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Il ritorno di NIBIRU 1.4

Post n°51 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da Man4woman7
 
Tag: DESTINO

Harrington indicò dove cercare il Pianeta X

Come già emerso in
precedenza dalle affermazioni di Maynard quando l’IRAS rilevò Nibiru
(Pianeta X) nel 1983 la NASA stabilì che si stava avvicinando da Sud e
ciò arrecò apprensione in quanto i più avanzati telescopi terrestri
erano collocati nell’emisfero Nord. Una conclusione quella fatta
dall’ente spaziale americano a cui inevitabilmente giunse il prof.
Robert Harrington (citato da McCanney) nel 1988. In effetti,
nell’estate di quell’anno, come giustamente evidenziato da Sitchin,
vennero pubblicati una serie di articoli su pubblicazioni scientifiche
in cui veniva condivisa da diversi scienziati non solo l’esistenza del
Pianeta X (sulla scorta dei calcoli delle perturbazioni planetarie ecc)
ma l’ipotesi del Dott. Harrington secondo la quale sarebbe inclinato di
30° sull’eclittica ed avrebbe un semiasse maggiore di circa 101 UA, o
un asse maggiore di oltre 200 UA. Avrebbe una massa pari ad almeno
quattro volte quella della Terra e con un’orbita simile a quella della
cometa di Halley per cui trascorrerebbe parte del suo tempo sopra
l’eclittica (nei cieli settentrionali) e la maggior parte sotto di essa
(nei cieli meridionali).

Non a caso il team di ricerca dell’Osservatorio Navale (ndr. che è una
sezione della Marina Militare USA) giunse all’inevitabile conclusione
che la ricerca si sarebbe dovuta condurre principalmente nell’emisfero
sud ad una distanza di circa 2,5 volte oltre Nettuno e Plutone.
Nell’ottobre 1988 Harrington divulgò le sue scoperte in un documento
intitolato “La posizione del Pianeta X” pubblicato sull’Astronomical
Journal e nel quale era presente uno schizzo dei cieli con indicazioni
di dove si sarebbe potuto trovare (al momento) il Decimo Pianeta sia
nei cieli settentrionali sia in quelli meridionali. In seguito alla
pubblicazione del documento Harrington  in base ai dati che nel
frattempo erano stati raccolti dal Voyager 2 - che aveva raggiunto
Urano e Nettuno rilevando perturbazioni costanti, piccole ma ben
evidenti, nelle loro orbite – concluse che il Decimo Pianeta doveva
trovarsi nei cieli meridionali. Tra l’altro il 16 gennaio del 1990
Harrington riferì all’American Astronomical Society di Arlington in
Virginia che l’Osservatorio Navale aveva ristretto le ricerche del
Pianeta X ai cieli meridionali ed annunciò l’invio di un team di
astronomi in Nuova Zelanda presso l’Osservatorio Astronomico di Black
Birch.

Inoltre affermò che in seguito ai dati ottenuti dalla Voyager 2 era
convinto che il Decimo pianeta fosse cinque volte più grande della
Terra e circa tre volte più distante dal Sole rispetto a Nettuno e
Plutone. Sfortunatamente Harrington morì prematuramente nel gennaio
1993 non prima però di fornire allo stesso Sitchin importanti conferme
di persona in un incontro avuto con lui nel agosto del 1990
all’Osservatorio Navale di Washington e confermato in un’intervista
fatta al noto studioso dal giornalista Luca Scantamburlo e pubblicata
sul numero di Ago/Sett 2006 della rivista “UFO Notiziario”. “Primo, -
afferma Sitchin - egli mi disse che il mio libro, Il Dodicesimo
Pianeta, era giusto sul lato della sua scrivania per tutto il tempo, ed
egli lo consultava ogni qualvolta aveva bisogno di una risposta alle
domande sulla ricerca del “Pianeta X”. Secondo, egli disse e mostrò
attraverso degli schizzi orbitali comparabili che il “Pianeta X” ed il
“mio” pianeta, che i Sumeri chiamavano Nibiru ed i Babilonesi Marduk,
sono unici e lo stesso. E terzo, egli descrisse il pianeta – le sue
dimensioni, il suo essere abitabile con un’atmosfera etc”. Tra l’altro
alla successiva domanda in cui si citava proprio il documento di
Harrington sul Pianeta X del 1991 dove egli stesso suggeriva che poteva
essere visibile nei Cieli Meridionali nella regione del Centauro e
dell’Idra, Sitchin rispose: “Sì. Egli mi mandò uno schizzo, segnando
con la sua calligrafia dove dovrebbe concentrarsi la ricerca; l’ho
pubblicata nel libro Genesis Revisited (L’Altra Genesi, Piemme 2004).
Ciò che disse concordava con le predizioni bibliche che riguardano il
ritorno del pianeta.”


