Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Maggio 2007

Tonetto: Ci serve qualche rinforzo

Post n°427 pubblicato il 31 Maggio 2007 da Urbe_immortale

«Non sarà semplicissimo migliorare questa squadra». Parla in base ai risultati Max Tonetto, a quello che la Roma è riuscita a fare quest'anno. Come punto di partenza, però, visto che la prossima stagione sarà sicuramente più dura. «Siamo arrivati ai quarti di Champions, secondi in campionato e abbiamo vinto la Coppa Italia- dice da Coverciano il terzino giallorosso- abbiamo fatto un anno bellissimo. Il prossimo sarà più difficile perchè ci sarà la Juve e non ci saranno squadre penalizzate, ma partiamo alla pari con le altre». Ma cosa manca per fare il definitivo salto di qualità? «Intervenire sul numero dei giocatori. Perchè quando c'è stata qualche defezione ci siamo trovati un pò scoperti. Ma la società sta lavorando sia per mantenere questo gruppo che ha fatto molto bene che per portare degli innesti. Il primo rinnovo, quello di Spalletti fino al 2011, è stato il primo segnale importante. Le basi sono state messe lì. E comunque con le grandi siamo sempre riusciti a giocarcela. Perciò, ripeto, forse serve solo ampliare un pò la rosa in modo essere due per ogni ruolo, anche se poi c'è il risvolto della medaglia per cui quando sei al completo c'è da lasciare qualcuno fuori». Totti ha cominciato a parlarvi di scudetto? «No, non ancora, ma penso che la Coppa Italia sia un buon punto di partenza. Aver battuto Milan e Inter è un segnale importante». Sembra che la Roma stia cercando un altro terzino sinistro, un'alternativa a Tonetto. Lui ci scherza sopra: «Se ne parla da mesi, del resto in una squadra come la Roma ci devono essere due giocatori per ruolo. Se non arriverà, però, tanto meglio...». In giallorosso conta di restarci a lungo, il suo contratto scade nel 2008 ma lui spera di rinnovare prima. «Anche perchè due volte mi sono trovato in scadenza di contratto e due volte non c'è stato il rinnovo. Non tornare a parametro zero per la terza volta consecutiva mi farebbe piacere». Sarebbe un bel segnale per uno che l'anno scorso ha detto no alla Lazio. «Mi offriva un anno di contratto in più, su cifre appena inferiori, ma la mia è stata una scelta legata proprio alla Roma. Ed è stata la scelta migliore». C'è spazio anche per una battuta sulla Juve, fresca di ritorno in serie A: «Per tradizione ritengo giusto che la Juve giochi in serie A. Giocarci contro sarà una sfida affascinante, anche per la rivalità che c'è tra Roma e Torino. La Juve sarà un avversario importante per tutti gli obiettivi».

 
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L'Inter offre Pizarro e Samuel per Chivu

Post n°426 pubblicato il 30 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineTanti fra gli addetti ai lavori danno per "fatto" il passaggio di Chivu all'Inter, come se gli incontri programmati tra Roma e la Romania non ci fossero o fossero destinati a niente. Ci sono anche i particolari dell'accordo: 4 anni per altrettanti milioni di euro a stagione. La base dell'intesa fra le società sarebbe stata trovata su un'ipotesi di un maxi-scambio. Tutto ruota attorno a Pizarro che non vuole restare in comproprietà tra Roma e Inter, o una o l'altra, possibilmente e preferibilmente la Roma. Per Spalletti, e non solo per lui, Pizarro è fondamentale per costruire il futuro. L'offerta dei nerazzurri prevede la metà del Pek, il cartellino di Samuel e soldi, non tantissimi, ma anche soldi. Il problema sarebbe l'ingaggio dell'ex muro romanista visto che guadagna attorno ai 4 milioni, "salario" ovviamente e comprensibilmente insostenibile sotto tutti i punti di vista dalla Roma. Il fatto è che l'Inter potrebbe accollarsi parte dello stipendio dell'argentino fra i tanti discorsi da fare con la società giallorossa. Perché questa è un'ipotesi di lavoro (c'è qualcuno che nella dirigenza nerazzurra non si vorrebbe privare di Samuel vista la situazione disciplinare dell'Inter in Champions), ma ce n'è anche un'altra. L'Inter starebbe per chiedere alla Roma anche Alessandro Mancini, offrendo in cambio Fabio Grosso più tanti milioni, almeno 10. Il maxiscambio, quindi, per chiudere i conti sarebbe: Chivu e Mancini all'Inter, tutto Pizarro, Samuel, Grosso e qualcosa attorno ai 10 milioni alla Roma. Con quei soldi la Roma andrebbe a cercare il centrocampista che Spalletti sogna in rosa e/o l'esterno d'attacco. Fantamercato? Di certo tra gli addetti ai lavori la destinazione nerazzurra di Chivu pare scontata, e questi sono i termini che qualcuno assicura già delineati. Di certo c'è anche dell'altro, Recoba, per esempio. El Chino l'Inter lo darebbe subito alla Roma e lui ci verrebbe di corsa prendendo un ingaggio sotto al tetto di quelli fissati a Trigoria. A qualche giocatore importante nello spogliatoio Recoba non dispiacerebbe, ma non pare cosa. L'ultima ipotesi girata in tardissima serata è quella che riguarda David Suazo: l'attaccante honduregno è stato richiesto dalla Roma al Cagliari tre mesi fa. Qualcuno da Milano dice che l'Inter potrebbe mettere il cartellino di Suazo a disposizione della Roma per avere Chivu. Si vedrà. L'incontro tra Chivu e la Roma ci sarà fra una settimana.

immagineMa la Roma cosa farà con con Chivu? O forse sarebbe più corretto chiedersi: che farà Chivu con la Roma? Dopo la firma di Mexes (per ora solo virtuale, ma l'accordo è praticamente fatto), l'attenzione si sposta sull'altro centrale della Roma, l'altro pezzo da novanta col contratto in ravvicinata scadenza e l'esigenza di decidere se restare o emigrare. L'appuntamento è fissato per mercoledì prossimo, a Timisoara, dove la Romania giocherà contro la Slovenia la sua gara di qualificazione europea. Dopo la partita il ds Pradè incontrerà i fratelli Becali e illustrerà le proposte della Roma, poi la palla passerà a Chivu. Il contratto che Mexes andrà a firmare rappresenta un parametro di riferimento per tutti i giocatori di primo livello della Roma: attraverso quell'artificio di bonus, premi di rendimento e riconoscimenti speciali, i top player giallorossi guadagneranno 2,5 milioni di euro di base, ma potranno arrivare a guadagnarne anche 3,5 in caso di stagioni positive come quella appena trascorsa. Chivu, dunque, sa già cosa aspettarsi dall'offerta economica che mercoledì gli verrà prospettata. Ma è probabile che quel che più interessi al difensore a questo punto della carriera (ormai alla soglia dei 27 anni è di fronte al contratto della vita, quello definitivo) non sia di guadagnare il massimo che il mercato può offrirgli, ma condividere un progetto sportivo ambizioso che possa garantirgli la possibilità di vincere qualcosa nelle prossime stagioni. E' su questo punto, quindi, che ruoterà la trattativa per il rinnovo del contratto: se la Roma sarà in grado di persuadere Chivu (proprio come ha fatto con Totti tre anni fa, quando il capitano tentennava a rinnovare il contratto a vita) che il progetto-Spalletti punta a successi immediati, anche Cristian dopo Mexes legherà il suo nome alla società per i prossimi anni (magari cinque), rinunciando volentieri a quelle mostruose cifre che almeno cinque club di primissimo livello sono disposti a riconoscergli: l'Inter, il Milan, il Barcellona, il Valencia e una inglese non ancora identificata. L'ultima offerta pervenuta proprio da una di queste squadre? 4,5 milioni netti più i premi doppi (significa che in caso di vittoria di un trofeo, ad esempio, il premio spettante ad ogni giocatore a lui verrebbe riconosciuto due volte): roba da far girare la testa.

