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Post n°16 pubblicato il 04 Marzo 2008 da blazau_zen
Tag: Addestrare la Mente, Attenzione, Buddhismo, Buddhismo Tibetano, Chiarezza, Concentrazione, Consapevolezza, Dzogchen, Energia, Figure Spirituali, Filosofia, Flusso Mentale, Focalizzare, La Natura della Mente, Lama Sogyal Rinpoche, Mahamudra, Meditare Camminando, Meditazione, Mente, Oriente, Osservare il Respiro, Osservare la Mente, Pace, Pratica, Presenza, Respiro, Silenzio, Tecniche
Però, non è soltanto praticando nell'ambiente di un ritiro che i benefici della meditazione possono permeare il vostro flusso mentale. Dopo un tale ritiro, anche mentre vivete la vostra solita esistenza in città, potete praticare un po' al mattino e quindi applicare una tale presenza in tutta la vostra vita quotidiana. Allora, ogni volte che vi sentite persi, confusi, o distratti, tornate alla vostra meditazione, od alla vostra respirazione, riconquistate e mantenete tale stato di presenza, e riposate in esso per tutto il tempo che potete. E' l'applicazione continua di tale presenza che provoca realmente cambiamenti profondi. Se a volte vi accorgete che non è così semplice praticare da soli, o nella vostra stanza, allora cercate di andare a praticare all'aperto. Alcuni, che trovano difficile mantenere la postura, traggono grandi benefici dal praticare in silenzio mentre camminano, in particolare se vivono in un bell'ambiente naturale.
Potete sedere in riva ad un fiume e vedere come continua a cambiare, mentre vi passa davanti: ispirerà la vostra introspezione, e potrete abbandonare quietamente la vostra mente, lasciando fluire l'energia. Oppure potete contemplare l'oceano, o sdraiarvi per terra e fissare il cielo, abbandonando quietamente la vostra mente, e lasciando che il cielo esteriore ispiri una spazialità interiore. Questo è un modo nel quale potete praticare. Un altro è usare la respirazione, che è il metodo più comune nel Buddhismo. La respirazione è il tramite vitale dell'energia; è come lo spirito, che riunisce il corpo e la mente. Si dice spesso che la respirazione sia il veicolo della mente. Così, se volete calmare, o domare la mente, domate il respiro, e allora domerete abilmente la mente nel contempo.
Quando usate la respirazione, tenete la bocca leggermente aperta come se foste sul punto di dire " aaah ". Non serve una respirazione speciale; respirate come vi viene, in maniera rilassata. A volte respirare ed essere presenti è sufficiente, ma se avete bisogno di concentrarvi perchè la vostra mente è molto agitata e turbolenta, allora centratevi sulla vostra respirazione ed identificatevi con l'espirazione.
Questa è una tecnica interessante, perchè mentre all'inizio può essere solo una semplice pratica di osservazione dell'espirazione, in seguito, se si viene introdotti in forme di meditazione più avanzate, ci si accorge che può aprire molte, molte porte. Serve quasi come preparazione per la pratica meditativa di Mahamudra o dello Dzogchen.
Osservate la respirazione, focalizzatevi sull'espirazione e identificandovi in essa. Quando espirate, il respiro si dissolve nello spazio; l'inspirazione avviene naturalmente ogni volta che i vostri polmoni si svuotano, così non dovete pensarci troppo. Non concentratevi troppo; date circa il 25% della vostra attenzione, e lasciate il resto quietamente rilassato, tutt'uno con il vostro respiro.
Usate questa tecnica per tutto il tempo che vi serve. Vi porterà maggiore chiarezza. Poi, quando vi ritroverete più centrati nella natura della vostra mente, e quando vi ritroverete in sintonia con il respiro, non dovrete più rivolgergli particolari attenzioni. Limitatevi semplicemente a riposare nella pace della vostra mente.
Tranquillamente, svegli, attenti e rilassati. Poi, cominciate nuovamente a distrarvi, ritornate ancora una volta alla respirazione.
Questa è la tecnica. Ora si tratta solo di metterla in pratica.
Lama Sogyal Rinpoche, Meditazione: che cos'è e come praticarla
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"Tutto ciò che siamo é il risultato di ciò che abbiamo pensato: é fondato sui nostri pensieri, é formato dei nostri pensieri."
(Tratto dal Dharmapada, o Cammino del Dharma)
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“Sai cosa significa imparare?
Quando impari veramente, impari dalla vita; non c’è un insegnante particolare da cui imparare. Tutto ti è di insegnamento: una foglia morta, un uccello in volo, un profumo, una lacrima, il ricco e il povero, coloro che piangono, il sorriso di una donna, l’alterigia di un uomo. Impari da ogni cosa, quindi non hai bisogno di guide spirituali, di filosofi, di guru. La vita stessa ti è maestra, e tu sei in uno stato di costante apprendimento.”
