Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

 

Ranieri: "Lo spogliatoio non risente delle voci sulla società, domani gara difficile"

Post n°3693 pubblicato il 21 Novembre 2009 da Urbe_immortale

La conferenza stampa integrale di Claudio Ranieri alla vigilia di Roma-Bari.
Entrando il tecnico scherza con un cameraman seduto davanti ai microfoni: "Puoi anche restare lì, basta che a fine mese la busta paga la prendo io".
Che Roma ritrova dopo la sosta per le nazionali?

“La squadra ha lavorato bene, la sosta ci ha permesso di recuperare, anche se parzialmente, Totti. Ha permesso a Daniele di recuperare dalla frattura e dai suoi piccoli problemi. Due settimane veramente ottime. Ci siamo preparati bene per questo finale d’anno importante per la Roma”.

Cosa vi siete detti ieri con Rosella Sensi che magari oggi non era sui giornali?

“No, se non è scritto sui giornali, mi meraviglio, voi sapete sempre tutto di tutto. No, quando viene ci fa piacere. Ci ha caricato per questo mese importante. Grazie. Grazie...”.

Doni ha possibilità di giocare?

“Come no. Tutti quelli che ho convocato hanno le stesse possibilità. Il sabato sera tiro le somme e decido gli undici che vanno in campo e chi viene in panchina”.

Menez potrà realizzare il sogno di giocare con Totti e Vucinic?

“Prima o poi lo realizzerà. Per lui è importante continuare a giocare perchè sta facendo bene. A me sta il compito di decidere quando farli giocare insieme”.

Ma questa di Menez è una fissazione?

“Io sono più pragmatico, la cosa che più mi sta a cuore è aiutare la difesa a non subire gol. L’allenatore cerca di mettere giocatori validi tenendo un equilibrio tattico importante. Il Bari sta attraversando un momento bellissimo, gioca il calcio migliore di tutti, un calcio frizzate, come sempre le squadre di Ventura. Gara bella e difficile. dovremo fare un'ottima gara”.

La Roma giocherà quasi in trasferta perché ci saranno tantissimi baresi. Che significa questo?

“Significa che sta attraversando un momento dolcissimo e i tifosi la seguono, Noi dobbiamo recuperare la stima e la fiducia dei nostri tifosi e fare bene come sta facendo il Bari”.

Perché solo parzialmente recuperato Totti? È ancora indietro di condizione?

“Dietro è dietro sennò sarebbe un mostro in tutto e per tutto. E' stato tanto tempo fermo. Ha fatto una settimana completa con noi di allenamento, ma sta indietro. Recuperato è recuperato, dietro sta dietro. Parlavo sotto il profilo della forma fisica. mentalemnte il ragazzo sta bene. Non può avere i novanta minuti che hanno i compagni”.

La scalata di Julio Sergio può cambiare le gerarchiie?
"Certo"
Per Doni rimanere fuori potrebbe essere una punizione per il discorso nazionale?

“Non ci sono punizioni, un giocatore che deve andare in nazionale perché dovrebbe essere punito? Non vedo il perché”.

Così penalizzante avere giocatori brasiliani nell’anno dei mondiali?
“No, significa che sono bravi. Un allenatore vuole sempre avere giocatori bravi. Poi un allenatore vorrebbe sempre tutti i suoi disponibili. Ma se stai in una grande squadra hai giocatori importanti e i giocatori importanti vanno in nazionale. È un tributo che devi pagare”.
Tornando al discorso con la Sensi, avete parlato anche di mercato?
“Se dico la verità parlate solo di quello. Non dicendovi niente potete spaziare nelle vostre componenti fantasiose. Meglio così, no?”.
Le hanno garantito che si muoveranno?
“So che seguiranno quello che mi hanno detto all’inizio. Sarà un anno di tribolazioni e di lotta e cercheranno di fare il massimo per la Roma”.
Ha detto di voler cercare di recuperare la stima dei tifosi. E la vostra autostima a che punto è?
“I ragazzi stanno belli carichi. L’autostima è recuperata, ora servono i risultati positivi che ti fanno diventare tutto più semplice. Come il Bari, che è in un momento molto frizzante e gli riesce tutto. Noi stiamo molto bene. Dobbiamo fare risultati. Con questi staremmo benissimo”.
Cosa la preoccupa di domani?
“Il collettivo. Stimo Ventura da tantissimi anni, ci siamo incontrati in tutte le categorie. Il suo collettivo è di prim’ordine, giocano bene, hanno perso solo due partite. Hanno la miglior difesa, sarà una bella partita, avremo bisogno del nostro pubblico. Incontreremo difficoltà ma con l’aiuto del pubblico le supereremo”
Come sta De Rossi psicologicamente?
“Lui è molto carico, nella disgrazia forse gli ci voleva questo riposo, solo così poteva riposarsi a questo benedetto ragazzo. Adesso riprenderà con noi e tornerà a fare gli allenamenti”.
Quando tornerà ad allenarsi?
“Non lo so. Un’idea non ce l’ho. Prima facciamo rientrare con noi, poi vedremo”
Juan come sta? Dopo questa querelle...
“Non c’è stata querelle. Non stava idoneo per giocare. Ha detto a me che non se la sentiva. Ha questo problema. Quando forziamo nell’allenamento sente molto carico il muscolo. Spero piano piano si possa recuperare. Spero di poterlo recuperare anche quando faremo le tre partite a settimana. Ma finchè lui non mi dice che sta bene e che non sente il suo muscolo sovraccaricato dobbiamo andarci molto cautamente”.
Ma lei si è fatto un’idea del perché questo ragazzo si allena spesso con i compagni fa la partitella spesso in allenamento durante la settimana e poi quando arriva al punto di giocare non si sente pronto secondo lei perché?
“Perché non sta pronto. È un professionista serio e un conto è fare allenamenti personalizzati e un conto è giocare la partita: la partita è uno sforzo supremo, tu puoi allenare i giocatori al 100% ma la partita è un’altra cosa. Lui è un professionista serio, perciò non vuole entrare per 10 minuti e poi riuscire, allora sta attento e sente il suo muscolo per cui mi mette al corrente di ogni sua difficoltà”
Soprattutto nell’ultima settimana si è parlato molto del discorso societario e poco del campo volevo sapere se all’interno dello spogliatoio è arrivato qualcosa.
“No noi pensiamo soltanto ad allenarci e a far bene il nostro lavoro. Noi facciamo parte della Roma, ma facciamo parte della Roma che gioca, non della Roma che deve chiacchierare, parlare, discutere. Noi cerchiamo di fare il nostro lavoro al meglio di quello che possiamo fare  perciò non sono entrate minimamente tutte le voci che ci sono state fuori.”
Quindi nessun alibi.
“No assolutamente. Guai. A me non piacciono giocatori che cercano alibi ma in nessuna maniera quando si parla di arbitri, di qualsiasi cosa, i responsabili siamo noi.”
Nel suo modo di concepire calcio nel 4 4 2 per lei è più coppia Totti Vucinic o Totti Menez, visto che è ancora prematuro pensare al tridente in quanto la squadra è ancora convalescente e bisogna sistemare alcuni meccanismi difensivi.
“Valide entrambe le coppie, cono complementari”.
Anche Vucinic Menez?
“Beh l’hanno fatto vedere, l’hanno fatto vedere a San Siro hanno giocato molto bene. Gli ha dato subito dopo 3 minuti con una palla gol, l’altra ha portato al gol, hanno giocato molto bene per cui sono complementari, si aiutano, si cercano, e questo per me è importante”
Pizarro sta meglio? Aveva avuto delle difficoltà.
“Sì lo sappiamo no, con la schiena, per questo alcune volte lo preservo, ha fatto la settimana completa e speriamo bene, domenica sera avevo sia lui che Perrotta col mal di schiena a San Siro per cui ero molto preoccupato, ma questa settimana l’hanno fatta molto bene tutti e 2”
Sulla fascia destra teoricamente ci sono tre soluzioni: Motta Cassetti e Cicinho. Uno dei tre lo considera come alternativa a Riise sulla corsia opposta, visto che il norvegese ha giocato molte partite?
“Beh l’unico che gioca anche a sinistra da quel che so io è Cassetti, insomma quando c’è stato bisogno di lui a sinistra ha giocato, per cui…”
 
Prima di uscire dalla sala stampa, un cameraman carica il tecniico: "Mister, domani dobbiamo vincre". Ranieri sorride facendo un cenno di assenso.

