RealCaimani Cube
La verità delle parole sta nelle azioni successive
Da un sms dell'11 agosto 2010, ore 15.05: "Deciderà Cam. Se trovi di meglio la porta è aperta. Il tuo giudizio è da vecchio armamentario. Sei il migliore nel tuo campo, ma ti ostini a non volerlo capire...quando stai per toccare l'apice ti ritrai, pensa alle tue tasche e accetta l'incarico!
I fatti. I numeri. E c'è poco da commentare. Dedicato a quei pochi cialtroni che sui fatti e sui numeri continuano a rovinarsi il fegato. Gli avvelenatori di pozzi, i moralisti a corrente alternata, i doppiogiochisti, i cerchiobottisti e i deboli di memoria. E magari anche a coloro che devono la loro posizione a concorsi pubblici di comodo, con appoggio politico. Per non dire di coloro che, condividendo la merenda, devono l'assunzione della parentela. In zona industriale. Questo fin tanto che la pazienza trova un limite. Finita la pazienza si aprono i cassetti. Buon 2013 a tutti i frequentatori dei miei due blog, (quello vecchio e questo più recente) e della mia pagina Youtube. E grazie per la pazienza.
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Post n°1684 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da ad_metalla
"Che culo, ho ancora un lavoro! Strano, ero convinto di averlo perso... Della serie: Quando la realtà supera la fantasia! Questi i fatti. Ieri mi decido e finalmente faccio un salto al Centro Servizi per il Lavoro di Quartu. Continuo a credere che non servirà a nulla, ma almeno qualche vantaggio pare ci sia, nell’iscriversi alle liste di disoccupazione, o come accidenti si chiamano. I vantaggi sono presto detti: una o due esenzioni fiscali e il ticket sui medicinali. Così almeno riferiscono. Sarà. Bene, prendo il mio numeretto e aspetto. Mi danno poi un modulo da compilare e un altro numeretto. Compilo il modulo in tutte le sue parti e mi accompagnano in un confortevole ufficio: “Prego, si accomodi”. La funzionaria del Centro, Federica Serreli, prende il modulo e comincia a trasferire i dati sul Pc. Improvvisamente si ferma e mi rivolge una domanda: “Scusi, ma è proprio sicuro di essere senza lavoro?”. Scherza? No, non scherza. Ruota nella mia direzione il monitor del Pc e mi dice: “Legga qui!”. E io leggo. Stento a crederci: risulto ancora impiegato come addetto stampa alla Provincia di Cagliari, con fine contratto nel novembre del 2014. Sorrido e garbatamente domando: “Ma come è possibile”. “Me lo dica lei!”, risponde l’impiegata. “Guardi – faccio io – ho le carte che possono dimostrare che sono stato licenziato dalla Provincia di Cagliari, le ho a casa!”. “Scusi – mi fa l’impiegata – ma quando ha finito di lavorare per la Provincia?”. “Be, l’11 gennaio del 2012”, rispondo io. “Ma non è possibile”, replica lei. Insomma, ve la faccio breve: come tutti i datori di lavoro la Provincia di Cagliari ha sì comunicato, come prevedono le norme, l’inizio della mia attività lavorativa, ma non la fine. Sorriso dell’impiegata. Che mi fa: “Non posso procedere con l'iscrizione, lei non risulta disoccupato, mi dispiace. Però, se fa un salto a casa e mi porta la documentazione cerco di rimediare a questa situazione, anche se dovrebbe essere la Provincia a provvedere comunicandoci la variazione”. Ecco, e vi tralascio il seguito: questo è quanto mi è accaduto ieri mattina.
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Post n°1683 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da ad_metalla
"Chi commette un reato non può rappresentare il partito". Lo ha detto ieri ad Otto e mezzo Francesco Boccia. Che ha precisato: "Io rappresento il Partito democratico e vengo qui a parlare in nome e per conto del Partito democratico". Ecco, stiamo a vedere. (Il video lo trovate QUI!)