Jiddu Krishnamurti
Quando impari veramente, impari dalla vita; non c’è un insegnante particolare da cui imparare. Tutto ti è di insegnamento: una foglia morta, un uccello in volo, un profumo, una lacrima, il ricco e il povero, coloro che piangono, il sorriso di una donna, l’alterigia di un uomo. Impari da ogni cosa, quindi non hai bisogno di guide spirituali, di filosofi, di guru. La vita stessa ti è maestra, e tu sei in uno stato di costante apprendimento.”
Jiddu Krishnamurti
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IL TESORO NASCOSTO
“Una
vecchia leggenda indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli
uomini erano Dei. Essi però abusarono talmente della loro divinità, che
Brahma - signore degli dei - decise di privarli del potere divino e di
nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo. Il grande
problema fu quello di trovare un nascondiglio. Quando gli dei minori
furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero
la cosa seguente: "seppelliamo la divinità dell'uomo nella Terra".
Brahma tuttavia rispose: "No, non basta. Perché l'uomo scaverà e la
ritroverà". Gli dei, allora, replicarono: "In tal caso, gettiamo la
divinità nel più profondo degli Oceani". E di nuovo Brahma rispose:
"No, perché prima o poi l'uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani,
e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie". Gli
dei minori conclusero allora: "Non sappiamo dove nasconderla, perché
non sembra esistere - sulla terra o in mare – luogo alcuno che l'uomo
non possa una volta raggiungere". E fu così che Brahma disse: "Ecco ciò
che faremo della divinità dell'uomo: la nasconderemo nel suo io più
profondo e segreto, perché è il solo posto dove non gli verrà mai in
mente di cercarla".
A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l'uomo ha compiuto il
periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne, scavato la terra e
si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di
lui.”
ULTIMI COMMENTI
Grazzie!
Inviato da: Jouets tout doux
il 12/08/2013 alle 09:51
Complimenti per il tuo blog!!!
Inviato da: giochi di spongebob
il 20/11/2011 alle 20:17
Complimenti per il tuo blog...perché non mi inserisci tra i...
Inviato da: luisa
il 01/02/2010 alle 08:56
La ricerca della verità ci porta sempre distanti da dove...
Inviato da: rossanadgl14
il 25/01/2010 alle 13:56
in nessun luogo...se nn in te....ciao vio
Inviato da: violette51
il 15/11/2009 alle 12:40
Inviato da: Jouets tout doux
il 12/08/2013 alle 09:51
Inviato da: giochi di spongebob
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MAESTRI DI SE STESSI
"Un guru è una persona che può svelarvi realmente la vera natura della
vostra mente, offrendovi una cura perfetta per i vostri problemi
psicologici. Ma chi non conosce la propria mente non potrà mai
conoscere quella degli altri, e quindi non potrà curare i loro problemi
correttamente. Costui non può assolutamente essere un guru. Dovete fare
molta attenzione prima di prendere qualcuno come guru; vi sono molti
impostori in giro. Spesso gli occidentali sono troppo fiduciosi. Se
arriva qualcuno che afferma: ‘Io sono un lama, sono uno yoghi. Posso
darvi la conoscenza’ i giovani occidentali, molto interessati, pensano:
‘Sono sicuro che costui mi può insegnare qualcosa. Lo seguirò.’ Questo
può realmente procurarvi dei danni. Ho sentito di molte persone
sfruttate da ciarlatani. Gli occidentali possono essere molto ingenui.
Gli orientali sono invece molto più scettici in proposito. Dovete
prendere le cose con calma, rilassati, verificando attentamente. E'
importante conoscere la concezione occidentale dell’esistenzialismo,
secondo cui dobbiamo comprendere bene che noi siamo quello che vogliamo essere.
All’inizio abbiamo bisogno di un maestro, ma in seguito noi stessi
possiamo diventare il nostro maestro. Dovete capire che io e tutti i
maestri vi possiamo aiutare, però sono fermamente convinto che la vera
risposta che ognuno di noi cerca deve provenire da noi stessi,
dall’interno della nostra mente, non è certamente qualcosa che viene
dall’esterno, da un maestro o da qualcosa di esteriore. Questo
significa entrare realmente in contatto con la nostra Natura Interiore,
e ascoltare ciò che questa vera e profonda natura ci comunica. Così
otterremo veramente una reale risposta alle nostre domande e saremo
soddisfatti. In effetti, lo scopo e il significato della Meditazione è
proprio quello di diventare i Maestri di Noi Stessi.”
Lama Thubten Yesce
Lama Thubten Yesce