Creato da arronet il 31/01/2007

ArroNet

Produzioni Audiovisive

 

 

ORIGINALI O INCAPACI?

Post n°30 pubblicato il 03 Aprile 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Si puo' confrontare il processo che porta uno scrittore a scrivere un libro, con quello che porta un "videomaker" a girare un film? Si, certo che si puo'. Pensiamo agli strumenti necessari: allo scrittore servono fogli di carta, una penna o una macchina da scrivere, ma va bene anche solo un computer. Indispensabile e' l'idea; solo un pazzo scriverebbe un libro partendo senza un'idea... si potrebbe anche fare... magari qualche mostro sacro lo fa sempre. Passiamo al film. Se non si tratta di un film porno, si deve prendere in mano una penna e scrivere, esattamente come lo scrittore. Si puo' gia' dedurre che che fare un film e' piu' complicato che scrivere un libro. Le prime fasi sono identiche! Ecco perche' molti libri diventano film dopo essere stati riadattati lasciando un po' di amaro in bocca a chi ha letto prima il libro. Ma andiamo oltre: allo scrittore cose serve di piu'? Niente. Deve scrivere e deve mettere in cio' che scrive un messaggio. Colui che gira i film, non e' nemmeno a meta' dell'opera. Lo scrittore infatti non ha la necessita' di pensare a dove mettere le telecamere e quale movimento dare loro, di come posizionare gli attori per farli stare in campo e di dare senso ad una scena nello spazio che senza un lavoro registico sarebbe una schifezza. Il videomaker infatti deve cercare le location, gli attori, gli assistenti tecnici, i fondi, la strumentazione tecnica. Poi deve mobilitare in modo sincrono tutte queste persone... gli deve spiegare cosa devono fare, deve aspettare e farli riprovare finche' non e' soddisfatto, poi deve scegliere le inquadrature, deve settare la telecamera di situazione in situazione, fare campi e controcampi... importare il materiale girato, visionarlo e montarlo, ridoppiare gli attori... tutto cio' essendo una attivita' umana e' soggetto ad errori, revisioni, ripensamenti, cambi improvvisi... Essendo pero' un'arte vecchia di 100 anni in cui nessuno puo' inventarsi niente (sopratutto con i nostri mezzi) perche' tutto e' gia' stato fatto e provato, quindi si deve sottostare a date regole. Si potrebbe scrivere un libro senza seguire le regole grammaticali, senza usare la punteggiatura, senza conoscere un numero sufficiente di vocaboli? Si potrebbe impaginare un libro rilegandolo in alto, in una copertina di carta velina e cambiando caratteri ogni 4 parole? Si potrebbe pretendere di vendere un libro siffatto, pubblicizzandolo e parlandone con toni entusiasti? No. Quindi ci chiediamo: fino a che punto possiamo spingerci contravvenendo gli "standard" di un film? Io dico non molto, anche perche' uno spettatore di un film, non guarda il film solo per conoscere la storia, ma anche per il piacere di vederlo, di apprezzare il lavoro registico, i montaggi, le musiche, la bravura degli attori. Altrimenti che senso avrebbe investire su una telecamera professionale, su un'ottica cinematografica, su un cavalletto buono... per investimenti intendo anche il tempo impiegato a studiare come costruire un carello, una steadycam, a provare i filtri sulle luci, a fare ore di girato per capire come funziona la telecamera... Tutto cio' non e' fine a se stesso, serve per entrare nell'ottica del lavoro professionale, ben diverso dalle inquadrature pazze e dai lavori della domenica di "Tele Arronet". Per ora lo abbiamo fatto eliminando quasi completamente le inquadrature a "mano totalmente libera", per intenderci quelle fatte usando la telecamera come una valigetta 24 ore o un contatore Geiger (nella foto), prediligendo cavalletto e carello. Stiamo valutando l'uso di una steadycam semi-artigianale (gia' del Prox) e siamo gia' in contatto con un operatore professionista che ci offre gentilmente la sua collaborazione per delle riprese di un progetto attualmente in pre-produzione. Bene tirando le somme posso dire che questa e' un po' la filosofia della ArroNet produzioni audiovisive: lavorare con metodo, sapere cosa si vuole, non inventarsi nulla di complicato, puntare sulla qualita' di tutti gli aspetti della produzione e non solo sul "portare a casa il girato" buono o cattivo che sia.
Michele

 
 
 

INQUIETANTI PRESENZE A SKETGHINO

Post n°29 pubblicato il 01 Aprile 2007 da arronet
 



Scarica la versione ad alta risoluzione!