Ora, quanto finora esposto risulta rilevante e chiarificatore per gli
argomenti che verranno riportati d’ora in avanti e che potrebbero
essere utili alla comprensione dell’affaire Decimo Pianeta. In seguito
alla missione IRAS del 1983, in particolar modo dalla seconda metà
degli anni ’80, in vari parti del mondo sono stati costruiti nuovi e
avanzati telescopi nell’emisfero settentrionale ma molti, guarda caso,
concentrati in varie aree geografiche nell’emisfero meridionale. Lo
stesso Vaticano in quegli anni avviò, grazie ad un’apposita legge
varata dal Congresso degli Stati Uniti, la costruzione del VATT
(Vatican Advanced Technology Telescope) sul Monte Graham in Arizona. Il
complesso astronomico sul Monte Graham vide la costruzione di tre
telescopi uno di questi, il Graham International Observatory che
gestisce l’avanzatissimo Large Binocular Telescope – LBT frutto della
collaborazione tra Stati Uniti, Italia e Germania. L’ideazione e
costruzione dell’LBT ha richiesto una ventina d’anni, coinvolgendo
industrie e comunità scientifiche dei tre paesi partecipanti ed è il
più grande telescopio ottico su singola montatura (cioè che ha due
lenti montate sulla stessa struttura meccanica, come un binocolo) mai
realizzato è il più potente di tutto l’emisfero nord con una
definizione addirittura superiore al telescopio orbitante Hubble. Il
super telescopio è dotato di un sofisticato apparato denominato Large
Binocular Camera, un sistema di supermacchine fotografiche digitali in
grado di effettuare osservazioni dall’ultravioletto all’infrarosso, con
una sensibilità un miliardo di volte più alta di quella dell’occhio
umano. Negli anni ’90, soprattutto a partire dalla seconda metà, e nel
nuovo millennio hanno visto la nascita importanti strutture quali il
Very Large Telescope (VLT), l’Osservatorio Gemini, il South African
Large Telescope (SALT), il South Pole Telescope, l’IRAIT e il PLATO
(Plateau Observatory).

Costruito in varie fasi a partire dal 1998 il Very Large Telescope
Project (VLT - Telescopio Molto Grande) è un sistema di quattro VATT,
opera distaccatamente dal Mounttelescopi ottici separati, affiancati da
vari strumenti minori. Ognuno dei quattro strumenti principali è un
telescopio riflettore con uno specchio primario di 8,2 metri. Il
progetto VLT, costato circa 500 milioni di dollari, fa parte
dell'European Southern Observatory - ESO (Osservatorio Europeo
Meridionale) un’organizzazione astronomica internazionale, creata nel
1962, di cui fanno parte, al momento, paesi dell'Unione Europea quali:
Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo,
Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito. La maggior parte degli suoi
osservatori dell’ESO si trovano in Cile (da qui il nome meridionale)
dove gestisce due grandi osservatori astronomici nel deserto di
Atacama, l’Nel novembre 2005 in Sudafrica, con tanto di cerimonia
ufficiale di battesimo alla presenza del presidente Thabo Mbeki, venne
avviato il Southern African Large Telescope (SALT) un telescopio ottico
del diametro di circa 10 metri, situato in cima ad una collina
all'interno di una riserva naturale a 370 km a nord-est di Città del
Capo, vicino alla cittadina di Sutherland. Il telescopio, concepito
principalmente dal Sudafrica che ha contribuito maggiormente al
finanziamento, è frutto della collaborazione di altri paesi che hanno
collaborato al progetto tra i quali: Germania, Polonia, Stati Uniti,
Regno Unito e Nuova Zelanda. Il SALT è il più grande telescopio ottico
dell’emisfero australe, ed è in grado di riprendere immagini ed
eseguire analisi di spettroscopia e di polarimetria di oggetti celesti
che non sono visibili dall'emisfero boreale. Inoltre, raccoglie oltre
25 volte più luce di ogni altro telescopio africano esistente e può
individuare oggetti deboli come una fiamma di candela sulla Luna.
Osservatorio di La Silla e l’Osservatorio del Paranal, che comprende il
Very Large Telescope ed il VLT Survey Telescope.

