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un graditissimo regalo di Martina

-by

 

Premio 10 e lode

ringrazio con tanto affetto per il premio

con la seguente motivazione assegnatomi da

 donne e.... 

Al blog "TANTO PER ESSERCI"  di una persona speciale.

http://blog.libero.it/ashla/

 

PREMIO Award Brillante

donatomi dalla cara amica Silvana

del blog : SGATTAIOLANDO

 
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I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici invece  pur vedendo allo stesso modo i tuoi errori...  ti lusingheranno sempre

 
 

Messaggi di Agosto 2022

dedicato a tutti gli astensionisti

Post n°1195 pubblicato il 22 Agosto 2022 da acer.250
Foto di acer.250

 
 
 

ABBIAMO SPERANZA, quarta o quinta dose ?

SPERANZA E DRAGHI

Ferragosto è un momento di relax, anche se siamo già in campagna elettorale e allora il problema sono le liste del Pd, il fascismo di FdI e il filoputismo della Lega mentre problemi come inflazione più alta degli ultimi 40 anni, crisi energetica senza precedenti, crisi demografica pure senza precedenti e declino economico che accelera non interessano a nessuno o comunque non fanno notizia.

I mercati finanziari, guidati da quello Usa, sono migliorati in luglio e agosto e come si sa per i media e i politici l’unica vera crisi è quella finanziaria o bancaria. Se gli italiani lentamente si estinguono e le aziende italiane ricominciano a chiudere perché pagano 10 volte il gas e l’elettricità, ma i mercati finanziari non scendono, una cosa bilancia l’altra. E tutto va bene.

Anche il fatto che, misteriosamente, il virus questa estate (dopo che la maggioranza ha avuto anche la terza dose di vaccino), stia facendo venti volte più morti che nel 2021 e trenta volte di più che nel 2020 (senza vaccinazione) non interessa a nessuno. Qualche tele virologo trombato si limita a dire che i dati sarebbero falsi.

Come si sa, i virus respiratori hanno sempre colpito in prevalenza nella stagione fredda, lo si vede bene qui sopra, dove si nota che quando la Covid-19 è arrivata, a giugno nel 2020 per tre mesi non ha praticamente provocato decessi. Poi nel 2021 sono aumentati, ma non molto. E quest’anno invece in luglio e agosto c’è una media di morti Covid tra 100 e 150 al giorno. Solo da qualche giorno in decrescita. Silenzio totale però su questa esplosione di morti Covid estiva da parte di Draghi, Speranza e il resto dei politici ed esperti di governo. 

Allo stesso modo silenzio sul fatto che siamo al terzo anno consecutivo di decessi per Covid. Quando nel 2020 iniziò si poteva leggere da parte degli esperti di ogni parte che ogni altra pandemia della storia, inclusa la terribile “Spagnola” del 1919-1920, non è mai durata più di due inverni (o due anni). Tutte le altre pandemie, quella del 1957-8 e del 1967-8 sono durate meno di due anni. Noi abbiamo adottato la chiusura di tutto per mesi e abbiamo vaccinato in massa con prodotti sperimentali e il risultato è un numero di morti pazzesco. E l’unica reazione è il riconoscimento a Speranza dei meriti nella gestione dell’emergenza e della vaccinazione, spingendo ora alla quarta dose, nell’attesa per l’inverno della quinta. E già, se non ci fosse stato lui i morti sarebbero stati tre volte tanto…    

Dato però che i mass media sono impermeabili a qualunque dato su Covid e vaccini che non sia fornito dal governo e dai i suoi virologi come nel regime di Pechino, facciamo solo questo accenno: hanno iniettato 3 dosi e ora ci sono i morti Covid anche in estate. Non entriamo sulla valanga di dati, studi, libri e interventi di scienziati e medici di tutto il mondo che arrivano ogni giorno praticamente sull’incremento di disabilità, malattie varie e decessi. Oppure sull’improvviso calo delle nascite nel 2022 rispetto al 2021.