ArroNET
è orgogliosa - anche se un po' in realtà se ne cieca - di presentare questo lavoro amatorialissimo, girato in un altrimenti noioso pomeriggio di marzo, durante la sagra della frittata di Scheggino (Norcia).
Dopo infiniti test, studi delle luci, elaborate teorizzazioni sull'approccio metodologico alla cinematografia amatoriale, dimentichiamo ogni esperienza e cognizione della materia e liberiamo la più goliardica e istintiva creatività del grottesco producendo questo video nel pieno stile old fashioned dei gloriosi esordi di ArroNET.
Teniamo comunque a sottolineare la completa partecipazione del gruppo storico, fondatore della omonima rete locale arronese, fatta eccezione per il Diablo.
(Montaggio di Michele)
Matteo

 
 
 

ULTIMO SOGNO primo ciak

Post n°28 pubblicato il 27 Marzo 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Con un po' di ritardo resocontiamo ai nostri affezionati 25 lettori la giornata di riprese di venerdì scorso. Abbiamo ufficialmente dato il via alla produzione di Ultimo Sogno, lavorando in modo costante dalle 9.00 di mattina alle 19.00. Per adesso è stato esaurito un ambiente, in cui sono ambientate parti di più scene; abbiamo deciso di girare non in ordine cronologico per ragioni logistiche, soprattutto inerenti all'arredamento, quasi interamente realizzato da noi.
Prima di girare di nuovo dovremo curare con attenzione la fotografia dell'altro ambiente, lavoro soprattutto a carico di Michele, che già ha fatto un buon lavoro nel primo ambiente, che ha delle caratteristiche cromatiche molto diverse, nonchè come operatore. Venerdì abbiamo anche testato le potenzialità del Dolly autocostruito ed ha dato risultati molto positivi, anche con il recente implemento motorizzato, cui magari dedicheremo un post-a-posta.
Per trovare una cotinuità sul discorso del lavorare con metodo (vedi post n°9) posso dire che la regia è stata molto facilitata dalla presenza del piano di riprese, con inquadrature già studiate e fissate sulla carta; anche se sono state molte le inquadrature che abbiamo aggiunto e modificato sul momento.
E' superfluo, ma ci tengo comunque a sottolineare l'importanza della presenza sul set di un aiuto regia come Fabrizio, indispensabile per poter materializzare la creatività in uno spaziotempo umanamente tollerabile.
Matteo

 
 
 

ILLUMINARE UNA STANZA DI GIORNO?

Foto di arronet

Girare con la luce artificiale insieme alla luce solare che entra da una finestra?
Provateci! Vedrete che bel risultato! O si chiudono le serrande e si gira solo con quella artificiale, o si gira solo con quella naturale. Entrambe le possibilita' hanno i pro e i contro: girando con la luce proveneinte dalla finestra si ha bisogno di meno luce artificiale, ma le luci sono diverse. Quella artificiale (la piu' economica e a nostra disposizione) e' gialla quella dell'esterno e' azzurra. Girare solo con quella artificiale e' bruttino... ci servono piu' lampade, il protagonista tiene chiuse le finestra in pieno giorno... allora che fare? Si possono usare dei filtri di conversione. Sono filtri che una volta applicati scaldano o freddano la luce, anzi, piu' precisamente modificano la temperatura di colore. Senza dilungarci diremo che la luce tendente al rosso e' "fredda" mentre quella tendente al blu e' "calda". E' al contrario direte voi. Invece no, nel nostro campo le temperature di colore piu' alte (intese in K, ovvero "gradi Kelvin") sono quelle raggiunte da un corpo nero portato ad altissima temperatura. E' una convenzione, nessuno si sognerebbe mai di scaldare un qualche cosa, se mai fosse possibile, per misurare le temperatura e vedere di che colore e'... si parla di decine di migliaia di gradi Centrigradi equivalenti, quindi non realizzabili nel garage sotto casa immagine. Insomma, il filtro di conversione azzurro lo metti davanti alla luce alogena, lui fa il suo lavoro e la temperatura di colore si innalza! Eh. Cioe'? Cioe' da gialla diventa azzurrina, come quella solare. Tecnicamente con un filtro Lee 281 3/4 CTB passi da 3200K a 5000K. Ricordiamo che la luce solare e' sui 5500K, quella del cielo nuvoloso sui 6500K e quella del tungsteno intorno ai 3000K. Unendo piu' filtri, usando diverse lampade, si hanno diverse temperature. Non e' una roba standard che calcoli a tavolino... lo puoi anche fare, ma le condizioni reali sono sempre diverse, da situazione in situazione. Il problema piu' grosso che ho ora? Non far sciolgiere i filtri davanti ai fari; resistono un po', ma alla fine cedono anche loro e essendo tutt'altro che economici vorrei che non succedesse. Ho gia' qualche ideuzza...
(nella foto dei provini fatti con diversi filtri di conversione su luce alogena con una fotocamera digitale e bilanciamento del bianco su luce solare)
Michele

 
 
 

PAROLA DI RIDLEY SCOTT

Post n°26 pubblicato il 20 Marzo 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Riporto un passo molto stimolante di un'intervista di Sandro Bignante a Ridley Scott su chi si avvicina al mondo del cinema.