 
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Italpetroli-Unicredit allo scontro totale

Post n°3692 pubblicato il 21 Novembre 2009 da Urbe_immortale

Scontro totale fra Italpetroli e Unicredit. La holding dei Sensi fa sapere di voler passare all'attacco con la richiesta di danni dalla banca guidata da Alessandro Profumo e smonta il castello giuridico alla base dell'atto di citazione con cui Unicredit vuol annullare il bilancio di Italpetroli. Pronta la risposta di piazza Cordusio, scritta sul filo del diritto con la quale viene confutato punto per punto l'accusa di Italpetroli. E la giornata era iniziata con un segnale distensivo di Unicredit che accogliendo l'apertura di Rosella Sensi di due giorni fa di voler pagare i debiti, ha fatto sapere di essere disposto a fissare tempi e modalità della vendita di asset in modo da restituire quanto dovuto. Le parti ora si siederanno ad un tavolo solo per discutere l'eventuale cessione di asset per far rientrare Italpetroli, la controllante della As Roma, del proprio debito nei confronti di Piazza Cordusio. Le prime avvisaglie di rottura sono arrivate quando la presidente del club giallorosso, Rossella Sensi, ha convocato una conferenza stampa per ribadire che la citazione della banca di Alessandro Profumo «non è una sentenza», sottolineando poi che «siamo persone per bene e intendiamo onorare il debito», ovvero quei 325 milioni di passivo che Italpetroli deve rimborsare all'istituto milanese. La risposta di Unicredit è arrivata ieri pomeriggio. «La situazione è semplice: esistono un creditore e un debitore. Se si vuole onorare il credito, noi ci aspettiamo proposte concrete di definizione di questa annosa vicenda, in relazione a tempi e modalità». Unicredit sta ancora attendendo il pagamento della prima tranche da 150 milioni. Si va verso la sospensione delle azioni giudiziarie? «Le azioni avviate non possono essere interrotte», ha fatto sapere Unicredit, in considerazione del fatto che l'apertura di un arbitrato non pregiudica o congela alcun tipo di azioni volta a recuperare il debito. Dopo le parole di Unicredit, è di nuovo intervenuta la Sensi, con un comunicato emesso da Italpetroli. Ha ribadito che «i decreti ingiuntivi sono stati rigettati». Nel tardo pomeriggio è arrivata, attraverso l'Adnkronos, la notizia che tutti e tredici i decreti sono stati respinti. Quindi arriva anche la conferma che la Sensi chiederà a Unicredit i danni. Anche in questo caso, la risposta di Unicredit, alla Sensi e alle indiscrezioni di stampa sui legali di Italpetroli, non si è fatta attendere: «Il Tribunale di Roma ha ritenuto di non poter entrare nel merito dei decreti ingiuntivi, avendo ritenuto sussistere la competenza del Collegio Arbitrale». Ovvero, una volta ricevuta da Italpetroli la richiesta di apertura di arbitrato, il giudice ha «ritenuto di dichiararsi incompetente» e lasciare la questione al lodo arbitrale, senza che questa decisione abbia «fatto venir meno alcun diritto alle ragioni di credito vantate dalla banca». Nominato per l'arbitrato l'avvocato Enrico Gabrielli, professore all'Università di Roma «Tor Vergata», Facoltà di Giurisprudenza, dipartimento di diritto e procedura civile.

Unicredit calca la mano: «le iniziative assunte e che saranno assunte in futuro costituiscono un doveroso esercizio dei propri diritti finalizzato a rientrare di una considerevole esposizione creditoria», anche perché in passato «l'istituto ha per lungo tempo ricercato soluzioni bonarie che, sfortunatamente, non hanno prodotto gli esiti sperati». Come a dire: abbiamo aspettato a lungo, ora basta. E la rottura dell'accordo di rinegoziazione del debito, prosegue ancora la banca, «non è un pretesto formale», ma nasce da una clausola di recesso prevista nel contratto stesso. E che presumibilmente sarà oggetto di contestazione anch'essa in sede di lodo arbitrale. Insomma, non finisce qui.

 
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Angelini in attesa, un imprenditore straniero anche. Ma la Sensi vuole una cifra impossibile per cedere.

Post n°3691 pubblicato il 21 Novembre 2009 da Urbe_immortale

Gira e ti rigira, le domande alla fine sono sempre le stesse: la Roma sarà venduta? E, nel caso, a chi? La dottoressa Sensi, ogni volta che ha preso la parola, cosa che negli ultimi mesi è accaduta come mai in passato, ha ribadito di essere pronta a prendere in considerazione un'offerta seria da parte di chi abbia a cuore le sorti della Roma. Sul fatto di aver a cuore le sorti della Roma non possono crearsi degli equivoci. Al contrario sul " seria" bisognerebbe intendersi. Perchè c'è chi può ritenere seria un'offerta di 200 milioni e chi, invece, per associarci lo stessoa ggettivo la valuta il doppio. Questioni di punti di vista (ricordando peraltro che la società giallorossa è quotata quindi ha un valore che può essere definito con uno scarto massimo di qualche decina di milioni di euro) ma che fanno tutta la differenza del mondo. a parte i non pochi rumors non confermati che continuano a circolare sul possibile acquirente della Roma, allo stato attuale delle cose, sono due i possibili pretendenti: il dottor Francesco Angelini dell'omonimo gruppo farmaceutico e un investitore straniero (nome per ora top secret) che Mediobanca avrebbe trovato da proporre ai Sensi.

Angelini c'è e non ha fatto un passo indietro rispetto a quando annunciò, attraverso le colonne del Corriere dello Sport fornendo anche cifre e numeri, il suo interesse per la Roma. Anzi di passi ne ha fatti più di qualcuno, in avanti. Come confermato, non più tardi di qualche giorno fa, da un comunicato del gruppo Angelini (richiesto senza obbligo dalla Consob) in cui si leggeva che "allo stato attuale delle cose nessuna proposta contrattuale e nessun prezzo determinato sono stati offerti alla controparti interessate...questo senza nulla togliere alla serietà dell'interessamento del gruppo per il rilancio della Roma mediante un importante investimento nella stessa." Ieri, su nostra sollecitazione, da fonti molto vicine all'imprenditore romano e romanista, ci è stato ribadito che la posizione è sempre la stessa. C'è anche dell'altro. Angelini non è solo. Al suo fianco ci sono due soci (romani e romanisti) i nomi non li fanno neppure sotto tortura, uno sarebbe riconducibile ad una famiglia di costruttori, l'altro ad un fondo italiano (in questo caso ci sarebbero tre opzioni possibili, ma ce n'è uno in pole position) che assumerebbe circa il 18% delle quote. Quarto in questo caso non incomodo, sarebbe la stessa Unicredit che rimarrebbe con una quota tra il 15 e il 20 per cento. Il problema da risolvere sono i rapporti tra i Sensi e Angelini. Pessimi. In un recentissimo passato, è andato a vuoto il tentativo di mettere in piedi un tavolo di conciliazione (c'è chi dice per il no dei Sensi, chi per il no di Angelini). Ma le istituzioni romane hanno fatto questo tentativo, non mollano. E stanno cercando nuovamente di mettere sedute le parti.

Anche Mediobanca, l'advisor della famiglia Sensi a cui è stato chiesto di trovare un partner, si è mossa. A quanto risulta al Corriere dello Sport, il dottor Geronzi, grande capo di Mediobanca, avrebbe trovato un investitore straniero (anche qui il riserbo sul nome è totale) pronto a rilevare la Roma. Con un'offerta che probabilmente sarebbe seria, ma che altrettanto probabilmente non soddisferebbe la seconda richiesta della famiglia Sensi, ovvero romano e romanista. Come la mettiamo allora?

