destinato a RaiUno). E su tale diatriba, Berlusconi ha di fatto rinviato tutto a dopo le Europee che dovrebbero premiarlo con un plebiscito di voti. A quel punto, con la corona i testa, non c'è Fini che tenga e la mazza ce l'avrà in mano lui.

     

     

     
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    Post n°3539 pubblicato il 23 Aprile 2009 da blobbino2005

    PENSIERO STUPENDO


    "L'uomo è l'unico animale la cui esistenza è un problema che deve risolvere. "
    Erich Fromm

     
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    Post n°3538 pubblicato il 23 Aprile 2009 da blobbino2005

    QUANTO è BUONO BRUNETTA!

    "Chi investe in azioni e obbligazioni lo fa a suo rischio".


    Per il ministro l' Italia c'è un sacco di gente  che non ha nulla da fare e cazzeggia su internet di giorno e di notte. Tra i fannulloni del web è nato addirittura un blog nel quale si discute sull'altezza di Renato Brunetta, il figlio del venditore ambulante che a maggio compirà 59 anni e ha annunciato di sposare la bionda Titti, un architetto che avrebbe fatto impazzire Botticelli. inistro veneto l'altezza è diventata una chance che lo ha reso popolare e sulla quale scherza con intelligenza. D'altra parte è noto che grandi personaggi di bassa statura hanno segnato la storia. Il condottiero macedone Alessandro conquistò in 12 anni l'impero persiano e passò alla storia con il nome di Alessandro Magno, anche se Magno non era perché misurava soltanto un metro e 35 centimetri. Per non parlare poi di Napoleone al quale Brunetta si ispira per il decisionismo e la volontà di fare.

    Purtroppo il rutilante ministro qualche volta fa la pipì fuori dal vaso e sembra non conoscere il famoso detto secondo il quale "c'è un tempo per parlare e un tempo per tacere". Le parole gli escono dalla bocca ogni giorno come un fiume in piena e i suoi collaboratori più stretti che si permettono di contestarlo vengono rottamati come è successo al suo capo di gabinetto, Patroni Griffi, e pochi giorni fa al capo dipartimento, Stefano Torda.

    Ieri il gigantesco Brunetta ne ha fatta un'altra delle sue perché dopo aver giustamente denunciato il mostruoso ritardo dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, si è concesso una cinica battuta che tradisce il quoziente di cattiveria sempre presente in chi non ha rimosso del tutto i complessi di inferiorità.

    Questa volta le sue parole sono andate nei confronti degli azionisti e obbligazionisti della vecchia Alitalia che grazie all'operazione di salvataggio sono rimasti con le chiappe al vento. Per questi poveracci è scattata una meritevole campagna di stampa che ha visto in prima fila il quotidiano "MF", il giornale diretto da Osvaldo De Paolini che ha denunciato per un'intera settimana il miserabile rimborso previsto dal Tesoro. Con questo vessillo la testata milanese ha venduto 20mila copie in più nelle edicole e la battaglia ha avuto successo perché Giulietto Tremonti ha fatto capire che quel 30% potrebbe aumentare in maniera sensibile.

    Brunetta ha subito aggiunto parole inopportune e ha detto: "chi investe in azioni e obbligazioni lo fa a suo rischio". Dietro questa dichiarazione si ripropone per l'ennesima volta il conflitto con l'altro candidato al premio Nobel che sta a via XX Settembre. E in questa occasione l'Alessandro Magno del Governo è apparso in perfetta sintonia con l'ineffabile Augusto Fantozzi che il 20 novembre scorso dichiarò a cuor leggero: "gli azionisti di Alitalia faranno una brutta fine".


     
    MARONI CASTRA LA CASTA: VIA 24 prefetti ai quali ne seguiranno altri 70.


    I sondaggi dicono che quanto a popolarità Roberto Maroni batte il gigantesco Brunetta e va dato atto al 55enne ministro di Varese di gestire il dicastero con mano  sicura.
    In qualche rarissimo caso gli slitta la lingua, ma in genere appare misurato nei gesti e nelle parole. Nei giorni scorsi si è buttato su un terreno improprio quando ha detto che per la ricostruzione dell'Abruzzo sarebbero serviti 12 miliardi, una previsione che è stata rapidamente smentita dai colleghi di governo Matteoli (il più triste ministro della Repubblica) e da Claudio Scajola (il perfetto steward dell'aeroporto di Albenga).

