Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Luglio 2007

Calderon: A buon punto per Chivu

Post n°475 pubblicato il 03 Luglio 2007 da Urbe_immortale

ORE 10.00 - La telenovela Chivu si arricchisce di un nuovo, inaspettato, capitolo. Quando sembrava che l'Inter fosse definitivamente in pole per assicurarsi il difensore romeno, superando anche la concorrenza del Barcellona, ecco irrompere il Real Madrid. Da ieri pomeriggio sono nella capitale i dirigenti Pedrag Mijatovic e il mediatore Ernesto Bronzetti per dare una sterzata importante ad una trattativa che non finisce mai. I fatti: ieri sera i vertici del Barcellona hanno chiamato Pradè, direttore sportivo giallorosso, comunicando che non sarebbero riusciti a pareggiare l'offerta dell'Inter (14 milioni più Obinna). Preso atto dell'uscita di scena del club blaugrana, la Roma ha così chiesto di poter incontrare il Real Madrid nella giornata di oggi per ascoltare una nuova offerta. Incontro che è avvenuto questa mattina alle 8 all'Hilton di Fiumicino. Pradè è arrivato all'hotel intorno alle 8.15 e pochi minuti dopo è iniziato il vertice che si è protratto fino alle 9. L'offerta del Real è sostanziosa, più sostanziosa delle altre: 16 milioni cash, ma che potrebbero salire fino a 20 se l'Inter rilanciasse ancora. Dopo l'incontro, Pradè è volato a Milano per risolvere altre questioni, tra le tante la trattativa di Esposito con il Cagliari. Mentre Mijatovic e Bronzetti sono partiti alla volta di Maiorca dove incontreranno Becali, procuratore di Cristian Chivu, per trovare un'intesa col giocatore. Quella con la Roma c'è già. E l'Inter si è trovata un'altra volta spiazzata.

ORE 14.40 - «L'Inter non sta facendo nessuna asta per nessun giocatore». Massimo Moratti, presidente dell'Inter, risponde così ai microfoni di Sky alle domande sulla trattativa per Cristian Chivu. Il Real Madrid sembra aver scavalcato nerazzurri e Barcellona nella corsa al difensore rumeno e sarebbe pronto a versare alla Roma 17 milioni di euro per il cartellino del giocatore.

ORE 15.15 - Il dirigente del Real Madrid Predrag Mijatovic ai microfoni di Sky al termine dell'incontro, che si è svolto all'hotel Hilton di Fiumicino poco dopo le 8 di stamattina: "Parliamone più avanti, dai, c'è tempo per parlare. Devono parlare le due società. Adesso si dà tanta importanza, ma non c'è niente". Ci sarà un altro incontro con la Roma? "Può essere, non so che dire. Il mondo del calcio è così, lo sapete. Ci sono tanti incontri e dopo non succede niente. Vediamo. E' un bravo giocatore, interessa a tante squadre, vediamo cosa succederà." C'è un offerta? "No".  

ORE 16.11 - «Mijatovic è stato a Roma, ma non c'è ancora niente di concreto». Così il presidente del Real Madrid, Ramon Calderon, ha parlato della trattativa per Chivu. Con il giocatore, ha poi spiegato Calderon, «la cosa è a buon punto, anche se finchè non si concretizza...», mentre con la Roma «non sembra si sia parlato di altro che di soldi», non quindi di giocatori. Poi l'immancabile accenno al possibile arrivo di Kakà: «Non è escluso, ma è evidente che non è una cosa facile». Calderon ha precisato che il Real «non pagherà un euro al Getafe» per liberare Schuster, «il quale sembra abbia già rescisso il contratto ma la cosa non è chiara. Noi comunque non abbiamo ancora deciso l'allenatore, ci siamo presi alcuni giorni di tempo in modo che Mijatovic e il suo staff possano parlare con i tecnici liberi che ritengono più adatti. Non abbiamo fretta, Schuster entrerà in questo giro quando sarà possibile».

 
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Il Real irrompe su Chivu con un'offerta-choc!

Post n°474 pubblicato il 02 Luglio 2007 da Urbe_immortale

Clamorosa svolta nel caso Cristian Chivu. Il difensore rumeno, secondo quanto riporta l'edizione on line del quotidiano spagnolo Marca, avrebbe raggiunto un accordo con il direttore sportivo Pedrag Mijatovic per vestire la maglia del Real Madrid.

