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JUKE-BLOG

LA MUSICA IMMAGINATA

 

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Post N° 503

Post n°503 pubblicato il 10 Novembre 2006 da annisexanta
 

Tutta quella città...non se ne vedeva la fine.....immagine
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
E il rumore
Su quella maledettissima scaletta...era molto bello, tutto...e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c’era problema
Col mio cappello blu
Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino ......
Non è quel che vidi che mi fermò
E’ quel che non vidi
Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi....lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne
C’era tuttoimmagine
Ma non c’era una fine. Quel che vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni e miliardi
Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita
Se quella tastiera è infinita non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dioimmagine
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una
A scegliere una donna
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di
morire
Tutto quel mondo
Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce
E quanto ce n’è
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla...
Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. E’ un viaggio troppo lungo. E’ una donna troppo bella. E’ un profumo troppo forte. E’ una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò.Lasciatemi tornare indietro........Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita. Gradino dopo gradino. immagine

E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio. Non sono pazzo fratello. Non siamo pazzi quando troviamo il sistema per salvarci.(da Novecento,un monologo,di Alessandro Barrico)

"Lucid dream" (Roberto Cacciapaglia) e "Un'Ora" (Robero Cacciapaglia)

Commenti al Post:
annisexanta
annisexanta il 10/11/06 alle 14:39 via WEB
Ho un sonno che muoio,poi passo a commentarvi... ;°)
 
alba_chiara5
alba_chiara5 il 10/11/06 alle 18:17 via WEB
bel monogolo.....mi è piacciuto ....buona serata anni kissss ^__^
 
 
annisexanta
annisexanta il 10/11/06 alle 18:56 via WEB
Grazie buon w.e. e un bacio :°)
 
amoildeserto
amoildeserto il 10/11/06 alle 21:25 via WEB
Ottima spunto di riflessione.
 
 
annisexanta
annisexanta il 10/11/06 alle 22:53 via WEB
Un po' come la tv satellitare,troppi canali nn vedi più nulla,più o meno :°)
 
Traiettorie_Mentali
Traiettorie_Mentali il 10/11/06 alle 21:34 via WEB
""Non siamo pazzi quando troviamo il sistema per salvarci"" Niente di più vero! p.s bella la prima...molto.
 
 
annisexanta
annisexanta il 10/11/06 alle 22:52 via WEB
Sono daccordo con te e con Barrico ovviamente :°)
 
Elitaria
Elitaria il 11/11/06 alle 16:00 via WEB
buon week end! smack smack smack ;P
 
 
annisexanta
annisexanta il 12/11/06 alle 01:38 via WEB
:°)))....SmackslurPPPPPPPPP ;°)
 
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