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CENSURATO IL BRIGANTAGGIO E LA VERA STORIA DELL'UNITA' D'ITALIA
Post n°332 pubblicato il 20 Luglio 2011 da Superfragilistic
Impossibile per chi vive al sud e frequenta luoghi impervi e bellissimi come quelli del Cilento, non imbattersi in lapidi che. magari poco distanti da quella classica che recita: 'qui dormì Garibaldi', ricordano a tutti nomi e cognomi di intere famiglie spazzate via dalla ferocia dei Garibaldini e degli emissari sabaudi per aver organizzato la Resistenza contro i suprusi, ancora peggiori, dei cosiddetti liberatori che li affamavano prendendo loro terre e privandoli dello stesso diritto di vivere. Questo Stato già 150 anni fa, nasce sotto i peggiori auspici, affamando il sud e dando inizio a quella che conosceremo come 'questione meridionale', tutt'oggi irrisolta. Loro, i valorosi che si opponevano imbracciando le armi, non sono passati alla storia con la gloria che, si sa, spetta solo ai vincitori, ma come i Briganti, nome che sta ad evocare sinistri eventi delittuosi ma che non fa giustizia delle ragioni politiche che avevano portato un popolo di contadini alla rivolta. Recentemente sono stata a Serramezzana, nel cuore del Cilento, dove un cimitero risalente al periodo greco bizantino e composto di tombe a casette, con tanto di tetto spiovente a tegole, è stato scenario di un film sul brigantaggio. Ho a lungo parlato con il vicesindaco, amico del sindaco di Pollica, comune limitrofo, ucciso in circostanze ancora non chiare. Mi ha spiegato che sono per lo più gli stranieri a frequentare quei luoghi e che proprio grazie all'intervento di due signore australiane che, venduto tutto in patria, si sono stabilite lì, che si è salvato dalla ferocia di un presunto sicario andato fin lì, mentre passeggiava con i suoi cani in un luogo isolato, per dargli 'una lezione'. Il regista del film, Pasquale Squitieri, era stato lì dove grotte, anfratti, macchia mediterranea, fitta vegetazione, terreni impervi e scoscesi degradanti verso il mare, facce e piglio, tutto è rimasto uguale. Le condizioni sfavorevoli ad uno sviluppo fatto di lottizzazione hanno impedito lo scempio e favorito la conservazione dei siti e delle tradizioni che sono rivolte al ricordo verso i Briganti alla cui genìa ci si onora di appartenere, certo molto di più che a quella dei garibaldini di cui invero non si sente molto parlare. Benché il regista non fosse uno qualunque e che il film vedesse nei panni dei protagonisti attori come Enrico Lo Verso, Remo Girone e Franco Nero, il film ha subito la censura e pertanto può essere visto solo sulla rete. Pubblico qui lo spot, 'non ufficiale' come si definisce, pubblicato sul blog Censurato. Qui si narra la vera storia della rivoluzione garibaldina che, evidentemente, oggi non si vuol far conoscere come ieri non lo si volle ed in cui è racchiusa l'origine della differenza tra nord e sud e dell'impoverimento di quest'ultimo.
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