Lo stesso Pedrag Mijatovic, direttore sportivo del Real Madrid, è sbarcato oggi a Roma. Il dirigente dei campioni di Spagna è stato intercettato dalle telecamere di Sky mentre era in compagnia del mediatore Ernesto Bronzetti. Mijatovic ha in programma un incontro con gli emissari della Roma, con i madrileni pronti a offrire 15 milioni di euro più un giocatore: tra i nomi, oltre a quello già noto di Cicinho, spuntano ipotesi clamorose, riguardanti un possibile inserimento nell'affare di uno tra Antonio Cassano e Fabio Cannavaro. 

Ecco cosa riporta Marca sul suo sito:

MIJATOVIC HA VIAJADO A ROMA Y SÓLO FALTARÍA EL SÍ DEL EQUIPO CAPITALINO

El Madrid llega a un principio de acuerdo con Chivu

Según anunció Agustín Castellote en 'Plus Marca', el defensa rumano de la Roma Chivu estaría muy cerca de acabar en la Casa Blanca. Mijatovic ha estado este lunes en Roma y ha llegado a un principio de acuerdo con el jugador. Así, sólo faltaría que los emisarios madridistas se pusiesen de acuerdo con la directiva de los capitalinos para cerrar el fichaje.

El Madrid estaría dispuesto a poner en la mesa hasta 15 millones de euros y algún jugador de la plantilla blanca para satisfacer a la entidad romanista. Cassano, Cicinho y hasta Cannavaro podrían entrar en la operación.

 
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Al via la campagna abbonamenti

Post n°473 pubblicato il 02 Luglio 2007 da Urbe_immortale

La Roma ha presentato questa mattina a Trigoria la campagna abbonamenti 2007/2008 "Stringiti a noi. La nostra forza sei tu"!

Nei giorni scorsi il capitano giallorosso, Francesco Totti, e il tecnico, Luciano Spalletti, avevano chiesto che i prezzi delle tessero fossero ridotti per venire incontro alle esigenze di quanti più tifosi possibile. Richiesta che la Roma non ha esaudito, lasciando invariati i prezzi rispetto alla scorsa stagione, concedendo agevolazioni soltanto per gli under 12 ("Cucciolone under 12"), gli under 16, gli over 65 (sconto del 30% su tutti i settori esclusa la Tribuna d'Onore) e un pacchetto famiglia (riservato al capo-famiglia, un coniuge e uno o più figli under 12). La campagna inizierà il 3 luglio per poi finire il 10 agosto. Nei primi giorni, a partire da domani e fino al 16/7, si potrà esercitare il diritto di rinnovo dei vecchi abbonamenti, mentre la vendita libera è in programma dal 20 luglio al 10 agosto. I prezzi: Tribuna d'Onore 4.300.00 euro, Tribuna Monte Mario Top 1.250.000 euro (ridotto under 16-850.00, ridotto over-65 875.00, under 12-570.00), Tribuna Monte Mario 1.150.000 euro (ridotto under 16-750.00, over 65-805.00. under 12-520.00), Tevere Centrale 880.00 euro (under 16-570.00, over 65-615.00, under 12-415.00), Tevere Laterale Parterre 680.00 euro (ridotto under 16-365.00, ridotto over 65-475.00, ridotto under 12-260.00), Distinti 365 euro (under 16-235.00, over 65-255.00, under 12-155.00), Curve 235 euro (under 16-155, over 65-165.00, under 12-105.00), Non deambulanti 390.00 euro, Invalidi 100% con accompagno 390.00 euro.

