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Post n°109 pubblicato il 10 Dicembre 2005 da annisexanta
Castelli e la violenza: una donna gli strappò la camicia (verde)Il racconto del ministro della Giustizia da Vespa: accadde nel ' 93, ma io riuscii a difendermi Fingo di essere una spettatrice, fingo di aver seguito con grande interesse la discussione che ieri sera(05-dicembre-2005,n.d.r.) si è accesa nel salotto di Bruno Vespa sulla violenza alle donne e sugli stupri di massa, fingo, come donna, di aver provato un certo interesse per il ministro Roberto Castelli, uomo duro della Lega. Ma, come sempre, la realtà supera la finzione e il mio stupore di donna è d' un tratto franato miseramente di fronte alle clamorose rivelazioni del ministro. Nel 1993, una donna (vera) lo ha assalito, gli ha strappato la camicia, ha tentato, a detta di Castelli, di usargli violenza. Ma siccome lui è un uomo (un vero uomo) ha parato il colpo e se n' è potuto tornare a casa sano e salvo. Non si è capito bene chi fosse la donna, se un' amante delusa, se una fan scatenata (il ministro è un bell' uomo, non c' è dubbio), se una donna del Sud troppo politicizzata, se un' esteta cui dava tremendamente fastidio la camicia verde. Sta di fatto che anche Castelli è diventato statistica, è andato ad accrescere il numero di coloro che hanno subito violenze sessuali. Certo, come donna, non nego di aver provato sbigottimento: di fronte a un problema così drammatico, di fronte ad orrori che spesso si vivono fra le quattro mura domestiche, e per la maggiore parte sono attuati da persone nei cui confronti la fiducia è grande, ecco che un ministro della Giustizia pone se stesso come esempio, come equilibratore della bilancia, come misura del dramma. Come dire: anche voi donne non scherzate. E la mia incredulità è aumentata quando una persona seria come Anna Serafini, la moglie di Fassino, si è sentita in dovere, come donna, di esprimergli solidarietà e comprensione. Solo a un uomo fortunato come Bruno Vespa può capitare di avere ospite un ministro che faccia outing, che racconti un episodio così frizzante della sua vita di uomo. A nessuno è venuto in mente di ristabilire il senso delle proporzioni (anche gli uomini subiranno prepotenze, ma secondo i dati Istat più del 50% delle donne subisce molestie, crudeltà sessuali, maltrattamenti), di invitare il ministro della Giustizia a uscire dal biografismo e far qualcosa perché la violenza sulle donne diminuisca. Ma eravamo in un salotto televisivo per bene, mica in un reality. E magari abbiamo solo capito male, ci siamo un po' confusi, abbiamo frainteso le parole di muscolosi ministri d' oggi che per comodo si offrono come candide vittime sacrificali. Aldo Grasso |
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