«E venne il giorno in cui comparve il bianco
Fu più astuto e cattivo di ogni morte,
barattò il tuo oro con uno specchietto, una collana, ninnoli,
e corruppe con l'alcool i figli dei fratelli tuoi
e cacciò in prigione i tuoi bimbi.
Allora tuonò il tam-tam per i villaggi
e gli uomini seppero che salpava
una nave straniera per lidi lontani
là dove il cotone è un dio, e il dollaro è imperatore
RADIO DES MILLES COLLINES
Radio delle mille colline, che bel nome per una radio, vero? Molto meno bello però il modo in cui è stata ribattezzata: “La voce del diavolo” . Più brutto sì, ma purtroppo molto più vicino al vero, come altro potrebbe chiamarsi la radio che durante il genocidio in Ruanda continuava a istigare la popolazione Hutu all’omicidio, al massacro, a riempire di corpi gli scavi ancora non completamente pieni, e non si limitava a questo: trasmetteva elenchi dei nemici da sterminare, non solo Tutsi ma anche Hutu moderati, che rifiutandosi di partecipare alle stragi diventavano nemici da sterminare anche loro, segnalava i rifugi dove poterli scovare e uccidere. La radio del diavolo cominciò questa campagna di odio diversi mesi prima dell’inizio del genocidio. No!!! Non si è trattato di pura follia, ma di lucido, agghiacciante e premeditato piano di sterminio, uno dei tanti del secolo appena concluso.
Lo so, non è una frase nuova, vien voglia di rispondere "ma che bella scoperta".
Eppure se un gruppo di eminenti scienziati italiani ha sentito il bisogno di incontrarsi, a San Rossore e di redigere il "MANIFESTO ANTIRAZZISTA DEGLI SCIENZIATI 2008" ci sarà pure un motivo.
Gente come Enrico Alleva, Rita Levi Montalcini, Elena Gagliasso, Alberto Piazza e tanti altri insigni professori universitari non si mobilita senza ragione. Riporto qui il primo articolo del manifesto. Chi volesse leggerlo interamente lo trova cliccandoqui
I. Le razze umane non esistono.
L’esistenza delle razze umane è un’astrazione derivante da una cattiva interpretazione di piccole differenze fisiche fra persone, percepite dai nostri sensi, erroneamente associate a differenze "psicologiche" e interpretate sulla base di pregiudizi secolari. Queste astratte suddivisioni, basate sull’idea che gli umani formino gruppi biologicamente ed ereditariamente ben distinti, sono pure invenzioni da sempre utilizzate per classificare arbitrariamente uomini e donne in "migliori" e "peggiori" e quindi discriminare questi ultimi (sempre i più deboli), dopo averli additati come la chiave di tutti i mali nei momenti di crisi.
Ancora una volta hai centrato il bersaglio Oliver!
Con lo sguardo limpido, sei andato al cuore del problema senza lasciarti distrarre da tante chiacchiere fuorvianti.
Condivido pienamente tutti i punti del “manifesto degli scienziati”. Sarebbe auspicabile che tutti ne prendessero visione e riflettessero ONESTAMENTE sul suo contenuto, per imparare a comprendere che quasi sempre sono i sentimenti di egoismo e la paura del diverso a muoverci contro chi ha avuto la sfortuna di nascere in luoghi dove, le difficoltà e le insidie per la loro sopravvivenza sono all’ordine del giorno. Per un mondo migliore, dovremmo tutti, fare il possibile per fare emergere e sviluppare la parte sana che c’è in ognuno di noi, dove trovano spazio la solidarietà e l’amore verso i nostri simili.
Buona giornata Oliver e grazie.
uhmmm...
Qui dissento un pò.
C'è specie e razza.
La specie è umana, ma nella medesima ci son razze, che in effetti hanno differenzelievi ma reali anche a livello di DNA.
Ma il problema è questo, capire la differenza tra razza e specie....
Siamo un pò ignoranti in questo senso e a volte consideriamo sinonimi , per semplificazion delle parole con significa profondamente differenti.
E' lo stesso ce sentire ed ascoltare...
Ma essere dell stessa specie ma razza differente non comporta superiorità o inferiorità.
Il fatto che un africano o un afroamericano sia più veloce di noi nella corsa o renda meglio in certe specialità sportive lo pone un gradino sopra di noi allora...!!!
Ma anche tra noi "bianchi" ci sono differenze dovute a una genetica diversa...
E allora???
e fossimo tutti uguali sai che monotonia?!?!?
Ciao amico e grazie di tuti gli input che ci dai.
Gio
Differenze "lievi ma reali" non creano razze diverse. Anche tra padre e figlio ci sono "differenze", e le differenze hanno sempre una base genetica.