LA CONFERENZA DI PRADE':
"Questo è il terzo anno consecutivo che presento la campagna abbonamenti, anche se questa volta la sento un po' più mia e sono contento di farlo in rappresentanza della famiglia Sensi. Quando ci siamo messi al tavolo con la dottoressa Sensi la prima cosa che abbiamo deciso di fare è di conquistare i notri tifosi, soprattutto con il bel calcio. La convinzione ce l'abbiamo. In questi due anni abbiamo fatto un calcio divertente, entusiasmante, che ha divertito i nostri tifosi. Ha divertito anche noi il rapporto con il tifosi, che è sempre stato presente. Infatti lo slogan di questa campagna abbonamenti è ‘Stringiti a noi. La nostra forza sei tu', perchè sentiamo veramente questo calore. Oltre all'undici in campo, quello che ci ha dato la forza è stato il tifoso. Abbiamo passato momenti bellissimi insieme, come le vittorie di Milano dopo tanti anni, e momenti brutti, come la trasferta di Manchester. Dopo quest'ultima, la settimana successiva, abbiamo trovato in Roma-Sampdoria un pubblico fantastico, che ci ha dato una spinta importante, in un momento cruciale e decisivo, perchè dovevamo arrivare secondi a tutti i costi. È proprio il tifoso il motore di questa campagna abbonamenti, di questo inizio stagione, sapendo che noi possiamo fare sempre le stesse promesse, ma sono promesse vere, che ormai sono dentro di noi. Parlo del lavoro, del sacrificio, della passione e soprattutto del gruppo. E nel gruppo sappiamo che c'è anche il nostro tifoso".
La scorsa stagione avete realizzato il dato più basso di abbonati
"Faccio una premessa: Noi come Roma siamo, dati alla mano, tra le società con la minor perdita di pubblico. Per questo c'è un così grande attaccamento tra la squadra e il tifoso. Oltretutto noi non ritocchiamo il costo degli abbonamenti dal 2000/'01 e questi mi sembrano dati importanti. In più stiamo cercando di trovare sempre più iniziative per agevolare il tifoso. Cercando inoltre di rendere lo stadio il più sicuro ed agevole possibile".
Però la Roma meriterebbe qualcosa di più di una media di 30 mila spettatori.
"Dove ha visto questi dati? Noi siamo intorno ai 40 mila, che non è poco".
Qualche anno fa 40 mila erano pochi...
"Ma ci sono stati molti cambiamenti, sappiamo come funzionano i diritti televisvi. Le partite vengono viste in tutte le maniere possibili. Questo non vuol dire che non vogliamo l'attaccamento dei nostri tifosi. Stiamo studiando apposta queste formule per avere sempre uno stadio giovane, caloroso. Putiamo molto sul tifoso ‘Under 12', è quello che vogliamo coinvolgere di più. Cerchiamo di coinvolgere al massimo anche le nostre affiliate, che saranno sempre presenti allo stadio con un settore già riservato. Siamo convinti che con le nostre iniziative e la forte identità che abbiamo faremo grandi cose".
C'è una legge che prevede il fatto che gli ‘Under 14'...
"La legge non è ancora passata. Siamo in attesa e finchè non passa non esprimiamo giudizi".
C'è una soglia di abbonati che considerereste soddisfacente? Eventuali novità di mercato potrebbero incentivare, o disincentivare, gli abbonamenti?
'La soglia è sicuramente superiore a quella dell'anno scorso. Se dovessimo arrivare ad una quota sopra i 40 mila ci riterremo soddisfatti. Di mercato non mi sembra ora il momento di parlare. So che molti di voi (giornalisti, ndr) sono qui proprio per questo. Mi dispiace deluderli ma la Roma, per quanto riguarda il mercato, sà quello che ha in testa, non deve essere quello a creare entusiasmo all'interno del tifoso. Questi giorni ha parlato il nostro allenatore, il nostro amministratore delegato, più volte, e i concetti ce li abbiamo ben chiari. La squadra è competitiva e farà divertire il nostro pubblico'.

 
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Damiano Tommasi in esclusiva su Il Romanista

Post n°472 pubblicato il 02 Luglio 2007 da Urbe_immortale

INTERVISTATO DA DANIELE LO MONACO, PARLA IN ESCLUSIVA SU IL ROMANISTA, L'ANIMA CANDIDA GIALLOROSSA.
IL SUO PUNTO DOPO UN ANNO IN SPAGNA:

«Andare via da Roma è stata la più grande delusione della mia carriera. Ed è ancora così»

«A Levante un'esperienza bellissima, ho fatto anche il mio primo autogol»

«Il prolungamento di Spalletti ha dato la spinta alla squadra. Adesso la strada è giusta»

«In Italia manca qualcosa per dare un cambio, ci vorrebbero giovani con idee chiare
E' il paese che va così: in Spagna il primo ministro è più giovane di tutti i nostri politici»

Damiano Tommasi, 33 anni, una moglie e quattro figli, centrocampista del Levante attualmente a riposo. Non lo cercate in Polinesia, non lo trovereste!

