Creato da ad_metalla il 09/05/2006

RealCaimani Cube

La verità delle parole sta nelle azioni successive

 

 

Delle caste, dei troddioni e degli avvocatucci. Il tempo è sempre galantuomo

Post n°1680 pubblicato il 17 Dicembre 2012 da ad_metalla
 

ELEZIONI: INGROIA CHIEDE ASPETTATIVA AL CSM
(AGI) - Roma, 17 dic. - L'ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia ha chiesto al Csm di essere collocato in aspettativa per motivi elettorali. Della richiesta si occuperà la quarta commissione del Csm e l'ultima parola spetterà al Plenum. Già domani la quarta commissione discuterà della richiesta avanzata da Ingroia. Non si esclude che la decisione possa essere presa proprio domani e che, quindi, la pratica possa arrivare in Plenum con procedura d'urgenza questa settimana.


Ci avevo visto bene, più di 4 mesi fa. E nel criticare le ultime sortite forcaiole del Pm palermitano e nel pronosticare la sua lunga rincorsa ad una poltrona da parlamentare. Scrivevo: "Ingroia che discetta di politica...dopo avere propalato sul giornalismo. Un altro tuttologo che si appresta a cambiare mestiere". Ricordo  i commenti sarcastici e gli insulti ricevuti in risposta da chi non ha mai saputo riconoscere la punta delle proprie scarpe, quando se la trovava davanti. L'epiteto più carino fu "troddione". Subito accompagnato da giudizi del tipo "non sai di cosa parli" e accostamenti poco simpatici all'opera di alcuni rubagalline e pregiudicati quartesi. Invitai educatamente il poco equilibrato e ondivago amico ad astenersi da simili parallelismi, tanto più nel mio profilo Facebook. Lui di tutta risposta mi tolse il saluto e l'amicizia. Evidentemente  non valevano il tanto, per lui, ma questo l'ho sempre sospettato. Da qui passò a farfuglianti email in cui mi dava del vigliacco e della merda, con sconclusionate minacce di querela. Tutto questo per avere avuto la sfrontatezza di rispondere agli insulti cifrati che mi venivano rivolti a ripetizione su Facebook, senza che io gli muovessi nulla contro. E tralascio quello che fece dopo. Ecco, esistono persone così. Persone a cui la solitudine ha sempre fatto paura, che difendono la casta in cui bazzicano, a cui rode il culo solo perchè non sono mai riuscite a conquistarsi quella libertà di pensiero e di azione che hanno sempre sognato. Poveracci. E poveracci anche i compagni di merenda che si sono fatti arruolare tra gli avvelenatori di pozzi. Il tempo, però, è sempre galantuomo. Anche se non ti riempie la pancia.

 

ps

"Il verbale di interrogatorio reso ai procuratori aggiunti di Palermo Antonio Ingroia e Ignazio De Francisci il 31 maggio scorso da Bernardo Provenzano, operato oggi d'urgenza per un ematoma cerebrale, è totalmente nullo e inutilizzabile. Lo ha deciso il Gup Piergiogio Morosini nell'udienza di oggi del procedimento sulla trattativa Stato-mafia. A determinare la nullità l'assenza del difensore. Secondo il giudice l'atto non può essere utilizzato nemmeno per accertare le condizioni di salute psico-fisica di Provenzano, dato che risale a più di 6 mesi fa. Nell'audizione, svoltasi nel carcere di Parma, Provenzano rispondeva in termini evasivi e allusivi ai tentativi dei pm di indurlo a collaborare. Il capomafia, che da tempo lamenta, personalmente o attraverso i familiari, di essere incapace di intendere e di volere, era stato chiamato come "persona informata dei fatti" dopo un presunto tentativo di suicidio risalente all'11 maggio scorso. Nella sua ordinanza il giudice Morosini scrive apertamente che si evince però una "connessione teleologica" tra il contenuto dell'audizione e i fatti relativi al procedimento trattativa. In particolare quando Ingroia e De Francisci chiedono a Provenzano di illustrare i propri rapporti con Vito Ciancimino. L'interrogatorio era stato depositato dal legale del capomafia, l'avvocato Rosalba Di Gregorio, che sin dall'inizio di questa vicenda aveva denunciato che si era proceduto illegittimamente in sua assenza. La Procura si era opposta al deposito".