 
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Almeno Totti ci dà un raggio di sole

Post n°3690 pubblicato il 21 Novembre 2009 da Urbe_immortale

Meno male che Totti c'è. Il ritorno del capitano dopo 49 giorni-il 4 ottobre l'infortunio con il Napoli, il 26 l'operazione al ginocchio destro per intervenire sul menisco mediale- è un raggio di sole in un club tormentato dai problemi economici. Tempi cupi per la Sensi, la guerra con Unicredit, creditrice di oltre 324 milioni con Italpetroli. La citazione in giudizio della holding da parte di Unicredit, che ha chiesto l'annullamento del bilancio 2008- e le successive dichiarazioni della Sensi ("onoreremo il debito") hanno costretto la presidentessa a presentarsi ieri mattina a Trigoria e a riunire la squadra per un colloquio prima dell'allenamento. "Non date retta ai giornali, qui non c'è nessun fallimento in arrivo. State tranquilli e giocate." Questo il messaggio.

Poi l'allenamento e il raggio di sole: Totti sta sempre meglio ed è pronto a tornare, anche in Europa ( a proposito, i rivali del Basilea hanno battuto 4-2 lo Zurigo in Coppa Svizzera). Il Bari porta bene a Totti: gli ha segnato 7 gol. Il primo l'8 gennaio 1995, seconda rete in assoluto in serie A. Nella stagio 95-95 Totti fece goal al BAri all'andata e al ritorno e furono 11 in tutto in campionato. Al Bari, il 9 novembre 1997, la prima doppietta e sempre contro i purgliesi, il 21 novembre 1998 realizzò il terzo rigore personale. L'ultima rete di questa serie è datata 14 gennaio 2001: il rigore di Totti evitò alla Roma di essere battuta in casa nel campionato scudetto. A chiudere il cerchio, una considerazione: 4 dei 7 gol sono stati segnati a novembre. Toccare ferro, per il Bari, è il minimo. Totti avrà al suo fianco uno fra Menez e Vucinic - favorioto il francese- anche se Ranieri a sorpresa potrebbe puntare sul tridente con Menez a destra, Totti al centro e Vucinic a sinistra.

Lo scontro Sensi-Unicredit continua. "Non stiamo fallendo, vogliamo essere tutelati." ha detto la presidentessa. "Paghi i debiti accumulati da anni." ha risposto la banca. In questo scenario, Angelini e i suoi soci (tra cui potrebbe esserci il Fondo Clessidra e un rappresentante del gruppo Caltagirone) restano alla finsetra. Le istituzioni locali si stanno adoperando proprio per far incontrare lo stesso imprenditore farmaceutico e la Sensi, che però avrebbe già opposto il suo rifiuto. Mentre tornano i rumors di investitori stranieri.

 
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Rigettati i procedimenti UniCredit dal Tribunale di Roma? Italpetroli afferma così, Unicredit nega.

Post n°3689 pubblicato il 21 Novembre 2009 da Urbe_immortale

A quanto apprende l'ADNKRONOS anche il tredicesimo procedimento di ingiunzione ante causam presentato dall'Unicredit, sarebbe stato rigettato dal Tribunale di Roma.

Ma dopo che Italpetroli ha diramato questa nota, ecco che Unicredit smentisce Italpetroli.

Il Tribunale di Roma non ha rigettato i decreti ingiuntivi di Unicredit nei confronti di Italpetroli (controllante dell'As Roma), ma si è dichiarato incompetente.

Lo precisa Unicredit dopo che fonti legali vicine alla holding della famiglia Sensi hanno fatto sapere che il Tribunale ha già rigettato 6 dei 13 decreti ingiuntivi della banca che è creditrice nei confronti di Italpetroli per circa 325 milioni. «Il Tribunale di Roma - si legge in una nota di Unicredit - si è ritenuto incompetente rispetto ad alcune delle richieste di emissione di decreto ingiuntivo formulate da UniCredit; il provvedimento è stato quindi assunto su presupposti puramente procedurali, e senza che il Tribunale entrasse nel merito della pretesa di UniCredit. Con riferimento a quanto oggetto del giudizio arbitrale pendente e del procedimento di impugnazione del bilancio di Italpetroli promosso dinanzi al Tribunale di Roma - prosegue la nota -pur ritenendo del tutto irrituale e non appropriata la decisione dei legali della Italpetroli di trattare la questione a mezzo stampa anzichè nelle sedi proprie, UniCredit si vede costretta a precisare che non corrisponde a verità la affermazione secondo cui il recesso dall'accordo di riscadenzamento sia stato fondato su di un pretesto formale. È al contrario vero che Italpetroli, dopo essersi resa inadempiente agli obblighi di rimborso previsti dall'accordo stesso, non è stata in grado di attestare l'esistenza di un NAV positivo alla data contrattualmente stabilita. Tale circostanza - evidenzia Unicredit - è espressamente prevista dal contratto come motivo di recesso».

L'istituto di Piazza Cordusio sottolinea infine «come le iniziative da essa assunte, e che da essa saranno assunte in futuro, lungi dal potersi considerare strumentali, costituiscono un doveroso esercizio dei propri diritti finalizzato a rientrare di una considerevole esposizione creditoria. Come noto, prima di assumere tali iniziative l'istituto ha per lungo tempo ricercato soluzioni bonarie che, sfortunatamente, non hanno prodotto gli esiti sperati».

 
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Rosella Sensi parla ai microfoni della Radio dei suoi dipendenti...

Post n°3688 pubblicato il 20 Novembre 2009 da Urbe_immortale

Le dichiarazioni del Presidente della Roma, Rosella Sensi ai microfoni di Te la do io Tokyo su Centro Suono Sport.

"Sento, ricevo rumors da parte dei tifosi e capisco che è passato un concetto sbagliato. Vorrei quindi chiarire tre concetti.
Non vorrei e non desidererei che passasse per sentenza un atto di parte. Il tribunale non si è ancora pronunciato e non vorrei che si dessero sentenze prima che ci sia un vero giudizio.
Secondo concetto, dopo il linciaggio mediatico che abbiamo sopportato con la massima educazione e con il massimo rispetto, ora siamo veramente stanchi, vogliamo essere tutelati e lo faremo nelle sedi competenti a tutela non solo della famiglia ma, di tutto il gruppo, di tutte le famiglie dei dipendenti del nostro gruppo e di tutta A.S. Roma. Questo è un concetto che vorrei ribadire. Sono stati resi esecutivi dei decreti dai mezzi di comunicazione o da non so chi abbia voluto renderli esecutivi ancora prima che il Tribunale si pronunciasse. La metà di questi decreti ci risulta, come già detto, rigettata dal Tribunale Competente. Ribadisco che se anche la seconda metà dovesse essere rigettata, e siamo in attesa di avere notizie su questo, evidentemente vedremo cosa succederà ed adiremo le sedi competenti.
Vorrei tranquillizzare i tifosi in un senso: Non siamo un gruppo in liquidazione, la Roma è una società sana e solida, ribadisco che non possiamo comprare giocatori che tutti noi vorremmo vedere, però siamo una società che può scegliere dei professionisti competenti. Chiedo ai tifosi, se possibile, di stare vicino alla squadra, perchè la squadra con i tifosi vicini potrà esprimersi al meglio come sempre hanno fatto. Vorrei sentire tifare la squadra. Non lo chiedo come Presidente ma come tifosa della Roma. E lo dico a nome dei ragazzi che vogliono sentirsi incitati e vogliono avere il dodicesimo in campo, che fa la differenza nelle partite."

Cosa ha detto alla squadra?
"Alla squadra ho detto.....sono cose riservate. A me piace parlare con loro e che rimanga tra noi questo dialogo perchè c'è un bellissimo rapporto con i ragazzi. Loro sanno quello che devono fare, ci siamo parlati, come spesso in questo periodo, li ho visti molto concentrati e alla fine gli ho detto Buon Lavoro."