    Maroni che ha cominciato a fare politica negli anni '80, se ne frega altamente di questi rigurgiti invidiosi e non ha nemmeno reverenza nei confronti della casta dei prefetti che nella storia della Repubblica sono sempre stati intoccabili.
    Quando Giulietto Tremonti li ha caricati del compito di sorvegliare l'erogazione del credito da parte delle banche che hanno preso i suoi bond, i prefetti hanno sentito scorrere nelle vene il sangue di un orgoglio che li ha riportati a ricordare come la figura del prefetto abbia radici storiche (il primo a istituirli fu Napoleone Bonaparte nel 1800).

    Adesso arriva la notizia, preannunciata da Dagospia due mesi fa, che il ministro-jazzista amante di Bruce Springsteen, ha deciso di tagliare la casta liquidando prima della fine dell'anno 24 prefetti ai quali ne seguiranno altri 70.
    È facile immaginare il malessere che questa decisione provocherà nei personaggi coinvolti, molti dei quali vicini ai 40 anni di anzianità. Le forbici di Maroni - spiega il "Sole 24 Ore" - caleranno su Carlo De Stefano (antiterrorismo), Paolo Calvo (vicecapo del dipartimento di Pubblica Sicurezza), Mario Esposito (direttore dell'Istituto Superiore di Polizia), Giosuè Marino (Commissario antiracket), Giovanni Troiani (Commissario vittime della mafia), Anna Maria Cancellieri (prefetto di Genova).

    Lo spoil system è stato apprezzato dai funzionari dell'amministrazione civile del ministero dell'Interno, e allo stesso modo si applaude all'invito che Maroni ha fatto alle forze di sicurezza di tagliare in maniera drastica le spese e le consulenze per la Festa che ogni anno celebra la ricorrenza di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.


     FACCIAMO ECONOMIA? VIA GLI ECONOMISTI.


    Ormai è certo che gli economisti  non sanno prevedere e non sanno prevenire.
    La categoria è sotto schiaffo e le battute nei loro confronti sono sempre più salaci. A menarli è stato per primo un loro collega, quel Giulietto Tremonti che oltre ad essere un grande fiscalista è diventato un predicatore biblico e un profeta.

    Non c'è dubbio che di fronte alla vastità della crisi economica molti di loro abbiano pronunciato verdetti frettolosi; alcuni come Nouriel Roubini e Paul Krugman, continuano a lanciare messaggi inquietanti ma il popolo bue ormai ha capito che il messaggio più forte è quello di Luca di Montezemolo che ha detto testualmente: "la crisi è come la boxe, chi resta in piedi vince". Queste parole non aggiungono molto alla cultura economica del Paese, ma nella loro straordinaria povertà hanno qualcosa di realistico che vale più di tanti ragionamenti.

    In Italia ci sono almeno tre economisti di cui vale la pena ancora seguire le piroette intellettuali. Il primo è Giacomo Vaciago, il professore piacentino che insegna alla Cattolica di Milano ed è dotato di un'intelligenza vivace. Alcuni anni fa ha fatto il sindaco a Piacenza e questa esperienza gli ha dato una capacità di eloquio diretto e semplificato. Purtroppo il 69enne professore ama in maniera eccessiva le metafore e i paradossi.

    Così l'altro ieri in un'intervista al "Messaggero" ha detto che la crisi ora sembra un acquazzone e che nei guai sono rimasti soltanto coloro che hanno perso il lavoro "ma altri paradossalmente hanno ricevuto vantaggi, come le famiglie che adesso risparmiano migliaia di euro sui mutui variabili e il crollo dei prezzi del carburante".

    Se Vaciago, che ha preso il master ad Oxford ed è considerato una prima donna da utilizzare nei convegni, parla con tanta disinvoltura, Tito Boeri ragiona invece in maniera più articolata. Anche lui insegna a Milano dentro la Bocconi, la madre di tutti i sapientoni, e per il suo profilo da Richard Gere della Bovisa, sarebbe un personaggio ideale del Grande Fratello.

