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Jan Palach

Post n°94 pubblicato il 21 Agosto 2008 da lucy09_1
 
Tag: STORIA

TESTO COPIATO

Jan Palach (Všetaty11 agosto 1948 – Praga19 gennaio 1969) è stato

 uno studente cecoslovacco divenuto simbolo della resistenza

anti-sovietica del suo Paese.

Studente di filosofia, assistette con simpatia alla stagione riformista 

del suo paese, chiamata Primavera di Praga. Nel giro di

 pochi mesi, però, questa esperienza fu repressa militar

mente dalle truppe dell'Unione Sovietica e degli altri

paesi che aderivano al Patto di Varsavia,

con la sola eccezione della Romania. Per protestare contro

quell'iniziativa bellica, Palach prima fondò un gruppo di

volontari  anti-URSS e successivamente decise di cospargersi

il corpo di benzina

 in piazza San Venceslao a Praga, appiccando il fuoco con

 un accendino (16 gennaio 1969). Morirà tre giorni dopo. Ai funerali

parteciparono 600 mila persone provenienti da tutto il Paese.

Decise quindi di suicidarsi morendo carbonizzato, ma preferì

non bruciare i suoi appunti e i suoi articoli (che rappresen

tavano

i suoi pensieri politici), che tenne in uno zaino molto

distante

dalle fiamme. Tra le dichiarazioni trovate nei suoi quaderni, spicca

questa: "Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della dispera

zione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la

nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito

da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto

l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera

ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura

e la proibizione di Zpravy ("Zpravy vuol dire "Notiziario" - il giornale delle forze d'occupazione sovietiche). Se le nostre richieste non saranno esaudite

entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro

popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste,

con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà".

Grazie a questo gesto estremo, Palach venne considerato

dagli anticomunisti come un eroe e martire; in città e paesi

di molte nazioni furono intitolate strade con il suo nome.

Anche la Chiesa Cattolica lo difese, affermando che

"Un suicida in certi casi non scende all'Inferno" e che

"non sempre

Dio è dispiaciuto quando un uomo si toglie il suo bene

supremo, la vita" [citazione necessaria]. Questo clima portò a drammatiche conseguenze:

almeno altri sette studenti, tra cui l'amico Jan Zajíc,

seguirono il suo esempio

e si tolsero la vita, nel silenzio degli organi d'informazione, controllati dalle forze d'invasione.

Dopo il crollo del comunismo e la caduta del Muro di Berlino,

la sua figura fu rivalutata: nel 1990 il presidente Václav Havel gli dedicò una lapide per commemorare il suo sacrificio in nome della libertà. Oggi, molte associazioni studentesche, anche di sinistra, lo ricordano come una persona morta

in nome dei suoi ideali, e non sono pochi i circoli di giovani dedicati a

Jan Palach. Il Partito Comunista di Boemia e Moravia ha

attualmente un parere ancora negativo riguardo l'eroica azione.

La Compagnia dell'Anello gli ha dedicato un brano struggente

(intitolato semplicemente Jan Palach), che ben inquadra la barbarie sovietica oltre la cortina di ferro.

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Commenti al Post:
MagnoNotaro
MagnoNotaro il 23/08/08 alle 11:03 via WEB
Alla base della felicità umana c'è l'Amore. Chi ama non litiga ma sa ascoltare, chi ama è sensibile verso l'altro, chi ama ha la forza di sollevare il mondo, chi ama non si preoccupa delle difficoltà della vita perchè ha la carica per affrontarle, chi ama non disrugge i sentimenti altrui, chi ama non distrugge neppure i beni altrui, chi ama non nutre invidia verso gli altri, chi ama rispetta gli altri perchè è sereno con se stesso. Chi ama è felice delle persone a lui vicine e delle cose che ha attorno. Chi Ama sorride! Un abbraccio fortissimo per un meraviglioso fine
 
strasfavato
strasfavato il 25/08/08 alle 13:40 via WEB
Io quel periodo lo riccordo poco,avevo 14 anni ma tutte le volte vado a Praga vado alla lapide in P.zza San Venceslao a portare omaggio a Jan Pallak e al suo amico, devo dire la verità un brivido mi percorre il corpo e tanta è la commozione: Ti invito a visitare il mio blog " Praga " li troverai la foto della lapide se vuoi puoi prenderla. Ciao Stefano.
 
strasfavato
strasfavato il 26/08/08 alle 12:45 via WEB
Sapessi quando scattavo questa foto dicembre 2004 eravamo sotto Natale e io provavo un'emozione incredibile e mi tremavano le mani, intorno al posto c'era un'atmosfera surreale da brividi, toccare con mano quello avevi sentito o ti avevano raccontato incredibile. Vorrei mettere sul blog la canzone dei Nomadi "Primavera di Praga" ma non so come si fà e mi spiace. ciao
 
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