Messaggi del 26/11/2005
Post n°39 pubblicato il 26 Novembre 2005 da annisexanta
"Teorema" di Marco Ferradini Prendi una donna, dille che l'ami |
Post n°38 pubblicato il 26 Novembre 2005 da annisexanta
"Il mondo di frutta candita" (G.Morandi 1975) Quante fisarmoniche ho suonato io |
Post n°37 pubblicato il 26 Novembre 2005 da annisexanta
Si continua a parlare (ma soprattutto straparlare) sui giornali dei possibili rischi connessi a una eventuale diffusione della cosiddetta "influenza aviaria", una malattia che solitamente interessa gli uccelli, sia selvatici, sia di allevamento (tra cui i polli). In un primo momento hanno destato un'ovvia preoccupazione le ripetute previsioni allarmistiche, secondo le quali sarebbe stato da ritenere addirittura sicuro che l'influenza aviaria si trasformerà in una devastante epidemia, che colpirà tutto il mondo occidentale, provocando milioni di casi di malati e migliaia di morti. Di fronte a queste notizie, di fondamento più che incerto, abbiamo assistito dapprima a un aumento dei vaccini contro l'influenza di stagione (che con l'aviaria non c'entra niente); poi a un assalto ai farmaci antivirali (la cui utilità nell'influenza aviaria non è neppure certa); quindi al crollo di consumo di carne di pollo, infine a sospetti anche sulle uova. Gli interventi, anche pertinenti, delle autorità sanitarie sono spesso stati stravolti sulla stampa, provocando un'autentica epidemia, questo sì, ma di disinformazione. Ad oggi il panico riguardante la probabilità di una epidemia devastante sembra fortunatamente in forte calo, come è logico, visto che i casi di influenza aviaria negli uomini continuano a contarsi in poche decine, tutti confinati nelle zone orientali del mondo e - a quanto se ne sa - sempre in contesti di forte promiscuità tra uomini e animali (si sono ammalati, tra l'altro non sempre con esito mortale, soprattutto lavoratori negli allevamenti, per esempio chi uccide i polli, chi li spiuma e così via). Mentre il temuto contagio da uomo a uomo - necessario per l'instaurarsi di una epidemia - non risulta ancora mai essersi verificato. Resta comunque l'incertezza dei consumatori, di cui molti con ogni evidenza non si fidano più di consumare carne di pollo. Peccato, perché a quanto se ne sa oggi e a quanto confermano tutte le fonti più autorevoli in materia: 1) la presenza del virus dell'influenza aviaria non è stata segnalata in nessun caso su pollame commercializzato in Europa; 2) non c'è a oggi nessun dato che suggerisca che un eventuale virus dell'influenza aviaria possa trasmettersi all'uomo attraverso il consumo di carne di pollo o uova. L'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha dichiarato che non c'è bisogno, in rapporto all'influenza aviaria, di alcuna ulteriore precauzione oltre a quelle che da sempre esistono e che anche Altroconsumo da sempre consiglia: consumare la carne di pollo e le uova ben cotte. Non per problemi (molto poco realistici, al momento) di influenza aviaria. Ma per evitare la Salmonella, un rischio sempre presente se si consumano carne di pollo o uova crude. Che cosa fare, dunque, oggi? Ecco cosa vi consigliamo, basandoci su quanto è certo al momento.
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Post n°36 pubblicato il 26 Novembre 2005 da annisexanta
LE PERSIANE INUTILI |
Post n°35 pubblicato il 26 Novembre 2005 da annisexanta
AGNESE IL SANGIOVESE |
Post n°34 pubblicato il 26 Novembre 2005 da annisexanta
[Sull'aria di 'Ci vorrebbe un amico' di Venditti] (di Stefano Nosei) Vivere con te / e' noia garantita/ un giorno hai il telefilm/ un altro hai la partita/ Ma se penso che l'amore e' fatto/ pure d'emozione/ allora caro mio/ ho qui la soluzione/ Ora chiamo un tuo amico/ e lo invito ad uscire/ ora chiamo un tuo amico/ per un cinema o per ballare/ Ora chiamo un tuo amico/ visto che tu sei stanco/ ora chiamo un tuo amico/ o Maurizio oppure Franco.