Non sappiamo onestamente cosa si possa fare in Italia per attirare l’attenzione su questo disastro umanitario, ma per fortuna in altri paesi è diverso.  Ad esempio, in Israele l’ex direttore del più importante istituto di ricerca sui vaccini, da quando è stato personalmente danneggiato dalle dosi Pfizer, si è scatenato in una battaglia per fermarli, pubblicando il libro “Il Circo della Covid” (in ebraico finora) e coinvolgendo altri medici e scienziati nella battaglia

Sappiamo che in Italia è impossibile bucare il muro di gomma mediatico fornendo, fatti, numeri e dati. Dopo aver iniettato tre dosi di questi prodotti al 90% della popolazione sono riusciti ad avere una situazione in cui un virus respiratorio dura tre anni e persino peggiora (ora anche con decessi in estate). Persino questo dato sotto gli occhi di tutti perché tutti ricordano che il Covid spariva d’estate, viene ignorato. E ora la proposta è di fare la quarta dose, predisponendo già la quinta …

 

Non sappiamo se abbia molto senso continuare a parlare di queste cose, dal momento che ti scontri contro un muro impenetrabile. Ci sembra di essere degli idioti, ma d’altro canto “fare l’idiota è sempre stata una funzione della filosofia” (Gilles Deleuze).  

 

 
 
 

Flat tax, la riforma si sostiene da sola

Post n°1193 pubblicato il 20 Agosto 2022 da acer.250
 

fune con moneta sospesa

Il populismo dei migliori ha impugnato una nuova bandiera: la lotta alla riforma fiscale basata sulla flat tax in nome della giustizia sociale e della Costituzione. D'altronde, perché modificare un sistema opaco, iniquo, che permette (anzi, stimola) l'evasione e l'elusione fiscale? Non siamo forse nel Paese in cui "le tasse sono bellissime" e se qualche amico non le paga è ancora più bello?

Sull'etica della contribuzione alle spese dello Stato (e quindi sull'etica del rapporto tra Stato e cittadino), la cultura liberale ha sviluppato un dibattito ampio e storicizzato, basti pensare alla posizione sui limiti dell'azione finanziaria dello Stato di Ezio Vanoni: «Risponde a giustizia che i sacrifici richiesti siano mantenuti entro i limiti strettamente necessari per il conseguimento degli scopi di utilità sociale che la stessa si propone di raggiungere».

L'obiettivo di diminuire un carico fiscale tra i più alti in Europa è un obiettivo primario per il nuovo governo e, per raggiungerlo, serve un sistema più semplice, più trasparente, più equo.

La flat tax ha queste caratteristiche? È con ogni evidenza il sistema più semplice e più trasparente, perché semplifica e standardizza il processo di dichiarazione ed elimina buona parte delle oltre 70 categorie di detrazioni e deduzioni fiscali che generano ogni tipo di abuso.

Per quanto riguarda l'equità, collegata alla progressività e alla coerenza costituzionale, la proposta più strutturata di riforma, quella presentata dalla Lega, prevede un sistema fiscale articolato sul reddito ma anche sul numero dei membri del nucleo familiare, sulle condizioni di tali membri (contemplandosi casi specifici come quello dei portatori di disabilità), sul numero dei contribuenti all'interno del nucleo.

 

PROGRESSIVITÀ - Si può quindi sostenere, con ogni evidenza, che essa è equa nei rapporti tra cittadini perché garantisce la progressività e, quindi, la costituzionalità.

Altro tema oggetto di polemiche è la sostenibilità di un impianto che prevede a regime un'aliquota base del 15%.

Il progetto Siri-Salvini prevede tre fasi in un arco temporale di legislatura; il costo per arrivare alla seconda fase è di 13 miliardi. Dove si trovano? Circa 7 miliardi sono già stanziati dalla revisione IRPEF di Draghi, gli altri 6 si ottengono dalla diminuzione delle deduzioni e detrazioni fiscali, che, lo ricordo, assommano a circa 100 miliardi annui. A pieno regime la flat tax avrebbe altri strumenti di copertura, cito i principali: il dimezzamento dei 100 miliardi di deduzioni e detrazioni fiscali, un recupero di parte dei circa 110 miliardi di evasione ed elusione fiscale, un aumento della base imponibile come effetto del rilancio economico. Un meccanismo di questo tipo è in grado di supportare, infatti, una ripresa duratura dell'economia perché favorisce il rientro dei capitali trasferiti all'estero e disincentiva futuri trasferimenti, aumenta il numero di produttori di ricchezza come conseguenza del rientro di aziende delocalizzate all'estero e dell'incentivo allo sviluppo di nuova imprenditorialità, diminuisce l'evasione fiscale perché i cittadini non si sentono più vessati dallo Stato e perché aumenta la sua capacità di controllo. In sintesi, la flat tax proposta dalla Lega favorisce maggiore trasparenza ed equità e il rilancio dell'economia, garantendo al contempo la progressività, la costituzionalità e la sostenibilità economica della riforma. Chi la contesta solo per ragioni ideologiche e non di merito, senza peraltro proporre un'alternativa seria, non fa l'interesse del Paese.