    Per il professore 51enne la crisi non è affatto superata e l'ha scritto in maniera precisa sulla "Repubblica" mettendo in guardia dai rischi che ancora incombono sui mercati dell'Est e sul debito mostruoso dello Stato italiano. Nella sua analisi non è mancato il riferimento al Fondo Monetario di cui è stato consulente dopo aver ottenuto il dottorato alla New York University. Nell'articolo in questione viene fuori la sua anima neokeynesiana che denuncia il cancro dell'evasione fiscale e mette in guardia dall'ottimismo precipitoso della Marcegaglia.

    L'ultimo degli economisti da tenere d'occhio è Francesco Giavazzi che in questi mesi si è tenuto coperto perché ha capito la fine del pensiero unico liberista. Per il professore di Bergamo che ha preso il dottorato al Mit di Boston e insegna come Boeri alla Bocconi, il tasto da battere è quello della politica che può cambiare il mondo. Questa tesi l'ha esposta nel libro "La crisi" scritto a quattro mani con Alberto Alesina, un'altra testa eccellente che si sta sprecando in mille convegni di stampo salottiero.

    Oggi Giavazzi, che a Milano definiscono un dandy per la sua eleganza di vestito e di parola, ritorna sul tasto fisso delle riforme e dice che "è venuto il momento di smetterla con le inutili discussioni sulle colpe della finanza e sul futuro del capitalismo". E per dare forza alle sue tesi cita un lungo brano del giornalista del "Corriere" Dario Di Vico e una frase di Roberto Zuccato, presidente degli Industriali vicentini.
    Se questo è il modo di liquidare il pensiero unico liberista, Giavazzi è pronto a traghettarci verso il pensiero debole dell'economista. 
     
    L'ARGENTINA STACCA LA LINEA.


    Argentina addio! Sembra questa la  conclusione alla quale sta arrivando TelecomItalia dopo il duro verdetto delle  Autorità di Buenos Aires che l'hanno spossessata dei suoi poteri.
    Ieri a Salerno Gabriele Galateri di Genola non l'ha detto esplicitamente, ma in queste ore corrono telefonate febbrili tra i grandi soci di Telco (Mediobanca, Generali, BancaIntesa, Benetton, Tronchetti, ecc) perché sembra che il tango telefonico sia alle battute finali. Dai piani alti dell'azienda non trapelano notizie ufficiali e Franchino Bernabè è l'unico che può decidere da un momento all'altro di uscire da quel Paese dove il socio Telefonica con la sua presenza ha fatto scattare il verdetto dell'Antitrust.

    Nella sua infinita miseria Dagospia aveva annusato nei vicoli della Boca dove la comunità italiana è dominante, che il capitolo industriale stava per chiudersi alle spalle di Telecom. E aveva anche anticipato che tra gli ultimi tentativi per contrastare la lobby della Casa Rosada dove la signora Kirckner e i malfidati Werthein menano la danza, c'era anche quello di coinvolgere in un tentativo finale il gruppo che fa capo all'imprenditore armeno Eurnekian. Quest'ultimo è una figura ben nota alle cronache italiane perché anni fa è finito in brutte avventure giudiziarie a proposito degli aeroporti di Milano dove camminava sottobraccio con Giorgio Fossa.

    Dal "Corriere della Sera" di oggi arriva la conferma che Telecom avrebbe in corso colloqui con il braccio destro di Eurnekian, Ernesto Gutierrez, vicino alla presidentessa botulina, ma per i soci forti di Telecom la partita in Argentina è già conclusa.


    I Mondiali non sono ancora cominciati e Giovannino Megalò non vuole nuotare nei fascicoli dei tribunali
    Avviso ai naviganti: "Si avvisano  i signori naviganti che Giovannino Malagò, organizzatore principe dei Mondiali  di Nuoto, è molto preoccupato. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sul  maxi-impianto della nuova piscina olimpica coperta che si sta costruendo lungo  le rive del Tevere in località Settebagni.
    I Mondiali non sono ancora cominciati e Giovannino Megalò non vuole nuotare nei fascicoli dei tribunali".