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Post n°33 pubblicato il 26 Novembre 2005 da annisexanta
Rudyard Kipling "SE" Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te |
Post n°32 pubblicato il 26 Novembre 2005 da annisexanta
L’antipatia dipende dal viso Naso a punta occhi obliqui: si è insopportabili dalla nascita o per atteggiamento MILANO - Antipatici si nasce: questione di tratti somatici (naso aguzzo e occhi un po’ obliqui pare non trasmettano simpatia). Ma antipatici soprattutto si diventa: questione di posa (nei confronti del mondo, s’intende: visto dall’alto o da lontano sembra possa aiutare snob e timidi a sentirsi meglio). E Loredana Lecciso? Antipatica per Dna o per scelta? Impossibile dirlo. Certo è che «l’aspirante show-girl dall’esibito matrimonio con Al Bano» è stata eletta dal popolo italiano (uomini e donne, under e over quaranta indistintamente) la più antipatica del reame. Al suo fianco il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti (un gradino sotto di lei) e il direttore del Tg4 Emilio Fede (due scalini più in basso). Quindi, nel clan dei magnifici dieci più invisi, l’avvocato Carlo Taormina e Maurizio Costanzo, Maria De Filippi e Vittorio Sgarbi, il ministro Giulio Tremonti e, testa a testa, Silvio Berlusconi e Romano Prodi. Dna o scelta? In ogni caso questione di pelle. Almeno per i seicento italiani che hanno risposto al sondaggio pubblicato sul numero di Ok - La salute prima di tutto in edicola. «Scusi, mi dica, se pensa a una persona antipatica chi le viene in mente? Così, sui due piedi...», è stato chiesto dalla società di ricerche di mercato Lexis a uomini e donne tra i 18 e i 70 anni di età. Uno, dieci, seicento nomi. La lista ottenuta è stata sottoposta di nuovo a tutti gli intervistati che hanno espresso un voto in materia di antipatia da uno a dieci. E insieme hanno spiegato quello che rende i loro prescelti tanto fastidiosi: «il modo di porsi», ha detto il 34,5 per cento dei «sondaggiati»; «l’arroganza», il 21 per cento; «l’essere bugiardi», l’11,5. Partiamo dai i più antipatici secondo categorie. Non c’è molta scelta: per tutti o sono politici o sono giornalisti. E i più fastidiosi in assoluto per le donne? Loredana Lecciso, seguita da Carlo Taormina ed Emilio Fede. Per gli uomini? Sempre la Lecciso, in compagnia, questa volta, di altre due signore: Maria De Filippi e Letizia Moratti. La coppia Lecciso-Moratti figura anche nelle prime tre posizioni della classifica elaborata dagli «under 40», in mezzo (seconda posizione) Maurizio Costanzo. Lecciso-Taormina-De Filippi è invece la triade indicata dagli «over 40». Qui e là, in ordine sparso nelle diverse graduatorie, Flavio Briatore e Anna La Rosa, Massimo D’Alema e Irene Pivetti, Bruno Vespa e Lucia Annunziata. E ancora: Oriana Fallaci e Giuliano Ferrara, Gad Lerner e Maurizio Belpietro, Luciano Violante e Paolo Crepet. Tanto antipatici ma insieme tanto famosi. Non senza un perché: «Gli antipatici di successo spesso sono quelli che non permettono il contraddittorio», spiega dalle pagine di Ok - La salute prima di tutto lo psichiatra Luigi De Maio. «I più semplici sono sedotti dalla loro sicurezza, però si sentono anche tenuti a distanza. E’ un amore tormentato, come quello di un bambino verso il genitore severo». C’è poi chi storce il naso perché nel vip di turno (come in qualsiasi persona) riconosce semplicemente una caratteristica che in se stesso non ama, chi perché ubbidisce alle leggi della biochimica (questione di pelle!). E chi ancora perché è rimasto deluso. Ma quando un antipatico è un antipatico assoluto (nel senso che così lo vede la maggior parte delle persone) la domanda che si impone è: «ci fa o ci è?», vuole essere snobisticamente antipatico o lo è perché non sa comunicare? Verrebbe da dire che nel caso dell’antipatico-famoso l’handicap comunicativo passa in secondo piano. Attenzione, però. Per tutti parla anche il proprio Dna: l’antipatia sta scritta in faccia. Parola del psicolinguista Gianandrea Abbate. Che spiega: «Nessuna caratteristica da sola condanna un volto, ma se più variabili si combinano, ecco, quel volto non sprizza simpatia». Un esempio: «La spigolosità crea disagio nell’interlocutore Ma sia chiaro: su tutto vince il carattere. (corriere.it-25/11/2005) |
Post n°31 pubblicato il 26 Novembre 2005 da annisexanta
"Hotel California" (Eagle-1976)-Traduzione Su un'autostrada buia e deserta, con il vento fresco tra i capelli |
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