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Verde di rabbia..... :-(

Post n°219 pubblicato il 21 Febbraio 2006 da annisexanta

Le mille sparate del padano più fedele al Senatur
L’autoironia del chirurgo-ministro: su di me non avrei scommesso una lira
«Non leggo le cose sui nostri giornali, figuriamoci le cose saudite».
E’ tutta qui, in questa frase buttata lì su Libero, la sostanza politica di Roberto Calderoli. Il quale da anni espelle tutte le cose che gli passano per la testa, a dispetto dei ruoli via via assunti fino allo spropositato incarico di ministro per le Riforme istituzionali, come fosse ancora all’osteria Ceresola, in valle Imagna, dove tra i fumi dell’alcool tenne la sua prima arringa padana superando (parole sue: è un letterato) «l’impeachment della timidezza».
Potete scommettere infatti che perfino ieri, dopo aver visto il disastro combinato con le sue avventate spiritosaggini, dopo l’intimazione di dimettersi lanciatagli da Berlusconi, dopo le pesanti accuse interne e internazionali, lui si è sentito come quei personaggi dei cartoni animati che, fatta crollare una città intera, escono dalle macerie spolverandosi la manica: «E non fatela tanto grossa!». Che gli importa del resto del mondo se il suo solo orizzonte sono la Val Brembana, la polenta taragna, il prato di Pontida, il matrimonio celtico con calice di sidro, il Dio Taranis e le odi ai «Poveri padani oppressi» del sommo poeta Archimede Bontempi?
Bergamasco, rampollo di una famiglia dove nonni e fratelli e cugini sono tutti dentisti al punto che sul tema c’è un detto insulso in italiano (se il tuo dente ha il vermicello, devi andar dai Calderoli), ma meraviglioso in bergamasco («Se ol to dént al gh’à ’l careul, te gh’è de ’ndà dai Caldereul»), cresciuto sciando e sgommando nei rally, laureato in chirurgia maxillo-facciale, ci tiene a presentarsi da anni come il più fedele dei fedelissimi bossiani. Fino a dire: «Io ho un capo, si chiama Bossi, è l’unica guida che riconosco e se mi dice "buttati da questo ponte" io mi butto. Sissignore, magari mi dispiace, ma mi butto. Se lui mi spiega che è utile alla Lega, io mi sacrifico».
Uso a obbedir sbraitando, ai tempi della scelta secessionista (da lui confermata fino a un attimo prima del contrordine: «Io mi onoro di essere secessionista! ») arrivò a espellere non solo il cognato Luigi Negri e sua moglie Elena, colpevoli di tradimento per avere scelto l’alleanza col Cavaliere e la destra con anni di anticipo sul Senatùr, ma perfino la loro cagnetta Gilda, il cui quotidiano ingresso a palazzo Marino al seguito della padrona, quando questa era consigliere, fu proibito su disposizione calderoliana dal sindaco Marco Formentini in persona.
Infettato da qualche vanità letteraria dopo aver «letto quattro volte i Promessi Sposi», è autore di un libro dal titolo Mutate mutanda (ispirato al latino «mutatis mutandis») dall’incipit indimenticabile: «"Muta Mutanda!", cambia ciò ce deve essere cambiato! Ho coniugato poi, al plurale, questo mio personale imperativo per poterlo rivolgere a voi dalla copertina del libro, perché esso rappresenta la terapia al mio morbo personale, terapia che ho individuato dopo una faticosa autopsia di me stesso e la conseguente diagnosi. Questo lavoro è un sofferto dissezionamento della mia sfera cosciente e del mio iter emozionale e culturale ».