Il VLT si trova sul Cerro Paranal, una montagna alta 2.640 metri sul
desolato deserto di Atacama, nel Cile settentrionale. L’ubicazione del
VLT in tale area è stata voluta dagli astronomi europei dell’ESO in
virtù della bassissima umidità e della eccezionale trasparenza
riscontrate grazie anche lontananza da fonti di inquinamento luminoso.
Il VLT è dotato di un vasto apparato di strumentazioni in grado di
lavorare sia nella luce visibile (FORS per l’immagine e la
spettroscopia a bassa risoluzione, UVES per la spettroscopia ad alta
risoluzione), che nell’infrarosso grazie alla camera-spettografo
infrarossa ISAAC (Infrared Spectrometer And Array Camera) uno strumento
multifunzionale in grado non solo di ottenere ottime immagini in
infrarosso ma anche spettri di alta qualità di oggetti deboli. Inoltre
nel 2007 il VLT è stato dotato di un nuovo ed avanzato strumento
denominato HAWK-I (High Acuity, Wide field K-band Imaging) finalizzato
allo studio di corpi indistinti quali galassie lontane o pianeti e
stelle di piccole dimensioni a lunghezze d’onda a infrarosso vicino.
L’HAWK-I, che è stato progettato, costruito e commissionato dall’ESO,
dovrebbe inoltre essere adeguato per la ricerca delle stelle a massa
più grande e dei corpi a massa minore nella galassia e un utile
dispositivo per lo studio di corpi extrasolari, quali i lontani
asteroidi ghiacciati e le comete.


Tra l’altro sempre il complesso dell’Osservatorio di La Silla ospita
dal ’99 il telescopio svizzero Eulero, di proprietà dell'Università di
Ginevra, progettato per la scoperta di Pianeti Extrasolari. Il
telescopio, che ha appena 1,2 m di diametro, è equipaggiato con un
sofisticatissimo spettrografo che consente di effettuare misurazioni di
alta precisione della velocità di una stella. Sempre l’ESO con la
cooperazione italiana dell’OAC (Osservatorio Astronomico di
Capodimonte) ha realizzato il VST ossia VLT Survey Telescope installato
a Cerro Paranal in Cile ed operativo dal 2007. Il VST è un telescopio
alt-azimutale di survey a grande campo, con un'apertura di 2.6 metri e
com un FOV (Field Of View) di un grado quadrato. Il suo scopo
scientifico primario sarà di fare una mappa profonda dell’emisfero Sud
permettendo l’identificazione di oggetti interessanti da osservare,
poi, più dettagliatamente, con i vari strumenti del VLT. Il telescopio
inoltre è dotato di una camera di imaging a grande campo, denominata
OmegaCAM, frutto di un consorzio internazionale fra Olanda, Germania,
Italia ed ESO. Grazie a questo strumento di piano focale, a dispetto
delle dimensioni del campo di vista, il VST è in grado di garantire
un'ottima risoluzione angolare (scala di 0.216 arcsec/pixel), mediante
la quale potrà condurre osservazioni in modalità stand-alone in tutta
la banda spettrale che va dall’ultravioletto all'infrarosso vicino.


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Non c'è necessariamente bisogno di un tradimento per distruggere un rapporto.

Non è necessaria neanche una grave malattia o la perdita di un lavoro od un qualsiasi evento grave a scatenare la rottura di una relazione d'amore

Le persone sono in grado di rendersi infelici da sole sulle più terribili sciocchezze e banalità, solo perché si sentono loro stesse insicure

Sono talmente cieche che non vedono chi hanno loro accanto: esigono il loro amore, non lo vedono come un dono

Sono e diventano come dei micro buchi neri che ingoiano tutta la luce che le circonda

Ed ogni giorno della loro vita seminano delle piccole e grandi mine, delle piante di sfiducia, degli alberi di dolore, dei rampicanti di disistima fino a che, all'improvviso, subito o dopo anni, tutto esplode od implode

E queste persone rimangono sbigottite, come se il problema giungesse loro inaspettato

Quelle stesse persone che facevano le scenate di sfiducia davanti agli amici, che mettevano in difficoltà il loro compagno o la loro compagna nelle situazioni più improbabili, che facevano continue piazzate al telefono

Quelle stesse persone sempre rancorose, sempre esacerbate, sempre scontente e sfiduciate

Quelle stesse persone che esigono dall'altro delle risposte perché non le sanno trovare dentro di sé

 

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20-12-2012

...IO PENSO CHE, LE PERSONE DEBBONO SAPERE TUTTA LA VERITA', A PROPOSITO DEL FUTURO CHE CI ASPETTA...
QUI, IN QUESTO VIDEO, LE INFORMAZIONI CHE VEDRETE, ARRIVANO DA FONTI SCIENTIFICHE DI NOTISSIMI LUMINARI E STUDIOSI NONCHE' DA ALTRE FONTI VICINISSIME AD ENTI SPAZIALI


 
 
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