Creato da: conte.oliver1 il 14/04/2008
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Questo spirutal sudafricano e questa bellissime immagini come contraltare alle brutture di alcuni post sul Sud Africa, e anche come preghiera. Non parte da solo, bisogna schiacciarci sopra. Area personale- Login
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Darfur"E venne il giorno" di P. Lumumba«E venne il giorno in cui comparve il bianco
Fu più astuto e cattivo di ogni morte,
barattò il tuo oro con uno specchietto, una collana, ninnoli,
e corruppe con l'alcool i figli dei fratelli tuoi
e cacciò in prigione i tuoi bimbi.
Allora tuonò il tam-tam per i villaggi
e gli uomini seppero che salpava
una nave straniera per lidi lontani
là dove il cotone è un dio, e il dollaro è imperatore RADIO DES MILLES COLLINESRadio delle mille colline, che bel nome per una radio, vero? Molto meno bello però il modo in cui è stata ribattezzata: “La voce del diavolo” . Più brutto sì, ma purtroppo molto più vicino al vero, come altro potrebbe chiamarsi la radio che durante il genocidio in Ruanda continuava a istigare la popolazione Hutu all’omicidio, al massacro, a riempire di corpi gli scavi ancora non completamente pieni, e non si limitava a questo: trasmetteva elenchi dei nemici da sterminare, non solo Tutsi ma anche Hutu moderati, che rifiutandosi di partecipare alle stragi diventavano nemici da sterminare anche loro, segnalava i rifugi dove poterli scovare e uccidere. La radio del diavolo cominciò questa campagna di odio diversi mesi prima dell’inizio del genocidio. No!!! Non si è trattato di pura follia, ma di lucido, agghiacciante e premeditato piano di sterminio, uno dei tanti del secolo appena concluso. Citazioni nei Blog Amici: 13 I miei Blog Amici |
LAURENT NKUNDA BATWARE
Post n°30 pubblicato il 14 Novembre 2008 da conte.oliver1
Nasce nel Kivu il due febbraio del 1967, per cui deve ancora fare 42 anni, praticamente un bimbo. Appartiene alla famiglia dei tutsi, è sposato, padre di 4 figli, ha studiato psicologia all’università ed è un sedicente cristiano pentecostale, insieme agli immancabili occhiali da sole e mimetica porta sempre una spilla con scritto “ribelli per Cristo”. Sembra si sia vantato di ricevere aiuti e sostegno dalla chiesa Avventista del settimo giorno. Nel 1993 entra nell’esercito regolare Congolese dove realizza una carriera travolgente che lo porterà, in soli 11 anni al grado di Generale. Nel 1994 entra a far parte del Fronte Patriottico, il movimento di ribelli Tutsi che combatte dall’esilio contro gli hutu del Rwanda. Il nostro generale è tra coloro che nel luglio del 94 entrarono nella capitale ruandese, dopo aver sconfitto l’esercito Hutu, mettendo fine al genocidio. Torna quindi nell’esercito regolare congolese, ma nel 98 cominicia la sua attività tra le file dell’ RCD-Goma, un gruppo di ribelli che, con l’appoggio di Ruanda e Uganda, si oppone al presidente del Congo Kigali. Nel 2002 un episodio cruento, per il quale sarà accusato di strage, lo vede protagonista. Il suo gruppo infatti è accusato della morte di più di 160 persone a Kisangani soffocando un tentativo di rivolta. Dopo la fine della prima guerra del Congo, nel 2003 Nkunda rientra nell’esercito regolare congolese, dove un anno dopo viene promosso generale, ma si rifiuta di rientrare a Kinshasa, e, a capo di poche centinaia di soldati, si ritira nelle foreste del nord del Kivu, che diventa il suo campo di battaglia. Nell’Agosto del 2005 Nkunda entra in guerra contro il Congo, a fianco delle altre nazioni. Successivamente, in Kivu, fonda un’organizzazione politica chiamata Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo. Attualmente Sono fiorite molte leggende intorno a questo stravagante personaggio. Qualcuno dice che si tratta di un pazzo sanguinario, che dopo aver ucciso i propri nemici gli strappa il pene e se lo appende alla cintura. Molto più concretamente Amnesty International invece lo accusa di reculutare ed utilizzare bambini soldato. Lui respinge tutte le accuse dichiarandosi un fervido cristiano, nemico del corrotto governo congolese, e che il suo obbiettivo è di liberare i Tutsi dall’oppressione degli Hutu e impedire che le ricchezze del Congo vengano svenduto ai cinesi. Recentemente infatti è stato stipulato un accordo tra il presidente Kabila e la Cina, in base al quale i cinesi si impegnano a costruire infrastrutture in Congo in cambio dello sfruttamento del sottosuolo. Nkunda sostiene che in realtà le strade e le ferrovie costruite dai cinesi non servirebbero al popolo ma solo agli stessi cinesi per raggiungere il fiume Congo dalle miniere e portarsi via i minerali estratti dal sottosuolo. Scuole e ospedali invece sono sicuramente una gran bella cosa, ma senza libri, insegnanti, medici e medicine, non servirebbero assolutamente a nulla. Inutile costruire cattedrali che non potranno funzionare. L'accordo ha contribuito a scatenare gli scontri che stanno insanguinando il Kivu, Nkunda è ormai deciso a raggiungere con il suo esercito la capitale Kinshasa rovesciando quello che lui giudica un dittatore figlio di dittatore, l'attuale presidente Joseph Kabila, che però, dopo essere succeduto al padre con la forza, è stato regolarmente eletto nelle elsezioni presidenziali del 30 luglio 2006, ma questa è un'altra storia e un altro post.
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