IGNOTA VERITASMISTERI - ENIGMI - RIVELAZIONI |
Grazie a tutti coloro che con le loro ricerche, le loro indagini ed i loro studi contribuiscono alla ricerca della verità. Quale verità? Quella verità che sia la scienza che la religione ancora non hanno trovato o che hanno nascosto. I grandi misteri della storia aspettano ancora una soluzione o almeno una spiegazione. Sono molte le vicende inquietanti ed oscure che hanno in qualche modo influenzato l'esistenza umana. Sono convinto che insieme potremo formulare nuove ipotesi e quindi aprire ulteriori orizzonti su tutto ciò che è ancora ignoto. Spero che questo viaggio nell'oscurità del tempo, ci conduca all'interno dell'animo umano, dove brilla la fiamma divina e che possa arricchire sia voi che me di nuove conoscenze.
Alessio Ferrazzoli
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LA PORTA ALCHEMICA
La Porta Alchemica, detta anche Porta Magica o Porta Ermetica o Porta dei Cieli, è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte (1614-1680) nella sua residenza, villa Palombara, sita nella campagna orientale di Roma sul colle Esquilino. La villa che ora non esiste più, si trovava vicino piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata la strana porta. La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara, sull'arco della porta perduta sul lato opposto vi era un iscrizione che permette di datarla al 1680, inoltre vi erano altre quattro iscrizioni perdute sui muri della palazzina all'interno della villa.
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Post n°54 pubblicato il 06 Novembre 2012 da AlessioFerrazzoli
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Post n°53 pubblicato il 22 Ottobre 2011 da AlessioFerrazzoli
Gesù Cristo discese agli inferi Il mistero della «discesa agli inferi A. «DESCENDIT IN INFERNA» (CCC 632-637) L'apocrifo Vangelo di Nicodemo (II secolo), di origine giudeo-cristiana, contiene una pittoresca narrazione dell'ingresso vittorioso di Gesù nel regno dei morti, della disintegrazione di questo regno e della liberazione dei morti: «E subito, a quella parola, le porte bronzee si frantumarono e le sbarre di ferro furono infrante. Tutti i morti legati furono sciolti dalle catene […]. Il re della gloria entrò come un uomo. I luoghi bui tutti dell'ade s'illuminarono»2. Particolarmente suggestiva la liberazione di Adamo: «II re della gloria, porgendo la sua destra, prese e sollevò il progenitore Adamo. Quindi, volgendosi agli altri, disse: “Orsù, venite con me voi tutti che subiste la morte per il legno che costui ha toccato. Ecco io vi faccio risorgere tutti per mezzo del legno della croce”»3. Questa tradizione apocrifa è largamente attestata nei padri, sia orientali che occidentali, che attribuiscono alla discesa di Gesù nel regno dei morti una precisa intenzionalità salvifica. Anche se assente nel simbolo niceno-costantinopolitano, il descensus è testimoniato nei simboli di fede già a partire dal quarto secolo. Rufino di Aquileia (vissuto nella seconda metà del secolo IV e all'inizio del secolo V), nella Expositio Symboli commenta più volte l'articolo che recita: «Crucifixus sub Pontio Pilato et sepultus descendit in inferna». La discesa viene da lui interpretata come vittoria sul regno della morte e annuncio di salvezza per i defunti. Il descensus viene documentato sempre più frequentemente in simboli, formule di fede, precisazioni dottrinali, pronunciamenti conciliari. Anche nel Credo Apostolico, che dopo il simbolo niceno-costantinopolitano è il più importante sommario di fede della cristianità, si professa: «patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi ». Si può, pertanto, affermare che «la dottrina che Cristo abbia trascorso negli inferi il tempo tra la morte di croce e la sua risurrezione era comunemente insegnata ai cristiani fin dai primi tempi». Dal sito www.cappellauniss.org La discesa negli inferi è comune in molte culture. L'idea di scendere in basso per poi innalzarsi in alto sopra a tutto rende l'idea di quale percorso deve fare il fedele per ascendere al cospetto di Dio. Questo aspetto è comune anche al non credente visto che per migliorarsi si deveno comunque affrontare i problemi che la vita ci pone per migliorare la nostra vita fino a raggiungere quella serenità che per i credenti è rappresentantata dalla presenza di Dio. La rinascità avviene ogni giorno, il superamento delle difficoltà ci temprano e ci indirizzano verso la pace a concorrere verso questo obiettivo c'è la società, più la societa è sana maggiore sarà la possibilita di raggiungere lo scopo. |
Post n°51 pubblicato il 26 Settembre 2010 da AlessioFerrazzoli
La situazione particolare e non ben definita in cui si trova oggi la maggior parte dei paesi cosidetti civilizzati e tecnologici pone l'accento sul l'abbandono della religione come credo di pura fede o fiducia non verso Dio inteso come essere supremo e creatore ma verso organismi religiosi che vengono meno alle aspettative dei credenti. Questa pericolosa deriva contribuisce all'allargarsi del pensiero relativista e al proliferare di idee anarchiche. La scienza ha un ruolo chiave, quello di assorbire la maggior parte possibile di questi "delusi" dalla religione e renderli partecipi di una realtà altamente costruttiva seppur limitata, la cosidetta realtà "scientifica".Chi non ha mai provato il senso di impotenza e di delusione verso chi predica bene e razzola male? La politica, gli organi religiosi e innumerevoli organizzazioni hanno adottato comportamenti discutibili, la loro ipocrisia li pone lontani dalla gente "loro fonte di vita e di sostentamento" La rabbia può generare dissapori incolmabili e indifferenza. "Fino a che punto l'uomo può essere abbietto... tanto quanto riesce a visualizzarlo nella sua mente. Gli operatori della ghigliottina, durante la rivoluzione francese, grondanti del sangue delle loro vittime, facevano una pausa allegra per andare a mangiare pane e formaggio, e bere vino. I soldati della Gestapo, in alcuni paesi baltici, si stupivano del modo selvaggio in cui le popolazioni locali massacravano gli Ebrei. Mentre le Twin Towers stavano ancora bruciando, e molti civili innocenti venivano inceneriti, molti nel mondo si sono rallegrati. Come Caino, gli esseri umani sono cattivi, sanguinari e peccatori." Da Anticristo http://www.earthharvest.org |
Post n°50 pubblicato il 20 Maggio 2010 da AlessioFerrazzoli