 

di Francesco Manfredi

Pro Rettore Università LUM Professore Ordinario di Economia Aziendale

 
 
 

ecco come sarà il reddito di cittadinanza con il centrodestra

Post n°1192 pubblicato il 12 Agosto 2022 da acer.250
 

tessera reddito di cittadinanza

 

Se il centrodestra andrà al governo (e tutti i sondaggi indicano che sarà proprio così), che cosa ne sarà del reddito di cittadinanza? La revisione del reddito di cittadinanza è uno di quei temi su cui Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi a grandi linee sono d'accordo: sono fortemente critici. Il programma del centrodestra, reso noto ieri, sul punto in questione recita: "Ridefinizione del sistema di ammortizzatori sociali al fine di introdurre sussidi più equi ed universali. Sostituzione dell'attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro". Molto vago.

Tuttavia, se si entra un po' nel merito, ognuno ha qualcosa di diverso da dire, a destra. "Per il sussidio si spendono dieci miliardi: sei sono destinati ai non occupabili, che noi vogliamo mantenere e riordinare come sostegno alla povertà nel capitolo welfare. Sull'utilizzo degli altri quattro miliardi la pensiamo diversamente", dice Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti di Forza Italia. La Lega spinge per una sorta di "voucher formazione" per riassorbire i disoccupati nel mercato del lavoro. Forza Italia sembra essere più netta e preferirebbe mettere quei soldi per finanziare il taglio del cuneo fiscale o l'aumento delle pensioni minime a mille euro. "Basta con fondi, bonus e reddito di cittadinanza per i giovani. Basta con questa visione paternalistica. Dobbiamo dare ai giovani una vita dignitosa, sono soggetti attivi che vanno coinvolti" diceva qualche giorno fa Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, alla Versiliana a Marina di Pietrasanta.

Fino al 25 settembre se ne parlerà tanto, ma è difficile che arrivino parole nette da Meloni, Salvini o Berlusconi sul reddito di cittadinanza. In primis, perché a ricevere il sussidio sono nuclei di qualsiasi colore politico e attaccare il reddito di cittadinanza non è una strategia che porta voti nell'immediato. E poi perché anche in caso di futura sostituzione del reddito di cittadinanza con sussidi di altro tipo (impensabile lasciare anche solo per un mese senza un sostegno minimo milioni di famiglie in povertà assoluta), la transizione sarebbe complessa, delicata e non immediata. Secondo i dati del Coordinamento generale statistico INPS oltre 2 milioni di nuclei familiari, ovvero circa 4,65 milioni di persone, hanno ricevuto il pagamento di almeno una mensilità.

Di sicuro non se ne farebbe nulla nel 2023, tanto per intenderci. Di modifiche sostanziali al reddito di cittadinanza se ne parlerebbe solo più in là, negli anni a venire. Il nuovo governo, qualsiasi esso sia, avrà un lasso di tempo molto ristretto per scrivere la nuova legge di bilancio e le urgenze a ottobre e novembre saranno altre. Quando ci si trova dover mettere nero su bianco programmi di partiti diversi per fare un programma di coalizione serve una certa dose di compromesso, sostanziale e lessicale, è indispensabile. Soprattutto su temi "bandiera" nel pieno della campagna elettorale. Il centrodestra lo ha fatto.

Intanto va notato come nel programma non si parlì più di "abolizione" o "cancellazione", bensì più sfumatamente di "sostituzione" e "ridefinizione". Toni già diversi e più moderati rispetto a qualche settimana fa. In ogni caso, passare dalla teoria alla pratica è sempre un altro discorso e per l'anno prossimo eventuali novità saranno marginali: potrebbero riguardare magari solo la fase attiva di ricerca lavoro dei beneficiari (ma chissà come, dettagli non ne ce ne sono). Oggi come oggi il 20% dei percettori di Rdc lavora con impieghi precari e poco retribuiti. Due terzi sono disabili, minori, persone che non hanno mai lavorato. Chi può lavorare (pochi) non riceve offerte e neanche la revoca dell’assegno, se le rifiuta.