     

     
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    Post n°3537 pubblicato il 22 Aprile 2009 da blobbino2005

    Dal BLOG di Grillo: Basta!


    168-5.jpg
    YouTube

    "Ah, un altro 168, un altro 168, un altro 168! Sto leggendo tre libri, “ Basta” di Naish, Lynas “Sei Gradi”, ve lo consiglio, e poi l’ultimo di Stiglitz, per tirarci su un po’ il morale. Li leggo tutti e tre contemporaneamente, un po’ di confusione, scusate!
    Stiglitz mi manda il suo libro, 3.000 miliardi di dollari è costata la guerra agli americani, perché sono entrati in guerra in Iraq e, contemporaneamente, hanno abbassato le tasse e quindi il debito è andato a mille. Ci spiega come mai, cosa c’è sotto, quando devono ancora pagare, la crisi e tutto. E’ interessante che un Nobel mi mandi un suo libro e poi ci mandi un post da leggere sul nostro blog, è fantastico, un premio Nobel per l’economia, consulente di Obama, quindi è un uomo straordinario che condivide tutto quello che facciamo. E’ pazzesco, ora comincio un po’ a montarmi la testa, perché condivide le liste civiche dal basso, il cambiamento, l’efficienza energetica, le rinnovabili, i rifiuti zero, lui ha calcolato che negli Stati Uniti, se mettessero a posto gli edifici a efficienza energetica, creerebbero 100 /200.000 posti di lavoro in poco tempo, dei redditi entro il 2012 fino a 3 o 4 miliardi di dollari, posti nuovi. Qui non è crisi: bisogna cambiare, la parola crisi è sbagliata, è il cambiamento, stiamo in mezzo a un cambiamento epocale straordinario, bisogna pensare un po’ alla grande, io penso alla grande però poi vado un in crisi perché mi tocca battagliare, sto sui coglioni a tutti, mando a fare in culo tutti: lo so, insomma sono diventato con un caratteraccio, ma dovete anche capire che siamo in un momento in cui non si riesce più a sapere la verità, te la puoi solo immaginare. Sono tentato di lasciarmi un po’ andare a questa deriva da fogna e leggere - non so - il Giornale, Libero, Il Foglio, questa fogna, lasciarmi galleggiare lì in questa merda informatica così, perché sarebbe bello, potrei anche rilassarmi, i miei valori della bile entrerebbero nella norma, mi potrebbero anche sorridere in casa. Non vedete che qua sono in casa mia e non c’è nessuno, mi lasciano anche da solo, anche Ciro ha dei momenti in cui mi guarda così, come dire.. e allora sarebbe bello lasciarsi un po’ andare alla deriva, ballare sul Titanic, che bello ballare sul Titanic! Emotivamente sarebbe straordinario! Ma comincio a vederli in un altro modo questi: i delinquenti in Parlamento, in delinquenti nella Borsa, i delinquenti nelle banche se ci sono ci sarà un motivo! Comincio un po’ a affezionarmici a questa gente qua, che bello sarebbe essere un po’ ebeti, un po’ così come Giordano, come questi titolari dell’informazione che dovrebbero farla loro l’informazione e io dovrei fare così, ogni tanto controllare, ma l’informazione è quella che vediamo: sono i Grandi Fratelli, sono queste cose qui straordinarie, per l’amor del cielo! E poi vedere questi minimi tentativi ogni tanto subito bloccati, anche il povero Silvan non faceva una battuta dal 1951, ne ha fatta una nella sua vita e una specie di suora gliel'ha cassata lì, giustificando tutta la struttura che non era d’accordo sulla battuta.. siamo a dei livelli per cui la RAI è diventata a dei livelli vergognosi! Questo monumento di 11.000 persone messe lì che sono parenti, amici degli amici, fratelli, sorelle, figli di, l’abbiamo pubblicato sul blog, andatevela a vedere la conigliera RAI! E allora abbiamo ormai questo delirio su qualsiasi cosa. La RAI, se vuole fare la RAI, che faccia la RAI: tolga la pubblicità e tolga i partiti se vuole il mio canone, perché se vuoi il mio canone devi fare un altro tipo di televisione e, se non fai un altro tipo di televisione, non vi do più il