D: Qual è il modo ideale per diventare regista?
R: Il modo ideale per cominciare, per qualsiasi regista agli esordi, sarebbe un cortometraggio o un documentario. Ho due figli che probabilmente seguiranno questa strada. Direi che comunque c'è una cosa che si deve proprio fare: elemosinare, chiedere prestiti o fare rapine per mettere insime i soldi sufficienti a girare un film da soli. Vale a dire, si deve avere un po' di celluloide e una cinepresa da 8mm, poi si deve premere il dito sul pulsante, ed ecco le immagini, che poi si monteranno in un certo ordine. Sembra incredibilmente semplice, ma tu sai che io ho cominciato proprio così, perchè non ho mai frequentato nessuna scuola del cinema. Succede sempre che tu telefoni a quattro amici e chiedi: "Hey! Ho un soggetto, voglio fare un film; ti va di aiutarmi? Ci troviamo alle 8 martedì mattina per una giornata di riprese?" E questo è l'inizio. Al mattino in realtà ne trovi due su quattro, ma in qualche modo riesci a filmare per tutta la giornata: ecco, questa per me è la prima esperienza nel cinema.
Matteo

 
 
 

ULTIMO SOGNO: CIAK SI GIRA

Post n°25 pubblicato il 19 Marzo 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Venerdì 23 marzo è la data fissata per l'inizio delle riprese di Ultimo Sogno.
Dopo i numerosi ma necessari sopralluoghi, dopo il reperimento di staff tecnico e artistico e dopo aver perfezionato il set in conformità all'ultima versione della sceneggiatura, possiamo dire conclusa la faticosa e poco gratificante fase di pre-produzione, e cominciare così le riprese.
Forse anche un po' troppa premura abbiamo avuto nel coordinare i vari elementi di questo prodotto e forse qualche aspetto l'abbiamo sopravvalutato e probabilmente qualche altro l'abbiamo tralasciato, ma il tutto è imputabile ad un po' di inesperienza, cui comunque stiamo ponendo rimedio a passo svelto.
Con queste riprese iniziamo inoltre una collaborazione ad oggi molto interessante con Luca Fratticcioli che in questo contesto ci mette a disposizione la sua telecamera per una migliore resa visiva del prodotto e con il quale già stiamo discutendo di progetti futuri.
Matteo

 
 
 

ULTIMI SOPRALLUOGHI

Post n°24 pubblicato il 16 Marzo 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Finalmente ci siamo: trovato l'attore che dovra' interpretare il protagonista del primo cortometraggio serio di ArroNet, ecco gli ultimi ritocchi. Mi riferisco naturalmente ad "Ultimo Sogno", gia' citato in precedenza. Siamo molto carichi e abbiamo studiato tutte le inquadrature a tavolino sul set. Nei nostri precedenti sopralluoghi abbiamo preso le misure, fatto delle prove girate, provato il dolly... tutte cose molto utili. Nel pomeriggio del 14 Marzo 2007 abbiamo fatto un sopralluogo insieme all'attore, che si e' dimostrato disponibilissimo e decisamente professionale. Insieme a lui abbiamo fatto ulteriori scelte e immancabili modifiche per meglio entrare nell'ottica definitiva. Ci mancano un po' di oggetti per la scenografia, ma non sara' un problema trovarli. L'unico problema e' quello rappresentato dalla telecamera; ci piacerebbe girarlo con una macchina un po' piu' professionale della nostra, anche se cosi' andremo incontro a problemi inerenti la scelta delle inquadrature e dei parametri di colore che avevamo scelto. La buona qualita' video e soprattutto la possibilita' di girare in progressivo, ci ha fatto tentare questa strada, chiedendo aiuto al Prox, possessore di una Panasonic DVX-100. Nella foto il nostro attore, il prof. Domenico Cialfi, che ringraziamo fin da subito per la sua grande disponibilita' e per l'entusiasmo che sta dedicando al nostro porgetto.
Michele

 
 
 