Abstract: Repubblica.it del 17 dicembre 2012

 

Ingroia, il pm che si candida? Non è una buona notizia. ‘Presa di posizione’ di Caporale

Se Antonio Ingroia si candida non è una buona notizia. Il suo impegno non è in discussione. Così come non si deve commentare il valore, la forza, la storia, il coraggio, la ricerca della verità, gli onori e il lavoro dell’ex pm di Palermo. A questo punto bisogna solo chiedersi quali sia l’oppurtunità di scendere in politica per Ingroia.  E’ conveniente o utile avere un magistrato in politica? Conviene agli italiani? E alla Magistratura? La forza di Ingroia rischia di sminuirsi e cadere negli antichi odi e pregiudizi. A ‘Presa di posizione’, l’analisi di Antonello Caporale, firma de Il Fatto Quotidiano (riprese e montaggio Paolo Dimalio, Samuele Orini, elaborazione grafica Pierpaolo Balani)

 


 
 
 

Macelleria generazionale

Post n°1679 pubblicato il 06 Dicembre 2012 da ad_metalla

Era tardi, faceva freddo e ho preso il 31 per Quartu. Il pullman non andava in discoteca. Era la discoteca. La location, innanzitutto. Luci basse, posti a sedere zero e perfetta divisione generazionale degli spazi. Prima metà del pullman per gli over 25, gli attempati, le signore e i bambini, il resto militarmente occupato da beata gioventù. E' qui la festa. Qui la musica impazza e qui decido di fermarmi.

Più si osservano ‘sti pischelli e più loro sminciano di traverso, mandandosi segnali in codice. E ridacchiano. Hanno ragione: non ho il cappellino né l’occhialino stretto, rigorosamente nero. Non ho piercing in bella mostra e neppure la  mutanda che strizza l’occhio ai curiosi. Ma soprattutto mi mancano le Adidas slacciate e gli orecchini a tunnel.  E poi il mio smarthphone Nokia E61i, classe 2005, invece che diffondere rave a tutto volume si mette a squillare con Gypsy  degli Uriah Heep!

E’ la fine. Lo estraggo dalla fondina dei pantaloni, tipo sfida  all’O.K Corral, e il pischello più vicino – con sorriso d’intesa all’amichetto –  mi fa: “Ehi Capo, è più vecchio il telefono o la suoneria? Che musica è quella?”.  Avrei volevo rispondere che quello non era un telefono, bensì un trasmettitore spaziale. Con cui avrei chiamato in aiuto gli extraterrestri, per portarmi via. Ho preferito abbozzare.

Così, tra un “scialla!” e l’altro, mentre mi chiedevo perché il ragazzo accanto manifestasse l’urgenza di trovare un Domopack, ho notato che ogni tot di fermate sul pullman salivano altri quindicenni. Che si esibivano con lo stesso  rituale: saluti, risate, scambio veloce di battute in slang chiagliaritano e passaggio di mano di piccoli rotoli di cartoncino, di non più di qualche centimetro d’altezza. Cosa ci fosse dentro non lo so, però qualche sospetto ce l’ho. Poi ancora saluti, rapida discesa alla fermata successiva e daccapo con il film.  Un modo originale per spacciare callonimini. 

Alla fine sono arrivato a Quartu e sono sceso per prendere l’1Q.  Che mi ha portato in piazza IV Novembre, alla fermata de “Il Meglio dell’Equino”. Faceva freddo e la macelleria, con buona pace di tutti, chiudeva i battenti.


Ps.