Oggi che rapporto c'è tra la massoneria e la Chiesa? Sono due entità compatibili tra loro o ancora si combattono? Se ascoltiamo le indicazioni della Chiesa cattolica, le logge massoniche sono inconciliabili con la religione cristiana e il relativismo che le caratterizza e filosoficamente contrapposto alla fede religiosa, anche se i massoni credono nell'architetto dell'universo cioè Dio e magari hanno anche dei principi morali rispettabili. L'intrigo e il complotto destano in noi curiosità e accendono la passione in noi ricercatori, quanto di vero si può trovare tra le righe della storia? La storia dell'umanità è stata caratterizzata da luci e ombre e da misteri ancora irrisolti. Che ruolo hanno avuto le società segrete? Oggi sappiamo che molti presidenti americani erano massoni e che tutti hanno giurato sulla Bibbia. Uno dei lati più oscuri della nostra storia è proprio quello del rapporto tra massoneria e Chiesa, quali compromessi furono raggiunti? Nel prossimo post cercherò di sviluppare meglio questo delicato argomento. L'equazione che oscuro, segreto è uguale a malvagio è stata da sempre utilizzata per tenere lontano le masse dalle scelte e dai compromessi degli uomini di potere. Lo scopo era sempre lo stesso, "il potere sulle masse". Chi si è infiltrato e dove? Dove finisce la Chiesa e dove inizia la massoneria? Sono forse le due faccie di una stessa medaglia? Il potere per sopravvivere fa spesso strade tortuose. Molte domande attendono ancora una risposta che la storia prima o poi ci darà. Nella foto, la cupola della cattedrale Santiago de Compostela, (Galizia) nella quale sono conservate le reliquie dell'apostolo Giacomo, da notare il triangolo con l'occhio di Dio al centro, questo simbolo è usato anche dalla massoneria. |
Post n°49 pubblicato il 29 Ottobre 2009 da AlessioFerrazzoli
Un caro saluto a tutti coloro che conoscono me ed il mio blog e che hanno avuto la pazienza di leggerlo fino ad ora. Non sono scomparso!!! Mi sono preso una lunga pausa e ho tenuto alcune conferenze. E' mia intenzione riprendere a scrivere sul blog, con forza e vigore e con il mio solito modo non convenzionale di pormi domande e di cercare di dare risposte ai misteri della storia dell'uomo e del suo lato più esoterico...il sacro. Sto preparando una serie di argomenti che riguardano alcune antiche chiese del Lazio e dell'Abruzzo dove ho riscontrato particolari inquietanti rispetto ad alcuni affreschi e a singolari strutture architettoniche. Tratterò anche altri interessanti argomenti addentrandomi su terreni proibiti e pericolosi e vi aggiornerò sulle mie ultime conferenze. A presto, Alessio |
Il 6 aprile scorso una forte e lunga scossa di terremoto ha colpito l'Abruzzo, con effetti in tutta l'Italia centrale, alle 3,32. La magnitudo è stata valutata dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia a 5,8 gradi della scala Richter. Io sono rimasto colpito e profondamente sconvolto da questo terremoto che ha quasi distrutto la città di L'Aquila. Io ero a Roma e ha sentito distintamente la scossa di terremoto. Purtroppo ci sono stati numerosi morti e feriti e migliaia di sfollati, la città di L'Aquila ha subito moltissimi danni e il tessuto economico è stato completamente annientato. Ora non dimentichiamo il popolo abruzzese e concetriamo tutte le risorse e le energie sulla ricostruzione e sulla rinascità dello splendore architettonico e culturale che caratterizzava L'Aquila. Io per motivi personali legati a parenti ed amici oltre che per interessi culturali, mi recavo spessissimo in Abruzzo, specialmente a L'Aquila. Questo terremoto è stato per me un forte colpo al cuore, e da quello che posso osservare credo che sia stato così per tutta l'Italia. Adesso restiamo vicino a questa gente meravigliosa, forte e orgogliosa, stringiamoci a loro in un abbraccio ideale pieno di affetto sincero. Non limitatevi nella solidarità, fate tutti il possibile, ognuno faccia la sua parte per alleviare le sofferenze dei sopravvissuti. Grazie per la prontezza degli aiuti e dei soccorsi avuti dai Vigili del fuoco, dalla protezione civile e dai moltissimi volontari intervenuti sul posto, che hanno rischiato la loro vita per salvare molte vite umane intrappolate sotto le macerie. Questo tempestivo intervento da parte di tutti è la prova che gli italiani sono un magnifico popolo. Lo stato italiano provvederà a ricostuire L'Aquila e a far rinascere il popolo aquilano da questa spaventosa e buia notte di morte, noi dobbiamo vigilare che ciò avvenga presto, perchè è tutta l'Italia che lo vuole. Berlusconi, il nostro capo del governo si è impegnato perchè ciò avvenga, e ora bisogna che mantenga questo impegno. La terra continua a tremare e non possiamo prevedere quando si fermerà ma preghiamo con forza per il futuro della città di L'Aquila e della sua gente. Adesso ricostruire! |
Post n°47 pubblicato il 02 Aprile 2009 da AlessioFerrazzoli
Nella storia furono venerate numerose dee che proteggevano le madri partorienti e i loro figli appena nati. Queste dee erano le grandi madri, presenti in tutte le culture. Le dee fin dal paleolitico rappresentavano la vita e la morte. La donna portando la vita, porta anche la morte nel mondo. In principio Dio era donna! L'uomo da sempre si prostra difronte ad una nascita o se vogliamo difronte alla creazione di una nuova vita. La grande dea madre era una costante universale come lo è la donna ancora adesso (l'unica capace di dare la vita) . Le dee avevano nomi diversi e venivano venerate in tutto il mondo, come: Ishtar, Kali, Eva, Tlazolteotl, Sheila na Gig. o sono dee-levatrici come Artemide-Diana, Lucina, Egeria, la lappone Madder-Akka o ancora sono dee creatrici come l’australiana Kunapipi, ( il serpente arcobaleno) Gea, l’africana Mawu, o la sumera Mami . Secondo i vari culti a loro dedicati, queste divinità regolavano e controllavano le emozioni che si manifestavano nei momenti rituali di passaggio, tra i quali la maternità rivestiva e riveste ancora oggi per le donne un ruolo centrale. Riflettendo sul fatto che che la donna genera la vita solo con l'apporto del seme maschile è possibile inquadrare questa unione come vertice massimo della sacralità, la procreazione, dare la vita, quindi essere realmente madre e padre, gettare le basi per la continuazione della vita dell'umanità. L'immagine di Dio è quindi l'uomo e la donna insieme, un'unione che rappresenta il culmine della spiritualità e del potere creatore proprio del genere umano, che tocca la sua massima espressione con il parto e quindi con la creazione di vita intelligente e dotata di una anima spirituale. A questo proposito consiglio di leggere il piccolo testo di Laura Rangoni " La grande madre", Il culto femminile nella storia, XENIA edizioni Milano 2005. Il testo è scorrevole e di facile comprensione, è un viaggio a ritroso nel tempo che ci riporta alle nosrte origini. Sono convinto che questo breve testo sia un'ottimo modo per avvicinarsi all'antico culto della grande Dea. Nella foto in alto la Dea del parto Atzeca. Tratto dallo stesso testo:"Possiamo affermare con assoluta certezza che fin dall'inizio dei tempi la Grande Madre ha accompagnato il lento evolversi dell'uomo.. Quel dio padre che tanta parte ha avuto nella storia, quello in nome del quale sono stati compiuti innominabili misfatti, dalle crociate allo sterminio degli Indios pagani, dalla persecuzione delle donne alle aberrazioni poste in atto dall'Inquisizione, è un'invenzione che risale , tutt'al più, a 3.000 anni a.C. Precedentemente approssimativamente dal 30.000 a.C. al 3.000 a. C. vi era solamente la Grande Dea". 1] 1]Laura Rangoni "La grande madre" Il culto femminile nella storia XENIA edizioni Milano 2005. pag. 3 |