La parola razza si usava in zootecnia, per differenziare gli animali domestici a seconda del tipo di servizio che dovevano assicurare, e che pertanto dovevano avere precise caratteristiche, che andavano assicurate in "purezza".
Nascono così le razze ovine, caprine, suine, ecc..e il mondo delle razze canine.
La bislacca idea di allargare il concetto alla "razza" umana, è recente, fine 800 ed avrà putroppo il suo exploit all'inizio del 900 col nazismo.
Finita questa barbarie finisce anche questa insensata idea. Tra gli uomini non esistono "confini biologici" ma i caratteri genetici cambiano gradatamente, senza sbalzi, a seconda delle caratteristiche climatiche...parlare di razze sarebbe ridicolo. Tra due cani di razza diversa ci sono tante di quelle differenze che a prima vista sarebbe difficile considerarli della stessa specie. Pensa a un barboncino e un alano...sono teoricamente interfertili, ma...
Presentano differenze enormi in dimensioni, peso, forma degli arti, della coda, del cranio ecc....
niente di tutto questo succede tra gli umani,,,,
In reltà, Vargen, il punto è che razza è un concetto assolutamente inutile, tra gli uomini, ed anche ridicolo.
Liberiamocene, ha fatto danni abbastanza
Ciao.
Cari amici io sono lontano dall'Africa, come tantissimi altri, ma mi sento vicino a questi miei simili, anche perchè più di qualcuno in questa città lo conosco.
A loro, questi compagni di vita, non potendo fare altro, dedico qualche poesia che vi faccio conoscere, con la speranza che sia apprezzata.
IL COLORE DELLA PELLE
Di quale colore sei, bambino mio vagante,
che vuoi nutrirti in questa civiltà che ti ignora
che confonde i colori di una tavolozza
dipinta solo di lustrini ammaestrati,
brillanti di una vita mascherata,
subdola e incantata?
Sono nero ma di pelle,
come voi sono umano,
voi che non abitate il mio Continente
che è quello africano.
Terra calpestata da avventurieri armati
dalle così dette potenze
che han voluto frutti ed enormi prebende
come solo la mia terra sa dare,
in cambio di nulla se non di schiavitù,
sottomissioni e abbandoni e tutto il male
ormai secolare, caduto e sopportato
sulle nostre spalle, di bambini,
di donne e di anziani che non credono
più e nemmeno al loro domani.
Sì, sono nero ma sono uguale a voi.
Il mio sangue è rosso come il vostro,
solo che il mio scorre come un fiume
in piena e per la fame e per la sete
e per le malattie, ed a voi,
proterva razza ma umana, non importa niente
dei nostri corpi martoriati dalle epidemie
che ci avete lasciato in eredità
come regalie.
Sassari 08 dicembre 2008
Quale velocità! Grazie te lo dico io, veramente!
Amo i miei bambini, i miei nipoti, e tutti i bambini del mondo ai quali ho già dedicato un libro di poesie ma continuo a scrivere per loro che saranno il nostro soprattutto il loro domani.
salutoni da sassari e dalla sardegna a presto gavino
Ho letto il manifesto e devo dire che, pur condividendone le intenzioni, lo trovo fuorviante; un po’ come quando facevo i compiti di matematica ed arrivavo al risultato formalmente corretto ma sbagliato nello sviluppo dei calcoli.
Dice al punto I che le razze non esistono ed al punto III che la razza non ha significato biologico, però poco dopo dice “i geni di due individui della stessa popolazione sono in media solo leggermente più simili fra loro di quelli che vivono in continenti diversi”, che è poi una differenza e, volendo, anche una definizione di razza; nello stesso tempo mi chiedo: se biologicamente queste differenze sono trascurabili, perché il fior fiore dei genetisti vuole studiare e catalogare il dna degli islandesi? Anche il termine solo leggermente è discutibile: l'uomo e la scimmia hanno in termini genetici poca differenza, ma questa poca differenza ha creato delle diversità enormi.
Ossia per me il problema non è, e non è mai stato, l’esistenza delle razze biologicamente parlando che lo do per scontato, ovvio e, soprattutto, naturale: sembra quasi che il manifesto voglia affermare che è razzismo affermare che esistono delle razze, mentre per me è sempre stato razzismo affermare che esistono razze migliori e razze peggiori; cioè ho trovato una paura nell’affermare che esistono delle diversità biologiche, io e mia moglie siamo biologicamente diversi ma la cosa non mi fa per niente orrore e neppure mi spaventa, anzi. Ed infatti, più giustamente, in uno dei loghi a destra c’è il motto “capire le differenze, valorizzare le diversità”.