mio canone, cari amici! Abbiamo fatto un gruppo su Facebook, siamo già 165.000, se arriviamo alla fine dell’anno - e vi esorto a farlo - di evitare di pagare e farvi piombare il televisore, fatevelo piombare, è semplicissimo: seguite le istruzioni sul blog, date 5,60 Euro, mettete il numero del libretto, raccomandata con ricevuta di ritorno, è semplice: verranno due funzionari a piombarvi il vostro televisore, è una meraviglia, li filmate e poi li mettiamo su YouTube, sarà il filmato più visto del mondo! Ma questa RAI qui, vergognosa, che non fa assolutamente nulla: blocca e devia tutte le informazioni, sull’ospedale abruzzese Menduni, che era il direttore generale dell’ospedale, quello che ha aperto l’ospedale e non aveva l’agibilità e non era a norma, beh, questo qui invece di metterlo in galera - e metterlo in galera è poco! - stato promosso dal governatore dell’Abruzzo, quello messo lì dal nano malefico, è stato promosso a - aspetta, non vorrei sbagliare, ma è stato promosso a ... era il direttore generale dell’ospedale e è stato nominato - consulente dell’Agenzia Regionale Sanitaria dell’Abruzzo! Noi siamo qui, abbiamo i Menduni e ogni tanto ci succedono delle cose ... e le persone meravigliose che fanno cose straordinarie non le caghiamo neanche! Per esempio ho fatto un’intervista con Pierantonio Costa, il quale è un signore, è un imprenditore anziano, che è stato Console Onorario in Rwanda nell’epoca del '94 quando è successo il casino: bene, questo signore senza dire niente a nessuno, senza che si sia saputo niente, ha salvato 2.000 persone dal massacro, tra cui 375 bambini! Sono quelli che dovrebbero essere promossi, non i Menduni, quella gente lì! Siamo un Paese strano, stranissimo: abbiamo cose che non si riescono a capire, la Lega Nord che vuole fare il federalismo. Io ho letto il federalismo fiscale della Lega Nord, sono riuscito a leggere dodici pagine e non sono riuscito a leggere altro, ho chiamato degli specialisti, uno è riuscito a leggere 18 pagine e l’hanno ricoverato per esaurimento nervoso. Ma chi l’ha scritta questa legge qua? Ma siete scemi?! E’ una legge che cambia la vita di 60 milioni di persone e non si riesce a capire ... l’avrà scritta il figlio di Bossi! Ormai quelli della Lega Nord stanno andando fuori di testa: state boicottando il referendum per i cazzi vostri, perché altrimenti scomparite, sennò se vince il sì scomparite, ma non me ne frega un cazzo se scomparite! Il referendum è una questione di democrazia di cittadini, non potete fare i cazzi vostri e i cittadini votano e poi chissà, spostate, non date le informazioni: parlate con i cittadini!
    Cazzo, ma alla Lega Nord siete andati fuori di testa, forse allora comincio a vedere che certi episodi, che non vengono né trasmessi né detti sui giornali come l’arresto della segretaria della Lega Nord con otto chili di cocaina in Svizzera, aveva otto chili di cocaina messa in certi vasetti! Con otto chili fai 200.000 dosi: per chi erano queste dosi? Per le ronde? Allora ditelo, “ erano per le ronde”, perché volete avere le ronde più veloci d’Europa e allora vi capirei. E’ tutto un gioco al massacro, vorrei capire: se abbiamo un’informazione così, allora è il momento di dire basta, proprio basta! Ci sono dei libri per dichiarare basta, cambiamo rotta, cambiamo modo di pensare, cambiamo il modo di vedere il mondo: basta, per l’amor del cielo! Loro non molleranno mai? Noi neppure, vediamo chi vince. Andiamo avanti: buon 168!"

     
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    Post n°3536 pubblicato il 22 Aprile 2009 da blobbino2005

    ESTERNAZIONI

    di Monica C., Frattamaggiore Napoli.

    dal BLOG di GRILLO

    @@@

    Una mattina mi son svegliato,
    o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
    Una mattina mi son svegliato
    ed ho trovato l'invasor.