Gli amici mi hanno detto che il numero 31 del Ctm  in gergo si chiama “Trollino”. E ti pareva. Buono a sapersi

 
 
 

La pesca miracolosa

Post n°1678 pubblicato il 05 Dicembre 2012 da ad_metalla
 

Chi non vede su Rai 5 la trasmissione "Un'altra vita - Storie di persone che hanno davvero cambiato", non sa cosa si perde. L'altro giorno Simone Perotti ha intervistato il regista e scrittore Silvano Agosti. Un visionario, uno che anni addietro presentò domanda all'Unesco e alle Nazioni Unite chiedendo che l'Essere Umano venisse proclamato Patrimonio dell'umanità. Di sotto trovate un estratto della trasmissione, con l'intervista. Ieri, accogliendo il suggerimento di Agosti, mi sono messo a passeggiare per Cagliari. Uno dei "quadretti" più interessanti che ho registrato è quello di un ragazzo (penso tedesco) seduto su una coperta all'ingresso del Coin. Aveva accanto un simpaticissimo ed espressivo barboncino, con cui non smetteva mai di parlare. Dico mai. Ai suoi piedi due ciotole, assolutamente diverse tra loro. La prima riportava, scritta a penna, la parola "GRAZIE" e conteneva diverse monetine. La seconda, invece, era quella dell'acqua per il cagnolino. Sono rimasto a osservare il "quadretto" per 20minuti. Volevo registrare la reazione dei passanti e alla fine sono andato via con un sorriso ebete stampato in faccia. Faceva freddo e in 20 minuti il ragazzo ha raccolto le offerte di 7 persone, per un totale di circa 15 euro. Da qui il mio sorriso? No, il sorriso è per come li ha raccolti. O per meglio dire, da dove li ha pescati. Ci fosse stato uno-che-uno, tra i cittadini generosi, che nella fretta (perchè così di fretta? perchè chi fa un'offerta non si ferma mai a scambiare una parola? è una cosa che mi chiedo da troppo tempo...) avessero depositato l'offerta nel posto giusto! Tutti, nessuno escluso, hanno fatto cadere le monete (ma anche un biglietto da 5 euro) nella ciotola d'acqua del cane. Ed ogni volta il ragazzo, dopo avere pronunciato un sentito "grazie", subito ad infilare le mani in acqua per ripescare i quattrini, per asciugarli velocemente. Ma il passaggio più bello - per sette volte - l'ho registrato qualche secondo dopo. Lo sguardo d'intesa tra il cagnolino e il ragazzo. E il gesto canzonatorio del ragazzo, quel suo dito puntato ripetutamente alla tempia, come per dire al cagnolino: "Siamo messi male noi, ma loro, loro, sono tutti pazzi, vero?". Sono andato via con la certezza che il cagnolino avrebbe saputo distinguere la differenza tra una ciotola d'acqua e un piattino di monete.

Massimo Manca

 

 


 
 
 

Buona lettura. Sempre su Sardinia Post

Post n°1677 pubblicato il 29 Novembre 2012 da ad_metalla
 

Quartu, i reflui del depuratore

di Abbanoa scaricati sull'arenile

Quartu Sant'Elena, lungomare. Due condotte in pvc provenienti dal depuratore della lottizzazione Marina residence, in capo ad Abbanoa, spuntano sull'arenile. E d'improvviso inondano di reflui la spiaggia. Si può fare? No, dice la legge.

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Quando va bene vengono identificati come beni comuni, ma spesso si trasformano in discariche a cielo aperto. Percorrere le spiagge dell'isola in una mattina di fine novembre può riservarvi delle sorprese, magari messe a nudo da inaspettate mareggiate. Il lungomare quartese, poi, è uno di quelli che di sorprese ne riservano ogni giorno.