Dopo questi 6 mesi di massacro mediatico come cambierebbe lo scenario se anche gli altri decreti fossero rigettati?
"Adesso più di quello che ho detto non mi sento di dire. Abbiamo affidato tutto ai nostri legali. Ci sapranno dire loro cosa è possibile fare. Io tengo a precisare che non siamo un gruppo in liquidazione, la Roma è una società solida. I nostri legali ci hanno suggerito, nel caso anche la seconda parte di decreti dovesse seguire la stessa sorte della prima, di chiedere noi milioni di euro per danni."

Questo cambierebbe il rapporto di equilibrio che c'è stato fino ad ora?
"Di questo non voglio più parlare..."

Per restare alla cronaca, si parla di rappresentanti di Unicredit che sostengono che le chiacchiere ora stanno a 0...
"Ribadisco che siamo persone per bene e vogliamo onorare il nostro debito. Nulla da eccepire."

Prima dell'estate Unicredit aveva una posizione meno aggressiva nei vostri confronti. Si è chiesta il motivo di questo cambiamento?
"Io degli ultimi 6 mesi di linciaggio mediatico parlo a 360 gradi...evidentemente essendo un linciaggio mediatico è passato attraverso i mezzi di comunicazione e sul perchè Unicredit ha cambiato atteggiamento lo dovete chiedere ad Unicredit. Non posso rispondere io per altri."

Questa estate aveva parlato di cambio di rotta per quanto riguarda la comunicazione... Lo stiamo vivendo ora e lo vedremo anche in futuro?
"Sì....così mi si dirà bla bla bla più facilmente..."

"Noi facciamo informazione bulgara...perchè voi siete quelli dell'informazione bulgara di oggi no??? (ridendo n.d.r.)"

 
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Rosella Sensi a Trigoria: "Non siamo un gruppo in liquidazione"

Post n°3687 pubblicato il 20 Novembre 2009 da Urbe_immortale

In un breve intervento , Rosella Sensi ha rinforzato i concetti espressi ieri nella sede di Italpetroli, anche oggi a Trigoria. Il presidente, accompagnata dal marito Marco Staffoli e da Bruno Conti, ha detto: "E' grave parlare di sentenza prima del dovuto. Negli ultimi mesi c'è un lnciaggio mediatico contro la società. Noi non siamo un gruppo in liquidazione: questo deve esser chiaro. La metà dei decreti ingiuntivi sono stati rigettati. Ora staremo a vedere per gli altri. Dopo la decisione del giudice, stabiliremo come muoverci con i nostri avvocati. Della chiacchierata con i giocatori non voglio parlarne, è una cosa tra di noi, ma i ragazzi sanno cosa fare"

Poi sul mercato. "E' chiaro che la Roma non può scegliere tra protagonisti di primo livello, ma a gennaio ci muoveremo sul mercato sicuramente, scegliendo in linea con le nostre possibilità."

Quindi sul pubblico. "Spero che i tifosi vengano numerosi allo stadio domani e nelle prossime occasioni. La squadra ha bisogno di loro"

La Sensi è tornata anche sulla conferenza stampa ad inviti di ieri: "A noi non piace parlare di conferenza stampa di tipo 'bulgaro': la cosa è stata organizzata in poco tempo ed è per questo che non è stato possibile far intervenire tutte le testate"

All'unica domanda consentita del collega di Sky, sulla risposta odierna di Unicredit, il presidente della Roma risponde: "Siamo persone d'onore e onoreremo il debito"

 
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I giornalisti presenti alla conferenza: "E' una Sensi pronta a combattere"

Post n°3686 pubblicato il 20 Novembre 2009 da Urbe_immortale

“La Rosella Sensi vista ieri è una lupa che vuole combattere, una persona decisa  – dice Massimo Cecchini de La Gazzetta dello Sport – Mi sono appartato con il marito che mi spiegava che molti giocatori da acquistare contattati si preoccupavano per la situazione ed hanno posto dei paletti.Ho comunque avuto l’impressione di una famiglia intenzionata a tenere la Roma ben salda ancora per molto tempo”.

Anche Guido D’Ubaldo del Corriere dello Sport, presente all’incontro di ieri con la Sensi, ha detto a Radio Radio “Vedo che la faccenda si complica seriamente. Intorno alla Roma ci sarà questa battaglia legale tra un’azionista di maggioranza ed uno di minoranza che complicherà ancor più le cose. Sono convinto anche io che l’eventuale passaggio di proprietà non sarà immediato. Si continuerà ancora con la politica dell’autofinanziamento, e Rosella Sensi vuole continuare a fare mercato anche se sempre con i prestiti”.

 
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Guerra Unicredit-Sensi parte 3: legali Unicredit: "I debiti andavano pagati, persa l'ultima chance"

Post n°3685 pubblicato il 20 Novembre 2009 da Urbe_immortale

"Il venir meno dell'accordo sul debito non è altro che il riflesso formale della sostanziale impercorribilità del piano messo a punto da Italpetroli, piano sul quale (in uno con l'accordo sul debito) si basavano, come emerge chiaramente dallarelazione sulla gestione, i presupposti della continuità aziendale".

A pagina 9 dell'atto di citazione di Unicredit contro Italpetroli dell'11 novembre rivelato ieri da Il Messaggero e depositato al Tribunale di Roma, i legali dello studio Carbonetti condensano i motivi per i quali chiedono ai giudici la dichiarazione di "nullità o comunque l'annullamento della delibera assemblare del 30 giugno di approvazione del bilancio 2008". Dal documento numero 3 allegato all'atto, risulta che la holding ha chiuso l'esercizio con una perdita di 32 milioni. Nella citazione Unicredit chiede al giudice oltre che di annullare il rendiconto di esercizio, "di condannare la società convenuta (Italpetroli) al pagamento delle spese, diritti e onorari di giudizio, oltre all'iva" Il gruppo romano è invitato a costituirsi almeno 20 giorni prima della data prefissata del 25 febbraio 2010. La banca guidata da Alessandro Profumo, azionista al 49% di Italpetroli di cui è il principale creditore per cassa con 324,9 milioni (a settembre) "interamente scaduto" porta in giudizio la holding controllata al 51% dalla famiglia Sensi perchè "è necessario che nelle valutazioni di bilancio si tenga conto degli effetti della mancanza di continuità aziendale". E il venir meno della capacità di proseguire l'attività dipende dal fatto che non sono stati venduti gli asset il cui ricavato sarebbe servito per onorare le scadenze: i debiti totali sono oltre 400 milioni in quanto oltre a Unicredit c'è anche Mps che avanza 80 milioni. La banca sensese non si è associata alla battaglia giudiziaria anche se potrebbe beneficiare di un eventuale successo. Nell'atto che riprende l'accordo sul debito del 18 luglio 2004 e disdettato da Unicredit il 4 giugno scorso, si fa un riferimento generico agli asset di proprietà del gruppo da vendere: e non essendo esclusa la As Roma, anche il club giallorosso sarebbe rientrato tra i beni da cedere. Anche se finora era stato comunicato che la scelta dei beni veniva affidata al giudizio del management del gruppo. Il ragionamento giuridico di Unicredit per contestare il bilancio di Italpetroli muove da dati di fatto e da conseguenze previste dai principi contabili, cioè i criteri in base ai quali deve compialrsi il bilancio di una società. Allora: il 28 maggio il consiglio ha approvato il progetto di bilancio che è stato poi ratificato dall'assemblea dei soci del 30 giugno "senza che nessuna informativa integrativa venisse fornita rispetto al progetto di bilancio (redatto sul presupposto di continuità prima dell'intervenuta efficacia dell'accordo sul debito) e senza che il collegio sindacale o Pwc (la società di revisione) modificassero o integrasseo le proprie relazioni". Secondo la banca l'assemblea "rappresentava l'ultima chance per amministratori, sindaci e revisore per trarre le dovute conseguenze." Quindi " gli amministratori hanno colpevolmente omesso di indicare la sopravvenienza" cioè il recesso dall'accordo. Recesso che secondo Unicredit ha fatto venir meno il pactum del non petendo, coiè l'impegno a non agire in giudizio per riavere il proprio credito in quanto l'articolo 15(iii) - un modo degli atti giuridici per indicare un capitolo - dell'accordo " tra le casue di risoluzione o recesso, prevedeva, alla lettera c) "la mancata trasmissione ad Unicredit della certificazione del nav al 31 dicembre 2008 entro 120 giorni dalla data di riferimento" Cioè entro il 30 aprile 2009. Il nav è il patrimonio di una società contabilizzando attivo e passivo. Italpetroli solo il 30 giugno "quindi in un momento significativamente successivo al recesso di Unicredit" inviava alla banca la comunicazione del nav. che era positivo ma il 10 novembre Unicredit eccepiva che il nav trasmesso non era stato formulato in base ai principi concordati. I conti dello scorso anno hanno registrato una perdita di 32 milioni nonostante "alcune voci dell'attivo appaiono significativamente sopravvalutate": in particolare i crediti e le partecipazioni che da "sole rappresentano oltre l'85% dell'attivo di bilancio" in quanto contabilizzati in continuità aziendale. "Per effetto di queste gravi irregolarità" si legge a pagina 11 " il bilancio non riporta una rappresentazione attendibile...conseguentemente è affetto da nullità" che " comporta nullità nella delibera di approvazione"