Tra le misure di politiche attive del lavoro e di contrasto alla povertà il reddito di cittadinanza è una delle più popolari e diffuse; istituita con decreto legge nel gennaio 2019, è diventata operativa dal 6 marzo dello stesso anno. Lo scorso anno il reddito di cittadinanza era stato opportunamente rifinanziato in legge di bilancio. Nel 2021 è costato quasi 9 miliardi di euro. Tra qualche mese spetterà al nuovo governo decidere come muoversi. Abolire il sussidio da subito non è un'opzione. Punto. Un sussidio anti-povertà c'è in tutti i Paesi europei, aprire una crisi sociale cancellandolo - per di più in un autunno che sul fronte economico si preannuncia faticoso - non è nell'interesse di nessun politico, slogan a parte.

L'unica certezza è che il reddito sarà al centro della campagna elettorale. Facile, ad esempio, immaginare che il Movimento 5 stelle incentrerà gran parte della sua campagna elettorale sulla difesa a oltranza delle "cose buone" fatte nella legislatura 2018-2022: e il reddito è stata la misura simbolo di questi anni secondo i pentastellati, quella da sbandierare per puntare a quel 15 per cento nei sondaggi che sembra essere l'obiettivo massimo per Conte&Co.

 

 

 
 
 

perché si formano le code in autostrada ?

Post n°1191 pubblicato il 11 Agosto 2022 da acer.250
 

code in autostrada

 

Le code fantasma sono state spesso riprodotte in condizioni sperimentali che permettono di comprenderne la dinamica e le ragioni, generalmente difficili da scorgere in condizioni normali. Gli esperimenti mostrano che, anche lungo un percorso circolare privo di ostacoli o interruzioni, le code si formano spontaneamente. E non è nemmeno necessario che ci siano moltissime auto: il traffico anzi sarebbe scorrevole, se gli automobilisti mantenessero costante la velocità e uniforme la distanza dalle altre macchine. Cosa che però non accade, a causa di minime «perturbazioni» nel sistema causate da variazioni individuali nella guida degli automobilisti.

Gli studi sulle code fantasma mostrano come queste «onde» di rallentamento possano viaggiare lungo un’autostrada per chilometri. In condizioni di bassa densità il traffico rimane scorrevole perché le piccole perturbazioni nel sistema – come per esempio un automobilista che cambia corsia o che rallenta in curva – vengono «assorbite» dagli aggiustamenti messi in pratica dagli altri automobilisti. Ma se il numero di macchine aumenta e le distanze tra le macchine diminuiscono al di sotto di una certa soglia, il sistema diventa instabile e le piccole perturbazioni vengono amplificate.

Il concetto di coda fantasma ha permesso di indebolire per molti aspetti un diffuso e durevole pregiudizio secondo cui a causare i rallentamenti sarebbero sempre gli altri, probabilmente automobilisti con scarse abilità di guida, e mai noi stessi.

In un recente sondaggio su tremila automobilisti negli Stati Uniti, il 93 per cento degli intervistati ha affermato di guidare in un modo che ridurrebbe gli incidenti stradali di almeno il 10 per cento. E oltre l’80 per cento si è definito un automobilista migliore rispetto alla media. Come osservava sarcasticamente il comico statunitense George Carlin, morto nel 2008: «Avete mai notato che chiunque stia guidando più lentamente di voi è un imbecille e chiunque stia guidando più velocemente di voi è un folle?».

In un certo senso, sintetizzano gli studiosi che si sono occupati del problema, le code fantasma non sono colpa di una sola persona ma di tutte, considerate nel loro insieme. E all’origine delle piccole perturbazioni del sistema, che si traducono poi in file interminabili, potrebbe piuttosto esserci una sopravvalutazione delle proprie abilità di guida e di concentrazione che non le scarse abilità di qualcun altro.

Proprio questa sopravvalutazione è ciò che spesso porta gli automobilisti a non mantenere una certa distanza dalle altre macchine e li fa sentire in grado di reagire tempestivamente e in modo appropriato a qualsiasi eventuale rallentamento del traffico. Con il risultato che il più delle volte quegli automobilisti sono costretti a frenare per evitare di fatto un tamponamento, comportamento che accresce e prolunga l’onda del rallentamento lungo la coda. Così come la accresce la tendenza ad accelerare troppo rapidamente dopo un rallentamento e frenare di nuovo bruscamente, generando a catena altri cicli di brusche frenate da parte di chi sta dietro.

Facciamo  tutti quindi qualche riflessione

acer

 

 
 
 
 
 

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