Dove sei in vacanza, Damiano?
«Verona, finalmente con tutta la famiglia. Poi magari ci faremo anche una settimana al mare».
Sarai soddisfatto, la stagione al Levante è stata positiva.
«La salvezza era il nostro obiettivo, è stato complicato ma ce l'abbiamo fatta».
Quali sono stati i problemi maggiori, per te e per la squadra?
«La mia difficoltà derivava essenzialmente dal fatto che la famiglia era rimasta a Roma, dal punto di vista tecnico poi ho sofferto il fatto che in Spagna si gioca molto palla sui piedi e poco negli spazi. Chi punta come me sulla corsa soffre un po', lì si tiene molto la posizione e corre soprattutto la palla. Per la squadra la difficoltà è stata soprattutto la non abitudine alla serie A. In certe partite la pressione di pensare di non essere all'altezza ci ha fatto perdere prima di giocare. Invece quando si lotta per la salvezza dovrebbe essere accettato come inevitabile il fatto di incontrare difficoltà, altrimenti non si lotterebbe per la salvezza...».
Hai totalizzato buoni numeri?
«Mi pare circa ventotto presenze: al ritorno, dopo il cambio di allenatore, ho giocato tutte le partite meno una per squalifica, all'andata ho giocato meno. Ma per me la cosa importante è stata quella di essere stato sempre disponibile: non ho saltato neanche un allenamento. E poi ho vissuto anche un'altra esperienza: ho fatto il primo autogol da professionista. Un bel tiro, non c'è che dire. Un passaggio all'indietro da fuori area in corsa con il portiere fuori tempo... Purtroppo invece non sono mai riuscito a segnare nella porta avversaria. Ma, in fondo, il mio lavoro non è questo».
E poi avete avuto la soddisfazione di raggiungere l'aritmetica salvezza battendo il Valencia nel derby.
«Ci sono state molte polemiche, per via dei rigori e delle espulsioni, ma per me le decisioni arbitrali erano giustificate. Loro erano demotivati, noi comunque tranquilli perché sapevamo che al 99% ci saremmo salvati anche perdendo. Il colpo l'avevamo ottenuto la partita precedente vincendo a Santander».
Quella sconfitta è costata una dura contestazione ai vostri cugini del Valencia.
«Mettiamoci le virgolette rispetto a quello che accade in Italia. Lì è solo volato qualche insulto. La cosa più curiosa è che comunque è stato contestato il Valencia che è stato protagonista di una stagione buonissima: sono partiti dai preliminari e sono stata la squadra spagnola che è arrivata più lontana in Champions. E' stata una delle due squadre, col Siviglia, arrivata più lontana nelle coppe. Ha lottato per il titolo fino alla fine. Ha raggiunto la Champions con due o tre domeniche d'anticipo. Ha avuto diversi infortuni gravi. E' la squadra che dà più giocatori alla nazionale. Insomma, la contestazione mi è sembrata grossolana».
Alla fine ha pagato il tuo amico Amedeo Carboni.
«Era inevitabile. Sin dall'inizio della stagione era emersa questa differenza di idee tra lui e il tecnico Quique Sanchez Flores. In qualche modo era una situazione che andava risolta».
Un po' è quello che è capitato a Capello e Baldini a Madrid.
«Stessa cosa. La decisione era già stata presa, ma è stata rinviata solo perché i risultati erano migliorati. Da tempo stavano lavorando sul futuro, lo scoglio è stato il discorso economico».
In Italia la vittoria avrebbe fatto cambiare la decisione.
«In Italia».
Tu con lo spagnolo come procedi?
«Bene, ma vorrei impararlo meglio».
Hai ancora tempo, no?
«Ho un altro anno di contratto, starò ancora qui. Tra quindici giorni partiamo per il ritiro».
C'è stata la possibilità che il tuo amico Chivu ti raggiungesse in Spagna.
«Ho seguito un po' la vicenda, credo che alla fine peserà la sua volontà. Non ho ancora avuto modo di parlarci».
Se preferirà l'Inter ti stupirai?
«Sono scelte molto personali. Deciderà lui quel che sarà meglio per se stesso».
Nei saluti di fine stagione attraverso il tuo sito hai detto di aver provato anche qualche delusione quest'anno. A che cosa facevi riferimento?
«Beh, una cosa che non mi piace molto è questa prassi del premio a vincere di cui si parla molto a fine stagione. In teoria dovrebbe essere un incentivo che non danneggia nessuno, ma poi diventa un problema perché ci sono squadre che pretendono un riconoscimento quando non hanno più niente da chiedere al campionato. I giornalisti azzardano cifre, contatti, fanno ipotesi, raccontano accordi. E visto che comunque non è legale non dovrebbe essere così».
Qualcosa che invece ti abbia stupito positivamente?
«Beh, il fatto di ritrovarmi a parlare di un'esperienza bellissima anche durante il girone d'andata, quando non giocavo e avevo la famiglia lontano. Non ne soffrivo, ecco. E questo mi ha stupito piacevolmente».
Come facevi con la lontananza?
«Comunque ogni settimana tornavo a Roma e una volta al mese per tre-quattro giorni venivano tutti a trovare me».
Dopo quest'anno che farai?
«Non lo so, non ci penso. Quest'anno la mia famiglia starà con me, vediamo come si trovano a Valencia, poi decideremo. Non so quanto potrò ancora giocare, non mi pongo limiti».
Che ti è rimasto dentro dell'incidente del 22 luglio 2004?
«Tutto, non dimentico niente. Soprattutto tutto quello che ho dovuto passare dal punto di vista fisico e il fatto di aver ritrovato una funzionalità nella quale non credevo più neanch'io».
In Italia eri l'anima candida capace di giocare anche a 1500 euro al mese. In Spagna come ti vedono?
«Come un giocatore qualsiasi. Ci sono altri elementi della Liga che meritano maggiori attenzioni».
E quando non ti allenavi, a Valencia come passavi il tempo?
«Mi sono avvicinato ad un'associazione che lavora per l'integrazione degli extracomunitari. E poi ho conosciuto diversi italiani che mi hanno aiutato a star bene».
