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LE FARNETICAZIONI DI BORGHEZIO ED IL SILENZIO DELL'ITALIA

Si sa che in questo ventennio il popolo italiano, come sempre è uso fare, si è assuefatto a tutto: ruberie, farneticazioni, interessi personali assurti a questioni nazionali, puttane e puttanieri, mafia nello Stato, discriminazioni tra cittadini, insulti ai simboli dello Stato, volgarità, razzismo, omofobia, mafie al potere, macchine del fango e chi più ne ha più ne metta. Non solo si è assuefatto ma ha anche assorbito teorie e dottrine in nome delle quali l'intolleranza e la difesa della razza pura sono divenute, diciamo così, ideologicamente condivise. Il problema è comune a molti altri Stati che coltivano e seguono nuove  destre che ricalcano pericolosamente orme già impresse da chi ci ha preceduto in un secolo, il ventesimo, che ha visto la più spregevole delle persecuzioni razziali contro ebrei, omosessuali, zingari e diversi, farsi strada a poco pa poco fino alle conseguenze che tutti sappiamo e che porta l'odore acre dei campi di sterminio. Pensavamo di essere ormai immunizzati a causa di tutto quel dolore ed invece oggi, a poschi giorni dalla assurda strage di Oslo, siamo ad ascoltare le farneticanti dichiarazioni di un esponente, ahimé italiano, del Parlamento europeo, tal Borghezio che, neanche per riguardo al dolore di chi ha perso figli o amici giovani ed innocenti, si astiene dal parlare ma anzi lo fa lodando l'ideologia che a quella strage dà giustificazione che, a suo dire, sarebbe valida al 100 per cento.

Non mi è sembrato di sentire alzarsi forte e decisa la voce delle massime autorità dello Stato e non mi sembra che Borghezio sia stato né cacciato né arrestato per le sue gravissime dichiarazioni. Se qualcuno ha fatto sentire la sua voce è stato il Parlamento europeo in cui il personaggio, espressione del nostro popolo (sic), siede. Di seguito l'agenzia che batte la dichiarazione del Presidente Buzek:

Bruxelles, 27 lug. (Adnkronos/Aki) - Le dichiarazioni dell'eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio sull'autore della doppia strage di Oslo sono "oltraggiose" e non sono proprie di "nessun partito politico rispettabile". E' quanto ha dichiarato il presidente dell'Europarlamento Jerzy Buzek, che si e' detto "indignato" per i propositi di Borghezio secondo cui le idee politiche di Anders Breivik sono al "100% buone".

"Questi commenti sono oltraggiosi e insensati", ha sottolineato Buzek per bocca del suo portavoce, e "tali punti di vista non corrispondono a quelli di nessun partito politico rispettabile". Non solo. "Suggerire che ci puo' essere un legame tra le attivitia' di questo assassino e il normale dibattito politico in Europa e' rendere un cattivo servizio alla vita pubblica e insultare coloro che soffrono in Norvegia", ha accusato Buzek. 

Dunque così l'Europa ma in Italia molto più tiepida la reazione che avrebbe meritato un intervento di altissimo profilo istituzionale; ma si sa, siamo troppo presi in altre questioni come cambiar ministro della Giustizia sostituendo l'Alfano con il Nitto, bel pezzo di delinquente impunito amico di bei personaggi come Previti, giusto per citarne uno a caso. Ed allora potrebbe mai uno Stato di silfatta natura, avere un moto di ribellione esponendosi almeno con una dichiarazione forte in faccia al mondo intero? nessuno lo farà e men che meno penserà di cacciare via un simile personaggio che purtroppo rappresenta una parte di questa Nazione ritrovatasi egoisticamente legata al proprio piccolo localismo e scopertasi razzista. 

Non c'è finale a questo scritto come non c'è finale a questo stato di cose che ogni giorno di più ci fa vergognare di essere italiani; tantomeno ci può essere un finale trionfalistico del tipo arrivano i nostri perché i nostri non sembrano arrivare almeno per ora. 

Ho ospitato per un anno una splendida ragazza norvegese a casa mia, nell'ambito del programma Intercultura e mia figlia è vissuta lì quasi un anno durante il suo dottorato: pertanto conosco un po', quanto basta credo, quel popolo fatto di meravigliosi giovani solari, di bembini, di diritti e di libertà di vivere nel rispetto degli altri. Conosco il valore della famiglia e la sussidiarietà del lavoro rispetto alla più importante cura di affetti e prole; conosco il rispetto che hanno verso i loro anziani e le strutture che li coccolano con discrezione e senza privazioni di propri spazi intimi; conosco il romanticismo e le fiabe e l'attitudine ad eseguire, ognuno di loro, piccoli lavoretti con le mani; conosco nonni che a maglia confezionano calze per le nipoti e nonne all'opera nel confezionare maglie in puro stile norvegese. Mi ha ferito di più per questo vedere che tanta sofferenza è stata inflitta ad un popolo così pacifico a cui oggi va tutta la mia compassione, intendendo con questo sostantivo la partecipazione al dolore.