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Ebbene sì, alla Provincia di Cagliari hanno aspettato 462.240 minuti per liquidare quanto ancora mi si doveva per le prestazioni di ufficio stampa, terminate con il brutale e subdolo licenziamento in tronco dello scorso 11 gennaio. E non so se abbiano versato i contributi INPGI, cosa di cui dubito. Trecentoventuno giorni hanno impiegato per liquidarmi poco più di 900 euri. E in tutto questo tempo, sapendo che ne avevo bisogno - non per andare in discoteca ma semplicemente per mangiare - l'amministrazione di centrosinistra si è fatta trombetta di cortesi richieste, raccomandate e, in ultimo, diffide. Il tempo era tutto impegnato per portare lo stipendio del direttore generale a 263mila euri, più di quello che prende il presidente Obama. Era impegnato, il tempo di lorsignori, con patetici consigli provinciali e ridicole conferenze stampa, quelle da cui strapparsi le vesti con la proclamazione dello stato di crisi occupazionale del territorio provinciale. Era impegnato, il tempo, a denunciare la precarietà del lavoro e l'avanzamento dello stato di povertà nella popolazione. Che a loro piace tirare fuori ad effetto i numeri della miseria, dimenticando di esserne, in parte, loro per primi, colpevoli. Ed erano impegnati, loro, a spendere e spandere denaro pubblico: centinaia di migliaia di euro, per sagre strapaesane e per contributi più vari, finanche allo show delle Frecce Tricolori, notoriamente attività sportiva meritoria di sostegno. Insomma, erano tutti impegnati a farsi belli dimenticandosi del culo dei poveracci, tra un rimborso spese e l'altro, magari anche quelli per la borsa in pelle dell'assessore in perenne trasferta. Se sono fottuti, allegramente, per oltre dieci mesi, di chi ha sempre e solo fatto il proprio dovere, rispondendo sempre e solo alla propria coscienza e alle regole della professione, di chi si era rifiutato, più di una volta, di iscriversi al club dei lecchini, delle fidanzatine e a quello della marmellata, preferendo tenere la schiena dritta, la coscienza e le mani pulite. Quattrocentosessantaduemiladuecentoquarantaminuti. E un vaffanculo. Il mio. |
Post n°1681 pubblicato il 19 Dicembre 2012 da ad_metalla
Tralascio di riepilogare le vicende che stanno interessando il board della Fondazione Ente Lirico. E' già stato detto tutto e fin troppo. Semmai, c'è solo una cosa che mi infastidisce o per meglio dire mi infastidisce. Il poco rispetto per le istituzioni e per l'intelligenza del prossimo che ha dimostrato il giovane sindaco di Cagliari. La domanda è dirimente: abbiamo un sindaco bugiardo? Seduta del Consiglio comunale di Cagliari del 16 ottobre 2012. Zedda: "La nomina è perfetta, la delibera di nomina è efficace". Questa è sempre stata la convizione di Zedda, propalata ai 4 venti. Se così fosse il nuovo sovrintendente sarebbe all'opera da un pezzo, cosa che non è. Ma soprattutto lo statuto della Fondazione, all'art. 9.1: “Il Sovrintendente è nominato dal Consiglio di Amministrazione nella prima riunione successiva alla sua elezione, a maggioranza assoluta dei suoi componenti.” Ora, per quanto le cronache hanno abbondantemente dimostrato - e tanto più per quanto accaduto ieri - tale nomina può ritenersi valida solo dopo l'approvazione dei verbali del CdA, convocato in una seconda riunione. E del resto lo stesso ministero ha comunicato di restare in attesa dei verbali di tale riunione, prima di poter esprimere una valutazione sulla validitòà della nomina. Ergo, la nomina non era perfetta e tanto meno efficace. Ergo, il sindaco Zedda ha mentito ai colleghi del Consiglio comunale, ai cittadini e ai media. E queste sono cose da non farsi. Perchè il fine - dovrebbero saperlo gli uomini di governo - non giustifica i mezzi.
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