Creato da annisexanta il 19/11/2005

JUKE-BLOG

LA MUSICA IMMAGINATA

Messaggi del 05/02/2006

Un punto di vista......

Post n°193 pubblicato il 05 Febbraio 2006 da annisexanta
Foto di annisexanta

Differente....

Carla Corso e Ada Trifirò si occupano dell’assistenza alle prostitute e lottano per il riconoscimento dei loro diritti, tra cui quello della possibilità di dichiarare il reddito da prostituzione. Insieme hanno curato "… e siamo partite. Migrazione, tratta e prostituzione straniera in Italia": una raccolta di testimonianze di donne migranti, giunte in Italia e diventate prostitute. Non tutte sono vittime dei trafficanti che vivono della compravendita di persone, alcune sono arrivate nel nostro paese richiamate da mariti e fidanzati per sapere solo poi quello che sarebbero andate a fare. Tutte loro sono partite per migliorare la loro condizione personale e sociale, abbandonando il disagio e la miseria dei paesi di origine.
Storie di vite che escono fuori dalla narrazione collettiva mediatica, che le declina sotto la generica definizione di "vittime". Le autrici del libro insistono soprattutto su questo punto: "Riconoscere a queste persone solo il ruolo di vittime – scrive Corso nella prefazione – le trasforma in oggetti nelle mani dei trafficanti. Non sono mai presentate come soggetti della fuga, determinate ad accettare grandi disagi pur di cambiare il loro destino. Non si parla mai del denaro che mandano a casa, che serve a garantire la sopravvivenza della famiglia e il benessere delle comunità di appartenenza, esattamente come tutte le rimesse in denaro degli ‘immigrati buoni’". Il denaro che le prostitute guadagnano con il loro lavoro le emancipa: una volta pagati i debiti, liberate o scese a patti con chi le sfrutta, riescono spesso a trovare una casa, avviare gli studi, cercare un nuovo lavoro, richiamare in Italia i loro cari. Molte riconoscono che gli impieghi delle loro connazionali – colf o badanti – sono altrettante forme di schiavitù, per giunta meno redditizie.
Colombiane, nigeriane, moldave. Non si tratta di racconti lieti, ovvio: l’avvio della prostituzione – soprattutto se in strada – è uno choc, a cui tutte però dichiarano di essersi abituate in fretta, così come hanno imparato a difendere la salute, a evitare le aggressioni, a chiedere il giusto compenso. Colpisce anche l’occhio con cui vedono i loro clienti: nessuna li giudica male, molte raccontano di uomini che le hanno aiutate a denunciare gli sfruttatori, a ottenere il permesso di soggiorno, a trovare lavoro; alcune ritengono che la messa al bando della prostituzione li renderebbe ancora più aggressivi di quello che sono nelle loro case, con mogli e figli.
Diana, Mailinda, Mary: non conoscono quale sarà il loro futuro, ma sanno per certo che non rimetteranno più piede nella terra di origine, anche se amata. In Italia, nonostante tutto, vivono decisamente meglio .

 
 
 

Il Re della..Patata ;-)

Post n°192 pubblicato il 05 Febbraio 2006 da annisexanta
Foto di annisexanta

Difficilmente passerà inosservata la nuova campagna pubblicitaria che Amica Chips, la nota patatina snack, ha deciso di lanciare a partire da domenica 5 febbraio. Il nuovo spot riprende il tono provocatorio e ammiccante del precedente claim “La patatina tira”, proponendo un testimonial d'eccezione insolito come Rocco Siffredi, il celebre porno attore.

La star del cinema a luci rosse gioca in modo ironico sulla sua notorietà particolare, presentandosi ai bordi di una piscina di una lussuosissima villa, circondato da bellissime ragazze in succinti bikini. In questo scenario, chiara citazione dello stile Playboy di Hugh Hefner, Rocco loda quella che dichiara essere la sua patatina preferita, Amica Chips. L'atmosfera pepata assume una vena ironica, fra gli sgargianti colori anni '70 e i toni divertente e sdrammatizzanti, finchè non arriva in chiusura  il trasgressivo claim: "A chi piace la patatina".