Dotato di un’autoironia che sarebbe ingeneroso non riconoscergli, confidò un giorno: «Su di me non avrei scommesso una lira». Chi lo conosce annuì: giusto, non una lira. Bossi, che si picca di essere uno scopritore di statisti (da Erminio «Obelix» Boso a Mario Borghezio) individuò invece in lui l’uomo giusto per farne prima il vicepresidente del Senato, poi uno dei «saggi» addetti a dare una sistemata allo Stato costruito da Cavour e infine il ministro per le Riforme istituzionali. Incarichi guadagnati seminando lungo tutta la carriera (destinata nelle ultime settimane a subire perfino l’onta di voci fastidiose in seguito alle presunte rivelazioni di Giampiero Fiorani) preziose pillole di britannica sobrietà.
«Dove collocare i confini della Padania? Da medico so che se la cancrena avanza occorre amputare alto: mi fermerei a Pesaro», spiega nei giorni in cui teorizza che la secessione è ormai cosa fatta: «Un anno e ci arriveremo ». «La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni», discetta raccomandando all’Ulivo, reo di «una politica estremamente permissiva nei confronti dei musulmani e degli omosessuali», di fondare «il partito dei finocchi anziché delle margherite ». «Si ricordino i vescovi che oltre a mantenere l’esercito di parassiti del meridione, i padani mantengono anche loro», sentenzia auspicando «il realizzarsi di una Chiesa Cristiana finalmente libera e padana», chiedendo gli elenchi di tutti gli insegnanti meridionali e di tutti i capistazione del Bergamasco e barrendo contro le assunzioni alle poste «ennesimo esempio di colonizzazione meridionale».
E via così. Per anni. Un giorno propone che tutti i consigli comunali lombardi varino una «taglia di un milione per chi denunci un albanese irregolare ». Un altro avverte che «un dì, di fronte al tribunale del popolo padano, siederanno molti personaggi che oggi sono ai vertici delle istituzioni con l’accusa di genocidio». Un altro ancora incita a «sparare sugli scafisti, una volta che abbiano lasciato il carico», «usando cannoni o colubrine: ciò che importa è restituire l'Adriatico alla civiltà». E barrisce che «la Padania saprà rispondere al manganello tricolore». E ringhia che «l’Italia è stata ridotta a una riserva albanese». E accusa gli avversari di sinistra di essere «nazisti rossi».E propone la castrazione chimica dei pedofili anche se personalmente dice di essere «per un bel colpo di forbici». E denuncia gli immigrati di «imbastardire la nostra identità». E chiama sprezzante in tivù la giornalista palestinese Rula Jebreal «quella signora abbronzata».
E mai una volta che, espellendo questo o quel pensiero, si sia posto il problema non dico del rispetto per gli altri (ieri «il mafioso Berlusconi» o oggi «l’Omoparlamento europeo») ma dei danni che l’uso bombarolo di certe parole, in bocca a un ministro che sulla carta rappresenta tutti gli italiani, anche chi lo considera uno scriteriato, possono avere a livello interno e internazionale. Il fatto è che per anni, via via che si alzavano i decibel dello schiamazzo politico, pareva che gli stranieri non prendessero sul serio certi nostri capipopolo neanche quando dicevano cose mostruose come le parole di Bossi sulla «razza padana, razza pura, razza eletta». E quelli come Roberto Calderoli pensavano di avere la franchigia quando sputavano ridendo cose oscene tipo «il mio maialino non vede l’ora di fare la pipì sulla moschea ». Che poi qualcuno cavalchi pretestuosamente e perfino in malafede certe cose, come è successo con le vignette su Maometto, è un altro discorso. Ma l’odonto-statista bergamasco pensa davvero che la nostra identità culturale e religiosa si difenda con battute come quella sul maialino? Ora lo sa: pare impossibile, ma c’è chi lo prende sul serio. Purtroppo
(Corriere.it)