Post n°46 pubblicato il 19 Marzo 2009 da AlessioFerrazzoli
Eccomi, sono dietro al computer che cerco di trovare le parole per presentarvi un libro di cui ho appena terminato la lettura e che consiglio di leggere a chi non l'avesse ancora fatto. Il libro in questione è "La storia segreta di Lucifero" stampato nel 2005 per la Newton & Compton editori, l'autrice è Lynn Picknett la quale da sempre si occupa di eresie cristiane e cospirazioni storiche. Tra i suoi libri più famosi troviamo "Maria Maddalena: la Dea occulta del cristianesimo" che io ho già avuto il piacere di leggere in precedenza. Ora voglio parlarvi di questo libro "La storia segreta di Lucifero", che ha scosso ulteriormente la mia coscienza di studioso di storia e di appassionato delle religioni confermando alcune mie conclusioni su molte questioni religiose e accadimenti storici. La Picknett purtroppo non evidenzia prove scientifiche o storiche su molte delle sue affermazioni e congetture, che comunque forniscono spunti di riflessione affascinanti. Questo testo straordinario spazia dal peccato originale, (la leggenda di Adamo ed Eva), il culto della grande madre fino alle origini della massoneria e dei culti satanici e messe nere, passando per il cristianesimo delle origini e le contaminazioni gnostiche, ripercorrendo le vicende di Giovanni Battista e indagando i vangeli gnostici fino a definire il ruolo di Maria Maddalena, attraversando la storia dei Catari e dei cavalieri dell'ordine del Tempio, il tutto in un turbine di avvenimenti legati da un'unico filo conduttore "l'inganno". Lucifero è visto non solo come il male oscuro ma anche come una fonte di vita, un percorso antico e abbandonato, il cammino iniziatico dell'uomo che all'origine brancola nel buio ma poi guidato da una luce, "la luce della coscienza" ritrova se stesso, la sua dimensione, la sua divinità. Riporto un passaggio del testo che racchiude il senso di questa ricerca: "Sebbene gli egiziani trascorressero l'intera vita e spendessero intere fortune tentando di sfuggire alla morte - che chiamavano "abominio" - un aspetto essenziale del loro credo era che il dio Osiride, morto e risorto, avesse salvato l'umanità dalla morte attraverso un processo di rinascita. Nel mondo occidentale, il concetto e l'iconografia dell'inferno si sono dimostrati a lungo utili per tenere la vulnerabile razza umana nel timor di Dio." 1] 1] Lynn Picknett La storia segreta di Lucifero Newton & Compton editori 2005 pag. 27 |
Post n°45 pubblicato il 03 Marzo 2009 da AlessioFerrazzoli
L'uomo, fin dalla sua comparsa sulla terra si è sempre preoccupato di come la sua vita potesse proseguire dopo la morte e in che forma. L'idea che dopo la morte ci sia il nulla, il buio, l'assenza di ogni cosa e di ogni memoria.... l'oblio, ha sempre spaventato l'umanità di qualsiasi luogo del mondo e in qualsiasi epoca. I primi cristiani per tradizioni a loro precedenti e risalenti ai primordi della storia dell'uomo, praticavano riti funebri e particolari cure verso i defunti. (pratica acora in uso) I primi cristiani hanno lasciato a questo riguardo numerose testimonianze (le catacombe). E' risaputo inoltre che il culto dei morti era anche un' usanza religiosa giudaica . Il culto dei morti è una pratica ancora in uso in quasi tutte le principali religioni. L'archeologia pone sempre maggior rilievo all'orgine giudaica del cristianesimo ponendolo come una religione in un certo senso "derivata". Anche se molti rituali nel tempo sono stati modificati ed abbandonati, l'intera struttura del credo cristiano affonda le sue radici nella religione giudaica. I giudeo-cristiani sono stati gli ebrei che hanno riconosciuto in Gesù il Messia tanto atteso anche se non tutti accettarono in Lui la divinità. La morte rappresentava quindi un passaggio inevitabile per raggiungere Dio e le meraviglie del Suo Regno. La scorsa primavera mi sono recato a Grottaferrata dove ho passato una bellissima giornata e ho visitato le catacombe ad decimum. Le catacombe ad decimum furono scoperte per caso dai proprietari del vigneto sovrastante. La scoperta avvenne in tempi recenti, esattamente nel 1905. Le catacombe sono situate ad decimum miliarum dell’antica via Latina, praticamente a circa 15 chilometri da Porta Capena, appartenente alle Mura Serviane. L’importanza storica-archeologica delle catacombe ad decimum è testimoniata anche dalla venerazione dei “corpi santi” di martiri e papi che vi erano seppelliti. Stranamente di questo sacro ipogeo non è rimasta traccia nei documenti agiografici medievali e nelle descrizioni topografiche della zona. E' doveroso segnalare l’importanza di queste catacombe come antico e ritrovato luogo di pellegrinaggio. Questo cimitero paleocristiano sotterraneo si trova al X miglio dell'antica via Latina, vicino a Grottaferrata. Le catacombe sono databili tra la fine del III e l'inizio del V secolo, e erano utilizzate da una comunità locale di modesta estrazione sociale, in parte costituita dalla servitù delle grandi ville di epoca imperiale che si trovano nei paraggi ed in parte dagli abitanti del piccolo nucleo urbano che sorgeva a pochi passi dall'area cimiteriale (al X miglio si trovava anche una stazione di posta). Le tombe non sono né grandi, né particolarmente decorate (ci sono solo due cubicoli dipinti), ma sono comunque di grandissimo interesse, perché, essendo state scoperte solo all'inizio del '900, sono rimaste quasi integre. Le iscrizioni in greco e latino presenti sulle lapidi tombali e nella malta che sigillava i loculi costituiscono effettivamente uno strumento preziosissimo per studiare l'evoluzione della lingua e della scrittura proprie di quell’epoca.
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Post n°44 pubblicato il 19 Febbraio 2009 da AlessioFerrazzoli
Il convegno "Sulle tracce dei templari" che si è tenuto a Roma il giorno 08 febbraio scorso ha avuto un'ottima partecipazione di pubblico. Nella mattinata sono intervenute più di 35 persone. Durante la mattina si sono susseguiti tre interventi, il mio è stato il primo nel quale ho parlato della prima crociata, della nascita dell'ordine del Tempio e della sua evoluzione. Il secondo intervento del Dott. Giuseppe Siracusa è stato veramente preciso ed esaustivo e incentrato principalmente sull'economia templare. L'ultimo intervento della mattinata è stato superlativo, la Dott.ssa Saba Ercole ha esposto in modo estremamente efficace le particolarità dell'architettura templare mostrando foto e disegni relativi alle maggiori costruzioni templari (fortezze e cattedrali) sparse tra l'Europa e la Terra Santa. Nel pomeriggio si è parlato della spiritualità dei cavalieri templari, della loro vita di monaci/cavalieri e come riuscirono a canciliare questi due aspetti. Il convegno si è concluso con un intervento del Dott. Siracusa sul processo per eresia dell'ordine del Tempio voluto da quel satanasso del re di Francia Filippo il bello, il quale voleva impossessarsi delle ricchezze dell'ordine. L'intervento si è concluso parlando dello scioglimento dell'ordine del Tempio da parte della Chiesa e della pergamena di Chinon (ritrovata recentemente dalla ricercatrice Dott.ssa Barbara Frale nell'archivio segreto del Vaticano) la quale assolve i templari da tutte le accuse. Ho riassunto in modo molto sintetico ma il convegno è stato veramente intenso. Il dibattito è stato vivace, ricco di domande e spunti interessanti e ha reso tutti noi ancora più soddisfatti della bellissima giornata che ha visto protagonisti i mitici cavalieri dai bianchi mantelli. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti e coloro che hanno contribuito alla magnifica riuscita di questo evento. |
