PREFATIO
La parola non è che un arco spezzato
consegnato a un riflesso,
prigioniera di un ritmo imposto.
Il significato è il suo incubo
sedimentato con la forza.
Una parola non è che un viaggio
che nulla abbandona e nulla cancella.
Azione linguistica di Paolo Zignani, sommessa, infittita d'ombre e ispessita di impreviste ospitalità. Qui trovano rifugio narrazioni in versi e in prosa, al timido tepore dello sguardo del viandante mediato, che in se stesso partecipi comprensivamente del moto di frantumazione e ricomposizione del testo. Che colui che passa sappia ascoltare il profugo logos che tutto abbraccia. Che una bussola labirintica ne orienti l'arguto interpretare.
I tag indicano il tipo di composizione: poesie (una per post) o racconti (anche suddivisi in più post), ma non mancano appunti di filosofia e riflessioni sulla letteratura, la musica, la storia. Proprio i tag offrono un salvagente, un orientamento ai rari nantes smarriti nel gurgite dei post. Questo spazio soggiace alla tentazione razionalistica e perciò truffaldina di porgere un indice, un vademecum, un'irradiazione orientata all'audace viatore ermeneutico, cui spetterebbe il destino ben più ardito e soave dello smarrimento nell'infinito.
« Il serpente oltre lo specchio | Crocevia senza uscita » |
Tu eri e io non eroTu eri e io non ero e lo sentivo in quel fruscio di sussurri intrecciati, porte che si chiudono, passi nei cortili, e parole traspirate dai muri. Solo tu esistevi, una voce che seguivo e da dentro mi raccontava: era la tua dolce malinconia, il tuo autunno, il tuo sole dai raggi che ormai affaticati strisciavano in quella sera che variava ogni sera, dalle sfumature color caffé e le passioni raccontate dal violinista che mi avevi presentato quel giorno lontano, dal quale non so se oserei ripresentarmi con quella giacca strapazzata dalle note. Lo so, lo conosco il colore dei tuoi occhi quando pensi quelle cose. La temperatura è salita dentro di noi, dentro e lontano forse, nel nostro Paese, laggiù, dove troverai il sole, il tuo sole, i riflessi dei tuoi alberi che conosci credo per nome, che ti confidano vicissitudini narrate da piogge curiose, affettuose, invadenti! Io lo so che qui si specchiava la luna. Non te n'eri accorta, ma per questo l'aria era così dolce fra noi. |
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
ULTIMI COMMENTI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons
.
Inviato da: margherita.22
il 18/11/2010 alle 17:27
Inviato da: Principessa.Smeralda
il 02/10/2010 alle 13:19
Inviato da: desideria_io2009
il 07/09/2010 alle 14:06
Inviato da: pensierostraziato
il 06/09/2010 alle 03:50
Inviato da: pensierostraziato
il 06/09/2010 alle 03:49