La Juventus, invece, è fuori gioco. L'ultima volta che ha parlato, alla vigilia della finale di ritorno della Coppa Italia, Chivu è stato chiaro: «Mi piace stare a Roma anche per la bellezza della città. Ecco perché in società come la Juve non andrei mai». Che il giocatore dopo quella chiacchierata informale all'aeroporto con i cronisti presenti sullo stesso volo della Roma si sia chiuso in un ostinato silenzio non è ovviamente un caso. In ossequio ad una carriera, e ad una dirittura morale, da cui mai derogherebbe, Cristian preferisce stare in silenzio piuttosto che imbarcarsi in dichiarazioni strumentali o populiste. Del resto che a Roma si trovi bene l'ha detto più volte e che in questa squadra negli ultimi due anni abbia trovato un ambiente ideale per esprimersi è una realtà ormai acquisita. Che senso avrebbe, a questo punto, promettere amore eterno? Anche adesso che sta effettuando la preparazione con la Romania in vista della doppia sfida con la Slovenia, la prima in trasferta, la seconda, appunto, a Timisoara, Chivu rifiuta i contatti con i giornalisti. E anche il suo freschissimo sito ha interrotto gli aggiornamenti al 18 aprile. Ora preferisce aspettare le mosse della Roma, il colloquio di mercoledì tra Viktor (e forse anche l'altro fratello, Giovanni) Becali e Daniele Pradè. E poi si esprimerà.

La Roma per ora non è preoccupata dall'insistenza di certe frequenze di radiomercato, forse perché a Trigoria sanno che a volte una voce ripresa da tutti i media sembra una notizia pressocché certa, ma il più delle volte è solo un'indiscrezione di un operatore che poi viene passata di bocca in bocca da tutti gli specialisti di mercato di ogni redazione. L'ultima di queste voci vuole Chivu ormai già tesserato dall'Inter. E' invece il caso di ribadire che la Roma è ancora padrona del proprio destino (oltre ad essere proprietaria del cartellino del giocatore ancora per un anno: chi lo vuole questa estate deve prima bussare a Trigoria) e che quella nerazzurra è solo la più gettonata tra le ipotesi alternative, magari favorita dall'imminenza della trattativa che dovrà per forza riunire intorno ad un tavolo dirigenti interisti e romanisti per la questione Pizarro. Mercoledì se ne saprà di più: e se anche Chivu sarà convinto dal progetto giallorosso, allora il tifoso della Roma avrà la più esplicita delle risposte alla domanda sulle reali intenzioni dei dirigenti.

Significherà che la Roma il prossimo anno partirebbe per vincere. Senza se e senza ma.

 
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Ciao Ago!

Post n°425 pubblicato il 30 Maggio 2007 da Urbe_immortale

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Perrotta: "Mexes? Non avevo dubbi"

Post n°424 pubblicato il 29 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineÈ il segnale che la società è sana, forte e potrà investire ancora». Simone Perrotta, in ritiro con la Nazionale azzurra, ha commentato così la notizia del rinnovo del contratto con la Roma di Philippe Mexes, notizia cui manca solo l'ufficialità. «Noi comunque non avevamo dubbi- ha detto il centrocampista giallorosso dal ritiro della Nazionale- Mexes ha sempre detto che voleva restare, è innamorato della tifoseria romanista. Dubbi su altri? No, sarebbe un peccato rompere questo gruppo. Per Chivu non dico che sono fiducioso, ma non è affatto detto che vada via. Anche lui è molto legato alla società. L'anno prossimo comunque, partiremo da una base già buona e dovremo cercare di confermarci. Totti e Nesta? Non è giusto discutere le loro scelte, sono decisiooni personali».

 
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Torna Brighi: ma resta o sarà pedina di scambio?

Post n°423 pubblicato il 29 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineU n centrocampista, due esterni, un attaccante che faccia la riserva a Totti, un secondo portiere per Doni. Questo è quello che cerca sul mercato la Roma. Con De Rossi e Pizarro (salvo scherzi) titolari e Aquilani praticamente pure, il quarto centrocampista della Roma potrebbe-dovrebbe essere Matteo Brighi che il 30 giugno ridiventa formalmente giocatore romanista (formalmente fino a quella data, così come da tre anni, è in prestito). Ma Brighi si accontenterà di fare il quarto in un posto per due o al massimo per tre? «Magari la Roma ci facesse questa domanda? - dice Vanni Puzzolo, l'agente del centrocampista ancora al Chievo - La risposta sarebbe sì, ma non sento Pradè da tempo. Penso che una squadra come la Roma possa avere una rosa importante visto quanto e cosa andrà a giocare. Matteo, che è il centrocampista italiano che segna di più dopo Perrotta, ci starebbe benissimo. Nessuno giocatore può pretendere di dire "io voglio fare il titolare". Lo ripeto, lui alla Roma ci starebbe benissimo, fra l'altro ha giocato in tutti i ruoli di centrocampo. Ma Pradè non lo sento da tempo».

Pradè sta cercando un altro centrocampista. Magari è proprio Brighi la pista giusta (pronta e nemmeno di ripiego) ma è ovvio che si cerchi in tante direzioni. Sabato il ds romanista avrebbe fatto un altro tentativo per Muntari che ha già fatto le visite per il Portsmouth ma che ancora non è del Portsmouth. Spalletti è calcisticamente innamorato del ghanese dell'Udinese, il giocatore è grato al suo ex allenatore e a Roma, ovvio, ci verrebbe subito. La Roma avrebbe offerto all'Udinese proprio la metà del cartellino di Brighi più soldi, quanti esattamente non si sa, ma si sa che non sono pochi.

Oltre che al centro si cerca largo. L'esterno potrebbe essere ancora un nome del Chievo visto che Franco Semioli non è ancora della Fiorentina come hanno assicurato ancora ieri i suoi procuratori, Bonetto-Sclosa. Più facile sarebbe arrivare ad Esposito sul quale, però c'è qualche perplessità legata al suo infortunio. L'altro nome che gira, e ancora non si ferma, è quello di Totò Di Natale, ma ieri il suo agente Carpeggiani ha un po' smontato la cosa: «La Roma ci ha cercato fino a qualche settimana fa. Il giocatore piace a Spalletti e la cosa è reciproca, però se la Roma ci vuole veramente deve sbrigarsi, visto che su Di Natale ci stanno due squadra di serie A e una estera. Quanto costa? L'Udinese l'ha pagato 5 milioni, ma adesso è in Nazionale...». Quindi costa di più. Non come Alessandro Rosina. La Roma si è effettivamente informata del prezzo del giocatore, al Toro gli hanno risposto: 10 milioni. Troppi. Il nome di Rosina è legato a quello di Mancini: sarebbe più facile se Amantino se ne andasse, non tanto per un discorso tattico quanto per una questione di disponibilità economica. Il fatto nuovo è che Rosina alla Roma sarebbe disposto a partire dalla panchina o a fare la riserva di Perrotta: i due giocatori hanno lo stesso procuratore, Giuseppe Bozzo.

Un esterno prossimo alla partenza è Rosi, che entro una decina di giorni dovrebbe andare al Cagliari (in subordine Reggina o Livorno), in Sardegna ci potrebbe andare anche Gianluca Curci col ritorno a Roma diAntonio Chimenti (l'altra pista porta a Fontana che però potrebbe restare a Palermo). Per l'attacco un nome arriva dall'estero. Dalla Francia scrivono che Johan Elmander, del Tolosa sia stato espressamente richiesto dalla Roma. Ha segnato come Fred che ha già chiesto di venire a giocare qui.

 
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Incontro Mexes-Roma: parti molto vicine!

