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LA MUSICA IMMAGINATA

Messaggi del 17/06/2006

Una giornata qualsiasi...

Post n°362 pubblicato il 17 Giugno 2006 da annisexanta
 
Tag: beatles

"A Day The Life" (Beatles)

Il brano di Lennon e McCartney che chiude l'album Sgt.Pepper Lonely Hearts Club Band del 1967, unanimemente considerato uno dei vertici della produzione dei Beatles ed uno dei dischi che ha maggiormente influenzato la musica moderna - è da molti considerato il migliore in assoluto tra quelli scritti dai due musicisti inglesi.

Sicuramente mette in risalto in modo paritetico e armonico le doti compositive di McCartney, più lirico e incline alla malinconia, e di Lennon, più attento al presente e alla sperimentazione, oltre a rappresentare un esempio e un modello per i nuovi sviluppi della forma-canzone.

La copertina è anch'essa eccezionale: raffigura i Beatles in carne e ossa immaginepiù altri 68 personaggi scelti da gruppo nel mondo dello spettacolo, dell'arte, della cultura. della politica e della storia: John sceglie anche Adolf Hitler ma la Emi non gli permette di farlo apparire in copertina.

Pubblicata nel giugno del 1967, quindi meno di cinque anni dopo l'inizio della avventura dei Beatles, con la ingenua ed apparentemente inoffensiva canzone Love Me Do (uscita nei negozi il 4 ottobre 1962), il brano è anche una fedele registrazione di come il mondo musicale, e non solo, fosse cambiato in così poco tempo, con il contributo non marginale dei Beatles.

La canzone è strutturata sul modello del sogno, e quindi procede per immagini slegate, ma è un sogno ad occhi aperti, nelle prime ore del mattino di "una giornata qualsiasi", quando ancora non abbiamo preso in mano la giornata, o forse cerchiamo il modo di tornare alla protettiva dimensione del sogno.

Anche la musica è pensata per accompagnare i cambi di umore e i salti logici dei protagonisti. L'arrangiamento particolarmente elaborato di George Martin, utilizza anche una vera orchestra d'archi e quegli effetti acustici che affascinavano negli stessi anni i Beach Boys di Brian Wilson, tra i pochi che potevano essere associati ai Beatles per tensione alla innovazione musicale.

"Qui sotto il testo della canzone e poi in allegato la traduzione con il commento passo per passo."

I read the news today oh boy

About a lucky man who made the grade

And though the news was rather sad

Well I just had to laugh

I saw the photograph

He blew his mind out in a car

He didn't notice that the lights had changed

A crowd of people stood and stared

They'd seen his face before

Nobody was really sure

If he was from the House of Lords.

I saw a film today oh boy

The English Army had just won the war

A crowd of people turned away

but I just had to look

Having read the book.

I'd love to turn you on

Woke up, fell out of bed,

Dragged a comb across my head

Found my way downstairs and drank a cup,

And looking up I noticed I was late.

Found my coat and grabbed my hat

Made the bus in seconds flat

Found my way upstairs and had a smoke,

Somebody spoke and I went into a dream

I read the news today oh boy

Four thousand holes in Blackburn, Lancashire

And though the holes were rather small

They had to count them all

Now they know how many holes

it takes to fill the Albert Hall.

I'd love to turn you on


Traduzione e commento del testo:

Ho letto sui giornali di oggi (1)

(1) Il brano è ispirato, nell'avvio della prima parte, scritta e cantata da Lennon, alla morte in un incidente stradale del giovane Tara Browne, amico dei Beatles, ereditiere della famiglia Guinness, la famosa marca di birra. Aristocratico in quanto il padre Lord Oranmore and Browne sedeva alla Camera dei Lord, ma attivissimo nella swinging London' di metà anni '60 e anfitrione di feste con la presenza di cantanti e musicisti.

Il 18 dicembre del 1966 perse la vita in un incidente stradale nel quartiere londinese di Kensington, schiantandosi con la sua Lotus Elan spider contro un furgone parcheggiato.

di un uomo fortunato che è arrivato a destinazione

e sebbene la notizia fosse piuttosto triste

mi è proprio venuto da ridere (2)

(2) Tara Browne era un amico di Lennon, di conseguenza è evidente il suo coinvolgimento. Quindi l'accenno al riso si spiega con l'effetto di straniamento, di distanza, provocato dall'incidente trasformato e trasfigurato dai media in un fatto lontano dalla realtà concreta.