CIAK MICROSCOPICI

Post n°23 pubblicato il 08 Marzo 2007 da arronet
 
Foto di arronet

ArroNet va avanti. Va per la sua strada. Anche perche' non puo' appoggiarsi a nessun altro e forse e' meglio cosi'. I nostri progetti diventano prototipi, modellini, prove. E chissa' se dalle prove non possa uscire fuori qualcosa di piu'. L'ultimo esperimento e' stato fatto con un aggiuntivo ottico macro montato ad una telecamera. Pensate a quanto un particolare puo' valorizzare una scena. Una mano che accende un fiammifero e poi una candela. Entrare nella fiamma. Vedere la prima goccia di cera che si scioglie sullo stoppino nero. Vi piacerebbe? A me si. Allora ho fatto delle prove e sono venute anche benino. La telecamera e' sempre la stessa, quello che cambia e' solo la fantasia. Cercare i particolari, quello che la gente conosce ma che non ha mia visto bene. Attirare l'attenzione. Con il girato in mano ho deciso quali miglioramenti apportare per eliminare i difetti della prima volta. Poi ho pensato a come dargli un senso per farci un corto. Un cortissimo. La seconda volta non ero solo e avevo qualcosa in testa. Abbiamo registrato l'audio separatamente, abbiamo creato un set. Tutto in piccolo, si intende. Mica stiamo qua per farci i soldi. Invece della partita a calcetto noi giochiamo con la telecamera. Probabilmente questo lavoro diventera' il primo cortometraggio ufficiale di ArroNet. Per ora non dico altro, prossimamente altri aggiornamenti.
Michele

 
 
 

1x2 L'ALTRO UOMO questura ultimata

Post n°22 pubblicato il 01 Marzo 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Martedì abbiamo ultimato le riprese della scena della questura: nome del tutto improprio tra l'altro perchè è ambientata in una caserma dei Carabinieri. Dopo quasi cinque ore di lavoro eravamo molto stanchi, ma di certo ci siamo divertiti tantissimo.
Gli attori sono stati abbastanza bravi, soprattutto considerando il fatto che per molti era la prima volta che facevano una cosa del genere. In questa scena infatti i protagonisti non ci sono per niente e tutto ruota intorno ad un colonnello scozzese impersonato molto bene da Domenico, che sembra proprio in ottima forma.
Il tutto è stato impreziosito dalle divise ufficiali dell'Arma e dai vari gagliardetti che hanno corredato la scrivania del maresciallo :)

Unico neo della giornata un po' di incompresione sul set, soprattutto per quanto riguarda il modo operativo dell'autore che non collima tanto col nostro: noi cerchiamo di avere un approccio un po' più metodico e pseudo professionale, anche perchè siamo a più diretto contatto con gli strumenti, col risultato video e con tutti i problemi che si hanno sul set e quelli che si potrebbero avere in sede di montaggio. La parte più difficile del lavoro che stiamo portando avanti è certamente cercare di tirare le fila del discorso e avere un'idea d'insieme che contempli ogni aspetto della lavorazione in un'ottica di prodotto finito.
La prossima tappa sarà probabilmente una scena ambientata all'esterno, quindi dobbiamo aspettare un po' di bella stagione.
Matteo

 
 
 

1x2 L'ALTRO UOMO questura

Post n°21 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

La location per la scena della questura che doveva essere girata presso il Comando dei Carabinieri di Arrone è cambiata: ci siamo spostati al Comune di Arrone. Gireremo nell'ufficio del Sindaco, che risponde alle esigenze del copione: le riprese inizieranno domani (martedì 26) alle 14.00 fino a sera molto probabilmente... speriamo bene
Matteo

 
 
 

ULTIMO SOGNO work in progress

Post n°20 pubblicato il 24 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Questo cortometraggio è nato durante l'inverno.
Lo scorso anno è stato un anno molto difficile, e nel corto ci sono finiti un po' dei sentimenti angoscianti legati alla perdita, al lutto, al cambiamento.
C'è anche molta speranza, bellezza, anche se forse solo illusoria. D'altronde il tema principale del corto è la resilienza, e a volte non è necessario che si fondi sul dato di realtà perchè sia efficace.
Per adesso non accenniamo altro di questo lavoro, che è giunto alla fase finale della pre-produzione. Oggi abbiamo cercato di contattare un potenziale attore protagonista, ma il tentativo non è andato a buon fine, perciò torneremo alla carica domani.
Già fin da ora sento di dover rivolgere un grandissimo ringraziamento a Fabrizio Amadio per il supporto tecnico, morale e logistico che ci offre con grande disponibilità e stima reciproca.
Matteo

 
 
 