Per curiosità. Da 1500 euro al mese a quanto sei passato?
«A molto di più».
Da lontano hai seguito l'evoluzione della Roma di questa stagione?
«Ho seguito e apprezzato molto. Del resto avevo pochi dubbi sulla bontà della strada intrapresa. E questo campionato anomalo ha aiutato a dar sicurezza a un progetto che sicuramente funziona».
Qual è stato l'elemento principale che ha dato la spinta giusta?
«Il prolungamento del contratto di Spalletti. Ha dato a tutti il senso di qualcosa di duraturo, di serio e importante, senza se e senza ma. Capello è stato esonerato vincendo e pur avendo il contratto. Quando invece si ha la sicurezza di aver preso la strada giusta per perseguire il progetto, anche risultati come quelli di Manchester fanno inciampare ma non fanno cadere».
Ti resta dentro la delusione per come sei andato via da Roma?
«E' stata la più grande delusione della mia carriera e quest'anno non ho vissuto niente di così negativo che mi abbia fatto cambiare la classifica. Ma Roma non la ricordo certo per come me ne sono andato».
Ripensandoci che cosa cambieresti?
«E' difficile da dire. Ripensandoci, non capisco come ho fatto a tornare a giocare, nonostante avessi mille e un motivo per fare cose diverse. Forse ho avuto una fortissima spinta interiore. Più dell'infortunio è stato clamoroso quello che è successo in fase di recupero».
Il riferimento, pare di capire, è sempre a tutti quelli che non hanno creduto che tu potessi tornare a giocare.
«Certo».
Se ti fossi infortunato nella Roma di adesso, sarebbe cambiato qualcosa?
«Non credo. In fondo quando sono tornato a giocare c'era la Roma di adesso».
Però non c'era Spalletti l'anno prima.
«Ma è stato quello che ho saputo un anno dopo a deludermi, non quello che è accaduto mentre recuperavo».
Che cosa hai saputo?
«Sinceramente, non mi va di parlarne. Parlo di delusioni relativamente ai rapporti personali e professionali. Ormai quello era un ambiente dove parecchi rapporti umani si erano deteriorati. Ma, lo ripeto, io Roma la ricordo per tanti anni meravigliosi, non per gli ultimi due».
Quante persone ti vengono in mente se chiudi gli occhi e pensi ai giorni migliori?
«Quante pagine hai a disposizione per l'intervista?».
Quante ne vuoi.
«Provo a dire... Allora, tanti compagni di squadra, da Jonas Thern fino a Simone Perrotta e a Cristian Chivu, penso al cuoco Felice che non c'è più, alla signora Fioravanti, ai magazzinieri Franco e Luigi, a Giorgio Rossi. Ai ragazzi del bar, della portineria, del ristorante. Gente che non riesci mai a ringraziare compiutamente, ma che rendono ideale l'ambiente in cui lavori. Ricordo Luca col suo striscione. Quando io venivo fischiato, Luca alzava il suo stendardo: "Tommy io sto con te". Poi dopo s'è mischiato a tutti gli altri, ma all'inizio non erano in tanti. Però, vedi? Nomino queste persone e ne lascio fuori tante altre».
Ma hai dato un'idea. Quanto al campionato italiano, ti sembra davvero cambiata l'aria dopo Calciopoli?
«Non mi pare sia cambiato granchè. Ci sono state squalifiche pesanti, ma manca ancora qualcosa per dare un cambio, una direzione diversa al modo di trattare il calcio».
Dipendesse da te che faresti subito?
«Darei la possibilità a tante persone nuove di mettersi in evidenza. Ci vogliono giovani con idee chiare. Ma da noi è persino difficile candidarle, da noi non si dà credito ai giovani. In Spagna, ad esempio, è un'altra cosa, a partire dalla politica. Qui il primo ministro è più giovane della maggior parte dei politici italiani».
Potresti essere tu il giovane che potrebbe cambiare tutto. Con un presidente federale come te forse cambierebbero molte cose.
«Certi lavori e certi ruoli non si improvvisano. Per come la vedo io per svolgere certi compiti bisogna essere preparati, avere le idee chiare, avere credito, avere intorno persone che credono in certi progetti, ma soprattutto avere prima un progetto da portare avanti».
Sembra il tuo identikit. Che ti manca?
«Ognuno deve fare il suo, io non vado mai a battere le punizioni...».
L'anno scorso hanno provato ad impostare qualche cambiamento. Con i poteri ad Albertini e il coinvolgimento in Nazionale di gente come Donadoni e Casiraghi. Ne sono seguite solo polemiche.
«Per me serve prima una preparazione specifica. Non ci si inventa un ruolo così dall'oggi al domani».
E intanto Zeman resta ai margini.
«Mi dispiace per lui, non lo sento da un po', mi rendo conto che non è facile trovare squadre perché ci sono sempre tanti allenatori, ma lui potrebbe aiutare molto l'ambiente, la società e la squadra in cui si troverebbe a lavorare».
In serie A è tornata la Juventus.
«Hanno fatto il campionato che si aspettava, ma i loro campioni sono stati particolarmente bravi a trovare le giuste motivazioni. Per me la Juventus può vincere il campionato sin da quest'anno, mi pare che abbia i ruoli coperti anche da due giocatori di grande livello. E la Fiorentina è un'altra squadra pronta per vincere».
In un'intervista a Repubblica il tuo amico Franco Baldini si è detto stupito che il medico della Juve Agricola sia ancora al suo posto, dopo le motivazioni alla base della sua "assoluzione".
«Agricola è quello che sono stati Calciopoli e l'estate 2006. Non è cambiato granché neanche con gli operatori di mercato che continuano a fare quel che facevano prima. Non credo che sia solo Agricola ad aver mantenuto il suo posto. Del resto noi ci stupiamo di quel che accade nel calcio. Ma mi pare che lo stesso avviene anche per i politici. E' il paese che va così».
Buone vacanze, presidente. E a presto.