Il nocciolo del problema non sono le differenze visibili (es. colore della pelle) o invisibili (es. il dna) ma è l’insieme di fattori (dalle abitudini, alla lingua, al cibo, alla religione, all’economia, alla struttura sociale di base, al tipo di governo ecc. ecc.) che creano le identità ma anche le etnie.
Devo dire che più che un manifesto antirazzista sembra un manifesto pro politically correct, quasi da propaganda elettorale.
Capisco che possa venire l'idea che si tratti di un manifesto del politicamente corretto ed è un'ieda fastidiosa, ma io sinceramente non ho questa sensazione.
Il termine "leggermente" ti sembra discutibile ed è un termine poco scentifico, ma è chiaro che leggermentte dissimili siamo tutti, anche tu e tua moglie, perfino tu e tuo figlio.
Il problema non è dimostrare che siamo tutti uguali, ma proprio che siamo tutti diversi, "leggermente" diversi.
Il termine "razza" non aiuta, è un concetto inventato dall'uomo per indicare le "attitudini" di alcuni animali rispetto ad altri, per suddividerli per interesse economico, per cui esistono razze ovine da latte, razze da carne, razze da lana, razze di cavalli da corsa, da tiro, ecc...
ora, cosa c'entra questo discorso con gli uomini? Si possono forse suddividere in base ad un interesse economico gli uomini?
Avete mai fatto caso che non si parla di razze leonine, razze tigrine o razze delfine, e non per questo sti animali sono tutti uguali.
Per quale cavolo di motivo dovrebbero esistere le razze umane!!!
Siamo tutti diversi, tutti "leggermente diversi, sì, non siamo fatti in serie, per fortuna!!!!
Se uno cerca in wikipedia legge che la parola razza è un termine ambiguo, però dice anche che fino a poco tempo fa era usata comunemente e senza significato dispregiativo (ed io, che sono ormai di mezz’età, la utilizzo in questo senso per abitudine), ma la parola in sé non è importante perché la puoi sostituire con altre, es. etnia, che magari sono più consone ai tempi odierni, importante è il significato che gli dai.
Probabilmente hai ragione col fatto che il termine razza è utilitaristico ed in effetti è sempre stato utilizzato per indicare la provenienza, che, fino a qualche decennio fa, aveva significato; ora con le immigrazioni/emigrazioni la cosa è più complicata e forse ha un po’ perso di significato.
A me interessa che tutti abbiano gli stessi diritti universali, mentre mi preoccupano sempre gli appiattimenti perché se è vero che dobbiamo avere gli stessi diritti e che tutti aspiriamo alla salute, alla felicità, i nostri desideri quando scendono dall’idealità al concreto hanno direzioni diverse, perché ciascuno ha una sua strada.
Ecco perché l’etica è importante, ma il primo passo nell’avere un’etica è identificare i soggetti ed i desideri altrui, è importante avere degli ideali ma questi vanno mediati anche col dato concreto dello stile di vita: uno solo dei due non basta.
Una volta si parlava di razze riferite a quelle umane che erano e forse ancora sono ben spiegate nei nostri vocabolari o enciclopedie più o meno aggiornate. Chi ha la mia età (vedi oltre la pensione!) ne sa qualcosa e non certamente positiva.
Oggi, però, questo termine, questo sostantivo tende, nel mondo così detto globalizzato, ad esser eliminato e, secondo me,è giusto che lo sia. E' più consono per l'Umanità ma anche per l'Umanesimo vecchio
parlare di etnia, perchè è indicazione più appropriata che dichiara l'appartenenza di un popolo ad una progenie distinta dalla quale sono arrivati milioni(ora miliardi)
oppure poche centinaia di migliaia di individui che comunque vanno rispettati.
Io abolirei la parola "razza" per l'umano, poichè quel chiunque che calpesta la terra, che la abita, che la respira, che la ama e di questa si nutre, compresi quelli che la distruggono, quel chiunque, dicevo, è UMANO,
non appartiene ad alcuna razza, ammesso che ci sia una diversità in quello che ho appena sopra scritto.
Non esiste l'uomo nero, giallo, creolo o bianco. Esiste l'Uomo e basta, con tutte le
sue bellezze e le sue bruttezze, che può essere il tutto o il contrario di tutto, a
tutte le latitudini o longitudini della Terra, ma sempre UOMO è!
gavino puggioni sasari
Io credo che le razze esistano eccome.
Rispettare gli altri non è negare che siano diversi, ma accettare la loro diversità, ed interscambiarsi conoscenze, cultura ecc.. Se poi le diversità sono insormontabili, allora si evitano. Ciao
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il 04/03/2018 alle 21:56
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il 23/10/2016 alle 12:17
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il 03/04/2014 alle 23:05
Inviato da: flappy bird
il 21/03/2014 alle 21:52
Inviato da: conte.oliver1
il 02/04/2011 alle 19:58