Post n°422 pubblicato il 28 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineLa firma di Mexes è a un passo: il suo procuratore ha trovato l'accordo in un'ora a Villa Pacelli con la Sensi, Pradé e la Mazzoleni. Quattro anni di contratto a 2,5 milioni a stagione ma con i bonus Phil potrà arrivare a 3,5 milioni. Si tratta ancora su una clausola di uscita a un prezzo prefissato dopo due anni. Rosella: «La settimana prossima andrà tutto a posto. De Rossi? Per lui contratto a vita». In bilico Chivu: a Milano danno tutti per fatto l'accordo con l'Inter in cambio dell'altra metà di Pizarro e di Samuel.  

immagineLa Roma riparte da Philippe Mexes. Sarà il francese il primo tassello del futuro scacchiere giallorosso.

Questa mattina, il procuratore del difensore francese, Olivier Joanneaux, è arrivato a Roma e si è recato direttamente a Trigoria, dove ha incontrato la dott.ssa Mazzoleni e il ds giallorosso Daniele Pradè. Qualche ora di colloquio, dove il procuratore ha espresso la volontà di Philippe di rimanere in giallorosso e dove la società ha espresso quella di tenere Philippe ancora a lungo.

Il gruppo si è poi spostato nel pomeriggio a Villa Pacelli, per incontrare anche Rosella Sensi. Qui si sarebbe raggiunto l'accordo per rinnovare il contratto di Mexes , in scadenza al termine della prossima stagione, prolungandolo fino al 2011. Per l'ufficialità ci sarà ancora da attendere, visto che manca la firma (che non arriverà comunque prima della prossima settimana), ma ormai non sembrano esserci più dubbi.

Da quello che è trapelato dal quartier generale di Trigoria il giocatore, che nei giorni scorsi aveva sbandierato pubblicamente la sua volontà di rimanere nella Capitale, si sarebbe "accontentato" di una cifra che si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro l'anno (più eventuali premi), permettendo così alla Roma di rispettare il tetto salariale auto-imposto.

Il rinnovo del francese dovrebbe quindi essere il primo di una lunga lista. Nei prossimi giorni toccherà infatti ai procuratori di Chivu, Mancini e Ferrari ad esser ricevuti alle porte di Trigoria.

 
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Totti in testa nella Scarpa d'oro!

Post n°421 pubblicato il 27 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineGran festa doveva essere, gran festa è stata. Meglio di così non poteva andare, nell'ultima della Roma in un Olimpico riempitosi per salutare la conquista della Coppa Italia e spingere Totti alla conquista del primo posto nella Scarpa d'oro. Tutto ok, partita pirotecnica e un 4-3 in cui il capitano ha firmato la doppietta che serviva a superare il brasiliano dell'Heerenveen, Alves e a portarsi a quota 151 reti in serie A. E poteva scapparci anche il tris se il numero dieci non avesse sbagliato il settimo rigore stagionale.

Pomeriggio di difese compiacenti e disinvolte, spazi larghi e occasioni in quantità abnorme che hanno finito per premiare gli attaccanti più in vista. Totti, ma anche Riganò (che potrebbe essere la riserva proprio di Totti nella prossima stagione) autore di una doppietta e Mancini, protagonista di un gol a cucchiaio di ispirazione tottiana. L'abbraccio dell'Olimpico (oltre 60mila presenze), il "Roma Roma" che fa venire la pelle d'oca, una gara-champagne, giocata a viso aperto da Roma e Messina, la doppietta di Francesco Totti, il titolo di capocannoniere della Serie A a un romanista e la Scarpa d'Oro vicinissima. Questo basta a sintetizzare la felicità per il 4-3 dei giallorossi.

Dopo che Riganò porta in vantaggio a sorpresa i siciliani, già in B da un pezzo, il Capitano pareggia i conti. Poi Mancini s'inventa un cucchiaio "alla Totti". Il primo tempo si chiude sul 2-1 per la Roma. Nella ripresa, dopo che Riganò riporta in parità l'incontro, Totti prima sbaglia un calcio di rigore, poi si rifà segnando il gol più importante. Perrotta gli lascia il pallone del 3-2, per Francesco è la rete che gli permette di scavalcare Alves nella classifica della Scarpa d'Oro e di allungare sul diretto inseguitore, Van Nistelrooy. Non solo: Francesco Totti è il capocannoniere del campionato italiano. L'ultimo romanista a riuscirci era stato Roberto Pruzzo nell'86. Dopo un eurogol di Cordova, il 4-3 finale porta la firma di Aleandro Rosi. Che la festa dell'Olimpico abbia inizio

Il sale dell'ultima domenica di campionato è stato nella coda. Prima per i festeggiamenti per la Coppa Italia, consegnata dai giocatori con i rispettivi figlioli a un presidente Sensi felice e commosso in tribuna autorità. Poi soprattutto per le promesse d'amore rilasciate da Mexes e Chivu con tanto di bacio alla maglia ai tifosi in delirio sotto la curva sud. "Restiamo qui", il succo del discorso. Totti con il piccolo Christian in braccio che parla di ciclo Roma, di acquisti importanti da fare e di traguardi sempre più ambiziosi.

Si chiude con una bella pagina una stagione che la Roma ha il dovere di archiviare tra le migliori degli ultimi anni. Da domani si volta pagina, per scrivere un romanzo ancora più importante. A Trigoria sono in programma incontri di vitale importanza per il futuro della società: i procuratori di Mexes e Chivu parleranno di rinnovo con la dirigenza romanista. Sarà la svolta, in un senso o nell'altro.

 
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Spalletti: "Avremo una Roma più forte"

Post n°420 pubblicato il 26 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineLa conferenza stampa di Luciano Spalletti a Trigoria in vista di Roma-Messina, gara in programma domani e valevole per l'ultima giornata di campionato. Il tecnico ha ringraziato la stampa e anche tutti i giocatori impiegati poco in questa stagione.

L'inizio della conferenza con i ringraziamenti alla stampa: "Io volevo iniziare ringraziandovi, la stampa è sempre un componente importante. Ringrazio tutti voi per l'apporto dato".