L'ESATTORE

Post n°19 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Il temibile appellativo è sicuramente diretto al co-blogger Michele; la simpatica scenetta risale a quest'estate, quando al termine del nostro lunghissimo Interrail che ci ha portato fino a Capo Nord, eravamo di stanza in un appartamento metropolitano di Varsavia, sotto il comando di una bisbetica affittacamere ultra settantenne, capace solo di ondeggiare la testa e parlare polacco o tedesco, o al limite un inglese molto simile all'Esperando.
Dopo aver accettato la sistemazione nel suo appartamento in virtù del prezzo molto conveniente, ci viene la malaugurata idea di chiedere alla padrona di casa dove fosse ubicata la lavanderia più vicina per poter lavare (e soprattutto asciugare) la nostra biancheria. A questa richiesta l'ondeggiante polacca propone se stessa come efficente lavandaia e ci intima di consegnarle tutti i panni sporchi (che dopo quasi 10.000 kilometri di rotaia erano veramente sporchi) e di li a poco la vediamo prona sul bordo della vasca a candeggiare ed ondeggiare la biancheria.
Non passa molto tempo però che ecco l'insana richiesta: ci chiede 50zloti (circa 12€) per comprare ACE, per un paio di capi bianchi, dato che lei ne era sfornita. Il titubante Michele rilascia la somma un po' perplesso: dopo un rapido calcolo ci rendiamo conto che in Polonia 12€ di candeggina bastano per l'intero quartiere così si richiede l'intervento dell'ESATTORE.
Dopo due giorni di pseudo asciugatura in un bagno chiuso ermeticamente e dall'umidità del 150%, Mother, così chiamavamo la filobolscevica, ci presenta una busta piena di panni zuppi d'acqua, marci e ammuffiti (che per vie traverse finiremo di asciugare a Budapest, dopo averli stesi per ore dentro lo scompartimento del treno e sotto al letto a castello dell'ostello ungherese).
L'Esattore comincia inevitabilmente a pretendere il resto dei 50zloti cercando di spiegarsi in tutte le lingue che conosce (l'italiano), ma la logorroica polacca finge clamorosamente di non intendere, finchè il nostro ha la geniale idea di produrre il bigliettino di carta riportato in calce, scrivendo a chiari note "50zl ACE".
Alla vista dell'eloquente stimolo visivo, Mother comincia una lunga serie di moine e lamenti a tema vario: ci sembra di capire che si lamenti della grande fatica che ha affrontato nel lavare i nostri panni, dei disagi della guerra, dei poteri medicinali dei fiori, grazie alla perizia che vantava sui quali, in tempo di guerra aveva guadagnato i favori di un capitano nazista. Insomma... niente grana.
Missione fallita dunque per l'Esattore, ma è comunque lodevole la grande freddezza con cui ha incalzato la lavacalzini.
Dopo quell'esperienza, che risale all'estate 2006, l'Esattore ha raffinato molto la tecnica del chiedere denaro e tutt'ora è in rapida ascesa verso il ben più ambito titolo di "PITTIMA".
Matteo

 
 
 

PROTEO O ECHIDNA?

Post n°17 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Continuiamo il nostro viaggio nel mondo, introducendo un altro animale dall'importanza fondamentale. Nei precedenti messaggi abbiamo parlato diffusamente del PROTEO (ricordiamo che e' cieco e segue soltanto stimoli esterni che non comprende appieno). Oggi parleremo dell'ECHIDNA, chiarissimo simbolo della perfezione e della versatilita'. Questo animale e' il risultato di secoli di evoluzione, lungo i quali ha acquisito le caratteristiche che lo consacrano come il piu' mirabile esempio da seguire per raggiungere la perfezione. Senza passare per la trattazione scientifica e rigorosa di questo essere perfetto ci limitiamo a descrivere solo le peculiarita' che dovremmo prendere come esempio. Innanzitutto l'Echidna e' nato, cresciuto e vive felicemente nell'outback australiano, quindi sfido chiunque a parte gli YOWIE a fare altrettanto. Fisicamente e' protetto da aculei che lo difendono da qualsiasi entita' esterna che voglia arrecargli danno. E' un mammifero marsupiale, che depone le uova e allatta i piccoli. Potenzialmente potrebbe dare inizio ad una fiorente attivita', ovvero la vendita di FORMAGGI e UOVA di Echidna. Va avanti da solo per la sua strada e non chiede niente a nessuno. Fa cose strane che pero' si rivelano vincenti. E' un esempio da seguire.
Michele

 
 
 

PRODOTTO MULTIMEDIALE PER TESI DI LAUREA

Post n°16 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

ArroNet è orgogliosa di annunciare il completamento di un prodotto multimediale che farà da corredo ad una Tesi di Laurea in Scienze e Tecnologie della Produzione Artistica dell'Università di Terni. La tesista ha realizzato un focus group dal tema "Riemersone dell'archetipo nella cultura dell'olio d'oliva" documentato da ArroNet, che verrà proiettato in sede di Laurea, contemporaneamente all'esposizione dell'omonima tesi.
Abbiamo cercato di curare ogni aspetto del DVD: dalla cattura dell'audio, al set del focus group, alla scelta delle inquadrature, al lungo lavoro di montaggio, ai menù animati e alla suddivisione del lavoro in vari capitoli in accordo con le necessità della tesista.
Matteo

 
 
 