Come ad esempio grandi serbatoi in cemento, di raccolta acque (nere, bianche o potabili?) abbandonati a pochi passi dal mare da chi, finita la stagione estiva, ha smontato il chiosco di vendita gelati facendo perdere le proprie tracce. Poi linee elettriche, le più diverse, sul suolo. Ed anche fantasiose scalinate realizzate nottetempo dai cultori del cemento improvvisato - che qui a Quartu sono sempre di casa - basta che sia abusivo.

Infine, per quanto possa apparire inimmaginabile, condotte di scarico in polietilene provenienti da un depuratore. E' quanto registrato oggi nella spiaggia quartese che corre tra S.Luria e Marina Residence, un luogo frequentatissimo nella stagione estiva, ma poco trafficato in quella invernale, quando certe pratiche vengono messe impunemente in atto.

Le fotografie, più di ogni parola, documentano la situazione. Il depuratore, in carico ad Abbanoa, è quello che serve la lottizzazione di Marina Residence. Dall'impianto di depurazione (su cui oggi lavoravano due operai di Abbanoa), partono 4 condotte fuori terra, che superando l'area recintata si dirigono verso la spiaggia.

(GUARDA LA PHOTOGALLERY)

Due di queste terminano nel sottosuolo e forse si raccordano alla linea realizzata negli anni scorsi dalla società Bilancia srl per smaltire i liquami depurati dell'Hotel Sighientu, reflui che in ultimo vengono scaricati nel vicino Rio Sa Pispisa. Sono scarichi, questi, che dovrebbero essere sempre in tabella per evitare ogni possibile inquinamento del corso d'acqua. Lo saranno ancora? Chissà.

Le altre due tubazioni, però, finiscono direttamente in spiaggia. Condutture che, a differenza delle altre, vengono allacciate e rimosse dall'impianto centrale con estrema velocità, evidentemente a seconda dei casi e delle necessità. Compaiono e spariscono quando fa più comodo. Ma soprattutto ti scaricano addosso, improvvisamente, quando meno te l'aspetti, centinaia di litri d'acqua torbida e puzzolentissima.

Come è accaduto al povero cronista che malauguratamente oggi cercava di capire di che accidenti si trattasse. Ad ogni modo, quali siano i casi e le necessità di questo scarico non è dato sapere, certo è che lo scarico di reflui direttamente sulla spiaggia non è consentito. Per evidentissime ragioni. Che non riguardano solo l'igiene pubblica, ma anche la sicurezza. E se non è troppo, anche la decenza. In questo abbandonato lungomare quartese, in un tristissimo fine novembre.

Massimo Manca

(Abstract: Sardinia Post del 28 novembre 2012)

 

 

 



 
 
 

Un mio "pezzullo" su Sardinia Post

Post n°1676 pubblicato il 21 Novembre 2012 da ad_metalla
 

IL PARADOSSO SARDO, LE PROVINCE SOPPRESSE SONO LE PIÙ TRASPARENTI

In Sardegna con il passaggio da quattro a otto province il costo per il funzionamento degli enti intermedi è aumentato del 42 per cento. Questo secondo la sezione regionale della Corte dei conti. Ma secondo il ministero per la Pubblica amministrazione, sono proprio le nuove province (quelle soppresse dal referendum di maggio), le più "trasparenti".


I due dati non vanno considerati in contraddizione tra loro. Ma certo evidenziano una sorta di 'stato confusionale' dell'amministrazione pubblica in questa fase di crisi economica e di transizione organizzativa e anche tecnologica. La "bussola della trasparenza" - quella da cui si ricava l'omonima classifica - serve a misurare quanto gli enti locali rendono disponibile della loro attività inserendolo nel web. E' in sostanza un 'misuratore' dell'efficienza dei siti istituzionali. Questo viene realizzato attraverso un confronto e una verifica di 42 indicatori. Chi volesse verificare di persona può andare a cercare sui motori di ricerca "La bussola della trasparenza dei siti web".