 
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Legea VS Kappa: la sfida continua!

Post n°471 pubblicato il 02 Luglio 2007 da Urbe_immortale

Prima Legea, poi Kappa. Ora Legea. Chi disegnerà le nuove divise della Roma? Per conoscere la risposta bisognerà aspettare ancora pochi giorni. I tempi cominciano a stringere, visto che queste benedette nuove maglie dovrebbero venire presentate il 27 luglio, durante la festa per gli 80 anni della società. Nelle ultime 24 ore Legea, che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla Roma, si è rifatta sotto. Rialzando la posta: 500mila euro in più l'anno. Rispetto, attenzione, ai 7 milioni (l'accordo sarebbe di un anno, più un'opzione per il secondo, più un'altra sul terzo) che l'azienda di Pompei già voleva garantire a Villa Pacelli. Tanti soldi, che nell'ultimo mese - da quando è subentrata nella trattativa Kappa - non sono bastati a chiudere un affare che veniva discusso da gennaio. Perché? I motivi sono diversi. Per il feeling, storico, tra Roma e Kappa, ma soprattutto per la richiesta di Legea (secondo quanto sosterrebbero a Trigoria) di vendere il merchandising As Roma in esclusiva nei suoi mille punti vendita italiani (un punto su cui si era anche arrivati a un accordo, con Legea che avrebbe venduto il materiale giallorosso ovunque, tranne che nella Capitale, per non danneggiare i Roma Store). Fatto sta, comunque, che con i suoi 4 milioni cash (ma 6 con il giro di affari stimato, attraverso sconti da praticare ai Roma Store) l'offerta di Kappa sorpassa quella dell'azienda campana. Dopo avere appreso dai giornali dell'esistenza di un'intesa con i torinesi, Legea va su tutte le furie, chiedendo e ottenendo spiegazioni da Villa Pacelli. Sostenendo di aver firmato con la Roma un contratto lo scorso 11 aprile, all'indomani di Manchester-Roma. Circostanza smentita con forza dal club: «Ma quale intesa, abbiamo fatto solo uno scambio di draft , di bozze di contratto».