Commenti al Post:
vita1954c
vita1954c il 21/02/06 alle 05:37 via WEB
Se chi deve governarci, commette stupidate così grosse è meglio che si dimetta....non si può giocare con la pelle degli altri....la vita non ha colore, solo i partiti hanno colore. Le carnevalate a volte si pagano molto care....
 
 
annisexanta
annisexanta il 21/02/06 alle 19:56 via WEB
Io mi son sempre chiesto cosa ci facesse un individuo del genere come vicepresidente del senato e mi spiace che se ne siano resi conto solo adesso di che elemento fosse....Questo articolo l'ho trovato molto in sintonia col mio pensiero e quindi l'ho postato...
 
shatzy.shall
shatzy.shall il 21/02/06 alle 18:58 via WEB
non dico nulla sui leghisti...i am a terrona...felice di esserlo...un bacio, bella la citazione di kerouac
 
 
annisexanta
annisexanta il 21/02/06 alle 20:00 via WEB
Ma guarda che c'è anche la lega meridionale,ihihihi...Sì bella la citazione,ieri andando al lavoro mi domandavo che senso avesse tutto ciò e sul retro di un settimanale,nella pubblicità di un'automobile,un illuminazione....Fiat lux appunto... :-) fiat kiss :-*
 
Odontoblog
Odontoblog il 18/03/06 alle 20:51 via WEB
Gli Odontoiatri acquistano i dispositivi medici su misura dagli odontotecnici per poi rivenderli al paziente con un ricarico che va dal 400% fino al 1000% Vorrei catalizzare la vostra attenzione sulle problematiche degli ODONTOTECNICI Italiani Attenzione! Odontotecnici non odontoiatri che non sono la stessa cosa! Gli Odontoiatri sono medici professionisti laureati in odontoiatria che siete abituati a conoscerli col nome di DENTISTI. Gli Odontotecnici invece sono dei Signori che spesso vengono confusi appunto con gli Odontoiatri/Dentisti, ma che in realtà sono coloro che fabbricano artigianalmente le protesi che siano esse mobili ( dentiere) o fisse ( corone e ponti in ceramica su impianti e non) o combinate ( in parte fissa e in parte mobile) apparecchi ortodontici ( per addrizzare i denti ).In virtù del fatto che questi sofisticati “dispositivi medici su misura” (protesi dentarie) sono costruiti manualmente siamo stati inseriti nella categoria degli artigiani ( falegnami, fabbri, orafi, carpentieri, autotrasportatori ecc.) con una formazione scolastica ( di facciata ) inserita nella scuola professionale ( elettricisti, meccanici, segretarie d’azienda ) con un orientamento alle materie scientifiche: anatomia, biologia, morfologia, biomeccanica masticatoria, igiene, tecnologia dei materiali dentali, fisica, chimica. Tutte materie che l’odontotecnico dovrà approfondire studiando continuamente anche nel corso dello svolgimento della sua professione. I dentisti hanno tutto l’interesse a nascondere la nostra figura o a confonderla con la loro! L’unica occasione nel quale ci tengono a fare chiarezza si ruoli di uno e dell’alto è quando intendono denunciare il fenomeno dell’abusivismo ( odontotecnici che professano l’esercizio medico senza averne titolo di laurea) problema che effettivamente esiste in Italia ma che non è così diffuso come vorrebbero far credere. Vi domanderete perché: Gli Odontoiatri acquistano i dispositivi medici su misura dagli odontotecnici per poi rivenderli al paziente con un ricarico che va dal 400% fino al 1000%. Questo significa che il paziente che paga una corona in ceramica ad un prezzo che oscilla fra le € 600,00 e € 1200,00 il dentista a sua volta l’ha acquistata dall’odontotecnico ad un prezzo che va dalle € 100,00 ad un massimo di 150,00euro in alcuni casi si può scendere anche al di sotto delle 100,00euro, prezzo dentro il quale l’odontotecnico ci deve far stare le spese di gestione del laboratorio, le materie prime per costruire la corona, la lega preziosa, la sua manodopera ( il paziente non immagina neanche quanto lavoro c’è dietro la costruzione di una protesi ) spesso è comprensivo di prestazioni nello studio dentistico ( presa delle impronte, prova delle strutture, adattamento, presa del colore ) per compiacere al professionista che lo ricatta con il commissionamento del lavoro ad altri