    O partigiano, portami via,
    o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
    O partigiano, portami via,
    ché mi sento di morir.

    E se io muoio da partigiano,
    o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
    E se io muoio da partigiano,
    tu mi devi seppellir.

    E seppellire lassù in montagna,
    o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
    E seppellire lassù in montagna
    sotto l'ombra di un bel fior.

    E le genti che passeranno
    o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
    E le genti che passeranno
    Mi diranno "Che bel fior!".

    E' questo il fiore del partigiano,
    o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
    E' questo il fiore del partigiano
    morto per la libertà!

    ALL TOGHETER...

     
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    Post n°3535 pubblicato il 22 Aprile 2009 da blobbino2005

    ESTERNAZIONI

    di Girasole di Giugno, Treviso .

    dal BLOG di GRILLO

    @@@

    Ma si!
    Continuate pure!
    Tanto non durerà ancora a lungo.

    Gasparri che invoca le manette per Genchi, al quale non viene restituito il maltolto nonostante fosse..... maltolto. Chissà cosa c'avrà da nascondere il ramarro....

    La proposta di legge per parare il curo agli alti dirigenti delle aziende, voluta da confindustria perchè siamo in crisi e se c'è da risparmiare, ekekazzo, si risparmia sulla sicurezza e si manda in galera il caporeparto, se qualcuno è così tonto da lasciarci le penne.

    I giornalisti, che se OSANO solo pensare di scrivere un'altra verità discostante da quella che lorsignori (azzurri, verdi, rossi, arancioni che siano) finiscono in galera.

    La pretesa di nominare tutti lui: dirigenti scolastici, sanitari, regionali, provinciali, della RAI e chi più ne ha, più ne metta.

    La legge sulle intercettazioni, che spetta spetta.... un po' di scompiglio..... dai che passa senza essere messa sotto i riflettori.

    Il terremoto che dispettoso e irrispettoso ha fatto crollare i castelli di sabbia sepellendo parte del futuro di questa nazione. Ma tanto si sa, la colpa è di Vauro e di Santoro. Faziosi e comunisti. Meno male che c'è l'omino che in 6 mesi darà a tutti una casa confortevole (che coglione!)

    Un idiota di nome Orsi, che per liberare un po' di spazio in giro ha deciso che le doppiette possono sparare in ogni luogo.

    Clementina Forleo, che rimane senza scorta.... tanto, a che le serve?

    ecc. ecc. ecc.

    Signori dei bottoni, ma vi rendete conto che ogni giorno che passa aggiungete motivi in più per "far festa"? Perchè quel momento verrà. Perchè l'informazione in rete è come una macchia d'olio. Piano piano si allarga e non si cancella con l'acqua.

    Io fossi in voi, comincerei a dissociarmi, cari dirigenti dell'Italia e delle Banche e delle Industrie italiane.

    Undicesimo comandamento: NON PERDONARE!

     
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    Post n°3534 pubblicato il 20 Aprile 2009 da blobbino2005

    "BOICOTTIAMO IL GRUPPO CREMONINI"

    A Reggio Emilia e a ROZZANO (MI), sono stati inaugurati due nuovi ristoranti ROADHOUSE GRILL, che fanno parte del Gruppo Cremonini.
    Vi ricordo che il gruppo Cremonini, come testimoniato da inchieste di REPORT (Rai 3) e come sostenuto anche da Beppe Grillo, è un'azienda che nel corso degli anni si è distinta per una serie di azioni illegali e anche criminali.
    Per citarne alcune:
    - vendere carne di bovini di oltre 17 anni come carne di bovini inferiore ai 24 mesi di età (tale carne è finita negli omogeneizzati per bambini!)
    - vendere svariate tonnellate di carne in scatola
     avariata
    a Paesi poveri (guadagnando su incentivi europei per tali esportazioni), tra cui la Russia (dove Report ha raccontato della morte di un 12enne dovuta al consumo di tale carne contenente botulino) e Cuba.
    Per la morte in Russia un intermediario della Cremonini ha pagato 150.000 euro per evitare una denuncia e il blocco delle importazioni in Russia.