Post n°43 pubblicato il 07 Febbraio 2009 da AlessioFerrazzoli
La situazione in cui versa oggi la Chiesa cristiana cattolica è molto preoccupante, specialmente in Europa. La carenza di vocazioni è senz’altro il problema che impensierisce maggiormente i Sacri palazzi del Vaticano in questo secolo, ma non è questo, il problema reale. Il vero problema è l’offerta spirituale della Chiesa cattolica, che non è più in grado di soddisfare, la voglia di sacro della popolazione europea. La gente è sempre più immersa nel pensiero relativista, che sta pian piano logorando il tessuto della religione cristiana e delle altre religioni istituzionali. La credibilità verso il clero non ha mai raggiunto un livello così basso, anche a causa dei terribili e numerosi casi di pedofilia che hanno riguardato molti uomini di fede e preti, cattolici. A questo proposito s’impone una riflessione sul cosa fare in questo preciso momento storico. Come fermare questa serie di impressionanti eventi? Cosa fare per arginare questa emorragia di fedeli e di vocazioni? Tra i 256 padri sinodali intervenuti al sinodo generale dei vescovi che si è tenne a Roma, dal 2 al 23 ottobre del 2005, alcuni consegnarono i propri interventi per iscritto. “I fedeli sono condizionati da influssi ed impulsi esterni di un mondo secolarizzato e individualista” Queste parole dell’arcivescovo di Utrecht in Olanda, Cardinale Adrianus Johannes Simonis confermano in assoluta onestà, questo scenario desolato. “Le problematiche complesse odierne sono in grado di incidere sul fedele in misura diversa a secondo di quanto riesce a vivere il mistero dell’eucarestia. Nel giorno del Signore tanti danno la preferenza, certe volte costretti, ad altre attività che diventano purtroppo prioritarie rispetto all’incontro col Signore. Tutto questo corrode il significato centrale dell’eucarestia. Corrode anche il tessuto sociale della comunità della fede.” [1] In questo particolare momento così carico di pessimismo le parole di allarme per il pericolo che la Chiesa possa essere bandita dalla vita pubblica dichiarate dalle gerachie ecclesiastiche e da papa Benedetto XVI, all’apertura del sinodo, risultano essere quanto di più drammatico possa scaturire dal pensiero di chi si appresta a guidare una comunità religiosa. Papa Ratzinger sin dall’inizio del suo pontificato ha sempre cercato di difendere la Chiesa in Europa, ponendo la tradizione cristiana come punto di riferimento per capovolgere una situazione che vede proprio l’Europa come epicentro di una profonda crisi culturale e spirituale, nonché una diminuzione delle vocazioni, costante e di grave entità. La maggior parte delle vocazioni riguardano uomini adulti, sono infatti ormai rare le vocazioni giovanili, questo dato evidenzia come i giovani si stanno allontanando dalla religione cristiana a favore di nuove offerte spirituali, al passo con i tempi e quindi maggiormente attraenti. I paesi che vedono un tendenza diversa e quindi un leggero aumento delle vocazioni sono soltanto l’Africa e l’ Asia, l’America tra molte difficoltà sembra tenere, mentre in Europa, culla del cristianesimo, la Chiesa cristiana sembra sgretolarsi tra l’indifferenza della gente. La devozione popolare sta vivendo un progressivo e inquietante fenomeno di cambiamento generazionale che sta finendo per far diminuire le già scarne comunità dei fedeli che fino a qualche anno fa ancora affollavano i grandi santuari adesso soltanto alcuni di questi santuari non hanno subito particolari flessioni nella loro frequentazione, come Lourdes e S. Giovanni Rotondo. Le masse di fedeli che si riversano ai vari eventi che la Chiesa organizza sono per lo più fonte delle così dette sette cristiane come: l’Opus Dei, i neo catecumenali, i focolarini, la comunità di Sant’Egidio, e tanti altri piccoli centri di potere che convivono all’interno della Chiesa. Questi gruppi approfittano della loro influenza per poter attenere riconoscimenti e benefici dai Sacri palazzi del Vaticano, che nella situazione attuale non possono permettersi altre defezioni. Paradossalmente la mancanza di sacerdoti si sta manifestando nei paesi dove i fedeli hanno maggior bisogno di guide per ridare valore alla fede religiosa. Le varie entità che si muovono all’interno della Chiesa generano un discussione viva, ma senza una via d’uscita condivisa ed unitaria. La crisi delle vocazioni nei paesi Europei non fanno presagire alcun cambiamento di rotta da parte della guida vaticana, ma anzi un voler continuare su questa china. Quello che sta sotto gli occhi del mondo è soltanto la tenuta estrema del Vaticano, forse aspettando tempi migliori o forse un miracolo. In questa situazione s’innestano i laici che premono per un maggior coinvolgimento nella gestione della Chiesa e gli uomini sposati potrebbero essere una novità positiva nel campo dell’educazione morale e della formazione religiosa dove i molti casi di pedofilia hanno quasi annientato la credibilità degli educatori e la bontà degli insegnamenti della Chiesa cattolica. Questa forte perdita di potere da parte della Chiesa , va a danneggiare un tessuto sociale già fragile e problematico come è quello europeo, dove convivono una miriade di situazioni più o meno complicate come : i matrimoni gay, (che in alcuni paesi europei sono stati approvati) l’eutanasia (che la chiesa non ammette ma è in continua ricerca di una mediazione) la fecondazione assistita non viene accettata dalla Chiesa ma c’è chi con questa pratica ha creato un business. (proprio perché sono pochissimi i luoghi dove si esegue) [1] Francesco Peloso, Se Dio resta solo, LINDAU Torino 2007 pag. 48
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Post n°42 pubblicato il 21 Gennaio 2009 da AlessioFerrazzoli
Sulle tracce dei templari Storia e spiritualità della cavalleria sacra
Domenica 08 febbraio 2009
Programma: 10,15 : Prima crociata, origini dell’ordine del tempio 11,00 : I cavalieri templari, una grande potenza economica. attribuzione simbolica 12,45: PAUSA PRANZO 16,00: Documentario “Sulle tracce dei templari”
Relatori: Studioso delle religioni e di storia medioevale. Ricercatore di misteri del sacro. Prof. Dott. Giuseppe Siracusa economia medioevale. Dott.ssa Saba Ercole Laureata in Storia dell’arte.
