Diario difficile

Un vero uomo libero non è a suo agio in nessun luogo (A. Frossard)

 

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LA VITA SEGRETA DEI MASCHI

 

 

Colpo di testa

Post n°360 pubblicato il 26 Marzo 2011 da UomoDifficile

Me lo ricordo quell'episodio. Ho visto la finale dei campionati del mondo 2006 a casa di mia madre, seduto accanto a lei sul divano. Mia madre è una signora di quasi 70 anni, e certo non è un'appassionata di calcio. Ma non si è addormentata, neanche nel secondo tempo, e quando avvenne il fattaccio saltò sul divano con un "Ohhh" scandalizzato.  Per lei Zidane era solo un ragazzo che giocava a calcio e che aveva appena dimostrato di essere immaturo e troppo aggressivo. Si venne poi a sapere che quel gestaccio era stato provocato da un'offesa fatta alla sorella. Lui, il campione francese nato da  genitori algerini, si è pentito ma non si è mai scusato con il suo antagonista, un difensore figlio d'arte senza una briciola del suo talento. Ripenso a quel momento, e a quella reazione, perché credo che sia esemplificativa del famoso clash of civilization, lo scontro di civiltà proposto dallo storico Huntington di cui si dibatte da decenni. Prima o poi dovrò leggerlo. Per ora mi accontento dei libri di Arrigo Petacco.

La primavera ha colpito. Una piccola ragazza strana mi si è avvicinata e io mi sono lasciato avvicinare. Abbiamo parlato di religione, di arte e di sesso. E ci siamo piaciuti. Chissà quello che succederà.

[Prends garde à toi]

 
 
 

Terra di festa

Post n°359 pubblicato il 17 Marzo 2011 da UomoDifficile

A me questa festa mette una tristezza terribile. Come si fa a non riconoscere, dietro le retoriche della propaganda, il tenero tentativo di uomo di Stato anziano ma lucido di contrastare lo strapotere mediatico dell'uomo che ha occupato l'Italia ? Non ha nessun (altro) senso questa festa. Capirei fosse il centenario, ma 150 anni ? Il centenario fu celebrato praticamente solo a Torino, città in quel momento cardine del boom economico. A Roma alcune mezze figure democristiane presenziarono solo a poche ingessatissime cerimonie (in Alto Adige invece festeggiarono con i fuochi di artificio al plastico ai tralicci dell'alta tensione).

E il Paese, la gente, gli intellettuali non possono fare altro che appoggiare questo onesto, ma fragile, tentativo. Stamattina ho sentito lo storico Villari, calabrese, dire che il brigantaggio in Calabria non c'è mai stato, che il consenso all'avventura garibaldina era pieno, consapevole, diffuso. Io sono un uomo del Sud, il Gattopardo l'ho letto, e i miei trisnonni Garibaldi l'hanno conosciuto. A me nessuno toglie dalla testa che il vero motore dell'unità è stato l'imprenditore Cavour, che aveva bisogno di espandersi. Perché aveva bisogno di quattrini, strangolato com'era dai banchieri. Ma diciamo che ha ragione Villari, per carità di patria.

La contessa di Castiglione

[Questa è la storia]

 
 
 

Brutte cose

Post n°358 pubblicato il 12 Marzo 2011 da UomoDifficile

Lo sapevo. Me lo sentivo che non dovevo accettare. Ma puoi dire di no al calorosissimo invito a cena di tua sorella con l'immancabile seguito di nipotini festanti col moccio al naso ? No. "Vieni a festeggiare le donne della tua famiglia", mi fa. E mentre le donne amabilmente conversavano in cucina i deliziosi nipotini festanti col moccio al naso ti saltano addosso come se tu fossi il tatami di una palestra. Risultato: da una settimana mi sveglio con la gola in fiamme, il raffreddore non mi molla e la testa pesa un quintale. Oggi primo giorno di antibiotici, speriamo di recuperare per lunedì, ma non credo. Nel frattempo sono andate a farsi benedire cene e appuntamenti vari. Ho dovuto dare forfait persino a un mio amico regista che mi aveva invitato sul suo set per una comparsata.