STRUMENTI CINEMATOGRAFICI FATTI IN CASA: IL CIAK

Post n°15 pubblicato il 21 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Che bello! Il Ciak! Ma a che serve? Stranamente e' un oggetto la cui immagine e' ben nota anche se non si e' mai visto chiaramente, si conosce come si usa, ma non si sa a cosa serve. Chiedendo "in giro" mi e' stato risposto che in passato serviva per focalizzare l'attenzione degli attori, che ormai non e' piu' usato perche' "tanto adesso si fa tutto con i comPIUter"... A parte lo spauracchio tecnologico che secondo molti permette anche ad una scimmia di fare qualsiasi cosa, nessuno sa a cosa serve. Ma ci ha gia' pensato ArroNet a spiegarvelo (nel precedente post "IL DITTAFONO") quindi oggi parleremo di come realizzarlo. Il nostro e' attualmente in lavorazione e fino ad oggi ne abbiamo usato uno realizzato con materiali di recupero, legno troppo leggero e verniciato solo di nero. Quello che stiamo costruendo ha le dimensioni canoniche dei ciak professionali ovvero 27,9x24,1 cm. Il prezzo di un ciak si aggira intorno alle 100€ ma la nostra sfida e' di contenere le spese entro le 10€. Siamo partiti da due listelli da 25x30x280 mm in legno duro e pesante, nel nostro caso rovere, gentilmente concesse da Gigi, il nostro falegname di fiducia. Successivamente abbiamo montato due cerniere di ottone accuratamente scelte per la precisione del loro movimento (prezzo 6€). Questa e' la parte piu' delicata perche' la precisione dell'accoppiamento permettera' al ciak di emettere un suono deciso e secco senza rimbalzi. Successivamente va predisposto un incasso per montare la lavagnetta sottostante che dobbiamo ancora decidere in che materiale fare. Attualmente e' in fase di verniciatura; per avere una colorazione intensa e resistente agli urti e al tempo, sono state stese due mani di vernice di fondo poi stuccate e carteggiate. Le bande bianche e nere le abbiamo fatte a spina di pesce, realizzandole con vernice e nastro da carrozziere. Inoltre stiamo pensando di mettere anche un riferimento luminoso, ovvero due led ad alta luminosita'comandati da un microswitch che si accendono quando il ciak si chiude. Si fa sempre in tempo a toglierli... entro breve aggiornamenti!
Michele

 
 
 

SCEGLIERE LA TELECAMERA

Post n°14 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Quanto costa fare un cortometraggio? Qualcuno potrebbe dire che non costa nulla; per ignoranza o per autocelebrarsi, dichiarando che con i suoi ristretti mezzi e' riuscito a fare qualcosa di carino. Fare cinema (non obbligatoriamente solo cortometraggi o solo lungometraggi, queste due categorie non si escludono a vicenda) e' costoso, e' faticoso, e' stressante. Pensate a tutta la fatica necessaria a pensare ad una trama che possa risultare ben traslabile in un film. La ricerca degli attori, spiegargli il film, studiare le battute. Cercare la location, fare sopralluoghi. E poi l'attrezzatura; la telecamera, i microfoni, le prolunghe, i fari... E a casa bisogna avere un pc adeguato per lavorare i video! Sono spese non da poco. La spesa che vorrei analizzare in questo messaggio e' quella per la telecamera. Attualmente l'offerta e' molto diversificata e abbastanza completa. Secondo il mio modesto parere le due telecamere piu' adatte a fare produzione cinematografica sono la Panasonic DVX-100 e la Canon XL2. Personalmente punterei piu' alla Canon perche' e' molto piu' versatile e adatta al cinema; le ottiche possono essere sostituite completamente e supporta nativamente il 16:9 con un sensore di 960x576 pixel effettivi a 25frame Progressivi. Inoltre puo' lavorare a priorita' di diaframmi con grossi benefici e agevolazioni nella gestione della profondita' di campo. La deficenza piu' grossa delle telecamere attuali e' la completa mancanza di un grandangolo. Vanno tutte da 32,5mm in poi! Ma come posso usarle in interni? La Canon addirittura parte da 42mm equivalenti fino a 850mm! Per chi compra le macchine fotografiche/telecamere guardando i MEGAPIXEL e i X (per) cade a fagiuolo. Ma chi vuole usare davvero la telecamera per il cinema, si pone ben altre domande. In interno la XL2 potrebbe avvantaggiarsi dell'obiettivo grandangolare che va da 26.5mm equivalenti fino a 80mm. Con quello si avrebbero pochi limiti anche negli interni. Inquadrature fatte a un metro dall'attore senza riprendergli solo gli occhi... una specie di sogno! Facciamo i conti per questa attrezzatura da favola:
Canon XL2 = 3600€, Grandangolo 3X = 1500€, "accessori indispensabili" (batterie di riserva, borsa...) = 250€.
Oltre 5000€ di attrezzatura! E dove li prendo?
In attesa di tempi migliori mi limito a giudicare quello che offre il mercato...
Michele