Questo convegno è organizzato dall'associazione di promozione sociale "TEMPORA" Per informazioni e prenotazioni E-mail ass.tempora@libero.it
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Post n°41 pubblicato il 13 Gennaio 2009 da AlessioFerrazzoli
Gesù accompagna spesso le Sue parole con veri e propri prodigi e guarigioni inspiegabili che attestano che Gesù fosse il Messia tanto atteso. Gesù, quindi agiva, cioè si presentava alla gente come un guaritore, uno che praticava esorcismi I miracoli compiuti sollecitano a credere in Lui, ma nonostante la grande evidenza dei fatti, Gesù fu rifiutato ed accusato di agire per mezzo di demoni.[1] Nell’umanità di Gesù, tutto, miracoli, sofferenza, morte deve essere attribuito alla sua persona.[2] Le opere di Gesù per la maggior parte riguardano guarigioni ed esorcismi.«Ed ecco un lebbroso gli si avvicino e disse: Maestro Gesù, facendo la strada insieme con i lebbrosi e mangiando con loro in una locanda [sono diventato lebbroso] anch’io. Ma se tu vuoi, io sarò purificato. E il Signore [gli disse] Lo voglio: sii purificato! E in quell’istante se ne andò via da lui la lebbra. E il Signore gli disse: Và e mostrati ai sacerdoti.[3] Mostrarsi a sacerdoti, per un individuo che in passato era considerato impuro equivaleva ad attestare la sua nuova condizione e quindi farsi accettare dalla società che lo aveva emarginato. Nella Bibbia sono raccontate numerose guarigioni come quella del lebbroso Naaman, capo dell'esercito assiro, avvenuta secoli prima della nascita di Gesù per opera del profeta Eliseo. (2Re 5,14-17), Il Vangelo, di Luca descrive la guarigione di dieci lebbrosi, operata da Gesù (Lc 17,11-19). Tutti questi episodi, secondo la fede cristiana devono essere riportati alla potenza e al volere di Dio che ha operato per mezzo dei profeti e successivamente da Gesù. I miracoli di Gesù raccontati dai Vangeli sono di facile comprensione e le modalità con cui vengono compiuti risultano adeguate al periodo storico. Nel solo Vangelo di Marco è presente un episodio in cui Gesù guarisce un uomo affetto da sordità. Gesù tocca gli orecchi dell’uomo e con la saliva la lingua e poi pronuncia “Effata” in aramaico, apriti. (Mc 7, 31-37) Sempre nel Vangelo di Marco Gesù guarisce un cieco dalla nascita Batsaida mettendogli sugli occhi, della terra su cui aveva preventivamente sputato. Prendiamo adesso il miracolo della guarigione di una donna affetta da emorragia continua, raccontato nei tre Vangeli sinottici; Gesù guarisce quella donna appena lei gli tocca il mantello, quindi la guarigione avviene senza contatto di pelle e senza l’uso della parola.(Mt 9, 20-22) La differenza con altri miracoli compiuti da Gesù è quindi evidente, questo evento prodigioso sembra comunque attestarsi all’interno della legge ebraica. La legge ebraica, difatti vietava di toccare le donne con emorragie perché considerate impure. · “La donna che al ricorso mensile ha il suo flusso di sangue, sarà segregata per sette giorni” · “La donna che fuori dal ricorso mensile abbia per più giorni perdite di sangue, o alla quale il sangue non cessi dopo il detto ricorso, sarà impura per la durata di tale incomodo, come durante il flusso mensile” (estratto dal Levitico) Questo spiegherebbe che la donna affetta da emorragia dovette sforzarsi per toccare Gesù, riuscendo appena a sfiorare un lembo del Suo mantello. L’interpretazione teologica tradizionale desume che Gesù per proporre i Suoi insegnamenti doveva compiere pubblicamente dei miracoli per dimostrare di possedere i poteri considerati caratteristici della divinità e confermare le antiche visioni profetiche che annunciavano la venuta del Messia. I miracoli possono essere compiuti da Cristo, dai Santi, e dai discepoli di Gesù.[4] Una teoria per affermare la veridicità di un fatto (ad esempio un miracolo presente nel NT) è il criterio della molteplice attestazione cioè che il fatto in questione è attestato in diverse fonti indipendenti fra loro.[5] Il miracolo per chi ha fede può servire a rafforzarla e a coltivare la speranza di salvezza propria del messaggio cristiano «credi nel Signore Gesù e sarai salvo tu e la tua famiglia», credere in Gesù è anche credere nei suoi miracoli, (At 16,31) invece per chi non ha fede probabilmente il miracolo potrebbe allontanare maggiormente dalla religione perché esso rappresenta il soprannaturale e quindi l’inspiegabile, che per una mente razionale risulta inaccettabile.
[1]Catechismo della Chiesa Cattolica 547 548 - 1997 [2] Catechismo della Chiesa Cattolica 89 - 2005 [3] Vangeli della predicazione Papiro Egerton Jo V 45 (apocrifo) [4] Catechismo della Chiesa Cattolica 156 434 - 2005 [5] G. Barbaglio G. Bof S. Dianch Dizionario di Teologia voce Gesù Cristo ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2002 pag. 677 |
Post n°40 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da AlessioFerrazzoli
Da sempre l’uomo è alla ricerca dell’evento straordinario capace di cambiare la sua vita e di alleviare le tante sofferenze che il genere umano deve affrontare durante l’esistenza. Nelle varie religioni i miracoli sono sempre presenti. Nell’ebraismo, nell’islamismo e nel cristianesimo i miracoli rappresentano il segno dell’onnipotenza di Dio. Ricordo un evento miracoloso che avvenne in India nel 1995, che sconvolse il mondo, le statue indù bevevano latte, era la prima volta che si verificava un fatto del genere. I fedeli erano stupefatti e offrivano latte ai loro dei. A me piace pensare che queste meraviglie inspiegabili siano opera dello stesso Dio. Un Dio di tutti e a cui tutti possano rivolgersi, un Dio né uomo e né donna ma entrambi, un Dio uguale per tutti e per il Quale tutti siano uguali. La religione cristiana reputa straordinari e miracolosi alcuni fatti riportati dai Vangeli canonici e attribuiti a Gesù, considerandoli segni della sua persona e testimonianza della Sua potenza divina. Prodigi e miracoli di Gesù sono raccontati anche nei Vangeli apocrifi, per la maggior parte ritrovati nell’alto Egitto a Nag Hammadi nel 1945. Originariamente il termine “apocrifo” significava nascosto, segreto, e solo successivamente con Ireneo e Tertulliano divenne un termine negativo, equivalente di “falso” o “falsificato”. Oggi questi scritti sono stati riabilitati dalla Chiesa cattolica e da molti anni gli scritti apocrifi sono oggetto di studio di numerosi esperti. Attualmente i vangeli e gli scritti apocrifi vengono considerati importanti documenti storici, infatti offrono un panorama d’informazioni molto utili in uno studio così complesso.[1] L’attendibilità storica dei Vangeli canonici e degli scritti apocrifi rimane comunque un problema ancora aperto. Racconti di miracoli compiuti da Gesù si trovano anche nel Corano, anche se per gli islamici Gesù è considerato poco più di un profeta. Si presume che Gesù si sia proposto ai suoi apostoli e al popolo d’Israele come “figlio di Dio”, questa espressione era già conosciuta nella tradizione biblica ebraica e stava ad indicare un particolare rapporto con Dio, (una relazione esclusiva) ma nel caso di Gesù è considerata come una reale filiazione divina. I miracoli rappresentano per i cristiani l’attestazione di Gesù come figlio di Dio e quindi i segni del suo essere divino. (Gv 2, 11-23 4,54) Un uomo che ai tempi di Gesù, dichiarava di essere l’incarnazione di Dio in terra non era accettato dai Giudei: « Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?» «Non ti lapidiamo per un’ opera buona, ma per la bestemmia e perché tu che sei uomo, ti fai Dio», « “Voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio. Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre”» (Gv 10,32-38). Il fatto che Gesù si dichiarasse figlio di Dio fu uno dei motivi principali di contrasto con i sacerdoti Giudei. In questa ottica è difficile spiegare la condanna alla crocifissione inflitta a Gesù; infatti Giovanni nel suo Vangelo racconta che gli argomenti utilizzati da Gesù non evidenziavano il carattere di agitatore politico e quindi non erano sufficienti i motivi per una condanna a morte. (Gv 18, 28-29 19,6) In foto Cattedrale di Parma (particolare) [1] G. Barbaglio G. Bof S. Dianch Dizionario di Teologia voce Gesù Cristo ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2002 pag. 671, 673
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Post n°39 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da AlessioFerrazzoli