 
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Guerra Unicredit-Sensi parte 2: la Sensi all'attacco: "Chiedo i danni a Unicredit"

Post n°3684 pubblicato il 20 Novembre 2009 da Urbe_immortale

Una stanza piena di fu­mo e di rabbia. Intorno a un ta­volo la presidente della Roma, Rosella Sensi, il marito Marco Staffoli, la sorella Silvia, e tutto lo staff dirigenziale in ordine al­fabetico: Conti, Mazzoleni, Montali e Pradè.
Il convitato di pietra è la UniCredit, la banca che detiene il 49% della Italpe­troli e soprattutto vanta circa 324 milioni di crediti dal grup­po. Proprio per questo ieri Il Messaggero ha scritto quanto si ipotizzava, cioè che l'istituto ha chiesto l'annullamento dell'ap­provazione del bilancio 2008 dopo la rottura (unilaterale) del piano di rientro dal debito, su cui è attivo anche un arbitra­to previsto da una clausola. Do­po la richiesta di pignoramenti dei 13 asset in vendita, questo è l'atto che - teoricamente - po­trebbe portare alla messa in li­quidazione della Italpetroli e dei suoi beni, primo fra tutti la Roma. Andrà a finire proprio così?

La Sensi ruggisce. «L'ipo­tesi del fallimento è infondata e lo dimostreremo in sedi e tempi opportuni. Noi non abbiamo at­taccato, ma reagiremo. Anzi, valuteremo le colpe e chiedere­mo milioni di danni. Vogliamo giustizia, per noi e chi lavora nel gruppo».
Niente svendite. L'azione di Uni­credit, che ieri non ha voluto commentare, non equivale ad un rapido passaggio di proprie­tà. Per 4 ragioni.

1) I tempi del­la causa che, cominciando il 25 febbraio, potrebbero essere an­che di 4 anni

2) Un supporto po­litico volto a far sì che i Sensi non restino ostaggio del debito residuo.

3) La ricerca di una partnership portata avanti da Mediobanca (advisor del grup­po).

4) La mancanza di un ac­quirente che offra una cifra che la proprietà ritiene congrua.

Linciaggio & Mercato. «Da tem­po c'è un linciaggio mediatico - dice la Sensi -. Richieste giudiziarie sono state trasfor­mate in sentenze. Ad esempio, i pignoramenti: una metà è stata rigettata (ma solo per vizio di forma), l'altra metà potreb­be esserlo. Se così fosse, quanti danni ci sono stati arrecati? Questo ci ha creato problemi anche sul mercato in estate e potrebbe farlo anche a genna­io. Ci sono calciatori e procura­tori che ci hanno detto di no per­ché la proprietà non era sicura, perché temevano il fallimento. Certo, se i tifosi vogliono Eto'o o Ibrahimovic allora fanno be­ne a cantare: 'Sensi bla bla bla' perché non possiamo averli, ma a gennaio vogliamo fare ac­quisti. Non siamo preoccupati per il debito, la Roma è solo il nostro asset più famoso, non il più prezioso. Siamo sempre di­sponibili ad ascoltare offerte. Un grande imprenditore che ama la Roma e volesse acqui­starla (Angelini?) non ha bisogno di vederla svilita se vuole fare investimenti».

Partner & Politica. Sulle «prote­zioni » la Sensi è chiara: «Letta è un amico di famiglia e l'ho in­contrato solo una volta. Voglia­mo onorare i debiti, ma non es­sere trattati come delinquenti. Da 7 mesi viviamo sotto scorta senza aver ucciso nessuno. I no­stri stipendi? Le allusioni non ci danno alcun fastidio».

In ogni caso, in attesa dello stadio («at­tendiamo la legge») il lavoro per cercare soci sembra avvia­to. La presidente smentisce con­tatti con gli Emirati Arabi, ma Mediobanca avrebbe incarica­to Tarek ben Ammar, ex socio di Berlusconi, di trovare part­ner interessati a una coabitazio­ne o una banca che si accolli il debito con UniCredit. Non so­lo. È allo studio una collabora­zione tecnica per amichevoli e ritiri invernali col l'Al-Jazeera club dello sceicco Mansour Bin Zayed Al Nahyan, lo stesso pro­prietario del Manchester City. Poi, chissà, potrebbero comin­ciare nuovi discorsi.

Titoli di co­da sul duetto fra sorelle. Silvia: «Rosella è la più buona di tutta la famiglia». E se diventa catti­va? Replica la presidente: «Chi vivrà, vedrà».

... senza vergogna ne pudore... 

 
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Guerra Unicredit-Sensi parte 1: la banca cita in giudizio Italpetroli

Post n°3683 pubblicato il 20 Novembre 2009 da Urbe_immortale

Unicredit chiede al tribunale di Roma che attesti «la dichiarazione di nullità o comunque l'annullamento della delibera assembleare del 30 giugno 2009 di approvazione del bilancio 2008 della Compagnia Italpetroli». L'atto di citazione redatto da Francesco Carbonetti, Fabrizio Carbonetti, Massimo Tesei, secondo quanto ricostruito da Il Messaggero presso fonti giudiziarie, lungo 13 pagine in cui si ricostruiscono gli ultimi eventi, è stato depositato l'11 novembre scorso. L'udienza è fissata per il 25 febbraio 2010.

Il nuovo fronte giudiziario aperto, dopo le 13 richieste di procedimenti esecutivi presentate e i due pignoramenti ottenuti, dimostra che Unicredit ha rotto gli indugi per recuperare il proprio credito, pari a settembre a 324,9 milioni, cui vanno aggiunti altri 100 milioni che Italpetroli deve a Mps. La banca guidata da Alessandro Profumo spiega che avendo l'istituto di credito disdettato l'accordo sul debito - perchè Italpetroli non ha pagato le rate - il bilancio non sarebbe più veritiero perchè non tiene più conto del valore dei crediti e delle partecipazioni. Non c'è quindi, sempre secondo gli avvocati, più continuità aziendale.

Di qui l'ipotesi che il gruppo venga messo in liquidazione con la cessione di tutti i beni, compresa la As Roma, per restituire quanto dovuto. «Gli amministratori ritenevano che il gruppo Italpetroli», si legge nel documento, «si trovasse in una situazione di continuità aziendale e, conseguentemente, predisponevano il bilancio secondo i principi applicabili nella prospettiva della continuazione dell'attività». Ma «la valutazione di continuità, nella situazione di fortissimo indebitamento di Italpetroli, era in buona sostanza basata sull'esistenza di un accordo con il principale creditore, Unicredit - socio al 49% del gruppo di cui la famiglia Sensi ha il 51%, ndr - comprendente tra l'altro, un pactum de non petendo e disciplinante un processo di significative, ma progressive cessioni di asset».

Il progetto di bilancio veniva approvato il 28 maggio dal consiglio e il 30 giugno dall'assemblea, con l'astensione di piazza Cordusio. Pochi giorni dopo l'ok del consiglio, cioè «il 4 giugno Unicredit esercitava il proprio recesso dall'Accordo sul debito». E come conseguenza «veniva meno il pactum de non petendo», cioè l'impegno a non intraprendere azioni giudiziarie per riavere i soldi. Il 15 giugno il Collegio sindacale dava parere positivo al bilancio e «non faceva menzione dell'intervenuta inefficacia dell'Accordo sul debito».