Che si aspetta da Roma-Messina?
Mi aspetto la festa finale. Questi due anni gli abbiamo trasmessi insieme, trasmettendoci emozioni forti. Il pubblico lo abbiamo visto spesso partecipe e loro ci possono dare una spinta forte per dare un salto di qualità. Questo rapporto intenso e trasparente credo abbia aiutato la squadra. Molti dei miei ragazzi sono sensibili. Persone come Perrotta e Mexes hanno dato ancora di più quando sono stati sostenuti.
E' un pubblico che legge molte notizie sui giornali: si parla di cessioni eccellenti...
Visto che qualcosa so direttamente di quello che succede nella sala di Pradè, non c'è questa carne al fuoco che leggo giornalmente. Ci può stare che nel calcio ci sia qualche cambiamento, noi abbiamo il collettivo che funziona più che la rosa. Vorremmo tenere tutti, ma senza questa frenesia.
A quei tavoli di trattative, ci può essere spazio anche per i discorsi
Gli si nota durante gli allenamenti, l'amicizia che c'è tra di loro. Di vivere insieme.
Lei è presente anche nella stanza delle trattative?
Me lo raccontano, anche se non sono presente e mi dicono la verità. Noi abbiamo delle potenzialità a livello societario, di poter imbastire discorsi con i giocatori che sono appettiti anche da altre società. Se poi succedesse qualcosa di diverso, bisognerebbe farsi trovare pronti. Ma l'intenzione è quello di rafforzare la Roma.
Vedremo una Roma più forte?
Sono convinto che vedremo una Roma più forte, nell'ampliamento della rosa. Poi siamo più esperti, abbiamo più sicurezze, c'è la fiducia del pubblico.
E' riuscito a Roma di ricreare lo stesso ambiente di Udine?
Secondo me è una caratteristica importante vedere che i ragazzi si conoscono e si rispettano. Quando sono arrivato c'era da rimettere in sesto alcune cose, ma c'è anche il lavoro di gruppo. Di gente anche come Giorgio Rossi.
Cosa si prova a vedere uno striscione di pessimo gusto come quello del Milan?
L'hanno aperto, ma l'hanno anche riposto. Io comunque mi sono rivalutato dopo il Catania con il Manchester.
C'è il rischio di non arrivare a competere con le grandi del nostro calcio?
Io penso che sia sempre difficile andare a competere con società come Inter o Milan. Ci sono troppe cose da portare in visione. Ieri presentando la squadra, il Milan ha detto il nome di 60 collaboratori. Secondo me quelli portano un contributo. A me hanno concesso anche troppo, facendomi portare tanti uomini professionali. Poi ho trovato Tempestilli, Rossi. Scala? No, fa parte del mio staff. Ma queste società hanno molto di più, anche come esperienze vissute, giocatori con un passato diverso, è questo che gli ha fatto vincere la Coppa dei Campioni.
Per Chivu, dopo tanti anni di Roma, può esserci la valutazione di andare a trovare altri stimoli?
Può darsi, non lo so come ragiona Cristian. Quando parlavo di spogliatoio, facevo riferimento anche a lui. Io lo vedo disponibile, interessato, è un bravo ragazzo, ha dei margini importanti di miglioramento, non ho notato altro. Anche se lui ha caratteristiche diverse da Mexes. Phil è più bravo e ruvido nella conquista della palla, l'altro più bravo e disponibile a ricominciare l'azione. Insieme si completano, ma non dimentichiamo uno come Matteo Ferrari.
Secondo lei il pubblico può incidere sul rinnovo dei contratti?
Il pubblico ha preso sotto braccio questa squadra, vorrebbe togliere ogni tensione. Poi c'è il rischio che facendoli sentire troppo amati, troppo abbracciati, possano perdere di vista il "raspare". Comunque a comandare deve essere sempre la società.
Il tetto degli ingaggi può essere un limite?
C'è da rimettere delle cose a posto. Ora probabilmente c'è possibilità di gestire qualcosa di più e sono convinto che la società lo sappia sfruttare al meglio questo di più. Si parla di tetto, è chiaro che poi delle differenze verranno fatte. Quel che non si può colmare è una distanza abissale. Sono discorsi che comunque farò ai ragazzi, non voglio queste parole nello spogliatoio.
Se è vero che la Roma non può stare ai livelli di Inter e Milan, che tornerà la Juventus, dove questa Roma può essere migliorata?
Noi quando si arriva in fondo alle stagioni, dobbiamo andare ad analizzare bene le cose. Secondo me ci sono dei margini di miglioramento. Per esempio, abbiamo perso troppi punti con le squadre che non hanno la nostra stessa classifica. Quando dico che l'Inter ha dimostrato di essere una grande, è proprio per l'equilibrio evidenziato in tutte le partite. Per noi sarà difficile andare a vincere di nuovo a Milano due volte, ma l'importante è riconoscere dove non si è andati molto bene.
I nomi delle punte che girano sono del tutto campati in aria?
Io di quello che ho bisogno l'ho chiesto a Pradè. Bisogna completare il nostro organico, due nomi ce li siamo detti. Se poi qualcuno non vorrà rimanere, prenderemo in considerazioni altre soluzioni. Vucinic dopo averci lavorato è un calciatore che ha delle potenzialità. Anche lui può essere stato travolto dalla forza della squadra che in alcune partite ha mostrato. Certe partite le abbiamo giocate proprio bene, in panchina mi piaceva vederli.
Totti domani cerca la Scarpa d'oro, poi penserà alla placca?
Mariani saprà quello che fare. Qualsiasi cosa faranno la accetterò perché sarà per il bene del calciatore. Totti può riuscire a fare due gol? Certo che ce la può fare, anche se il Messina sarà un avversario difficile.
In questa stagione è capitata un'occasione che i ragazzi hanno fatto esattamente la cosa che gli aveva chiesto in allenamento?
Quello è secondario. L'importante è avere carattere, forza e determinazione in una squadra. Poi i numeri e i moduli vengono dopo. Io a giocatori come Perrotta e Totti posso dirgli come cominciare un movimento, ma il resto ce lo mettono loro perché ne sanno più di me. E' meglio non turbarli, si correrebbe il rischio di far casino.
Quanto sarebbe pericoloso andare in ritiro senza i contratti rinnovati?
Può esserlo, ma si trova la possibilità di lavorare anche in contesti del genere. L'importante è avere il coraggio di dirsele le cose, poi si risolve tutto.

Il tecnico ha concluso la conferenza stampa ringraziando tutti i giocatori che in questa stagione non hanno trovato molto spazio, menzionando in particolare Julio Sergio: "E' il miglior terzo portiere che abbia mai avuto". Parole importanti le hanno ricevute anche Curci, Defendi e Virga

 
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Mariani: "Meglio che Totti tolga la placca"

Post n°419 pubblicato il 25 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagine"Consiglio a Totti di togliere la placca, anche se non c'è urgenza in questo periodo". E' il pensiero del professor Pierpaolo Mariani che lo scorso anno ha operato il capitano della Roma Francesco Totti dopo l'infortunio alla caviglia sinistra del 19 febbraio 2006 durante Roma-Empoli. "E' sempre consigliabile togliere una placca - dice a Rete Sport -, anche se non vi è alcuna urgenza medica nel breve-medio periodo, infatti non compromette le prestazioni dell'atleta. Non vi sono particolari controindicazioni - aggiunge - ma il metallo andrebbe tolto dall'osso perchè in un lungo periodo potrebbe modificare i tessuti e l'osso adiacente alla placca". Mariani precisa anche i possibili tempi di recupero nel caso in cui Totti decidesse di operarsi: "Per evitare eventuali traumi - spiega -, il giocatore avrebbe bisogno di un mese completo di stop, e per le prime 2 settimane non potrebbe esporre in alcun modo la ferita all'acqua, il problema di un'eventuale operazione sarebbe conciliare gli impegni del capitano della Roma, infatti dovrebbe ridurre drasticamente o sacrificare le sue vacanze".

 
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Mexes: "Resto a Roma con Chivu"

Post n°418 pubblicato il 25 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagine"Resto a Roma e con Chivu faremo grandi cose". Ne è convinto Philippe Mexes, difensore francese della Roma, che in questi giorni è al centro dell'attenzione dei media. Il suo contratto è in scadenza nel 2008, per questa ragione le migliori squadre d'Europa lo vorrebbero, non ultima il Milan: "L'interesse del Milan? Non ne so niente - sottolinea il numero 5 giallorosso a Sky e a Romanews -, io voglio fare grandi cose con Chivu e Ferrari. La settimana prossima - aggiunge - ci vediamo con la società e vedremo quello che succede".

 
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Aquilani:"Vogliono restare tutti a Roma"

Post n°417 pubblicato il 25 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineLa conferenza stampa di Alberto Aquilani, centrocampista della Roma, a Trigoria. Il numero otto giallorosso è da poche settimane rientrato in campo dopo un'inattività di cinque mesi, domenica lo vedremo sicuramente in campo contro il Messina, anche perché Pizarro è in forte dubbio.