Ecco comunque i dati relativi alla Sardegna. A salvarsi sono le amministrazioni provinciali di Carbonia-Iglesias, Medio Campidano e Olbia Tempio, tutte col massimo dei voti (42/42). Sassari (33/42) è la prima delle province storiche e occupa l'ottavo posto assoluto. Poi viavia sempre più giù con Cagliari al 21mo e appena 14 indicatori soddisfatti. Fanno peggio solo Nuoro (7/42), Oristano (6/42) e Ogliastra (9/42), unica eccezione negativa tra le province nuove.

Interessante notare che si parla della stessa classifica che attribuisce al sito della Regione Sardegna il primo posto nella classifica della trasparenza. Un primato, però, del quale c'è poco da gioire perché il nostro portale istituionale soddisfa poco più della metà dei 41 indicatori individuati dal ministero per stilare la graduatorie delle regioni (41 su 25) e, in sostanza, il primato deriva più che da meriti propri da demeriti altrui.

Un quadro che pone seri interrogativi sul grado di preparazione dell'amministrazione pubblica che tra una settimana (l'entrata in vigore è prevista per il 28 novembre) dovrà dare attuazione alla legge del 6 novembre scorso. Quella che, con un ritardo di 9 anni e nel ventennale di Tangentopoli, ha dato finalmente attuazione all’articolo 6 della Convenzione ONU contro la corruzione.

Le domande (alle quali abbiamo dedicato una analisi) sono parecchie: quanto sono preparate le amministrazioni pubbliche, in particolare gli enti locali, per dare pronta esecuzione al provvedimento? E ancora: Il sistema opaco di poteri che in questi ultimi vent'anni si è fatto più forte, accorto e trasversale, riuscirà a ingegnerizzarsi ulteriormente per boicottare la legge?

 

L'ANALISI. LEGGE ANTICORRUZIONE, UNO STRUMENTO

CONTRO GLI ABUSI: ECCO COME AGISCE


di Massimo Manca

Le classifiche sulla trasparenza delle pubbliche amministrazioni sono contraddittorie. Ma le norme della legge anticorruzione sono chiare. Entrano in vigore tra una settimana. Ecco cosa accadrà.

 
Penso si possa convenire su un semplice dato di fatto, cioè che questo è un Paese che finora non è riuscito a costruire un valido e democratico metodo di controllo del sistema di poteri che negli anni ha continuato impunemente ad alimentare bieche consuetudini, conflitti d’interessi, clientelismo e abusi d’ogni sorta. Inutile negarlo, la sensazione più diffusa è quella di una pubblica amministrazione in gran parte infettata da consorterie e comitati d’affari, che hanno ignorato un principio fondamentale: quello della trasparenza. Un concetto semplice, come quello che chi amministra la cosa pubblica, chi fa politica, deve rendere conto in qualsiasi momento del proprio operato, con gli strumenti più immediati e alla portata di tutti.

Un concetto troppo spesso equivocato grazie al sofisticato utilizzo di una comunicazione a senso unico, quella che passa attraverso compiacenti media e si manifesta in frequentazioni tanto colte quanto esclusive, con interviste concordate e sproloquio finale digitale, complici Facebook o Twitter. Insomma, per moltissimi dei nostri politici la trasparenza non poteva che esaurirsi in raffinati calcoli elettorali, slogan e operazioni di marketing politico frutto dell’ingegno del portavoce o spin doctor di turno. Chi opera nel settore dell’informazione queste cose le sa fin troppo bene. Altrettanto bene conosce la difficoltà di recuperare informazioni non mediate, sa bene che il primo campanello d’allarme è rappresentato dal politico che si nega al telefono (quando non ti minaccia per sms) o che ti rimanda al funzionario di riferimento (spesso di nomina discrezionale). Da qui il passo è breve: il funzionario che ti nasconde le carte o che non le nasconde dall’albo pretorio online, accampando giustificazioni ridicole.