Non temete non sono scomparso, è stato soltanto lo studio che mi ha portato via molto tempo, ma adesso finalmente sono qui per farvi un breve resoconto del convegno dello scorso 23 novembre "Maria Maddalena l'apostola degli apostoli" del quale sono stato uno dei relatori. L'argomento come potete ben capire è molto controverso, l'affluenza delle persone è stata comunque buona ed i partecipanti (circa 30 persone) si sono dimostrati molto interessati. L'analisi degli antichi manoscritti (Vangeli canonici e apocrifi) che è stata affrontata durante il convegno ha visto emergere la figura di Maria Maddalena come guida spirituale di primaria grandezza. Dalle antiche leggende medievali si è potuto constatare come Maria Maddalena fosse stata innalzata a grande Santa, eremita, asceta e predicatrice, in quel periodo fu venerata dalle masse popolari di tutta Europa e la Chiesa si adeguò nel favorire questa devozione, spargendo presunte reliquie appartenenti alla Santa in moltissime chiese europee. Ma chi era veramente Maria Maddalena? Molte ipotesi sono state formulate da altrettanti studiosi e biblisti di fama mondiale. Adesso vi propongo un breve estratto del mio intervento: "Maria Maddalena da sempre affascina teologi, storici e studiosi delle religioni e da sempre è fonte di polemiche e di controversie. In questi ultimi anni è stato scritto moltissimo riguardo a Maria Maddalena e sull’onda del Codice da Vinci, sono stati diffusi moltissimi testi sul Santo Graal e Maria Maddalena e su tutti i presunti misteri a lei collegati. Perché “il Codice da Vinci” di Dan Brown ha avuto un così grande successo di pubblico? Probabilmente perché, i complotti, i misteri, l’occultamento da parte della Chiesa di antiche verità, il volto nascosto di Dio, cioè l’unione sacra tra l’uomo e la donna, il cui culto si perde nella notte dei tempi, sono certamente gli ingredienti adatti per un romanzo di successo. Se vogliamo dare un merito a Dan Brown, è quello di aver riportato alla ribalta la figura di Maria Maddalena. Da quei pochi versi presenti nei Vangeli canonici e nei pochi e frammentari vangeli apocrifi. Maria Maddalena risulta una seguace di Gesù e a Lui molto vicina. L'immagine che viene fuori dai Vangeli canonici sembra offuscata, nascosta dalla preponderante presenza degli apostoli, tranne per il fatto che Maria Maddalena sia stata la diretta testimone della resurrezione di Gesù e colei che annuciò agli apostoli questa grandiosa notizia. Questa testimonianza le fece guadagnare il titolo di "Apostola degli apostoli". La Maddalena che emerge dai vangeli apocrfi è invece una figura importante, un leader spirituale di primaria grandezza. Analizziamo adesso il Vangelo di Maria; si tratta di uno scritto gnostico che fu rinvenuto nel cosiddetto Papiro 8502 di Berlino, di cui si hanno notizie dal 1896, ma che fu pubblicato solo nel 1955. La Maria a cui è attribuito è Maria Maddalena. Questo scritto attribuisce una importanza fondamentale alla figura di Maria Maddalena, come discepolo che Gesù avrebbe anteposto persino ai suoi apostoli maschi. Il Vangelo gnostico di Maria, è un’antico manoscritto copto, e né esiste soltanto una copia frammentaria. Il frammento si compone di due parti: nella prima Gesù risorto risponde alle domande degli apostoli e affida loro la missione della predicazione del Vangelo, mentre la seconda si apre con l'intervento di Pietro affinché Maria Maddalena riveli le parole dette a lei da Gesù.Maria Maddalena potrebbe essere stata uno dei discepoli di Gesù, un leader spirituale e comunque una donna molto vicina a Gesù, tanto da finanziare il nascente movimento cristiano con i suoi beni. (Lc 8, 2-3) La figura di Maria Maddalena ha subito numerose manipolazioni, il ruolo di “peccatrice redenta” con il quale è stata identificata dalla Chiesa per quasi 1.500 anni è stato utilizzato per promuovere la penitenza e quindi la richiesta di remissione dei peccati di cui la Chiesa si propone come intermediaria verso Dio e per contrapporre Maria Maddalena alla Vergine Maria madre di Gesù, che è invece caratterizzata dalla purezza, dall’assenza di peccato. Maria Maddalena fu presto destituita dal suo ruolo originario di discepola e di depositaria degli insegnamenti di Gesù o di “apostola degli apostoli”, appellativo che Maria Maddalena si guadagnò perché fu la prima testimone della resurrezione di Gesù e che annunziò questo evento agli apostoli. (Gv 20, 11-18 Mt 28, 9-10 Mc 16, 9-11) La Maddalena è sempre stata fonte di agitazioni per la cristianità, è una figura controversa che ha originato numerose e assai differenti interpretazioni teologiche. Nel convegno si è anche affrontata la religione primordiale, il culto femminile della grande madre, partendo da una affermazione forte ma vera: in principio Dio era donna e sono moltissimi gli archeologi e gli studiosi che hanno confermato questo assunto. La Dea Madre ed i culti a lei legati, hanno caratterizzato la storia della spiritualità umana. Questi culti affondano le loro radici nel periodo preistorico e si sono diffusi tramite le cultura assiro-babilonese, egiziana, romana e nel nord Europa dai Celti e dai popoli nordici. Ma di questo ne parlerò in un altro post. Come scrive il Dott. Mario Arturo Iannaccone nel suo libro "Maria Maddalena e la Dea dell'ombra" "E' sotto gli occhi di tutti, la Maria Maddalena, santa e asceta, della tradizione cristiana viene oggi insidiata, soprattutto nella cultura popolare, da un'altra Maddalena, una nuova Maddalena, di volta in volta strega, sacerdotessa, iniziata a grandi segreti, associata alla Dea Madre, alle Madonne Nere, alla sophia gnostica, al femminino sacro, alla neostregoneria e al matrircato."[1] La Maria Maddalena che è emersa dal convegno è una grande Santa, un guida spirituale di primaria grandezza, un'icona femminile universale dotata di grandissima carica spirituale e soprattutto una Maria Maddalena tutta nuova e non convenzionale. Questa figura ci indica una strada spirituale diversa, un'alternativa alle offerte spirituali delle religioni convenzionali che in questo secolo non attraversano un buon momento. L'umanità risente di questa mancanza spirituale e corre verso nuove alternative, abbandonando le religioni istituzionali perchè spesso chiuse, introverse e rissose tra loro. Che la riscoperta di figure come Maria Maddalena possa illuminare sempre la nostra vita. 1] Mario Arturo Iannaccone, Maria Maddalena e la Dea dell'Ombra, Sugarco Edizioni |
Post n°38 pubblicato il 06 Novembre 2008 da AlessioFerrazzoli
E' un simbolo antichissimo di origine europea, che risale a circa 10.000 a.C. La croce celtica è stata rinvenuta in una grotta dei Pirenei francesi. Rappresenta l'Albero della Vita, le Quattro Direzioni del Mondo, il Cosmo (cerchio) in cui è inserita la Terra (croce), i Quattro Elementi (la croce: terra, acqua, aria, fuoco) uniti dal Quinto (il cerchio: lo Spirito, l'Energia), le Quattro Feste Stagionali (Samhain, 1° Novembre; Imbolc, 1° Febbraio; Beltane, 1° Maggio; Lughnasadh, 1° Agosto), il Sole, il Ponte dell'Arcobaleno fra il Mondo Terreno (asse orizzontale della croce) e quello Divino (asse verticale della croce) racchiusi nell'infinità dell'Universo (il cerchio). Nelle regioni d'Irlanda e Bretagna si trovano molte croci celtiche isolate, erette a partire dal VII secolo d.C. . Tali croci sono state trovate in Cornovaglia, Galles, nelle Isole Ebridi e sull'Isola di Iona . Altre croci di pietra sono state rinvenute in Cumbria e nel sud-est della Scozia, anche se alcune di questo sono di fabbricazione anglosassone. Le croci celtiche più famose sono la Croce di Kells, County Meath, e le croci in Monasterboice, County Louth, Irlanda, la Croce delle Scritture, Clonmacnoise, Ireland. Sono numerose le rappresentazioni di croci con un cerchio anche prima del Cristianesimo. Spesso chiamate "croci solari", sono state rinvenute nel Nord Ovest dell'Europa, il simbolo fu associato al dio Norreno Odino e anche nei Pirenei e nella Penisola Iberica. Non vi sono però prove di un collegamento o di un'origine comune con la croce Cristiana. Si può notare che in Inglese Antico la parola per "croce" è rood. La parola "croce" in Inglese deriva solo indirettamente dal Latino crux, crucis, passando attraverso il norreno kross. Linguisticamente appare strano ma probabile che i terribili navigatori pagani (I "Vichinghi") abbiamo passato il loro termine per la croce agli Anglo-Sassoni Cristianizzati. Wikipedia |
Post n°37 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da AlessioFerrazzoli
HALLOWEEN, 31 ottobre ,LA FESTA DELLE FATE o DELLE STREGHE?