 
 
 

1x2 L'ALTRO UOMO

Post n°13 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Sembra che Domenico stia bene e sia molto motivato a partecipare alle riprese del film; Ovviamente è stato tutto rimandato, ma la settimana prossima si prospetta densa. Dovremmo girare varie scene... almeno ci sono molte location nel calendario, ma non ho idea di quante ne riusciremo a fare in realtà...
Per adesso confidiamo nel bel tempo e nella disponibilità degli attori, tra cui saranno necessarie quattro ballerine brasiliane, già individuate e ingaggiate :)
Le risate sul set non mancheranno di sicuro, più difficile sarà non farne mancare tra gli spettatori..
Matteo

 
 
 

GLI OCCHI ALLE PULCI

Post n°12 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Si dice "fare gli occhi alle pulci" quando si parla di un lavoro particolarmente preciso e accurato. Attualmente c'e' un gran parlare dell'Alta Definzione (HD) nei monitor, nelle telecamere ecc... Abbiamo tutti modo di vedere gli enormi progressi che hanno fatto i monitor piatti: basta andare in un centro commerciale e guardare per due minuti le immagini che ci passano per invogliarci a comprare questi mostri tecnologici. Nulla da eccepire: la qualita' e' sbalorditiva! Ma se uno si pone qualche domanda (giusto per non fare sempre la figura da proteo) puo' arrivare a notare per esempio che questi stupendi monitor non trasmettono mai le trasmissioni televisive, o meglio, trasmettono sempre dei video di fiori, insetti, foreste, panorami, che ti lasciano a bocca aperta per quanto riguarda definizione e colori. Fantistici questi monitor, non c'e' che dire. Sono la degna risposta agli schermi piatti di qualche anno fa che in quanto a definizione e dettaglio lasciavano molto a desiderare. A chi non piacerebbe uno schermo cosi'? potremmo vedere a casa quelle stupende immagini! E invece no. Se ve lo portate a casa non vedrete mai quelle immagini con quella definizione. Perche'? Perche' i video che trasmettono nei centri commerciali sono video demo, con definizione e dettagli esasperati, fatti apposta per valorizzare l'alta qualita' della matrice dei monitor. Bene, ma noi uomini della strada che cosa ci facciamo di questi cosi se non abbiamo quei video? Sicuramente dire che si ha a casa lo schermo piatto HD fa molto figo e puo' essere un'ottima scusa per invitare un pulzella a vedere un film... ma qui vengono le note dolenti. Facciamo un esempio: supponiamo di avere un bicchiere di acqua che buttiamo in una grossa conca di lamiera. Bevendo dal bicchiere o bevendo dalla conca la quantita' di acqua non cambia... Trasliamo l'esempio nei monitor piatti HD. Il segnale della televisione (l'acqua del bicchiere) lo buttiamo nel monitor a risoluzione mostruosa (la conca di lamiera). Tutti contenti vediamo palesarsi sullo schermo dei bellissimi effetti a quadrettoni, effeti neve, effeti gost, che nella vecchia televisione a tubo catodico non vedevamo, senza parlare dei faccioni che vediamo allargati e abbassati. La resa finale e' lontana anni luce da quella che possiamo apprezzare con i video-demo dei centri commerciali che (lo sveliamo solo in questo momento) pesano anche 40 giga per 15 minuti di video, che vengono letti da un computer o da lettori BLU-RAY o DH-DVD (entrambi dai costi proivitivi) e il cui segnale viaggia in cavi schermati e costosissimi. Io non ho mai seguito le mode (infatti non ho comprato subito gli schermi piatti, l'I-pod e il processore 64 bit) e anche in questo frangente non credo che puntero' sull'HD; ritengo che allo stadio attuale si tratti di una moda, anche molto costosa. Pensate ad una telecamera HD: fa dei video che occupano oltre 4 volte lo spazio su disco dei video a risoluzione DVD. E ci vuole il PC piu' potente per lavorarli, ci serve piu' spazio sui dischi fissi, ci serve il programma che supporta l'HD, i supporti e masterizzarore per immagazzinare i pesantissimi video (che attualmente non esistono)... potrei continuare per ore, ma aggiungo solo questo: alla gente non credo che gli freghi nulla di vedere i punti neri di Tom Cruise sul nuovo film in HD, letto dal costosissimo DVD-HD o dal lettore BLU-RAY, sullo sfavillante monitor 32 pollici. L'altissima risoluzione e' sicuramente un passo avanti, ma allo stato attuale delle cose e' puro consumismo. Prima di una decina di anni, non prendera' piede e se lo prendera' prima sara' solo una cosa elitaria. E il cinema non deve essere eliario. Attualmente puo' essere considerata un capriccio. Quindi continuiamo a bere l'acqua dal bicchiere e lasciamo stare la conca di lamiera, anche se e' ben pubblicizzata, lucida e cromata.
Michele

