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Achille piè veloce, Xanto il suo destriero a rotelle e Ulisse

Post n°16 pubblicato il 13 Maggio 2008 da kutabeach94
 

- Portami in terrazza -

Ulisse aprì, il freddo li salutò, Achille si lasciò mettere lo scialle in testa, sembrava una suora diabolica.

- Non venivo qui da tanto -

Achille avviò Xanto. Iniziò a girare in tondo canticchiando con voce da vecchio grammofono una marcia circense. Ulisse era preoccupato perchè l'amico si stava inzuppando e tossiva, tra un ritornello e l'altro. Ma non disse niente.

Dalla cima del cedro due merli videro la sarabanda di Achille e scesero sul terrazzo. Saltellavano guardando quello strano essere: non era dritto e veloce come i pericolosi umani, ma neanche immobile come un albero. Una pietra danzante, un uccello-uomo, o un albero con le ruote? Piano piano, iniziarono a inseguirlo, si avvicinavano e scappavano con brevi voli non appena lui gli puntava contro. Achille lanciò un urlo rauco di gioia. Pioveva scrosciando, ma Xanto e i piccoli fantasmi neri continuavano a rincorrersi sul terrazzo. Finchè un tuono più forte fece volare via i due merli. Lo sguardo di Achille li seguì fino alla cima del cedro, e poi su un tetto, fin quando scomparvero in un velo di nebbia. Xanto cigolava esausto per la corsa, una gomma mezza sgonfia.


-Piove Achille, ti prego, rientriamo.


-Un vero amico – disse Achille, guardandolo da sotto quel buffo scialle – deve saper consolare, ma anche saper accettare la disperazione e la lontananza. Ho il campanello con me, se avrò bisogno ti chiamerò. E ora basta, non riesco più a parlare. Senti questi versi.

Achille alzò la testa verso l'alto e chiuse gli occhi.


Stare sdraiato è per me naturale

Allora il cielo e io ci parliamo davvero

E sarò utile il giorno che sarò sdraiato per sempre

Finalmente gli alberi mi toccheranno

I fiori avranno tempo per me


-Torniamo in casa – disse Ulisse – ti prego.


Lasciami qui, non mi sento solo.

Va bene Achille. Quando ci vediamo?


Non lo so. Guardami negli occhi. Vattene.




E' un libro bello, è Benni, l'ho amato perchè parla di diversità e di dignità, di amicizia e dolore e bellezza. L'ho amato perchè me l'ha regalato un amico che si occupa di bambini speciali e perchè tante volte mi sono sentita Achille, e quando è stato, di sentirmi malata e deforme, la poesia è finalmente entrata dentro di me.

 
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