Ideato dall'agenzia Leo Burnett, sotto la direzione creativa esecutiva di Enrico Dorizza, con Laura Elli copywriter e Corrado Cardoni art director, il film ha visto impegnata la casa di produzione The Family. Le riprese, per la regia di Armando Bo e la fotografia di Carlos Carota, sono state effettuate nel giardino di una villa a Tigre, un'elegante località residenziale nelle immediate vicinanze di Buenos Aires.

Non poche sono state le difficoltà nel girare il filmato, sotto l'assalto dei molti fan argentini di Rocco, che lo hanno riconosciuto già dal momento del suo arrivo in aeroporto e si sono dimostrati entusiasti durante ogni sua apparizione al di fuori del set. L'attore si è, comunque, divertito ad interpretare il ruolo auto-ironico, contribuendo con la sua allegria al clima positivo che si respirava sul set. Nel film appare tra le comparse anche la bellissima moglie, Rosza Tassi, ex Miss Ungheria, con la quale Rocco ha avuto due figli maschi a cui è legatissimo, e che spesso, tra una ripresa e l'altra, chiamava al telefono dimostrandosi padre premuroso e affezionato.

 
 
 

La Bella Simonetta.....

Post n°191 pubblicato il 05 Febbraio 2006 da annisexanta
Foto di annisexanta

"La nascita di Venere"

Dopo aver ultimato "La Primavera", Botticelli viene chiamato a Roma insieme ad altri pittori romani per affrescare le pareti della Cappella Sistina. Tornato a Firenze nel 1484 continua l’opera della triade iniziata con "La Primavera", poi comincia la "Nascita di Venere."L’opera risente del periodo romano dell’artista, infatti, non userà più la tempera grassa, ma la tempera magra, più opaca, più chiara e quindi i colori sono meno brillanti rispetto a quelli della "Primavera".Tutto il dipinto è diviso in tre parti: al centro è Venere nascente dalla schiuma del mare, a sinistra i venti Zefiro e Borea la sospingono verso la riva, a destra, sulla riva, è una delle Ore, mitiche divinità femminili, che con un telo sta per accogliere Venere.

Venere è rappresentata (anche se nascente) adulta e nuda su una conchiglia. Nel dipinto si perde la linea sinuosa e continua, presente nella "Primavera", per dare spazio ad una linea spezzata e dura, più evidente tra le onde del mare o nella costa frastagliata.
Rispetto alla "Primavera"la natura è scura, manca di rigogliosità, di elementi floreali, e le fronde degli alberi sono annerite.
Il tema è tipicamente mitologico, tuttavia il dipinto può assumere un significato strettamente cristiano. Nel periodo di Botticelli a Firenze Savonarola predicava che nel 1500 sarebbe finito il mondo, poiché a causa della corruzione non c’era un buon rapporto con la religione, Botticelli, che era molto sensibile e rimase sconvolto dalle parole del Savonarola arrivò a rinnegare le sue opere precedenti di carattere pagano. "La Nascita di Venere" può essere interpretata in chiave cristiana; basta considerare Venere come l’animo del fedele che rinasce attraverso l’acqua del battesimo e vedere quindi la conchiglia come un fonte battesimale. Tra l’altro l’Ore fa un gesto molto simile a quello di San Giovanni Battista nell’iconografia cristiana, sempre rappresentato a destra da Cristo nell’atto di mettere l’acqua. Venere è caratterizzata da una linea sinuosa che la circonda dal lato sinistro e da una linea frastagliata a destra, il lato dei capelli rappresentati filo per filo. Si sono voluti vedere degli errori" nella composizione di Venere, infatti, il braccio sinistro è proporzionalmente molto più lungo rispetto alle dimensioni del corpo e mancano i rapporti prospettici.

La Venere bianca ritratta dal Botticelli bionda e perfetta, con l’espressione sognante, in realtà era una certa Simonetta Vespucci .La bella Simonetta; così era conosciuta a Firenze, era amante di Giuliano dè Medici, ma ebbe probabilmente anche una relazione con il pittore. Di lei parlano il Poliziano ed il Vasari. Andata sposa a Marco Vespucci, figlio di Piero, alto dignitario della corte medicea, Simonetta fu oggetto delle attenzioni amorose di Lorenzo e Giuliano de ’ Medici oltre che di Alfonso d’Aragona futuro re di Napoli.

La sua celebrata bellezza non è mai sfiorita: morì di parto a soli 23 anni. Il suo volto, una immagine senza tempo.

 
 
 
 
 

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