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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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La bellezza e l'inferno - Roberto Saviano

Post n°514 pubblicato il 30 Novembre 2009 da bluewillow
 

Titolo: La bellezza e l'inferno – Scritti 2004-2009 Autore: Roberto Saviano Casa editrice: Mondadori pag:252 costo: 17,50 euro

“Spesso mi si dice: ma come è possibile che sei ossessionato solo dal sangue, solo dalla ferocia? In realtà non è così: credo che chiunque abbia in cuor suo una concezione di cosa sia la bellezza, di cosa sia la possibilità di vivere liberi e di amare, non sopporta il puzzo del compromesso, la corruzione, la devastazione della propria terra.
Per questo mi piace dire parafrasando Albert Camus:
“Esiste la la bellezza ed esite l'inferno – vorrei – per quanto posso – rimaere fedele ad entrambi”
 
[Roberto Saviano – Discorso all'Accademia  di Svezia]


Queste parole, pronunciate da Roberto Saviano in un discorso tenuto all'Accademia di Svezia (la stessa che assegna i Nobel), durante una conferenza, dedicata a “La parola libera e la violenza senza legge”, riassumono in estrema sintesi lo spirito che anima la scrittura di questo giovane e talentuoso scrittore napoletano: non si può cercare la bellezza a scapito della verità, non si può negare la verità per amore dell'arte. Se anche la realtà è dura, vergognosa, imbarazzante, anche se la si vorrebbe diversa, lo scopo dello scrittore, ma soprattutto lo scopo di ogni persona civile, dovrebbe essere quello di guardarla dritta in faccia cercando di affrontarla, piuttosto che di nasconderla.
Un'intento questo tanto più onorevole, quanto più è difficile in questo Paese (che non so quanto meriti la maiuscola) essere onesti, amare la coerenza, desiderare una società giusta.
Come tutti sanno, Robeto Saviano è l'autore di Gomorra, una “non-fiction novel”, come la definisce lui stesso, che ha messo in luce molti degli aspetti tentacolari della Camorra, e in generale della criminalità organizzata, mostrando come questa sia profondamente infiltrata nella società e gestita ormai da veri e propri businessmen del crimine. Aver scritto questo volume è costato molto al giovane scrittore napoletano che ormai da tempo è costretto a vivere sotto scorta, per timore di ritorsioni.
“La bellezza è l'inferno” raccoglie alcuni degli articoli scritti da Roberto Saviano nel periodo dal 2004 al 2009, e pubblcati principalmente su “La Repubblica”, “L'Espresso” e “Il manifesto”.
Durante questo periodo Roberto Saviano ha vissuto una vita da fuggiasco, costretto a cambiare continuamente dimora e a nascondersi.
Una parte di questa esperienza è raccontata proprio in alcuni di questi articoli, nei quali emergono realtà sconcertanti: da una parte la solidarietà da parte di lettori, scrittori e di coloro che si sono mobilitati per sostenere Saviano; dall'altro invece, soprendentemente, anche il racconto dell'invidia per il successo, della calunnia serpeggiante fra chi vede in Gomorra una grande operazione commerciale, del tentativo di delegittimare le parole dello scrittore bollandolo come qualcuno che desidera accumulare denaro denigrando la propria terra. Leggere le parole di Saviano, relativamente alla sua esperienza personale, mi ha profondamente incupita: ma in che paese viviamo, se si ha il coraggio di sputare in faccia ai pochi che hanno il coraggio di dire la verità, che non si piegano al potere, che puntano il dito contro il male che è sotto gli occhi di tutti e che tutti fanno finta di non vedere? Dobbiamo essere tutti stupidi burattini, ammaestrati e sorridenti? E dire solo quello che vorremmo fosse vero, ma non è? Io ringrazio tutti quelli che come lui hanno il coraggio di mostrare la realtà per quello che è e di avere fiducia nel fatto che la parola “italiano” possa essere accompagnata anche da quelle di “civile” e “intelligente”.
Gli articoli raccolti nel volume spaziano attraverso una varietà di argomenti, raccolti in cinque grandi sezioni a tema: Sud, Uomini, Business, Guerra, Nord, in cui si affrontano temi che vanno dalle biografie di personaggi famosi,alle (ottime) recensioni di libri ad ulteriori approfondimenti sull'attività del crimine organizzato. Ancora una volta Saviano è stato “voce di uno che grida nel deserto”, anticipando fatti poi risultati inconfutabili. Il libro infatti è stato stampato a Giugno del 2009, pochi mesi dopo il sisma che ha devastato l'Abruzzo, ma  Saviano aveva già anticipato le possibili infiltrazioni mafiose e camorristiche nella ricostruzione de L'Aquila: previsioni che puntualmente sono risultate vere, come sta emergendo proprio negli ultimi tempi.
Il libro merita davvero di essere letto: non solo per la puntualità dell'informazione che vi è contenuta, ma anche per il modo magistrale in cui è stato scritto.
Vi dico solo una cosa: ho visto il film “300”, sulla battaglia delle Termopili, scontro in cui 300 Spartani sconfissero l'esercito invasore persiano, composto da oltre 10.000 uomini, forti solo della loro determinazione a difendere la propria patria. Sebbene abbia sempre trovato affascinantae il mito delle Termopili, la sua versione cinematografica mi era sembrata solo un gigantesco fumettone, dove lo scontro fra due civiltà veniva ridotto a “supermachi” contro “effeminati”, insomma altamente testosteronico. Poi ho letto la recensione di Saviano sullo stesso film, che pur non nascondendone i difetti, ne metteva in evidenza invece la forza nel rappresentare il mito: ecco 300 con gli occhi di Roberto Saviano è un bel film. In sintesi: quest'uomo scrive da dio!

 
 
 
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