Sempre il 15 giugno anche PriceWatherouseCoopers, società di revisione, emetteva giudizi che «ignoravano l'intervenuta risoluzione dell'Accordo sul debito e le "dirompenti" conseguenze sui bilanci». Il rilievo mosso nella citazione è che tra l'approvazione del consiglio e quella dell'assemblea, è intervenuta la disdetta degli accordi e «di ciò non è stata data alcuna informazione in sede di approvazione». Lo studio Carbonetti si dilunga nell'argomentare che secondo i principi contabili, cioè i criteri alla base della compilazione di un rendiconto, se tra le due delibere intervengono fatti nuovi «gli amministratori dovranno opportunamente modificare il progetto di bilancio.... facendo cadere il presupposto della continuità aziendale. Nel caso specifico essendo stati violati i principi, i bilanci non rappresentano in modo corretto e veritiero la situazione finanziaria e patrimoniale del gruppo Italpetroli, venendo meno il rispetto del fondamentale principio di attendibilità del bilancio».

Nulla viene spiegato nella relazione del cda sulla disdetta dell'Accordo ma «gli amministratori hanno sentito la necessità di indicare, tra i fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell'esercizio, il raggiungimento, nel marzo 2009, di un'intesa con Unicredit per un'integrazione dell'Accordo sul debito avente ad oggetto il differimento di alcuni termini previsti». La rata inevasa a dicembre di 150 milioni, avrebbe dovuto essere pagata a luglio. Nella citazione per spiegare i motivi per i quali il bilancio sarebbe da annullare si fa riferimento ad «alcune voci dell'attivo che paiono significativamente sopravvalutate per effetto della mancata applicazione dei suddetti principi».

Italpetroli è una holding, «le poste primariamente interessate sono senz'altro le partecipazioni (iscritte in bilancio per oltre euro 117 milioni) ed i crediti verso le controllate (118 milioni)». Le partecipazioni «sono state valutate al costo (117,8 milioni) a fronte di un valore di patrimonio netto inferiore per oltre 80 milioni (esattamente 35,3 milioni)». Quanto ai crediti «parte significativa di tali rapporti deriva da operazioni infragruppo» e la loro restituzione poggia sull'esistenza dell'accordo sul debito.

Dalle carte si apprendono dettagli finora inediti dell'accordo sul debito del 18 luglio 2008: tra le ipotesi di risoluzione di questo accordo figura la mancata trasmissione ad Unicredit della certificazione del valore del nav - cioè del patrimonio di gruppo al netto delle passività - entro il 30 aprile. Siccome Unicredit non ha ricevuto questa certificazione entro la scadenza, la banca ha ritenuto che il patrimonio fosse negativo. Così il 4 giugno ha notificato il recesso dall'accordo. Italpetroli ha comunicato il 30 giugno a Unicredit, oltre i termini, il valore del nav, positivo, ma il 10 novembre piazza Cordusio «eccepiva che il nav trasmesso non era conforme ai criteri contrattuali poichè includeva significative rettifiche positive, diverse ed ulteriori rispetto a quelle contrattualmente ammesse che, ove scomputate, conducevano ad un risultato negativo del nav».

 
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Finalmente De Rossi dimesso dall'ospedale

Post n°3682 pubblicato il 20 Novembre 2009 da Urbe_immortale

È finito il ricovero di De Rossi al Policlinico Gemelli dopo la colica renale accusata nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana. Ieri mattina il centrocampista della nazionale si è sottoposto alle ultime analisi con riscontro positivo e ha lasciato l'ospedale «in buone condizioni generali - spiega la Roma - dopo un breve periodo di riposo domiciliare seguirà uno specifico percorso di recupero della condizione atletica per poi riprendere la regolare attività con la squadra». De Rossi, debilitato dai farmaci assunti in questi giorni, dovrebbe riaffacciarsi a Trigoria nel fine settimana per poi aggregarsi al gruppo da martedì prossimo. Dovrà utilizzare la mascherina protettiva per lo zigomo che gli è stata preparata. Il suo obiettivo è rientrare tra due domeniche a Bergamo con l'Atalanta. Per la partita con il Bari Ranieri non avrà altri indisponibili. Anche Juan è in grado di giocare e verrà risparmiato soltanto per questioni «politiche», nell'ambito della disputa con il Brasile sulla quale interverrà la Fifa. Tutti i nazionali sono rientrati e ieri pomeriggio erano in campo con la squadra, ad eccezione di Vucinic. Ma il montenegrino è il favorito per affiancare Totti in attacco. Il capitano sta bene, si allena senza alcun fastidio ed è pronto al rientro. «Vorrei portarlo al Milan, è un mio vecchio sogno ma so che non si realizzerà mai» ha detto ieri Piersilvio Berlusconi. Per Menez c'è aria di panchina: il tridente può aspettare. A centrocampo al posto di De Rossi giocherà Brighi in coppia con Pizarro, Taddei e Perrotta saranno gli esterni. In difesa Motta è favorito su Cassetti, in mezzo spazio alla coppia Mexes-Burdisso, a sinistra il «solito» Riise. L'unico dubbio riguarda il portiere: Ranieri sembra intenzionato a confermare Julio Sergio ma Doni è in rimonta. Nonostante la bufera societaria i dirigenti provano a lavorare sul mercato. Pradè è rientrato ieri dal blitz a Londra, dove ha visto Zigic all'opera nell'amichevole Serbia-Corea del Sud (in tribuna al Craven Cottage c'era anche Spalletti...) e ha sondato il terreno per Pavlyuchenko. «Se Tottenham e Roma dicono "sì", l'affare può andare in porto» spiega Oliver Wendt, l'agente dell'attaccante russo. «È vero - aggiunge il procuratore a romagiallorossa.com - Pradè era a Londra per capire meglio la situazione di Pavlyuchenko ma non sappiamo le reali intenzioni del club giallorosso tuttavia il giocatore lascerà sicuramente il Tottenham così come voleva lasciarlo quest'estate. Il giocatore sarebbe disponibile a trasferirsi in Italia». Van Nistelrooy la pista alternativa più calda.

 
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De Rossi ancora in ospedale

Post n°3681 pubblicato il 14 Novembre 2009 da Urbe_immortale

Un'altra giornata in ospedale per Daniele De Rossi. Un'altra giornata col fiato sospeso per la Roma. Dopo la dolorosissima colica renale accusata mercoledì notte e il ricovero al Gemelli l'altro ieri mattina, il centrocampista della nazionale ha trascorso la seconda notte consecutiva nel reparto Solventi 1. Il dolore è diminuito grazie alle terapie e i medici sperano di poterlo dimettere oggi. L'obiettivo è scongiurare qualsiasi tipo di intervento chirurgico. Per De Rossi sarebbe il secondo in pochi giorni dopo la frattura allo zigomo rimediata a San Siro grazie al «regalino» di Vieira e implicherebbe un rinvio del suo rientro in campo, inizialmente programmato per la partita con il Bari del 22 novembre all'Olimpico. Un appuntamento che al momento sarebbe costretto a disertare per colpa di un problema non certo comune tra i calciatori. Il giocatore è seguito dal primario di Urologia del Gemelli, il professor Pierfrancesco Bassi, in continuo contatto con lo staff medico della Roma. Ieri è stato sottoposto a ulteriori esami radiografici. Sta meglio ma c'è bisogno di un ulteriore miglioramento del quadro clinico per poter lasciare l'ospedale. Nella maggior parte dei casi i calcoli renali vengono espulsi naturalmente con l'ausilio dei farmaci: è questa la strada che si sta seguendo anche nel caso del romanista. Gli altri possibili interventi, dal bombardamento con il laser all'operazione «invasiva», comporterebbero un inevitabile stop dell'attività agonistica. Ranieri sperava di ritrovarlo sul campo di Trigoria la prossima settimana, grazie a una speciale mascherina per proteggere lo zigomo. Ora non sa quando potrà contare su di lui. Un bel guaio per la Roma, che anche ieri non ha comunicato nulla sulle condizioni del giocatore. Motivo? La privacy, visto che non si tratta di un problema legato all'attività da calciatore. Così hanno deciso a Trigoria. Ieri si sono susseguite le visite di parenti e amici in ospedale, compreso papà Alberto, partito poi nel pomeriggio verso Bari insieme alla Primavera giallorossa. Anche il ct azzurro Marcello Lippi ha chiesto di essere aggiornato sulle condizioni del ragazzo. Che, per forza di cosa, ha il morale sotto i tacchi. Dallo spavento e il dolore di San Siro alle terribili fitte degli ultimi giorni, la sfortuna si è accanita tutta insieme su un giocatore che finora è sempre «scoppiato» di salute. La Roma lo aspetta con ansia.