Tanti mesi di forzata assenza, ora sei tornato.
Questo finale di stagione ha ripagato le mie sofferenze durante l'anno. Sono stato contento di aver vinto la Coppa Italia e di aver fatto parte di quella finale.
C'è stato un momento particolarmente difficile in quei cinque mesi?
Un periodo dove non vedevo la via d'uscita c'è stato. Poi con l'aiuto della società ho superato tutto, ora cerco di non fermarmi più.
E adesso l'Europeo con l'Under 21...
E' una competizione a cui tengo tantissimo. Con l'Under 21 non sono riuscito a giocare due europei. Questo spero di vincerlo e giocarlo bene.
In Nazionale maggiore una coppia De Rossi-Aquilani?
Io la vedo bene, la deve vedere bene anche il ct.
Sei andato a Cesenatico a curarti. E' stata una idea della società o tua?
L'abbiamo decisa insieme. Era arrivato un momento in cui non ce la facevo più a guardare il campo da fuori. Come quando col Manchester mancava Pizarro e mi volevano in campo. Allora ho preso questa decisione di concerto con i dirigenti.
Lì fanno dei miracoli?
No, mi ha fatto bene solo cambiare ambiente. A Cesenatico non sono più bravi di qui, tengo a sottolinearlo. Lì c'era un dottore che mi curava dodici ore al giorno.
Si parla di rinnovi e di squilibri nello spogliatoio in caso di aumento degli ingaggi. Può succedere?
Io penso di no. Ognuno ha il contratto che merita, non è giusto avere tutti lo stesso contratto.
Spalletti ti ha seguito in quei cinque mesi di inattività?
Mi seguiva sempre, anche quando stavo fuori.
I ct della nazionale li hai sentiti?
Donadoni mai direttamente, Casiraghi e Zola invece sempre. Spero di andare all'Europeo in buone condizioni. Non è facile fare cinque partite in dieci giorni.
Quanto ha pagato la Roma la tua assenza?
Non so quanto, diciamo che io ho pagato molto a livello personale. Ho perso sfide importanti che mi avrebbero potuto far crescere. Nonostante abbiamo perso 7-1, ci volevo essere. E' stata dura vederla in televisione.
I tuoi obiettivi per il prossimo anno?
Stare bene e poi il resto viene di conseguenza.
Vi danno fastidio tutte queste voci di mercato?
No, si scherza tra di noi. Ad un calciatore fa piacere essere accostato a queste grandi squadre, anche se questi calciatori, Mexes, Chivu e Mancini, vogliono rimanere alla Roma perché ho capito chi va via dalla Roma, vuole tornare.
Domenica giocherete per Totti e aiutarlo per la Scarpa d'Oro?
Lui deve essere convinto a fare questi due gol, noi faremo il massimo per aiutarlo.
Che hai provato dopo aver alzato la Coppa Italia?
Per noi romani è stata un'emozione diversa. La Coppa Italia per i tifosi romanisti è sempre stata una cosa bella. Per me questo trofeo è già tantissimo, il resto verrà.
Poteva essere questo l'anno giusto per vincere la Champions?
Se pensiamo al Milan, un pizzico di rammarico c'è stato, però se la sono meritata. Magari noi saremmo potuti arrivare con un pizzico di fortuna in più.
E' vero che Spalletti vi ha imposto di salutare la Coppa Italia a Trigoria?
Non lo so. Se l'ha detto, non l'ho sentito.
Il prossimo anno sarà più difficile arrivare al secondo posto con tutte le squadre che saliranno e altre senza penalizzazioni?
La Roma non starà a guardare. Sarà più difficile, ma non impossibile.

 
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Dovrebbe essere la Legea lo sponsor tecnico

Post n°416 pubblicato il 25 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineCi siamo. La lunga trattativa per il nuovo sponsor tecnico della Roma sembra ormai in dirittura d’arrivo. Tra domani e dopodomani, infatti, la società giallorossa raggiungerà l’accordo definitivo con la Legea per la fornitura del materiale sportivo per i prossimi anni. Negli ultimi giorni, del resto, la corsa al successore della Diadora si era ristretta a due marchi: la Legea appunto e la Kappa, già sponsor della squadra capitolina nell’anno del terzo scudetto.

Dunque, l’offerta giunta nellle ultime ore dal marchio Canterbury of New Zeland, seppur importante, sarebbe risultata non idonea alle esigenze della società romana: se è vero infatti che la casa neo-zelandese d’abbigliamento sportivo è leader nel mondo del rugby, si sarebbe torvata alla prima esperienza per quel concerne il calcio.
Dopo aver sondato, dunque, varie strade e diversi interlocutori come la Lotto e la Errea il club capitolino sta per chiudere una trattativa che porterà nella casse di Trigoria una cifra importante soprattutto in chiave futura. Cifra che poteva giungere, ovviamente, anche dai grandi marchi di caratura internazionale come Nike, Adidas e Puma che non sono entrati nel discorso Roma in quanto impegnati in altre sponsorizzazioni. In questo senso, peraltro, è da escludere un accordo di breve durata: un contratto di transizione, dunque, che avrebbe potuto consentire alla Roma, magari tra un anno, di intavolare una nuova trattativa con un marchio di primissima fascia. Una soluzione simile non sarebbe conveniente ne al marchio prescelto ne allo stesso club della famiglia Sensi se si pensa soprattutto al tema merchandising: neanche il tempo di vendere le prime maglie, del resto, che già si penserebbe al nuovo marchio.

Se per la conclusione del capitolo relativo allo sponsor tecnico bisognerà attendere soltanto qualche ora, per quel che concerne il main sponsor, bisognerà ancora aspettare. In lizza per un posto sulla maglia della Roma del prossimo anno, infatti, ci sarebbero tre marchi, due internazionali e uno italiano. La trattativa andrà avanti nei prossimi giorni e non si risolverà prima della metà di giugno in tempo utile, dunque, per poter affrontare al meglio il ritiro precampionato.

Sembra in dirittura d’arrivo anche l’accordo riguardante il restyling del sito internet della Roma. La società starebbe valutando, infatti, le diverse offerte per la gestione tecnica di un nuovo portale che conterrà approfondimenti, immagini, video e tutte le informazioni relative al club giallorosso.

 
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C'è anche Marchini nella lista di Spalletti

Post n°415 pubblicato il 24 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagine«Spero che la Coppa Italia sarà il primo trofeo di una serie. Siamo un gruppo fantastico, che sono convinto potrà fare ancora meglio», ha detto ieri Francesco Totti.

Proprio per questo la dirigenza si sta già muovendo per ampliare la rosa. Il primo arrivo potrebbe essere proprio Davide Marchini del Cagliari, 26 anni. che domenica ha realizzato una doppietta ai giallorossi. Il Cagliari ha trovato l'accordo per riscattare l'esterno dalla Triestina ed è vicino il patto con la Roma. Il prezzo? Un milione circa e il prestito di un giovane (Virga o Rosi, che ieri ha avuto l'ok). Un'altra pista riguarda Quagliarella. La strategia è questa: aspettare che Samp e Udinese definiscano la proprietà per poi chiederne la metà. Un altro giocatore che piace è l'argentino Gonzalez, in prestito all'Inter, ma di proprietà del Palermo. Sempre coi rosanero, poi, potrebbe aprirsi un discorso sul portiere Fontana. Sul fronte Juve si registra l'interesse per Balzaretti (in comproprietà), ma piace anche alla Fiorentina. Dalla Spagna, poi, si offre Maresca. Per la Roma, comunque, resta prioritaria la questione dei rinnovi, che comincerà domani con Ferrari. Poi toccherà ai «big»: Mexes, Chivu e Mancini, in questo ordine. Ed il motivo è chiaro. Tutto ruota intorno alla clausola liberatoria del francese, pari a 10,5 milioni. Questa clausola, però, ha valore solo in una finestra temporale: dal 1 al 15 giugno. Dopo, il giocatore può essere ceduto a cifre di mercato (ben più alte), tant'è che che il Real Madrid - per non fare sgarbi - ha già offerto 12 milioni. Il problema vero è l'ingaggio, visto che tra domanda e offerta c'è lo spazio di più di un milione (3,8 e 2,5). Perciò solo quando sarà deciso il futuro di Mexes, si potrà dare l'eventuale (o meno) via libera a Chivu.

