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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La forza della meditazione – Daniel Goleman

Post n°286 pubblicato il 10 Aprile 2007 da bluewillow
 

 Titolo: La forza della meditazione Titolo originale: The Varieties of the Meditative Experience Autore: Daniel Goleman Traduzione: Laura Santini Casa editrice: Bur pag:239 costo: 8,20 euro

immagineSecondo Daniel Goleman, autore del noto “Intelligenza emotiva”, l'esperienza della meditazione è comune a quasi tutte le principali religioni del mondo: dal buddhismo, all'ebraismo, al sufismo, allo yoga finanche al cristianesimo, sebbene in questo caso sia stato praticato maggiormente nei primi secoli della fondazione della Chiesa.
In questo libro, dopo aver illustrato le principali tecniche di meditazione, l'autore cerca di trovare gli elementi simili che accomunano le varie pratiche. I metodi utilizzati possono essere anche molto differenti e talora in forte contrasto fra di loro: si va dal buddhista tibetano che medita sulla compassione, al cabalista che cerca di visualizzare l'albero della vita, al tantra indiano che fa uso di pratiche sessuali rituali.
In ogni caso però l'obiettivo dovrebbe essere quello di portare il meditatore ad un nuovo stato di coscienza, dove le “distrazioni” esterne non sono più presenti, ed è possibile osservare il lavoro della propria stessa mente.
Secondo il buddhismo tibetano uno dei primi passi indice di progresso nella meditazione è la possibilità di raggiungere stati di estasi, dove visioni bellissime o terrificanti, a seconda del tipo di meditazione e della personalità del meditatore, posssono manifestarsi: un buddhista potrebbe vedere Buddha, un cristiano potrebbe vedere un santo o la Madonna, oppure si possono provare sensazioni di felicità e piacere. Il meditatore esperto però non indulge in questo stato e se ne distacca, per accedere a stati più profondi; una frase che mi ha molto colpita è che chi pratica ad esempio lo zen usa dire (secondo Goleman):” Se incontri il Buddha, uccidilo” , questo per non far diventare la pratica della meditazione un mezzo per provare una sorta di “sballo meditativo”.
Come risultato delle pratiche meditative portate alla perfezione ogni scuola di pensiero propone un risultato finale specifico: il cristiano si ricongiungerà a Dio, il buddhista raggiungerà il Nirvana (uno stato in cui la mente supera i limiti umani ed è partecipe di una dimensione superiore), il praticante yoga potrebbe (secondo tradizione) raggiungere una sorta di “superpoteri”.
L'esperienza ultima della meditazione in ogni caso cambia completamente il praticante che assomiglia quasi sempre, secondo le varie descrizioni, a quello che secondo la tradizione cristiana occidentale definiremmo “un santo”: distacco dai beni materiali e dalle passioni, superiore visione delle vicende umane, saggezza e bontà infinite.
Mi dispiace dire che secondo quanto riportato dall'autore, nessuno può davvero meditare senza l'aiuto di un maestro esperto, che lo supervisioni ed illustri le varie tecniche: in pratica la meditazione non si può purtroppo imparare dai libri. Un vero peccato per me, visto che temo che questo comporterà che per questa vita non riuscirò a levitare, né a leggere nel pensiero , né tantomeno a prevedere il futuro e di certo non mi darò alla santità.
Il libro illustra certamente un punto di vista interessante sulla meditazione, ma obiettivamente è decisamente un po' noiosetto per il lettore comune, pertanto lo consiglio solo a chi ha un interesse davvero molto spiccato per la materia. Alla fine del volume sono riportati anche dei consigli per iniziare a dedicarsi alla meditazione, sebbene gli stati più elevati possano essere raggiunti, come già detto, solo con l'ausilio di un esperto.
Questo libro mi ha convinta del fatto che la meditazione ha, come sostiene Goleman, una base reale e cioè che meditando,attraverso la concentrazione, si possono davvero raggiungere stati “particolari” della mente, che consentano stati di estasi o di estrema concentrazione, visto che tali riusultati sono dichiarati da molte religioni, tutte derivanti da culture differenti. Ma quello che mi chiedo è se tali risultati corrispondano davvero ad un progresso della mente, o non siano piuttosto delle illusioni, una sorta di giochi della coscienza. Una domanda a cui solo chi ha raggiunto davvero il Nirvana forse potrebbe rispondere.

PS: scommetto che nessuno credeva che stessi leggendo davvero “La forza della meditazione” citato nel post precedente!

Di Daniel Goleman ho recensito:

Intelligenza Emotiva

Intelligenza Sociale

Menzogna, autoinganno, illusione

Emozioni distruttive
 
 
 
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