 
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Dunga denuncia la Roma alla Fifa per il caso-Juan

Post n°3680 pubblicato il 14 Novembre 2009 da Urbe_immortale

E' entrato in scena Carlos Dunga. Alla sua maniera, come quando era un centrocampista di quelli duri. Un'entrata a piedi uniti, quella del CT. Obiettivo: la Roma, rea di aver negato alla seleçao Juan: "La vicenda Juan verrà comunicata alla Fifa perchè la Roma non lo ha liberato. Il regolamento prevede che il giocatore deve rispobdere alla convocazione. Abbiamo rispetto dei club e voglio che anche loro ne abbiano della nazionale brasiliana." Parole che hanno azzerato quel pizzico di ottimismo che era nato quando, nella amttinata di ieri, si era saputo che il Brasile aveva convocato Cris del Lione, una chiamata che si pensava potesse mettere la parola fine a questa vicenda. Invece non finisce qui, peraltro come ampiamente prevedibile dopo tutto quello che si era detto e fatto nei giorni scorsi da entrambe le parti inc ausa. Se qualcuno aveva immaginato che il Brasile facesse finta di niente ha sbagliato i conti. Anche se a Trigoria, ieri, non era arrivata nessuna comunicazione da parte della Fifa. Le parole di Dunga fanno però capire che è solo questione di tempo, tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima, la Fifa si farà sentire. A questo punto lo scontro tra Roma e Brasile diventerà materia per gli avvocati. Montali e Conti stanno lavorando da giorni su questa vicenda: "Non ci è arrivata nessuna comunicazione. Noi non torniamo indietro, Juan non si muoverà da Trigoria. Quando ci sarà comunicato qualcosa, affronteremo il problema. Siamo perfettamente consapevoli anche delle possibili conseguenze" le parole del coordinatore dell'area tecnica. Il rischio è che sia il club giallorosso che il giocatore vengano puniti in caso di dolo da parte della società. Un'ammenda per la Roma e la squalifica per una giornata per Juan, forse anche di più se dovesse andare in campo contro il Bari alla ripresa del campionato, una possibilità comunque da scartare. A Trigoria sono convinti di poter contare sulla piena collaborazione da parte di Juan, al punto che nella memoria difensiva sarà inserita anche una dichiarazione del calciatore in cui conferma che le sue condizioni fisiche non gli hanno consentito di rispondere alla convocazione.

 
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Lazzaretto Roma

Post n°3679 pubblicato il 13 Novembre 2009 da Urbe_immortale

Bel sole a Trigoria e buone notizie per Claudio Ranieri che recupera in un colpo solo Motta, Menez, Burdisso, Juan, e Mexes. Il difensore francese è stata l'attrazione della mattinata: alle 9:30 si è presentato a bordo della sua nuova auto una Mercedes SL nera.

Gli addetti del centro sportivo, insieme a Silio Musa, si sono soffermati ad ammirarla estasiati per diversi minuti. Il gruppo: assenti David Pizarro, e Daniele De Rossi ricoverato al Gemelli per la colica renale. Si attende l'ingresso in campo di Totti per l'allenamento personale.

Alle ore 11 Menez prosegue allenamento a parte con Capanna. Una corsetta leggera per il francese che ieri era febbricitante e risentiva di alcuni problemi muscolari.

Il gruppo prosegue l'allenamento con esercizi di appoggi e circolazione di palla e torello

Ore 11.15 Totti scende in campo per allenarsi. Corsa e scatti, il capitano migliora sempre di più.

Ore 11:40 Si ferma Motta, che toccandosi la coscia destra abbandona l'allenamento

 
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Angelini conferma: "Sì, voglio la Roma"

Post n°3678 pubblicato il 13 Novembre 2009 da Urbe_immortale

"Allo stato nessuna proposta contrattuale e tantomeno nessun prezzo determinato sono stati offerti alle controparti interessate, non essendosi verificati tutti i presupposti ritenuti necessari per procedere in tal senso". Parola di Francesco Angelini. L'imprenditore ha diffuso nella serata di ieri una nota a proposito della notizia pubblicata dal Romanista riguardante una sua offerta (130 milioni più la parte per l'Opa) presentata a Unicredit per l'acquisto della Roma. La nota, però, non specifica quali siano le «controparti interessate» (Unicredit? No. Piuttosto la famiglia Sensi), anzi, conferma l'interesse per l'operazione: nel comunicato si sottolinea anche la «serietà dell'interessamento del gruppo per il rilancio della Roma calcio mediante un importante investimento nella stessa, come testimonia il fatto che Francesco Angelini abbia incontrato esponenti di importanti gruppi bancari per un preliminare scambio di vedute». Insomma, si smentisce che sia arrivata una offerta ai Sensi, ma è sicuro quel che si conferma: Angelini vuole la Roma. E piace anche all'interno di Mediobanca. Tra i vertici dell'istituto scelto da Rosella Sensi come advisor incaricato di gestire le eventuali dismissioni di asset per colmare il debito con Unicredit (più di 400 milioni), ci sarebbe chi lo vede di buon occhio, oltre naturalmente a chi è convinto di portare avanti un piano per evitare il pignoramento dei beni di Italpetroli.

A questo proposito, si continua a lavorare a una ipotesi di accordo. Ieri non c'è stato alcun incontro tra gli avvocati, ma ci sarà in futuro, perché solo una intesa che prevede da un lato uno sconto (magari sugli interessi passivi) e dall'altro la disponibilità ad accettare l'offerta di Angelini, potrebbe evitare che il percorso legale ormai intrapreso da Unicredit (2 pignoramenti già esecutivi, altri 13 in arrivo) vada avanti fino alle estreme conseguenze. Angelini (che si muoverebbe con altri soci), peraltro, è azionista della stessa Mediobanca con il 2% delle quote. Non può stupire più di tanto, quindi, che a Piazzetta Cuccia si conosca il suo piano. Ieri, in casa As Roma, si è tenuto il Consiglio di Amministrazione.

In assenza dell'avvocato Roberto Cappelli, che era in viaggio per lavoro e ha ricevuto la convocazione - come tutti gli altri membri - solamente il giorno prima, è stata approvata la relazione trimestrale di bilancio. Per quanto riguarda i primi tre mesi dell'esercizio 2009-2010 si è chiuso con un utile netto in calo, passato dai 6,9 milioni di primi tre mesi del 2008 ai 3,15 milioni dei primi tre mesi dello stesso periodo dell'anno prima. La flessione è dovuta alla mancata partecipazione alla Champions League. Il titolo in borsa ha chiuso con un più 7,46%.

 
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Geronzi studia un piano per lasciare la Roma ai Sensi

Post n°3677 pubblicato il 13 Novembre 2009 da Urbe_immortale

C'è un pia­no messo a punto da Geronzi per evitare che la Roma finisca a UniCredit. Mediobanca ha sondato alcune ban­che straniere, soprattut­to mediorientali, con l'obiettivo di trovarne una disponibile a rilevare gran parte dei debiti Italpetro­li in capo a UniCredit, cifra tra i 200 e i 300 milioni di euro.
Alla nuova banca creditrice verrebbe data in garanzia del debito la Roma 2000, società con cui Italpeltroli controlla il club. UniCredit continua ad attendere dalla Sensi il man­dato a vendere sugli asset Italpetroli. Anche Ange­lini e soci, assistiti dal­l'advisor KPMG, atten­dono: «Non abbiamo ancora formalizzato offerte - si legge in una nota del gruppo -, ma siamo interessa­ti all'operazione per ri­lanciare la Roma». Ieri titolo a +7,46%.