 
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La Roma in Campidoglio

Post n°414 pubblicato il 24 Maggio 2007 da Urbe_immortale

La Sensi: Si continua a lavorare
Totti: La Coppa primo di altri trofei
Spalletti: Grazie ai miei ragazzi

immagineRosella Sensi, amministratore delegato della Roma, ha parlato uscendo dal Campidoglio dove la Roma è stata ricevuta dal sindaco di Roma per celebrare la vittoria della Coppa Italia: "E' un'emozione grandissima. E' un vero onore per noi essere ricevuti dal Sindaco e aver vinto una Coppa con grande merito. E' stata una grande stagione e il merito va a tutti. Alla squadra, all'allenatore e a tutte le persone che si sono impegnate per questi grandi risultati. Il trofeo è per mio padre". Si riparte dalla Coppa Italia? "Non si riparte mai, si continua a lavorare con lo stesso impegno e con grande soddisfazione". C'è ottimismo? "Si va avanti con grande impegno". Le parole del dirigente giallorosso sono state anticipate da quelle del capitano, Francesco Totti, prima della premiazione: "Spero che questo trofeo - dice il numero dieci - sarà il primo di una serie. Siamo contenti di quanto fatto. Perché è un gruppo fantastico che sono convinto potrà fare ancora meglio". Importanti anche le dichiarazioni del tecnico, Luciano Spalletti: "Portare la Coppa qui dentro, la arricchisce di valore. Voglio fare l'assessore e mi unisco nel ringraziare i ragazzi. Gli ho visto impegnati dal punto di vista professionale ed etico. Grazie a voi per avermi dato la possibilità di alzare questa Coppa. Non mi era mai successo. Dopo le notti bianche e la festa del cinema (rivolgendosi a Veltroni, ndr) manca solo qualche cavalcavia e siamo a posto (scherzando, ndr). Grazie a tutto lo staff di Trigoria".

 
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«Chivu o Mexes? Non li vendiamo»

Post n°413 pubblicato il 23 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineE' già partito il calciomercato tra voci, bugie e trattative più o meno segrete. Mezza Europa sogna i nostri giocatori: tam tam su un incontro segreto in un hotel di Fiumicino con i dirigenti bianconeri Bettega e Secco che fanno una offerta (respinta) per la coppia di difensori. La Roma nega l'incontro, non il contatto, giura di voler rinnovare i contratti e fissa un calendario di incontri con i procuratori: la settimana prossima quelli di Mexes e Ferrari, poi Chivu, e infine Mancini. Panucci allo scoperto: «No al tetto per gli ingaggi dei migliori».

Juventus offre 13 milioni per uno dei due difensori (a scelta) ma la Roma dice no. L'incontro con gli agenti slitta di una settimana. Il tetto ingaggi di 2,5 mln è una regola e deve avere per forze delle eccezioni se vogliamo mantenere questa squadra grande. Problema: il Livorno rimanda Kuffour.

C ' è il come, il dove e il quando, anche i preziosissimi "virgolettati" e qualche dettaglio, la notizia arriva direttamente da Torino, ma il condizionale è d'obbligo: ieri pomeriggio il direttore sportivo della Juventus, Alessio Secco, e quello che è diventato un consulente di mercato, Roberto Bettega, si sarebbero incontrati all'hotel Hilton di Fiumicino, con non meglio precisati dirigenti della Roma per fare un'offerta particolare: «Dateci Chivu o Mexes, l'offerta è di 13 milioni di euro». La conferma non ci può essere perché la Roma non la dà, ma è invece certo-vidimato-controbollato che (Fiumicino o no) nei giorni scorsi la Juventus ha parlato con la società di Trigoria e ha fatto esattamente quell'offerta: in questa storia la risposta romanista è il risvolto più importante: «No, grazie, noi Chivu e Mexes non li vendiamo perché vogliamo rinnovare i loro contratti». Bettega e Secco sono tornati a casa.

Di certo quella che sarebbe dovuta essere la settimana degli incontri romanisti, tra Pradè e i procuratori di Chivu e Mexes, si apre con lo scenario meno previsto, con la Juventus tra la Roma e i rinnovi. A Torino sono convinti che uno fra il romeno e il francese vestirà il bianconero la prossima stagione. C'è chi dà per fatto l'accordo con Chivu sulla base di 3,5 milioni di euro, cosa smentita qualche giorno fa sia da Viktor Becali, sia da Andrea Pretti. La "cosa" è stata ribadita direttamente da Becali ieri: «Bettega e Secco sono stati a Roma per trattare Chivu? Io dico soltanto che noi con la Juventus non abbiamo mai parlato, perché prima di tutto c'è la Roma. La Juventus, o chiunque, se vuole Chivu deve parlare con la Roma, se si mettono d'accordo allora possono parlare con noi». Con loro la Roma non parlerà questa settimana. E questa è l'altra notizia di ieri.
Gli incontri del diesse Daniele Pradè con Olivier Jouanneaux, agente di Philippe Mexes, e appunto, Viktor Becali per Chivu, previsti tra domani e dopodomani slittano a dopo Roma-Messina: prima la Roma finisce anche formalmente la stagione, magari festeggia Totti capocannoniere e, magari, probabile Scarpa d'Oro, poi si mette al tavolo del futuro. La prossima settimana toccherà a Jouanneaux (con tutta probabilità martedì) e a Gianni Corci, il procuratore di Matteo Ferrari anche lui, come tutti gli altri difensori della faccenda, col contratto in scadenza 2008. Poi sarà la volta di Becali, e quindi di Gilmar Veloz per il prolungamento-adeguamento del contratto, questo in scadenza 2009, di Alessandro Mancini. La questione sarà quella del tetto-ingaggi. Come noto la Roma ha fissato il suo a 2,5 milioni di euro all'anno, ai giocatori offrirà anche premi e incentivi, ma il tetto d'ingaggio stagionale è quello. E' un tetto morale e simbolico, condiviso anche pubblicamente da Luciano Spalletti, ma allora gli incontri che si fanno a fare?

Ieri sul Corriere dello Sport Christian Panucci ha detto: «Non è giusto dire che non si può superare un tetto se c'è un giocatore ha valori di mercato importanti». La posizione della Roma non è tanto lontana da quella dei uno dei suoi giocatori migliori (che fra l'altro pesa, eccome!, nello spogliatoio) nel senso che la società non andrà al muro contro muro coi procuratori e con gli agenti, che è anche pronta a fare qualche "strappo" a quella che deve, però, rimanere una regola: alla fine è questa la notizia più importante di ieri lasciando in pace anche tutte le altre presunte. Perché insieme al meeting di Fiumicino ci sarebbe anche una cena fra Mexes e Braida in questi giorni, notizia sparata direttamente da Milano. la notizia è che la Roma vuole rinnovare i contratti è disposta a fare dei passi ma tornando sempre a bomba: resta chi vuole la Roma e chi dimostra i "comportamenti giusti".

Ieri Vincent Candela a Teleradiostereo ha detto: «A Mexes, che conosco bene e che sapevo sarebbe uscito fuori alla grande, consiglio di restare alla Roma ascoltando il cuore. Non so quali problemi contrattuali possano esserci, ma vincere in giallorosso equivale a vincere tanti trofei altrove. Philippe a Roma sta benissimo, lo so, è innamorato dei colori, della città e della gente, credo che alla fine rimarrà ancora a lungo».

 
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Totti: "200 gol contro le critiche!"

Post n°412 pubblicato il 22 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineL'intervista di Francesco Totti, attaccante della Roma, a Sky Sport 1 dopo i duecento gol ufficiali con la maglia giallorossa. Il capitano racconta i momenti più belli con questa società e parla anche della Nazionale

Ti senti il leader di questa Roma?
A me sinceramente la parola leader non mi è mai piaciuta, più che altro mi metto a disposizione della squadra. E’ normale che io mi senta un giocatore importante, quello sì, però io alla fine rispetto tutti nella stessa maniera. Non è perché io sono Totti, sono romano, romanista e capitano, devo avere più considerazione degli altri. Per me sono sullo stesso livello, perciò cerco di confrontarmi con loro nella maniera migliore.