Ho visto la fotografia

si era fatto saltare le cervella in una macchina (3)

(3) Il rapporto del medico legale, riportato dai giornali, diceva "morte a seguito di lacerazioni del cervello conseguenti alla frattura del cranio", Lennon quindi associa questo referto alla espressione gergale, solitamente usata per i suicidi.

non si era accorto che il semaforo era diventato rosso

un sacco di gente stava lì a guardare

avevano già visto la sua faccia

nessuno era veramente sicuro

Se appartenesse alla camera dei Lords

Ho visto un film oggi (4)

(4) La canzone, anche in questo un modello per molte altre, procede per frammenti e associazioni di idee. Qui c'è la memoria di un film di guerra, ma anche la trasposizione di una recente esperienza di Lennon, che aveva partecipato come attore al film How I Won The War (Come ho vinto la guerra) di Richard Lester. Lester è il regista dei (notevoli) film musicali dei Beatles e qui punta a fare un film in grande. Presa in giro antimilitarista della guerra e buona interpretazione di Lennon. La scena che viene evocata è comunque di un film di genere, o di un documentario, che la gente non vuole vedere, ma il protagonista, avendo "letto il libro" (sapendo cosa la guerra significhi, probabilmente) non riesce ad andarsene, e rimane a guardare.

l'esercito inglese aveva appena vinto la guerra

un sacco di gente è andata via

ma io sono proprio dovuto (rimanere a) guardare,

avendo letto il libro

Sarei felice di farvi andare su di giri (5)

(5) Il ritornello del brano, probabilmente inserito come ultima cosa, a completamento, fu fonte di mille polemiche. Infatti in inglese la frase suona anche come "sarei felice di farvi sballare" e quindi potrebbe essere una allusione ed un invito alla droga. E la cultura della droga, soprattutto degli allucinogeni come l'LSD era in quegli anni un punto centrale della lotta tra le generazioni, e i Beatles ne erano, come noto, ampiamente partecipi. In alcuni paesi la canzone fu bandita per questo verso (in Italia fu trasmessa pochissimo), la BBC inglese decise di non trasmetterla, in realtà potrebbe essere un invito/promessa molto più banale e letterale.

Mi sono svegliato, mi sono buttato giù dal letto (6)

(6) Qui inizia la seconda parte, composta e cantata da McCartney. E' un ricordo, una serie di frammenti sui tempi della scuola, un altro "giorno nella vita".

Ho passato un pettine fra i capelli (7)

(7) Dragged vuol dire "arare", "dragare" e dà l'idea della difficoltà di pettinare i capelli, una allusione quindi ai capelli lunghi che i Beatles lanciarono come moda in tutto il mondo

sono sceso di sotto e ho preso una tazza (di caffè)

e guardando su mi sono accorto di essere in ritardo (8)

(8) Guardando su, all'orologio sul muro. Anche per l'azione di scendere dalle stanze da letto (tipicamente al piano superiore nelle case inglesi) viene usata una espressione che dà l'idea di un faticoso risveglio; "found my way" ovvero "ho trovato la strada per il piano di sopra (o di sotto)"

Ho trovato il cappotto e afferrato il cappello

ho preso l'autobus al volo (questione di secondi)

sono andato di sopra e mi sono fatto una fumata (9)

(9) Anche qui non sono mancati i sospetti di accenni alla droga. In realtà, e coerentemente con la poetica di McCartney, l'allusione è probabilmente ad una sigaretta popolare, tipo una Woodbine senza filtro, fumata di nascosto nel bagno della scuola, prima di tornare in classe.

qualcuno parlava e sono entrato in un sogno (10)

(10) La calma della classe: l'insegnante parla di qualche cosa, e la mente dell'adolescente Paul può ricominciare a vagare liberamente tra sogni e progetti.

Ho letto sui giornali di oggi (11)

(11) Ritorno al presente, alla lettura dei giornali, alle sensazioni della vita di ora, contrapposta alla stagione della adolescenza.

di quattromila buchi a Blackburn, Lancashire

e sebbene i buchi siamo piuttosto piccoli

li hanno dovuti contare tutti

Ora sanno quanti buchi

Servono per riempire l'Albert Hall (12)

(12) Sebbene anche qui i malpensanti abbiano pensato a qualche altro genere di buco, si tratta probabilmente di un gioco di parole all'inglese, un limerick, genere che appassionava molto Lennon. L'Albert Hall è naturalmente la nota sala da concerti di Londra, tempio della musica classica, e i suoi frequentatori mummificati sono associati per dinamismo ed espressività a un buco per terra, qualcosa che può essere riempito con qualsiasi contenuto.

Sarei felice di accendervi.

Fonte: La Londra dei Beatles (Colaiacomo, Caratozzolo) - Editori Riuniti

 
 
 
 
 
 

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