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LUCI ED OMBRE DI UNA SOCIETà: LUCI

Post n°41 pubblicato il 29 Giugno 2007 da Super_Fire
 


 

Il supercomputer Blue Gene/L della Ibm

ROMA - E' guerra aperta tra Sun e Ibm per il computer più potente. E anche il Giappone si lancia nella sfida. Approfittando della Conferenza Internazionale sui Supercomputer (Isc), in corso a Dresda in Germania, la società informatica della Silicon Valley, ha dichiarato di possedere la tecnologia per costruire il computer più veloce del mondo. Il Constellation, sviluppato in collaborazione con l'Università del Texas ad Austin, è dotato di processori quad-core Opteron di AMD. Sun afferma che sarà realizzato con componentistica standard, quali blade server, storage Sun Fire x4500 e sistemi operativi open source Solaris o Linux. Constellation ha un totale di 131.072 core, è in grado di operare fino 1,08 petaflops (un petaflop corrisponde a 1.000 trilioni di flop, operazioni in virgola mobile al secondo), ha 100 terabyte di memoria e una velocità di input-output (I/O) speed (ossia la velocità a cui i dati possono essere spostati dentro e fuori una CPU) di 3 TB al secondo. Un terabyte è 1 trilione di byte.

Ma Ibm, sin qui detentrice del primato con il suo Blue Gene/L, non sta certo a guardare e rilancia. Il Blue Gene/P potrà lavorare in modo continuativo alla velocità di 1 petaflops (un milione di miliardi di operazioni al secondo) e raggiungere una velocità massima di 3 petaflops, un risultato eccezionale che rivoluziona qualsiasi record informatico. Il supercomputer sarà completato entro la fine dell'anno e avrà 249,912 processori PowerPc 450 quad-core.

I supercomputer sono molto richiesti dalle aziende di settori come quello farmaceutico, aeronautico e dell'energia e in genere collegano centinaia di migliaia di server, ciascuno dei quali contiene da due a quattro microprocessori. Grazie a questo nuovo modello, Ibm guadagnerà un'ulteriore posizione nella classifica dei 500 computer più potenti che ogni anno viene realizzata proprio in occasione della Isc. Attualmente Big Blue è presente nella Top 500 con ben 93 supercomputer, di cui 4 nelle prime dieci posizioni, anche se il numero maggiore di sistemi in funzione è di Hewlett-Packard. Quest'ultima ha sorpassato BigBlue per quanto riguarda il numero di supercomputer operativi e attualmente controlla la quota di mercato maggiore.

Una delle sfide per i produttori è quella di consentire il trasferimento di dati nel momento stesso in cui questi vengono processati dai numerosi chip. Andreas Bechtolstein, co-fondatore di Sun, ha affrontato il problema inventando un'architettura di "switching" - un procedimento di selezione dei dati utilizzato nelle reti informatiche - chiamata Magnum, in grado di gestire da sola il traffico di dati ad alta velocità di 3456 microprocessori. Mentre il nuovo computer Ibm, basa la sua potenza sulla capacità di calcolo "in streaming", cioè su algoritmi in grado di analizzare i dati nel momento stesso in cui questi arrivano

Il primo supercomputer del ventunesimo secolo fu Earth Simulator. Nato in territorio giapponese per scopi scientifici, al fine di studiare l'evoluzione climatica del pianeta, Earth Simulator è stato il computer più veloce al mondo dal 2002 al 2004, segnando il primato con 35,86 teraflops, cioè quasi 36 migliaia di miliardi di flops, l'unità di misura che registra il numero di operazioni al secondo effettuate da un calcolatore (Floating Point Operations Per Second). Il supercomputer Earth Simulator è stato sviluppato grazie a un finanziamento di 58 milioni di dollari, ma dopo il biennio d'oro ha dovuto cedere lo scettro alla statunitense Ibm.

Proprio nel 2004, Ibm ha realizzato il prototipo di Blue Gene/L, il primo supercomputer in grado di calcolare 36,01 teraflops, superando così la soglia giapponese. Nel giro di un anno, la quarta configurazione di Blue Gene ha raggiunto i 280,6 teraflops, facendo così cadere nell'oblio le prestazioni del primo supercomputer prodotto in Giappone. Sempre nel 2005, il supercomputer di Ibm ha permesso di utilizzare una simulazione fisica a una velocità di calcolo superiore ai 100 teraflops. Fino allo scorso novembre, il Blue Gene/L ha mantenuto il primato di supercomputer più potente al mondo.

Intanto anche il Giappone è impegnato nella gara. Il governo nipponico ha infatti stanziato un budget di quasi un miliardo di dollari al fine di diventare competitivi a livello globale. Le aziende coinvolte sono Hitachi, Nec e Fujitsu che, entro marzo 2009, dovranno dar vita al computer più potente al mondo: l'obiettivo da raggiungere è di 10 petaflops.

 
 
 
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