I giapponesi sanno perfettamente bene com'è fatto il Giappone. E' una terra estrema, affacciata sull'oceano pacifico, che di pacifico ha solo il nome, una crosta di terra instabile, rotta da vulcani importanti, il balcone pericolante di un continente affacciato su abissi vertiginosi. Forse vivere lì è una scelta, forse no. Storicamente, terre così inospitali sono popolate da chi è costretto a ripararsi da carestie, pestilenze, glaciazioni, invasioni di barbari. Io non conosco la storia d'Italia figuriamoci quella del Giappone. Però vedo gli uomini delle isole il carattere orgoglioso e un po' sospettoso di chi si sente che tra sè e gli altri c'è sempre di mezzo il mare.

[Non mollare]

 
 
 

Luna rossa

Post n°357 pubblicato il 07 Marzo 2011 da UomoDifficile

E' un fenomeno che mi affascina, non posso negarlo. Ricordo quando accadde a mia sorella. Era estate, ricordo un momento della giornata assolutamente normale, di tanti anni fa con mia sorella come sempre chiusa in bagno, poi ricordo gli improvvisi festeggiamenti delle donne di casa, mia madre e mia nonna, e io che non capivo che diamine fosse successo. E ricordo lo sguardo perso di mia sorella, frastornata da una cosa che a lei metteva paura ma che suscitava sorrisi e felicitazioni. Siccome anche a 16 anni ero un ragazzo sveglio e intelligente realizzai e feci la conoscenza con il principale rivale di ogni uomo. Anzi, le principali, non ho mai capito perché vengono definite al plurale femminile, come se fossero le valkirie, o uno squadrone di amazzoni a cavallo. Tremate tremate le streghe son tornate !!!

E arrivano sempre al momento meno opportuno. Tipo quando finalmente riesci a organizzare una serata con una bella donna, la convinci a dormire da te, lei che è una gatta selvaggia senza padroni, sistemi le cose in modo da non dover aver bisogno di nulla, schivi telefonate moleste, la tranquillizzi e pregusti una cenetta a base di chiacchiere, dolci, sesso e coccole. A quel punto lei esce dal bagno, contrariata, e ti dice: "Non si può fare niente". Neanche dormire, che mancano i presidi sanitari indispensabili per l'evenienza. Io sono sempre il ragazzo sveglio e intelligente che ero a 16 anni, anche se peso 30 chili in più, e faccio buon viso a cattivo gioco. Restano la cenetta, i dolci, le chiacchiere e le coccole. Mi bastano.

[Giocare a innamorarsi]

 
 
 

Sogno

Post n°356 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da UomoDifficile

Stanotte ho fatto un sogno. E' un evento, mi capita molto raramente.

Partivo con mia madre per un viaggio. Dovevamo prendere un aereo ma la pista si trovava su un'isola e per raggiungere l'aereoplano era necessario prendere un piccolo battello. Dopo una breve attesa la barca arriva, io e mia madre siamo pieni di bagagli e giacconi. Saliamo insieme a tutti gli altri passeggeri allegramente, con mia madre che, come al solito, chiacchiera e attacca bottone con tutti. Una volta partita la barca mi accorgo però che, per prendere il giaccone, ho dimenticato di prendere il trolley. Arrivato a destinazione non mi rimane altro che rifare il viaggio a ritroso sul battello vuoto per andare a prenderlo, lasciando così mia madre ad aspettarmi sul molo. L'isola è splendida, forse è Capri in piena estate. L'uomo che guida la barca è un vecchio marinaio rugoso. Simpatico, forse omosessuale. Dopo che tutti i passeggeri sono scesi la barca è piena di bottiglie e lattine vuote, lui le toglie e pulisce il ponte.  Mi accomodo a fianco a lui mantenendo a fatica l'equilibrio mentre la barca ondeggia. Il marinaio trova un contenitore rotto di qualche turista che ha versato della polvere che potrebbe essere zafferano, o paprika. Appare dietro di me mia madre che porge al marinaio una piccola boccetta per raccogliere la spezia. La boccetta però non ha il tappo, sarà difficile impedire che il contenuto si versi durante la traghettata.

Mi sveglio.

[Mai viaggiare]

 
 
 
 
 

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Un blog di: UomoDifficile
Data di creazione: 09/07/2007
 

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