Il Giardino del Mago, 18 minuti per una suite che lascia il segno a chi l’ascolta. Un inizio di tastiere grigio e lugubre sfocia in un coro che segue la melodia del brano, con le tastiere e la sezione ritmica che disegnano un affresco angosciato. Il tutto si trasforma improvvisamente con l’ingresso della voce di Francesco, che, dolcemente ma molto tristemente, comincia raccontare il passato da bambino, descrivendo il suo giocare nel suo giardino e successivamente la visione del suo stesso funerale; ma eccoci arrivati nel giardino del mago e qui il ritmo improvvisamente riparte incalzante e travolgente. Su tutto le tastiere dei grandissimi fratelli Nocenti, una vera valanga di suoni e di emozioni. L’esecuzione e’ eccezionale, si puo’ da subito apprezzare la notevolissima capacita’ tecnica di due dei migliori tastieristi che mai hanno calcato le scene, un Vittorio che gia’ allora riusciva a meravigliare per le sue grandissime doti artistiche. "Coi capelli sciolti al vento io dirigo il tempo.. il mio tempo…la’.. negli spazi." Un dolcissimo piano e un sognante clarinetto introducono questa poesia, cantata per tutta la prima strofa dalla sola voce; il brano si riapre in uno spazio sinfonico meravigliosamente realizzato da tutti gli strumenti "… dove morte non ha domini, dove l’amore varca i confini.. e il servo balla con il re, corona senza vanita’..eterna e’ la strada che va…". Non ci sono parole da aggiungere, l’invito e' solo di ascoltare il brano con estrema attenzione per riuscire ad apprezzare tutta la grandezza e la innovazione del messaggio musicale che il Banco riusciva a realizzare ben 35 anni fa.(rocklab.it)
"Il Giardino Del Mago"
Da bambino ci montavo su
al cavallo con la testa in giù
galoppavo senza far rumore
gli zoccoli di legno che volavano sui fiori
non sciupavano i colori.
Stan cantando al mio funerale
chi mi piange forse non lo sa
che per anni ho cercato me
e passo dopo passo con le spine ormai nei piedi
tanto stanco stanco.
Io sono arrivato nel giardino del mago
dove dietro ogni ramo crocifissi ci sono
gli ideali dell'uomo.
Grandi idee invecchiate nel giardino del mago
io sto appeso ad un ramo dentro un quadro che balla
sotto un chiodo nell'aria
sono la che ho bisogno di carezze umane più di te.
E il tempo va il tempo va passa
e il tempo va il tempo va passa e va
E tu che fai e tu che fai e tu
e tu che fai e tu che fai che fai ?
Sono finito ormai quaggiù
ma vieni via ma vieni via vieni via !
Non posso tornare resterò
se resterai se resterai che farai ?
Ogni creatura del giardino del mago
vive tutto il suo tempo dentro in un albero cavo
C'è chi ride chi geme
chi cavalca farfalle
chi conosce il futuro
chi comanda alle stelle come un re
comanda le stelle, comanda le stelle,
comanda le stelle, comanda le stelle,
ma chi è che comanda da sé...
Com'è strano oggi il sole
non si fa scuro chissà perché
forse la sera non verrà
a uccidermi ancora
ha avuto pietà solo ora
Per pietà della mia mente che se ne va
il giorno aspetterà
per me si fermerà un po' di più
vedo già foglie di vetro
alberi e gnomi corrersi dietro
torte di fiori e intorno a me
leggeri cigni danzano
a che serve poi la realtà.
Coi capelli sciolti al vento
io dirigo il tempo
il mio tempo
là negli spazi dove morte non ha domini
dove l'amore varca i confini
e il servo balla con il re
corona senza vanità
eterna è la strada che va
(cliccare sulla foto per ascoltare la canzone)