 
 
 

PRESEPE VIVENTE DI ARRONE

Post n°11 pubblicato il 13 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

Anche quest'anno si è conclusa la manifestazione del Presepe Vivente, giunto alla XII edizione, con il classico cenone celebrativo con partecipanti e organizzatori.
Il Presepe Vivente, ambientato nel suggestivo borgo medievale di Arrone, raccoglie circa 130 figuranti e quest'anno ha contato la presenza di circa 2500 visitatori, con ampio consenso da parte del pubblico.
Grande commozione durante la cena finale nel ricordare il maestro Luciano Tomassucci, scomparso nel marzo 2006, protagonista e direttore artistico, tra l'altro, di numerose edizioni della manifestazione. Anche in suo onore Arronet ha prodotto il video linkato su questo post, come segno tangibile del proseguimento di un'attività tanto cara a Luciano per le sue caratteristiche socio aggregative e spirituali.
Matteo
Presepe Vivente 2006

 
 
 

STRUMENTI CINEMATOGRAFICI FATTI IN CASA: LE LUCI

Post n°10 pubblicato il 11 Febbraio 2007 da arronet
 
Foto di arronet

La luce: una cosa che vediamo tutti i giorni. Ma cosa e' la luce? Fisicamente e' formata da particelle chiamate fotoni che partono da una sorgente luminosa e viaggiano in linea retta. Carino vero? Anche semplice. Le faccende si complicano un po' quando vogliamo capire cosa sono i colori. Perche' una foglia e' verde? e perche' il carbone e' nero? e perche' lo specchio funziona? Cosa ci frega dira' qualcuno. Invece ci frega, perche' se vogliamo giocare a fare a registi e attori (un po' come guardie e ladri) dovremmo capire perche' quando accendiamo la telecamera e riprendiamo alla rinfusa il cagnolino che corre o il figlioletto che gioca, le luci dentro casa sono gialle, la luce che viene dalla finestra e' azzurra, la luce del neon e' verdina ecc. La domanda universale e': PERCHE'? Se non ci fossimo posti questa domanda a partire da qualche millennio fa non saremmo sicuramente quello che siamo oggi. Saremmo delle salamandre, dei protei, privi di occhi, ignari di quello che ci circonda, superstiziosi, offuscati dalla religione. Fortunatamente La domanda qualcuno se la pone ancora e non si accontenta di subire passivamente quello che gli succede. Nel nostro caso mettendo la telecamera in manuale, incappiamo nei problemi sopracitati. La domanda universale si presenta la prima volta che vediamo il video appena girato. La risposta piu' semplice e' "la prossima volta la metto in automatico, almeno io non mi sbaglio piu'". Soluzione validissima che ci porta allo stadio di proteo. A parte le note colorite che ho dato a tutto il messaggio, lavorare con la piena consapevolezza e conoscenza delle reazioni che ha la macchina da presa in condizioni diverse e' indispensabile. Le condizioni ambientali cambiano in continuazione a seconda dei set e delle location che scegliamo. Capire "quanta roba" entra nell'obiettivo; conoscere quanto e' ampio il nostro grandangolo (piu' propiamente alla lunghezza di focale minima) condiziona non poco le scelte registiche. Oggi per esempio abbiamo fatto una ricognizione nella location dove gireremo un nostro corto. Il test ha riguardato in special modo il comportamento della telecamera e le possibilita' di illuminazione con fari alogeni corretti da gelatina di diversi colori e pannelli diffusori. Esito positivo che ci permettera' di fare scelte oculate in sede di ripresa.
In definitiva le luci FAI-DA-TE sono i fari alogeni che vengono usati per illuminare cantieri, giardini... e set cinematografici :). In offerta costano 9.90€ (da 500W). Oggi con l'occasione e' stato battezzato anche il MIXER LUCI (nella foto nella sua veste probabilmente definitiva) che si e' comportato molto bene.
Cogliamo l'occasione per ringraziare Fabrizio Amadio che ci ha supportato e ci sta supportando nella realizzazione di diversi nostri lavori. Un grazie di cuore per il grande aiuto che ci dai.
Michele

 
 
 

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salve, io avevo intenzione di fare una foto del genere,...
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ciao!anche a me avrebbe dato fastidio,eccome!cmq ormai nn...
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E una legge che i rappresentanti di lista possano essere...
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Auguri per una serena e felice Pasqua...Kemper Boyd
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