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Una canzone perfetta?

Post n°366 pubblicato il 21 Giugno 2006 da annisexanta
 

"Montagne verdi" immagineimmagine

Come deve essere una canzone perfetta? Può essere, ad esempio:

  • evocativa: con poche parole può riassumere una storia
 
  • epica: può essere capace di trasformare una vicenda personale in una vicenda universale
  • sociale: può parlare non solo di due o tre persone, ma di un'epoca o di un popolo
  •   

    Un esempio di canzone che ha tutti questi ingredienti esiste, ed è anche molto nota.
    Lo so che si tratta di un brano non molto considerato dalla critica, e che a suo tempo
    il cabarettista Stefano Nosei ne ha fatto una versione alternativa chiamata "Lasagne verdi"
    ("io sognavo lasagne verdi..."), eppure gli elementi della forma-canzone ci sono tutti.
    Esagero? Seguiamo il testo.

    Montagne verdi



    Mi ricordo montagne verdi
    e le corse di una bambina

    In un solo verso è evocata l'infanzia della protagonista in un luogo mitico
    ma reale (l'appennino dell'Italia del Sud, non ancora raggiunto dal progresso)

    con l'amico mio piu' sincero
    un coniglio dal muso nero

    e con una ulteriore pennellata aggiunge anche un tocco di malinconia
    a questa infanzia evocata: una infanzia solitaria, probabilmente in un
    paese spopolato dalla emigrazione, ma con intatta la gioia di vivere e
    la capacità di inventarsi un mondo, tipica dei bambini

    poi un giorno mi prese
    il treno
    l'erba, il prato e quello
    che era mio
    scomparivano piano piano
    e piangendo parlai con Dio

    arriva il momento di emigrare anche per la famiglia della protagonista,
    i territori della infanzia scompaiono nel ricordo e nel mito

    Quante volte
    ho cercato il sole

     

    la emigrazione italiana è dal Sud al Nord, e al Nord fa più freddo,
    per chi è abituato al clima del Sud;
    una canzone che parlava dello stesso fenomeno della emigrazione,
    "Il treno che viene dal Sud" di Sergio Endrigo, diceva analogamente
    "porta gente che va a scordare il sole, ma è caldo il pane, lassù nel Nord";
    si trattava tra l'altro della risposta ad una canzone "buonista" di Bruno Lauzi,
    "Maria"

     

    quante volte
    ho mangiato sale

     

    quante volte ha assaggiato la amarezza della vita di emigrante, e qui
    viene citato anche il sommo poeta Dante, che descriveva la sua vita
    di esule con i versi "come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle
    lo scendere e salir per l'altrui scale";

     

    la città aveva mille sguardi
    io sognavo montagne verdi

     

    dalla campagna solitaria ma familiare e socializzante alla città
    dove la gente è estranea, il salto è grande



    il mio destino
    è di stare accanto a te
    con te vicino
    più paura non avrò
    e un po' bambina
    tornerò
     

    e qui entra in scena l'altro protagonista, lui

     

    Mi ricordo montagne verdi
    quella sera negli occhi tuoi
    quando hai detto
    s'e' fatto tardi
    t'accompagno se tu lo vuoi

     

    ha riconosciuto nello sguardo di lui la stessa malinconia e la stessa origine,
    si sono riconosciuti come membri della stessa tribù nella grande città estranea,

    quella nebbia le tue parole
    la tua storia che è la mia storia
    poi nel buio senza parlare
    ho dormito con te sul cuore

     

    dal particolare della nebbia sappiamo ora che la città è proprio Milano, e
    si ribadisce che sono figli della stessa storia, quindi lei può affidarsi a lui e
    comunicare i suoi sentimenti anche senza parlare

     

    Io ti amo mio grande amore
    io ti amo mio primo amore
    quante volte
    ho cercato il sole
    quante volte ho cercato il sole

    la storia d'amore si dispiega, ed è rispettata anche la tradizione del Sud: è
    il primo amore
     

    Il mio destino
    e' di stare accanto a te
    con te vicino
    più paura non avrò
    e un po' più donna
    io sarò
    montagne verdi
    nei tuoi occhi rivedrò

    "un po' più donna": anche per una donna le strade per diventare veramente
    una donna sono lunghe e complicate, e qui c'è anche probabilmente una
    velata citazione di "Blowin In The Wind" di Bob Dylan (how many roads must
    a man walk down, before you can call him a man); trovare il compagno della
    propria vita è solo una delle "strade da percorrere". (tagli e ritagli.it)



     
     
     
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