Sul suo ruolo in campo….
Non sempre riesco a dare il meglio di me stesso, però è normale che l’importante è metterci la testa giusta, perché una volta che scendi in campo per dare il massimo penso che sia la cosa più bella. Con la maturazione sia in campo che fuori, riesci a esprimerti nel migliore dei modi. Poi è normale che il campo è sempre quello che conta e io cerco di fare il più possibile per la squadra, oltre che per me stesso.

Il primo gol in Serie A?
Il primo gol in Serie A è stato la prima giornata di campionato contro il Foggia, all’Olimpico. Era l’anno di Mazzone, ho giocato al posto di Balbo, inaspettatamente. E’ stata una giornata indimenticabile, perché il mio primo gol in Serie A era da tanto tempo che lo sognavo. E’ stato molto veloce, c’è stata una rimessa laterale di Thern, ha scambiato con Giannini, poi ha lanciato in area Fonseca che poi di testa me l’ha appoggiata dietro e io sono arrivato di corsa e ho calciato di sinistro rasoterra sul primo palo.

Ti ricordi l’esultanza dopo il primo gol?
L’esultanza sì, sotto la Nord, però sinceramente non sapevo cosa fare, perché uno vorrebbe far tantissime cose ma alla fine non ho fatto più niente.  Facevo le prove generali a casa con mio fratello e poi realmente, quando è successo il fatto, non l’ho messo in pratica.

Il gol da leader…
Quello che mi ricordo da leader è stato quello con la Sampdoria, in casa, sono partito da tre quarti campo, mi marcavano 3-4 giocatori in velocità e sono arrivato davanti ad Antonioli e ho fatto  un mezzo cucchiaio. E lì è come se avessi preso la squadra sulle spalle, questo è il primo pensiero che mi viene in mente.

Il gol più bello…
Il gol più bello è difficile sceglierlo, non voglio essere presuntuoso, però scelgo quello di Milano, Inter-Roma, il cucchiaio.

Cosa si prova a fare gol col cucchiaio?
Quando ci riesci sei contento, perché hai realizzato una cosa a cui hai pensato un attimo prima, a cui altri non hanno pensato, perciò è come se tu fossi un po’ più intelligente degli altri, più furbo. L’istintività ti porta a questo, a fare cose che nessuno si aspetta e che tu in un secondo pensi e poi le dimostri.

Il gol che ti ricordi di più con la maglia della Nazionale?
Penso che il rigore contro l’Australia, ai Mondiali di Germania, è il gol che mi ricordo di più della Nazionale.

Sulla Nazionale…
Il 19 febbraio, prima dell’inizio dell’operazione dei Mondiali, penso che ho dimostrato di tenere alla Nazionale, perché altrimenti non avrei recuperato come ho fatto in due mesi e mezzo, me ne sarei stato tranquillo e beato a casa con la mia famiglia e recuperavo tranquillamente. Invece ho forzato i tempi, ho cercato di mettermi a disposizione del mister perché ci teneva anche lui, mi hanno fatto coraggio anche i compagni della Nazionale, è un bellissimo gruppo, è stato un bellissimo gruppo perciò non potevo mancare a questo appuntamento così importante.

Sul gol di quest’anno contro la Sampdoria…
La posizione era abbastanza angolata e quando ho calciato al volo di sinistro, di esterno sinistro la palla poteva passare solo in quell’angolino tra il palo e Berti, perciò credo sia stato un gol da matto, oltre che bello, da matto. In quel momento è normale che cerchi di indirizzarla lì dove hai pensato prima, però non sempre ti riesce anche perché ci vuole anche fortuna per fare una pazzia, perché il 90% delle possibilità è di fare una figuraccia e il 10% è di fare un gol che rimane nella storia.

I tuoi possono essere definiti gol da attaccante?
I gol da attaccante sono altri gol, di rapina, dentro l’area di rigore, quelli penso che siano i gol di un attaccante vero, puro. I miei gol sono differenti, perché io non sono un attaccante puro, sono più un trequartista, sono un giocatore che manda in gol i compagni però giocando con questo modulo del mister ho più possibilità sia di far fare gol, sia di fare gol da attaccante vero, ho le due possibilità a disposizione e mi ci trovo bene.

Sui 200 gol con la maglia della Roma…
Quando arrivi a una certa cifra durante la carriera penso che parlino i numeri, e questa è una cosa che gratifica non solo il giocatore ma anche la persona, perciò per le cattiverie e le dicerie che esternano a me stesso, faccio parlare il campo.

 
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A Cagliari fà festa solo Totti!

Post n°411 pubblicato il 21 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineQuestione di motivazioni. Lo si sapeva alla vigilia, che avrebbero fatto la differenza e così è stato. Il Cagliari ne aveva, mentre la testa della Roma era ancora a Milano, a quella serata indimenticabile e, forse, è anche giusto così. I giallorossi, comunque, onorano l'impegno fino alla fine e Totti si regala il 200° gol in carriera, ma soffrono maledettamente i tagli di Suazo e Pepe che, insieme a Marchini, saranno gli eroi di giornata in casa sarda.

Spalletti ha cercato di tenere alta la tensione, ma in avvio di partita la sua difesa è sembrata ancora ebbra di festeggiamenti. Retroguardia alta e larga e per Suazo è il paese dei balocchi. Una sconfitta indolore comunque per la Roma, che può comunque essere soddisfatta delle due reti realizzate da Francesco Totti. Due gol che portano il Capitano a 24 gol in cima alla classifica di capocannoniere, a +6 da Bianchi e Lucarelli, e a due sole marcature dalla conquista della Scarpa d'Oro (il primo è Alves dell'Herenveen, ma il campionato olandese è terminato). Suazo porta in vantaggio il Cagliari al 13' al termine di un'azione insistita. Al 29' un mani di Biondini su punizione di Totti porta al rigore, che il Capitano si occupa personalmente di trasformare. A fine primo tempo il primo gol di Marchini, che poi chiude la partita al 23' della ripresa. A 5' dalla fine la girata al volo che consente a Totti di firmare la doppietta.

Per il Capitano dunque 200 gol in carriera, e questi sono numeri solo da grandi campioni. Quando, poi, a farli è un attaccante "novizio", ex tre-quartista, il risultato sarebbe da celebrare con tutti gli onori del caso. La sconfitta di Cagliari attenua la soddisfazione, ma non cancella l'impresa.

Il primo a rendere onore al Capitano giallorosso è il suo tecnico: "Anche oggi ha fatto una buonissima partita. Soprattutto ha capito come stare in campo in questo ruolo e in questo modo riesce poi a prendere vantaggio. Al di là del gol su rigore, si è comportato come un attaccante dell’area di rigore, come un bomber vero. Ha un senso dell’orientamento, una scelta di posizione dentro l’area di rigore che fa invidia a tanti bomber".
Ma Totti, per la Roma, è molto più di un semplice cannoniere, è "Il Capitano", nonchè il leader dello spogliatoio, come dimostrano anche le sue dichiarazioni nel post-partita di Cagliari: "Chi vuole rimanere firmi subito - è l'invito del numero 10 giallorosso indirizzato soprattutto agli indecisi Mexes, Chivu e Mancini - sta a loro decidere cosa vogliono fare; noi tutti speriamo possano rimanere tutti perchè siamo una grande squadra e possiamo fare bene. Tutto il gruppo ha dimostrato di remare nella stessa direzione, abbiamo portato a casa la Coppa Italia dopo tanto tempo, siamo arrivati secondi in campionato e ai quarti di Champions League: quest'anno di più non si poteva chiedere". E per il futuro, Totti ha le idee ben chiare: "Dobbiamo sempre competere ad alti livelli, poi starà alla società decidere quali acquisti fare".
Tornando al presente, però, ci sono statistiche da celebrare (30 gol in stagione e 200 in carriera) e il centravanti della Roma lo fa con piacere: "Sono bei numeri, spero di continuare così, il merito è anche della squadra che mi assiste nel migliore dei modi. E' il campo a parlare per me, sono contento di ciò che sto facendo e posso fare ancora meglio". Naturalmente i tifosi giallorossi se lo augurano...
 