    Al momento dell'indagine fatta da Report, la carne che il governo cubano ha respinto dopo alcune analisi (che confermavano le pessime condizioni di diversi lotti di carne) era stata imbarcata su una nave, ma non per riportarla in Italia per la distruzione.

    La nave era destinata all'Angola. La carne avariata verrà distrutta o venduta agli angolani?

    Per questo motivo vi invito a non recarvi nei ristoranti ROADHOUSE GRILL, a boicottare anche le altre aziende del gruppo Cremonini che sono:

    Autogrill MOTO
    carne MONTANA
    bar e ristoranti CHEF EXPRESS (treni e aeroporti)
    salumi IBISE'
    carni INALCA
    supermercati MARR (diffusi soprattutto in Romagna e Marche)


    NB: la carne bovina utilizzata in Italia dai Mc Donalds , è fornita dal Gruppo Cremonini



     
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    Post n°3533 pubblicato il 18 Aprile 2009 da blobbino2005

    "CHI SBAGLIA ... NON PAGA !"



    Gioacchino Genchi, additato dal Copasir, da politici di destra e sinistra e dalla stampa al seguito come un mostro che spia tutto e tutti e dunque «merita l’arresto» (Gasparri), «ha agito correttamente» senza violare alcuna legge. Lo scrive il Riesame di Roma, presieduto da Francesco Taurisano, nelle motivazioni all’annullamento dei sequestri dei computer di Genchi, disposti dai procuratori Toro e Rossi ed eseguiti dal Ros. Di più: i giudici demoliscono pure le fantasiose accuse mosse a suo carico (abuso d’ufficio, accesso abusivo a sistema informatico, violazione dell’immunità parlamentare e del segreto di Stato). Genchi «non ha violato le guarentigie dei parlamentari interessati all’acquisizione dei tabulati» (Mastella & C.): «agiva di volta in volta in forza del decreto autorizzatorio del pm De Magistris, comunicandogli ogni...coinvolgimento di membri del Parlamento intestatari delle utenze». L’accesso all’anagrafe dell’Agenzia delle Entrate «non ha arrecato nocumento» ad alcuno. Quanto ai tabulati di uomini dei servizi segreti, «non è dato comprendere il nocumento per la sicurezza dello Stato», ma soprattutto «il tribunale non rinviene la norma di legge» che vieterebbe di acquisire i tabulati di uno 007: «Genchi agì nell’esercizio delle sue funzioni di ausiliario del pm De Magistris». Domandina: quando tre pm di Salerno perquisirono la Procura di Catanzaro e il Riesame diede loro ragione, il Csm li cacciò su due piedi. Ora che due pm di Roma han perquisito Genchi e il Riesame ha dato loro torto, cosa pensa di fare il Csm? Per coerenza, non potrà che promuoverli.


     
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    Post n°3532 pubblicato il 18 Aprile 2009 da blobbino2005

    SIGNIFICATIVO VIDEO
     DEL "GRANDE BEPPE "
    TRAFUGATO DAL BLOG:

     
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    Post n°3531 pubblicato il 18 Aprile 2009 da blobbino2005


     

    I superevasori e l’uomo di Marcella Bella:
    ventidue milioni sequestrati. Secondo i pm , Merello, marito della cantante, trovava i clienti che volevano esportare denaro frodando il fisco.

    Merello chi? Per il mondo del jet-set è l’industriale che l’anno scorso ha battezzato un panfilo da 50 metri con il nome («Marcelita») della sua compa­gna, la cantante Marcella Bella. Per l’anagrafe ha domicilio a Sa­inkt Moritz e residenza a Cara­cas. Per la comunità del busi­ness, è in affari in Svizzera con l’avvocato elvetico Fabrizio Pes­sina e il commercialista Siro Za­noni.

    Per chi allena la memoria, è inciampato anni fa con Pessi­na in un insider trading che lo indusse a raggiungere una tran­sazione con la Sec, la Consob americana. E ora rischia d’esse­re la prima «vittima» dei «dan­ni collaterali» inflitti a 180 ita­liani dal computer di Pessina.

     
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