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Post n°36 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da AlessioFerrazzoli
La figura biblica di Maria Maddalena è fonte di dibattiti e polemiche. Cosa sappiamo della sua vita? Chi era? Da quei pochi versi presenti nei Vangeli canonici e nei frammentari vangeli apocrifi riemersi dalle sabbie del tempo, Maria Maddalena risulterebbe una seguace di Gesù a Lui molto vicina e una delle donne presenti alla crocefissione. L'immagine che viene fuori dai Vangeli canonici, sembra offuscata, nascosta e forse volutamente messa in disparte dalla preponderante presenza degli apostoli, tranne per il fatto che Maria Maddalena viene descritta come una delle donne presenti sotto la Croce di Cristo e che inoltre fu la diretta testimone della resurrezione di Gesù e colei che annuciò agli apostoli questa grandiosa notizia. Questa testimonianza le fece guadagnare il titolo di "Apostola degli apostoli". La Maddalena che emerge dai vangeli apocrfi (nascosti, segreti e non riconosciuti dalla Chiesa cattolica perchè considerati non ispirati da Dio) è invece una figura importante, un leader spirituale di primaria grandezza. Vangelo di Maria, si tratta di uno scritto gnostico che fu rinvenuto nel cosiddetto Papiro 8502 di Berlino, di cui si hanno notizie dal 1896, ma che fu pubblicato solo nel 1955. La Maria a cui è attribuito è Maria Maddalena. Questo scritto attribuisce una importanza fondamentale alla figura di Maria Maddalena, come discepolo che Gesù avrebbe anteposto persino ai suoi apostoli maschi Estratto: Riguardo a queste stesse cose, anche Pietro replicò interrogandoli a proposito del Salvatore: - Ha forse egli parlato in segreto a una donna prima che a noi e non invece apertamente? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse egli l'ha anteposta a noi? Maria allora pianse e disse a Pietro: - Pietro, fratello mio, che credi dunque? Credi tu ch'io l'abbia inventato in cuor mio o che io mentisca a proposito del Salvatore? Levi replicò a Pietro dicendo: Tu sei sempre irruente, Pietro! Ora io vedo che ti scagli contro la donna come fanno gli avversari. Se il Salvatore l'ha resa degna, chi sei tu che la respingi? Non v'è dubbio che il Salvatore la conosca bene, perciò amò lei più di noi. Dobbiamo piuttosto vergognarci, rivestirci dell'uomo perfetto, formarci come egli ci ha ordinato, e annunziare il vangelo senza emanare né un ulteriore comandamento, né un'ulteriore legge, all'infuori di quanto ci disse il Salvatore. Quando Levi ebbe detto ciò, essi cominciarono a partire per annunziare e predicare. Il vangelo secondo Maria. In questo vangelo si nota un' accesa disputa tra Pietro e Maria Maddalena e una divisione tra i discepoli, da una parte quelli a lei favorevoli e dall'altra quelli vicini a Pietro. In questo vangelo, la figura di Maria Maddalena viene descritta come una guida spirituale. Il Vangelo di Filippo, invece dice che .... « la compagna del Salvatore è Maria Maddalena. Cristo la amava più di tutti gli altri discepoli e soleva spesso baciarla sulla bocca. Gli altri discepoli ne furono offesi ed espressero disapprovazione. Gli dissero: "Perché la ami più di tutti noi?" » in questo stesso vangelo, il bacio sulla bocca è un segno rituale comune anche per gli altri personaggi perché... «il Logos viene da quel luogo, egli nutre dalla sua bocca e sarà perfetto. Il perfetto, infatti, concepisce e genera per mezzo di un bacio. È per questo che noi ci baciamo l'un l'altro. Noi siamo fecondi della grazia che è in ognuno di noi» Nel vangelo di Pietro viene raccontata una versione diversa della scoperta della resurrezione di Gesù da parte di Maria Maddalena, che viene comunque menzionata come discepola, All'alba del giorno del Signore, Maria Maddalena, discepola del Signore, che per timore degli Ebrei, che bruciavano d'ira, non avendo fatto alla tomba del Signore quanto solevano fare le donne per i morti da loro amati, [51] prese con se le amiche e andò alla tomba dove era stato posto. [52] Esse temevano di essere viste dagli Ebrei, e dicevano: - Se nel giorno in cui fu crocifisso non abbiamo potuto piangere e lamentarci battendoci il petto, facciamolo ora almeno alla sua tomba. [53] Ma chi ci rotolerà la pietra posta sulla porta della tomba, affinché possiamo entrare, sederci attorno a lui e compiere il nostro debito? [54] grande, infatti, era la pietra, e temiamo che qualcuno ci veda. Se non possiamo, deponiamo almeno sulla porta ciò che portiamo in sua memoria: piangeremo e ci lamenteremo percuotendoci il petto fino a quando ritorneremo a casa nostra.[13, 55] Quando giunsero, trovarono il sepolcro aperto. Avvicinatesi, si chinarono e videro un giovane seduto in mezzo al sepolcro: era bello e vestito di una risplendentissima stola; disse loro: [56] - Perché siete venute? Chi cercate? Quello, forse, che fu crocifisso? È risorto e se n'è andato. Se non ci credete, chinatevi e guardate il luogo dove giaceva: non c'è più! È infatti risorto e se n'è andato là donde era stato mandato. [57] Allora le donne fuggirono impaurite. Maria Maddalena, ha attraversato il tempo ed è giunta fino ad oggi interpretando ruoli sempre diversi. Per la Chiesa cattolica, è stata una prostituta redenta e simbolo della penitenza per circa 1.500 anni, poi successivamente riabilitata nel XX sec d.C. dalla Chiesa stessa. Perchè tutto questo ritardo? Nel medioevo fu venerata come una delle più grandi sante cristiane. Una leggenda mediovale molto popolare, la vuole approdata sulle coste della Francia in Provenza dopo un lungo e difficile viaggio, e poi la descrive come eremita in una grotta, asceta e predicatrice. La leggenda racconta che le tre Marie, scampate dalle prime persecuzioni, approdarono nelle paludi della Camargue, dove infatti esiste un paese porta il loro nome: Saintes-Maries-de-la-Mer; Maria Maddalena, Marta, Maria Salomè, Maria Jacobé, accompagnate da Giuseppe di Arimatea, (il quale dai vangeli risulta essere stato un discepolo segreto di Gesù e colui che gli diede una tomba dopo la crocifissione) giunsero in Francia portando con loro il misterioso Sacro Graal, un vaso che si tramanda contenesse il sangue di Cristo. Dan Brown, nel suo romanzo "Il codice da Vinci" rappresenta Maria Maddalena come il Sacro Graal, il vaso, contente il sangue di Gesù, la descrive quindi come la compagna di Gesù e madre della sua discendenza. L’occultamento di Maria Maddalena e le numerose interpretazioni da lei subite l'hanno resa una figura universale e archetipo della grande Dea. Dato che oggi viviamo nell'era della globalizzazione è difficile cogliere una verità assoluta, ognuno ha potuto costruirsi una sua verità personale o personalizzata. Questo argomento sarà ampiamente affrontato nel CONVEGNO: "MARIA MADDALENA, L'APOSTOLA DEGLI APOSTOLI" DOMENICA 23 NOVEMBRE 2008 ORE 10,00 HOTEL CASA DOMITILLA Via delle Sette Chiese 280 ROMA per informazioni ass.tempora@yahoo.it |