laboratori, tali operazioni sono illegali per l’odontotecnico perché regolamentate da un “Decreto Regio del 1928” ebbene sì antecedente alla II° Guerre Mondiale! L’Odontotecnico per sopravvivere deve lavorare un media di 15/20 ore al giorno comprensi Sabato e Domenica, per portare a casa uno stipendio di un operaio. Il paziente deve accendere un mutuo per curarsi la bocca. Il dentista gira con il Ferrari e và in vacanza alle Bahamas. In questi 78 anni non si è potuto cambiare nulla grazie alla forte lobby esercitata dai dentisti presenti nelle aule del governo le stesse aule in cui dal 2001 sta girando una proposta di legge che prevede un “nuovo profilo professionale per l’odontotecnico” che prevede una formazione scolastica di tipo universitario (laurea breve) con conseguente inserimento nella categoria dei professionisti, arrivando quindi ad una fatturazione separata delle prestazioni verso il paziente che saprà esattamente quanto gli costa la sua ricostruzione protesica e quanto è dovuto per le prestazioni mediche. Un decreto che darebbe finalmente dignità alla categoria e che farebbe risparmiare soldi ai pazienti: Un esempio su tutti Il paziente si reca dal dentista il quale gli propone un’arcata in ceramica, ovvero deve fare un ponte che rivesta tutti i denti dell’arco superiore o inferiore della bocca quindi 14 denti, ma il paziente non ha 14 denti nell’arcata perché ne ha persi 6 L’odontoiatra a questo punto dovrà intervenire su 8 denti rimasti limandoli e monconizzandoli ( cioè rimpicciolendoli per poi essere fasciati ed accogliere la travata portante anche i denti mancanti) Ma il paziente paga la stessa cifra per tutti i 14 denti in ceramica compresi i 6 denti sui quali il dentista non ha fatto assolutamente nulla!! Questa proposta di legge, in questi ultimi giorni, sarebbe dovuta passare legge grazie al parere favorevole di numerosi Ministri (avendo superato numerosi vagli da parte di Ministri della Sanità ora Salute, Consiglio Superiore della Sanità, ecc. in questi ultimi 5 anni) ma grazie a qualche Ministro è stata rispedita ad un iter che la vedrà girare per le aule per i prossimi 5 anni, tempo entro il quale troveranno il modo per rispedirla al mittente, per l’ennesima volta gli interessi di pochi vanno a scapito di molti quali categoria degli odontotecnici e pazienti. Il mestiere dell’Odontotecnico continuerà ad essere considerata “Arte ausiliaria Sanitaria” esattamente come infermieri, ostetrici, ortopedici ecc. ma senza un Albo professionale, Con i diritti di un artigiano ma i doveri di un Professionista visto che paradossalmente hanno l’obbligo di sostenere costosi corsi E.C.M. (Educazione Continua in Medicina) proprio come gli operatori sanitari anche se non vogliono riconoscerli come tali! Continueranno ad essere responsabili dei dispositivi medici su misura che fabbrica rilasciando una Dichiarazione di Conformità con tanto di istruzioni d’uso per il paziente, che nel 90% dei casi non arriverà mai al destinatario perché l’odontoiatra si rifiuta di consegnarlo al diretto fruitore del dispositivo. Il paziente non saprà mai chi è l’odontotecnico che ha fabbricato la sua protesi ne quali materiali ha dichiarato di utilizzare perché anche laddove dovesse ricevere la dichiarazione di conformità su di essa non è specificato il nome del fabbricante. L’odontotecnico continuerà ad essere considerato un fuorilegge perseguibile penalmente se avvicina le sue mani ad un paziente, mentre alcuni signori senza alcun titolo di studio e con una semplice domanda alla A.S.L. di competenza possono bucare lingue, guance e quant’altro con spilloni e piercing. Se pensate che tutto questo sia giusto………evviva l’Italia. Lo scopo di questa mail è quella di informare il maggior numero di persone, quindi fatela girare tra i vostri conoscenti è l'unico modo per rivendicare i diritti degli odontotecnici e dei cittadini. Altre notizie le potrete trovare nel forum di odontotecnici http://www.forumfree.net/?c=23679
 
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