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Notte di delirio a Fiumicino!

Post n°410 pubblicato il 18 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineE' stato un rientro trionfale quello dei giallorossi dopo la conquista della coppa Italia nella finale con l'Inter. Ad attendere la squadra, arrivata a Fiumicino dopo le 23.30 di ieri sera, c'erano il presidente del club Franco Sensi e migliaia di tifosi che hanno atteso i giocatori all'uscita del terminal A in un vero bagno di folla.

SUL PULLMAN - Già dalle 21.30 parecchi sostenitori della Roma avevano raggiunto l'aeroporto Da Vinci per abbracciare i giocatori a poche ore dalla partita persa a San Siro (2-1), che è valsa la vittoria del trofeo in virtù del 6-2 dell'andata. A fatica la squadra e tutto lo staff giallorosso, accompagnati da lunghi applausi e cori, hanno raggiunto il pullman del club parcheggiato all'esterno degli arrivi nazionali. Una decina di giocatori sono quindi saliti sul tetto del pulman sventolando a loro volta bandiere con i colori della Roma. Poco dopo la mezzanotte, il pullman della squadra è riuscito a lasciare lo scalo romano per raggiungere il centro sportivo di Trigoria scortato dalla polizia e da decine di automobili
L'ABBRACCIO - Particolarmente toccante è stato il lungo abbraccio tra Franco Sensi e la figlia Rosella, e poi quello tra il presidente e Francesco Totti. Il proprietario della Roma ha accolto, visibilmente emozionato, l'arrivo della squadra a Fiumicino dopo il successo colto a Milano, il primo dopo l'annata trionfale del 2001 con lo scudetto e la Supercoppa italiana.
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Doni: Voglio restare oltre il 2009

Post n°409 pubblicato il 18 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineL'intervista di Doni, portiere della Roma, a Rete Sport. Il numero uno giallorosso, fresco della convocazione nella nazionale brasiliana, torna sulla partita di ieri, che ha regalato l'ottava Coppa Italia della storia giallorossa, e sulla leggerezza nell'azione con Recoba.

Un commento sulla giocata da brivido su Recoba?
Ieri ero tranquillo, ho sbagliato una giocata che non si poteva sbagliare. La parata su Crespo è stata difficile, lui è un gran calciatore. Può essere una delle migliori di questa stagione.
Ora senti che la gente ti vuole bene?
In giro sì. E lo so che per un portiere a Roma è difficile.
Finalmente convocato nella Selecao...
Devo ringraziare la Roma e i compagni per questo grande traguardo. Sono contento di portare il nome della Roma nella nazionale brasiliana.
L'ambientamento a Roma come è stato?
Per me all'inizio era tutto diverso, sia il calcio che gli allenamenti. So che non c'era tanto tempo per ambientarsi visto che a Roma sono tutti molto esigenti, ma ora già conosco meglio le cose e miglioro di partita in partita.
Bonaiuti, il preparatore dei portieri, che tipo di apporto ti ha dato in questi anni?
Mi ha aiutato molto, come anche il mister.
Portieri brasiliani e italiani.
Gli allenamenti sono molto diversi. Se ora vado a fare un allenamento brasiliano, faccio fatica. Ora mi sento più un portiere italiano che brasiliano.
Quanto ti senti migliorato?
In percentuale non lo so dire, ma ho migliorato tanto e lo devo fare ancora. Sto lavorando per questo. Il mister mi chiede di giocare anche come un libero.
Hai mai pensato di segnare come Rogerio Ceni?
Lui è molto bravo a calciare le punizioni, è uno dei migliori al mondo, io non sono bravo come lui. Cerco sempre di fare le cose più semplici in campo.
C'è un modello di portiere che cerchi di imitare?
Ce ne sono tanti bravi in giro, a me piace molto Dida in Brasile. E poi Peruzzi e Buffon in Italia. Il primo tecnicamente è molto bravo.
Ti senti già romanista? Lo si vede dopo i gol che esulti come un giocatore...
Siamo un gruppo unito. A me piace quando un calciatore fa gol, significa che vince la Roma. Giochiamo per fare felici i tifosi e la società.
I tifosi della Roma ricordano quelli brasiliani?
Certo, anche se quelli della Roma sono più fanatici, troppo belli. Non succede mai che all'aeroporto trovi diecimila tifosi.
Hai mai pensato che l'Inter potesse vincere la Coppa Italia dopo il gol di Cruz?
Io ero molto sicuro, soprattutto dopo che avevano sbagliato quei gol nel primo tempo. Nel secondo, sul 2-0, ci siamo rimessi subito in partita.
Con Pizarro in campo avete respirato?
Pizarro per noi è un giocatore importante, ma anche Aquilani ha fatto bene fino a quando è stato in campo.
Il rapporto con Spalletti e Curci?
Il mio rapporto a Trigoria è buono con tutti, lavoriamo sempre insieme. Non ho problemi con nessuno, sono una persona tranquilla. Il mister mi ha dato sempre fiducia, anche nei momenti più difficili.
In campo qual è il compagno con cui parli di più?
Sempre con quello più vicino, con i difensori. Con gli altri, che sono più lontani, è più difficile
La tua volontà è quella di rimanere?
Come no, ho firmato adesso. Voglio restare anche oltre il 2009.

 
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Cassetti: "Con la coppa mi sento più ricco"

Post n°408 pubblicato il 18 Maggio 2007 da Urbe_immortale

immagineMarco Cassetti, difensore della Roma, a Teleradiostereo, ha parlato il giorno dopo la conquista della Coppa Italia contro l'Inter. Il giocatore racconta le emozioni della festa e parla del futuro dichiarandosi ottimista riguardo la sua permanenza a Roma

ACCOGLIENZA TIFOSI - "Non sono sorpreso dell'accoglienza dei tifosi perché già nel corso della stagione avevano dimostrato di essere molto caldi, tra i migliori in assoluto, calore e passione sono le caratteristiche che differenziano il tifo giallorosso da quello delle altre squadre".
LA VITTORIA - "Oggi mi sento più ricco per quello che abbiamo raggiunto ieri. E' il mio primo trofeo importante e me lo godo perchè ce lo siamo meritato per quello che abbiamo fatto durante l'intera stagione. Certo, non era facile preventivare una cavalcata bella come la nostra, che ci ha portato ad alzare la Coppa Italia dopo aver combattuto a lungo in campionato con l'Inter ed essere arrivati ai quarti di finale di Champions League".
L'INTER - "Mi aspettavo ieri un'Inter agguerrita, ci credevano nella rimonta come è giusto che fosse. E poi non ho mai creduto al fatto che non gliene importasse nulla. Se così fosse stato, potevano starsene a casa anche all'andata. Che sono venuti a fare i titolari l'altra settimana? E i dirigenti? Potevano mandare la Primavera. Invece la Coppa Italia volevano vincere e ieri lo hanno dimostrato".
IL FUTURO - "Non credo proprio che ci siano problemi per la mia conferma nella Roma. E' una comproprietà, quella con il Lecce, piuttosto tranquilla. Ho avuto indicazioni che mi fanno stare tranquillo, non credo sia in discussione il mio futuro. E poi voglio restare. E' straordinario stare qui".
DEDICHE - "La Coppa Italia la dedico alla Roma in toto. Dal presidente a noi giocatori, ai tifosi splendidi, al mister. Ce la siamo meritata tutti insieme. Mi sento tifosissimo della Roma".

 
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