Creato da littlelone il 06/02/2014

anarchy in UAE

le avventure di un espatriato

 

 

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-non puoi rimandare in eterno... -no, solo ancora un po'

Post n°2 pubblicato il 08 Febbraio 2014 da littlelone
 
Foto di littlelone

prima di arrivare a dubai 10 giorni in arabia saudita... 

visto dall'italia il medio-oriente e il mondo arabo in genere era per me un concetto unico e non avevo idea delle differenze tra un posto e l'altro, in particolare emirati e arabia che hanno anche nomi simili ... ma durante il mio primo periodo in qatar avevo colto che la differenza è più o meno abissale. per il senso comune di un europeo l'arabia è quanto di peggio si possa immaginare. un paese assolutamente proibizionista su tutto, religioso fino all'integralismo, potenzialmente molto pericoloso. una sorta di riedizione islamica del nostro medioevo. le pratiche per avere il visto, molto complesse, non avevano fatto altro che rafforzare quest'idea: ho dovuto firmare almeno tre volte che ero cosciente che portare nel paese alcool e droghe può essere punito con la pena di morte. è punito con la stessa severità il possesso di materiale che in qualunque modo sia contrario o offenda la morale islamica, dalla pornografia a una serie di libri ed autori non meglio specificati. ero stato avvisato che hard disc, penne usb e altri supporti possono essere sequestrati all'aeroporto e spesso comunque non sono restituiti. onde evitare problemi ho portato un pc nuovo (quello da cui scrivo adesso) e ho rimosso dal telefono qualunque foto, nel dubbio che il topless della mia compagna o lorenzo nudo in spiaggia venissero scambiati per pedoononsochealtropornografia. purtroppo ho scordato di trasferire su dropbox proprio le foto delle vacanze che quindi sono ancora in italia con mio grande dolore. 

per il timore di rimanere vittima degli scanner antidroga ho portato quasi solo vestiti nuovi e ho pulito almeno una decina di volte la parte esterna delle valigie, rinunciando anche a fumarmi l'ultima la mattina della partenza! ero così in paranoia che a malpensa volevo chiedere ai poliziotti italiani di perquisirmi per bene al security check. ho reso l'idea?

lo stesso tipo di paranoia lo avevo nei confronti delle donne arabe: qualunque contatto con loro, anche un semplice "good morning" mi era stato detto che può avere conseguenze imprevedibili.

non ho alcun elemento che mi spinga a pensare che le mie preoccupazioni fossero immotivate, ma all'aeroporto non ho subito alcun controllo, ne personale ne sui bagagli. anche il controllo passaporti è filato liscio, anche grazie al visto per visita governativa (più powerful di altri) che mi ero tanto sudato in italia. avevo questo visto perchè stavo andando a lavorare per il global competitiveness forum (http://www.gcf.org.sa) una conferenza a base di economia, dove gestivo in beata solitudine l'audio della "plennary B" (per la serie si può essere eterni secondi anche senza fare il fonico di palco!). 

la conferenza non si preannunciava troppo avvincente, vista la natura degli argomenti trattati... una serie di dibattiti su vari argomenti di natura economica, di cui peraltro oltre la metà si svolgeva in lingua araba. amplificare qualcosa che non si capisce ho scoperto  che non è semplice, soprattutto per il rischio di brutali cali di concentrazione oltre alla sempre presente possibilità di abbioccarsi!

uno dei meeting però si intitolava "emproving the power of women"... titolo piuttosto interessante in un paese dove le donne non hanno il diritto di guidare e per viaggiare necessitano del consenso del padre o del marito. le prime due relatrici erano americane, e gli ho potuto mettere un microfono headset senza particolari problemi. la terza era una donna araba, sui 50 anni, con il tradizionale velo a coprire i capelli. memore di un'esperienza precedente (uno stage manager che aveva fatto incazzare di brutto una pilota di rally, chiedendole di scoprire i capelli) le ho proposto di utilizzare un "gelato"... "you might be my son, i don't care if you touch my hair, and i want the same microphone of american women" è stata la piccata risposta che ho ricevuto! ...mumble... il dibattito è stato il più affollato della due giorni. circa un centinaio di donne, non esattamente appartenenti al ceto medio credo, fuori dalla "ladies zone" in cui erano solitamente confinate (chiusa da plexiglass nero, assolutamente non fonotrasparente) ha ascoltato, applaudito e creato un clima piuttosto inaspettato per un forum economico. la signora araba non era certo una punk, figlia di un predicatore della medina, ha più volte dichiarato di essere estremamente religiosa ma contemporaneamente accusava chi ritiene che la condizione attuale delle donne in arabia sia normale o anche solo accettabile di essere peggio degli infedeli! applausi scroscianti e tifo da stadio mentre in regia ci chiedevamo "we're starting a revolution? or police is coming?". anche il confronto nel question time è stato piuttosto serrato, con buuuh all'indirizzo dei pochi uomini che hanno protestato per l'atteggiamento poco rispettoso della mia nuova amica!

per la cronaca nemmeno in questa occasione è arrivata la polizia, mentre la rivoluzione, o almeno il cambiamento non hanno uno starting point, ma lavorano sempre e ovunque, magari sottoterra, magari represse, ma esistono. lo stato attuale delle cose sembra essere un momentaneo equilibrio tra enormi forze che spingono in senso opposto, un attimo di immobilità tra due giganti in lotta.

mi sa che ho solo uno smontaggio prima che dubai, la nuova casa e tutto il resto diventino la mia nuova realtà...

ps purtroppo non riesco a fare a meno di infarcire di termini inglesi le mie parole: non me ne vogliate

 
 
 
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