Mentre il dialogo tra Pompei e Roma viene lentamente riavviato, nella Capitale giungono le parole di Mr. Kappa. Intervistato da un settimanale on line, il suo direttore della comunicazione, Maurizio Vitale, ammette che le nuove maglie sarebbero state prodotte, in caso di intesa, «nel pieno rispetto della tradizione romanista». Ma ora Legea rilancia.

 
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Esposito teme di riperdere la Roma

Post n°470 pubblicato il 02 Luglio 2007 da Urbe_immortale

«Non mi va di sbilanciarmi perché già lo scorso anno mi sentivo un giocatore della Roma ed alla fine saltò tutto. Certo che non vedo l'ora di arrivare in giallorosso». Mauro Esposito non è tranquillo, anche se gli hanno promesso che al massimo entro domani sarà un giocatore della Roma. E' rimasto scottato già lo scorso anno, e una nuova delusione sarebbe difficile da mandare giù: attualmente si trova in vacanza a Pescara, ma già da una settimana è pronto a spostarsi a Roma per andare a firmare. Per lui la Roma sarebbe un sogno che si realizza, una scelta di vita. Per vestire giallorosso ha rifiutato il Napoli, che gli ha offerto più soldi, ma adesso ha paura che si possa ripetere la beffa dello scorso anno.
A rassicurarlo non bastano nemmeno le parole rilasciate sabato dal presidente Cellino al Romanista . «Esposito firmerà con la Roma, vi innamorerete di lui. La Roma lo acquisterà in comproprietà per due milioni e mezzo e farà un vero affare» perché il presidente del Cagliari è uno abituato a questo genere di esternazioni (basta vedere l'affare Suazo). Anzi, chi conosce bene il numero uno dei sardi, sa che questo genere di affermazioni hanno spesso un secondo fine. Che in questo caso è quello di far firmare al giocatore il rinnovo del contratto, prima di cederlo in comproprietà. Il regolamento infatti vieta ai calciatori con il contratto in scadenza, e quello dell'esterno termina il 30 giugno del 2008, di essere ceduto in comproprietà. Il problema sta nell'ingaggio. Esposito infatti attualmente guadagna circa 400.000 mila euro a stagione e per rinnovare con i sardi vuole almeno 750.000 euro, che poi sono quelli che verrebbe a prendere nella capitale. Questo per cautelarsi, perché nella malaugurata (per Esposito) eventualità che il Cagliari il prossimo anno riuscisse a riscattarlo alle buste, il giocatore si ritroverebbe con un ingaggio importante e non con quello che percepisce attualmente in Sardegna.

Questa situazione fa comodo alla Roma, che quando si metterà seduta al tavolo delle trattative con il Cagliari (Pradè e Salerno, i direttori sportivi, sono amici di vecchia data), potrà fare leva anche sulla volontà del calciatore e provare a prendere tutto il cartellino. Il Cagliari proporrà la comproprietà solo per soldi, 2.5 milioni di euro, mentre la Roma offrirà la stessa cifra più il prestito o la comproprietà di alcuni giovani: i più indiziati a finire in Sardegna sono Freddi e Giacomini. Il loro procuratore, Alberto Faccini, è stato messo in preallarme ed è pronto a volare a Milano, dove Pradè e Salerno si incontreranno domani.

 
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Anche il Real entra nell'asta per Chivu!

Post n°469 pubblicato il 02 Luglio 2007 da Urbe_immortale

Dopo che il Real Madrid ha fatto chiarezza sul futuro della sua guida tecnica, che non sarà più Capello ma il tedesco Schuster, anche i madrileni sono entrati, e prepotentemente, nell'asta per Cristian Chivu. Il Real offre alla Roma 16 milioni di euro, mentre dal canto suo l'Inter ha fatto giungere a Daniele Pradè una nuova offerta che prevede la cancellazione dei 5 milioni e 750 mila euro che la società giallorossa deve per Pizarro, più 8 milioni e Obinna. Però sul nigeriano c'è un piccolo giallo: tecnicamente il cartellino è ancora del Chievo, questo non è ancora un grosso ostacolo (visto che in merito ci sono degli accordi tra l'Inter e i veronesi), il fatto è che Obinna chiede tipo 500.000 euro a stagione quando nell'ultima ne ha guadagnati 150.000. La Roma più di 250.000 non gliene offrirà. Il barcellona quindi dovrà fare un ulteriore sforzo economico, rispetto ai 14 milioni di euro più Giuly offerti alla Roma per battere la concorrenza dell'Inter ed ora anche del Real.