Tanto per dirne una, ancora oggi è possibile avere con immediatezza la prova di questa opacità. Basta collegarsi ai siti internet delle principali amministrazioni locali dell’isola per cadere nello sconforto. E basterà utilizzare “La  bussola della trasparenza” ideata dal Dipartimento della Funzione Pubblica per averne la prova.

La legge anticorruzione di recente pubblicazione cerca di correre ai ripari sul fronte della trasparenza, mettendo una pezza a una situazione di indecenza generale non più sostenibile. Lo fa con diverse e vincolanti prescrizioni.

Intanto è stato rivalutato e potenziato il ruolo del segretario negli enti locali. A lui, infatti, salva diversa e motivata determinazione, è stata attribuita la funzione di responsabile della prevenzione della corruzione. E sarà sempre il segretario a proporre agli organi esecutivi il Piano triennale di prevenzione della corruzione, che dovrà essere approvato entro il prossimo gennaio, così come a definire le procedure per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione. Proprio col Piano di prevenzione della corruzione si dovranno individuare specifici e ulteriori obblighi di trasparenza rispetto a quelli già previsti da pregresse disposizioni di legge. Grazie a questo nuovo strumento si potranno così monitorare il rispetto dei termini previsti dalla legge o dai regolamenti per la conclusione dei procedimenti, ma anche verificare i rapporti tra l’amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche monitorando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell’amministrazione.

Sempre sul fronte della trasparenza sono state introdotte prescrizioni più stringenti che porteranno le amministrazioni pubbliche ad assicurare notizia certa della propria attività e su tutti i procedimenti amministrativi in corso. Non solo: nei siti web istituzionali dovranno essere pubblicati i costi unitari di realizzazione delle opere pubbliche e di produzione dei servizi erogati ai cittadini, le autorizzazioni o concessioni, le scelte dei contraenti per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione, così come la concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati.

Quindi, la PA è ora obbligata al monitoraggio periodico del rispetto dei tempi procedimentali e alla tempestiva eliminazione delle anomalie, dando notizia dei risultati nel proprio sito web. Per non dire poi che le stesse amministrazioni hanno l’obbligo di rendere accessibili in ogni momento agli interessati tutte informazioni concernenti i provvedimenti e ai procedimenti amministrativi che li riguardano, ivi comprese quelle riguardanti lo stato della procedura, i relativi tempi, lo specifico ufficio competente, in ogni singola fase. Sul fronte degli appalti, infine, la pubblica amministrazione non potrà più nascondere parte delle informazioni in suo possesso, come accade ancora oggi: dovrà essere data, sempre, informazione sulla struttura proponente, l’oggetto del bando, l’elenco degli operatori invitati a presentare offerte, l’aggiudicatario, l’importo di aggiudicazione, i tempi di completamento dell’opera, servizio o fornitura e, in ultimo, l’importo delle somme liquidate.

Queste informazioni dovranno essere contenute in tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale, che consenta di analizzare e rielaborare, anche a fini statistici i dati informatici. Un passo avanti verso una maggiore trasparenza della pubblica amministrazione, con prescrizioni e sanzioni a carico dei dipendenti negligenti o in conflitto di interessi. In tal senso sarà interessante verificare come si destreggeranno molte di quelle amministrazioni locali che hanno in organico dipendenti con scandalosi conflitti di interessi in corso, o condannati in primo grado e a cui la nuova legge anticorruzione sottrae da subito funzioni e responsabilità.

Tutti gli altri, quelli che con estrema difficoltà hanno cercato in questi anni di tenere alta la bandiera della trasparenza e della correttezza amministrativa, saranno invece incentivati a segnalare le violazioni di legge e i comportamenti meno leciti dei loro colleghi, grazie anche allo strumento del “whistleblowing“, che assicurerà l’anonimato a coloro che denunceranno le malversazioni all’interno dei pubblici uffici. Insomma, sembra che la volontà di fare arrivare un po’ di aria fresca dentro le istituzione ci sia tutta. Sembra.

Abstract: Sardinia Post del 20 novembre 2012

 
 
 

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