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LA MUSICA IMMAGINATA

 

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Post n°371 pubblicato il 27 Giugno 2006 da annisexanta
 

Sarà,ma per me è lo stesso troppo...Audace immagine

"Timida molto audace"

Amato tanto così   immagine
me lo ridici
amato tanto.
Timida molto audace
la stessa diversa persona sei tu,
e per cambiare ti basta saperlo,
che non sei mai la stessa,
nemmeno a volerlo.

I simboli non sai cosa siano,
un'ortensia non è nemmeno quella.
Hai la pazienza di un'onda
compresa la tendenza
a soffermarti mai,
come fosse la fine.

Non un dito notevole,
ma dieci impercettibili soprusi,
aperti come i mari,
e come i mari chiusi.
Neri i tuoi neri sconvolti
divampati imperi irrisolti,
e matematicamente rivolti
a contenere zeri.

Impensabili però malleabili,
ballabili mammelle
abbracciate alle quali volteggi
sotto il lampadario delle stelle,
inutilmente imitatrici dei tuoi denti.

Prendi, e dagli spaventi
tanto sentimentali,
tiri le diagonali dei sospiri violenti.
Svegliata la mattina,
guardi nel posto accanto
lo sfinito e per quanto
respira o non respira.

Sai che non si è mai la propria vita,
la tua ti serve appunto per certezza,
tu vivi e lasci vivere te stessa
con un congedo, con una carezza
sicura con la mano, sicura con la mano,
con la guancia perplessa.

Sciolta come le braccia
scomparirà la neve:
per sempre se ne andrà,
e se dovrà ricadere
sarà come un armadio che si sgancia
e precipita dal cielo in tante schegge.

E tuttavia, però comunque sia,
bellezza e compagnia
non vanno bene,
non si legano insieme.
Risentirai la neve risuonare
dentro le risatine,
come un piacere
che non sai trattenere.
La neve tornerà come un pretesto
dipinta e sempre finta,
e tu la irridi,
la lusinghi e la sfidi
e la solleva il tuo sbuffo selvaggio.  


 Un giorno Lucio Battisti iniziò a farsi scrivere i testi da Pasquale Panella: ciò lo rese del tutto libero.  Battisti già con i testi di Mogol-Rapetti era estroso e originale nel comporre, essendo riuscito a trovare un suo stile mantenendo insieme una forte creatività: ogni suo LP era fatto di canzoni molto originali e caratterizzate; ma con Panella Lucio ha compiuto un salto di qualità, non si è reso più libero ma completamente libero, di creare suoni, ritmi e arrangiamenti originalissimi che resero inutilizzabile la distinzione - comunque convenzionale - tra musica leggera e arte.  Con Mogol Battisti volava altissimo ma era sempre un aereo: con Panella divenne un'astronave.   Si slegò da molti schemi e dalla forma-canzone, utilizzando la voce anche come strumento.

 Slittamenti

La poesia di Panella provoca degli slittamenti, delle sbandate come accade con quei piloti di motociclette che uscendo dalla curva derapano con la ruota posteriore, scivolano un po' ma - se hanno il coraggio di accelerare ancora - restano ben saldi in traiettoria e guadagnano velocità.   Questi continui slittamenti di senso provocano all'inizio un certo turbamento, un oblio che richiede una certa fiducia per lasciarsi andare all'effluvio. (http://web.cheapnet.it/albatro/bp.htm)

 
 
 
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