Post n°33 pubblicato il 18 Ottobre 2008 da AlessioFerrazzoli
Il labirinto del Duomo di Lucca Un altro mito, dei tanti in cui la donna rappresenta un viatico per l'uomo è il mito cristiano della cacciata dall'Eden di Adamo ed Eva, in cui la donna porge ad Adamo il frutto della conoscenza, offertogli dal serpente tentatore, Dio si accorge del fatto e adiratosi caccia Adamo e la sua compagna Eva dal paradiso, facendoli precipitare sulla Terra. La Chiesa cristiana interpreta questo passo come la descrizione del peccato originale. Ma come può un mito rappresentare un peccato, un errore per cui l'umanità dovrebbe espiare? E perchè la conoscenza è peccato? Un riscontro ulteriore della ricerca umana della scintilla divina e nella rappresentazione di Dio all'interno di un cervello umano, a cui l'uomo (Adamo) protende. Questa'opera meravigliosa la possiamo vedere nella Cappella Sistina ai Musei Vaticani, negli affreschi di Michelangelo. Il primo a svelare la similitudine tra l'affresco di Michelangelo e il cervello umano è stato un neurologo, Franck Lynn Meshberger, del St. John’s Medical Center di Anderson, Indiana (USA), che pubblicò a questo riguardo un articolo sulla rivista della Associazione Americana Di Medicina, JAMA. Dal suo articolo si evincono corrispondenze inquietanti che suggeriscono una somiglianza sorprendente, tra l’anatomia del cervello umano e l’affresco del Michelangelo. L’anatomia del cervello, è riprodotta in modo fedele sono infatti riconoscibili nell’affresco, il contorno della volta del cervello, e della base; l’arco del braccio sinistro di Dio delinea la struttura del giro del cingolo, il panneggiamento verde alla base descrive il corso dell’arteria vertebrale; la schiena dell’angelo che sorregge Dio corrisponde al ponte di Varolio, mentre le sue gambe si prolungano a costituire il midollo spinale. Risulta evidente anche il dettaglio dei due lobi dell’ipofisi, la ghiandola che regola buona parte il nostro sistema endocrino, è rappresentato nel piede di un angelo che l’artista ha raffigurato non a caso bifido, differentemente dai piedi di Dio e degli altri angeli, rappresentati con piedi normali, mentre la coscia dello stesso angelo raffigura il chiasma ottico. Teologi, artisti, storici, filosofi, possono interpretare in modo diverso gli affreschi di Michelangelo che costituiscono la volta della Cappella Sistina, resta comunque il fatto che è sempre desta nell'uomo la volontà di ritrovare quelle conoscenze perdute e poter così riaffermare se stesso, uomo e donna (la vera immagine di Dio). |
Il culto della Grande Madre terra e il femminino sacro sono alla base della religiosità e della spiritualità umana. La Dea veniva infatti venerata dagli uomini già nel periodo paleolitico (circa 30.000 anni fa). Alla Dea veniva di fatto attribuito il governo del ciclo delle stagioni, delle fasi lunari, la fertilità della terra, la fecondità delle donne. L'antica Madre era la divinità del ciclo della vita, nascita-morte-rinascita e a lei sono state dedicate migliaia di statuette di pietra, in avorio, modellate con l'argilla, ritrovate dagli archeologi in tutto il mondo. La grande Madre era venerata nelle grotte, in templi megalitici, in mezzo a fitti boschi, nei pressi di sorgenti d'acqua. La conoscenza che abbiamo del culto della Dea evidenzia tre diverse figure, 1 la fanciulla, 2 la madre, 3 l'anziana, che rappresentano le tre fasi della vita, (nascita, riproduzione e morte). Gli studiosi sono concordi nell'affermare che il culto della grande Madre è la prima religione e la prima trinità pagana, della storia dell'umanità. Il culto è nato probabilmente per l'osservazione della natura e del suo ciclo stagionale, per l'osservazione delle fasi lunari e per la meraviglia destata dalla donna gravida, che culminava il suo percorso nel parto e quindi nella creazione di una nuova vita. La Grande Madre rappresenta l'archetipo del femminino sacro, l'immaginario umano è da sempre rivolto verso la forza creatrice della Dea, la dispensatrice di vita e di morte, l'artefice della rinascita, la Madre. Tutti questi aspetti della spiritualità umana, sono infatti associati alla Dea primordiale, lo testimoniano i numerosi ritrovamenti di corpi sepolti in posizione fetale e con spesso accanto statuette raffiguranti la Grande Madre e risalenti al periodo Neolitico, in cui il culto della Grande Madre raggiunse il suo massimo splendore. (In foto, la venere di Willendorf, risalente a circa 25.000 anni fa). Questo argomento sarà trattato più approfonditamente al convegno "Maria Maddalena, l'apostola degli apostoli" che si terrà a Roma il 23 novembre 2008, ore 10,00 Hotel Casa Domitilla, via delle Sette Chiese 280. |
INFO
SAN GALGANO, SIENA
L'abbazia di San Galgano, dalle marcate caratteristiche architettoniche gotico-cistercensi, fu costruita a partire dal 1218 e poco lontano dalla Rotonda. L'edificio è imponente e testimonia, così, la diffusione ed il grande seguito del culto di san Galgano. L'abbazia raggiunse, nel XIV secolo, una grande potenza, anche grazie alle immunità ed ai privilegi concessi da vari imperatori, tra i quali Federico II, ed alle munifiche donazioni ricevute; a ciò si aggiunse l'esenzione dalla decima da parte di papa Innocenzo III. La ricchezza raggiunta nel Cinquecento fu tale da scatenare una contesa tra la Repubblica di Siena ed il Papato, che portò nel 1506 ad un interdetto del papa Giulio II contro Siena, che resistette ordinando ai sacerdoti la celebrazione regolare di tutte le funzioni liturgiche.
SAN PIETRO AD ORATORIUM, CAPESTRANO, (AQ)
Inviato da: Ettore
il 02/10/2017 alle 02:47
Inviato da: Nadir
il 21/04/2017 alle 15:32
Inviato da: Nadir
il 21/04/2017 alle 15:23
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 10/09/2016 alle 11:12
Inviato da: luca
il 20/04/2016 alle 09:01