 
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Doni non capisce che così sta perdendo il posto alla Roma: "La Roma ha creato un casino inutile"

Post n°3676 pubblicato il 13 Novembre 2009 da Urbe_immortale

"Un casino inutile" Doni lo dice con il sorriso disteso da scampato pericolo, felice di essere dove voleva essere: stavolta con il Brasile e non con la Roma, che voleva negare alla Seleçao anche lui, come Juan. Felice di essere qui, a Doha, perchè c'è un tempo per tutto e lui di tempo non ne ha troppo a disposizione per prendersi il Mondiale in Sudafrica. Queste due amichevoli (domani e mercoledì) con Inghilterra e Oman e quella che il Brasile giocherà a Marzo: dopo la Coppa America 2007 giocata da titolare, Doni vede il corridoio giusto dove infilarsi per vincere la concorrenza di uno tra Victor(Gremio) e Marcos (Palmeiras) e far parte della spedizione verdeoro, da secondo o terzo alle spalle dell'intoccabile Julio Cesar. Ieri Doni è stato visitato da Runco, il responsabile medico della Seleçao, che gli ha dato l'ok per allenarsi nel pomeriggio "Dico che è venuto fuori un gran casino inutile, perchè in verità io ero pronto per giocare già contro l'Inter. La contusione alla coscia era migliorata, ma Ranieri ha preferito non portarmi a Milano per non rischiare di bruciarsi un cambio come avvenuto contro il Fulham. Rispetto le sue scelte, ma sia chiaro che io contro l'Inter volevo esserci." Anche perchè voleva esserci a tutti i costi con il Brasile: "Prima ho pensato alla Roma, tanto che contro l'Udinese ed il Bologna avevo giocato stando molto peggio di come stavo prima di Milano. Ora voglio pensare al Brasile e devo sfruttare al massimo le poche chance per dimostrare che Dunga può contare su di me per il Mondiale. Non mi pare impossibile riuscire a fare entrambe le cose." A Dunga non sembrava così impossibile avere anche Juan, regolarmente convocato e negato dalla Roma. Il portavoce Rodrigo Paiva considera quella di Juan un'"assenza ingiustificata", perchè la Roma sapeva della convocazione da 12 giorni e la società giallorossa ha provveduto ad inviare il fax solo domenica scorsa. E comunque la federcalcio verdeoro tiene a far sapere come i giocatori reduci da un infortunio siano sempre tornati in condizioni migliori di quelle con cui erano partiti. L'esempio ultimo è di Robinho che, infortunato, è stato comunque sollecitatoa rispondere alla convocazione senza che il Manchester City battesse ciglio.

 
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De Rossi ancora all'ospedale. Questa volta per una colica renale

Post n°3675 pubblicato il 13 Novembre 2009 da Urbe_immortale

Incubo De Rossi. Dopo l'operazione allo zigomo di lunedì, ieri il centrocampista della Roma è dovuto tornare al Policlinico Universitario Agostino Gemelli per un malore subito nelle prime ore del mattino:

una dolorosissima colica renale l'ha costretto a una giornata di riposo in ospedale, dove ha trascorso anche la notte, e a continui esami radiografici. Per ora niente intervento, solo tanta tanta acqua nella speranza che i dolori passino in fretta e i calcoli vengano espulsi naturalmente, come accade nella maggior parte dei casi. De Rossi è arrivato al Policlinico Gemelli verso le nove di mattina ed è stato preso in consegna dal professore padovano Pierfrancesco Bassi, primario del reparto di Urologia. Ricoverato al decimo piano, reparto Solventi 1, lo stesso dove furono curati Papa Wojtyla e il presidente Franco Sensi, è stato subito sottoposto ai primi esami per verificare la situazione. Per fortuna nulla di grave: i medici lo hanno rassicurato invitandolo alla pazienza. La Via Crucis di De Rossi è proseguita nel pomeriggio: dalla stanza al reparto radiologia, nuovi esami e tanta, tanta sofferenza. «Sono appena passata a trovarlo in camera - racconta Suor Luisa, caposala al decimo piano - è molto dolorante, bisogna farlo riposare. Per quanto tempo? Non lo so, ma sono sicura che tornerà presto, la nazionale e la Roma lo aspettano». Le infermiere inizialmente provano addirittura a negare che il centrocampista giallorosso sia davvero ricoverato lì, al decimo piano, poi ammettono: «Sì, Daniele è qui e sta male, non può e non vuole vedere nessuno». Un periodo davvero sfortunato per De Rossi, quasi maledetto. Al Gemelli aveva passato anche la giornata di lunedì, sottoposto a un intervento chirurgico per ridurre la frattura allo zigomo riportata domenica sera durante Inter-Roma. Dimesso in serata, già si parlava di un possibile recupero lampo: sarebbe dovuto rientrare nella gara casalinga in programma domenica 22 contro il Bari, primo impegno dopo la sosta del campionato, saltando quindi soltanto le amichevoli della nazionale. Probabilmente non sarà così. Sperando che l'incubo finisca presto.

 
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Lite tra la Roma e il Brasile

Post n°3674 pubblicato il 13 Novembre 2009 da Urbe_immortale

«Juan assente ingiustificato». La federazione brasiliana non si arrende e continua il braccio di ferro con la Roma. «Il giocatore - si legge sul sito della Seleçao - non si è presentato nel ritiro della nazionale in Qatar perché bloccato dal suo club. Ma resta convocato per le amichevoli contro Inghilterra e Oman». Il responsabile della comunicazione della federcalcio brasiliana, Rodrigo Paiva, ha aggiunto: «Juan non è stato liberato - ha detto - e il fax della Roma con le informazioni sullo stato di salute del gioactore è arrivato a poche ore dal nostro imbarco. Per noi resta convocato. La questione è tra il club e la federazione, non con il ragazzo». La battaglia continua. Ma fino a ieri sera a Trigoria non è arrivata nessuna ulteriore comunicazione ufficiale dal Brasile che ora potrebbe rivolgersi alla Fifa per far valere le proprie ragioni e non creare un pericoloso precedente. Tra l'altro, la convocazione di Thiago Silva non ha nulla a che vedere con l'assenza Juan: il milanista ha sostituito un altro difensore, Luisao, colpito da appendicite. La Roma dal canto suo non ha intenzione di alzare bandiera bianca ed è convinta che Juan si schiererà dalla sua parte. Ieri il difensore si è allenato al mattino con i compagni ma ha interrotto la seduta dopo aver accusato i crampi. Nel pomeriggio non si è visto in campo. Nel ritiro della Seleçao per il momento ci sono gli altri due romanisti Doni e Julio Baptista. Il portiere non si è risparmiato una frecciata al club giallorosso. «Preferisco parlare della mia situazione - ha detto Doni - ho subito un colpo alla coscia, ma potevo allenarmi. La Roma non mi voleva far partire per preservarmi, ma io sto bene e posso giocare tranquillamente». Dichiarazioni che a Trigoria non sono affatto piaciute: al suo ritorno dal Qatar ci sarà bisogno di un confronto con i dirigenti. E con Ranieri, sempre più convinto di puntare su Julio Sergio.

I rapporti tra la Roma ed il Brasile sono quindi  ai ferri corti e Juan cerca di spiegare con un comunicato scritto da persone a lui vicine ed inviato alla CBF con su scritto "Giocatore dell'attuale gruppo della nazionale con più presenze (115 in totale) il difensore Juan della Roma ha il piacere di comunicare che non si è presentato, fino ad oggi, al raduno della nazionale in Qatar per le amichevoli contro Inghilterra e Oman, per volere del presidente del proprio Club, come scritto nel comunicato inviato alla CBF e al giocatore stesso. Juan si dispiace per la situazione e spera che questo non pregiudichi il suo futuro in nazionale".

 
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