Quindi, visto che il rinnovo del contratto di Chivu in scadenza 2008 a un certo punto (ben presto) è apparso impossibile, la Roma, dal suo punto di vista, considera già un successo l'operazione relativa al mercato del romeno. Il "capolavoro" strategico è stato quello di slegarsi dalla trattativa per la comproprietà di Pizarro con l'Inter, la fortuna l'inserimento (annunciato e non improvviso) di una società enorme come il Barcellona. Adesso la Roma ha a disposizione due offerte simili (valore attorno ai 14-15 milioni) e, quasi, l'imbarazzo della scelta. Perché nel caso il Barca dovesse ritirarsi, l'Inter, sulla carta, avrebbe immediatamente un nuovo rivale delle stesse gigantesche proporzioni dei catalani: il Real Madrid. I rapporti fra la Sensi e Moratti, l'accordo di Chivu con Branca, lasciano l'Inter in posizione di netto vantaggio, ma, salvo lo sconvolgimento di altri scenari, alla Roma conviene tirare per le lunghe questa che ha già le connotazioni della telenovela: è quello che la società pare abbia intenzione di fare. Il concetto è semplice: ormai Chivu è in vendita, a questo punto lo si vende a chi offre di più. Ma veramente.

 
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Totti: "Servono altri 3 giocatori forti!"

Post n°468 pubblicato il 01 Luglio 2007 da Urbe_immortale

«Se vogliamo stare ai livelli di squadre forti come Inter, Milan o Manchester abbiamo bisogno di 5-6 rinforzi di valore. Non perché la nostra squadra è scarsa, ma perché abbiamo bisogno di una rosa più larga. Per ora ne sono arrivati 3 (il riferimento è a Esposito, Barusso e Juan), buoni ma pochi. Ho fiducia nella competenza e nel valore dei nostri dirigenti, ma preferisco aspettare prima di dare un giudizio». E’ Francesco Totti ma sembra Luciano Spalletti. Il Capitano parla del mercato giallorosso, e lo fa dalle colonne di Numberten, in edicola tra una decina di giorni. Si informa di come procedono le trattative «Leggo, ogni tanto parlo con i dirigenti. Loro mi dicono di stare tranquillo, io aspetto. Come aspettano i tifosi». E come i tifosi è rammaricato per la cessione imminente di Cristian Chivu. «E’ una grossa perdita. Come giocatore e come amico. Sotto il profilo tecnico è un campione indiscutibile, uno dei centrali più forti del mondo. E’ una perdita pesante. Ci mancherà. Mi mancherà anche come persona. E’ un mio amico, la sera uscivamo insieme. Una grande persona. Lo sostituirà Juan, ma non ho elementi per giudicarlo compiutamente. Me ne parlano tutti bene, sono contento».

Un Totti particolarmente attento alle mosse sul mercato, sulla falsariga di Luciano Spalletti che due giorni fa ha illustrato le sue richieste alla società. «Ho chiesto di avere alternative in tutti i ruoli, se poi verrà fuori una forte competitività in qualche ruolo, questo non farà certo male». Due giocatori validi per ogni ruolo. Ed è proprio in questa direzione che la società sta lavorando, con acquisti (alcuni ufficiali altri ufficiosi) mirati per ogni ruolo, anche se manca un quarto centrale difensivo «sarà un giovane di prospettiva, non uno fatto». In attesa del "botto", un giocatore come Cicinho o Quagliarella che possa entusiasmare Spalletti (e Totti), questa è la situazione giallorossa ruolo per ruolo.

PORTIERI Saranno tre. Due le certezze, che Alexander Doni sarà il titolare e che il connazionale Julio Sergio rimarrà come terzo. Dubbi su Gianluca Curci che vorrebbe andare a giocare, in prestito o in comproprietà, mentre Spalletti vorrebbe trattenerlo. I due si parleranno la prossima settimana e verrà presa una decisione. Se Gianluca dovesse partire potrebbe arrivare Fontana, visto che Chimenti si è accordato con l’Udinese. La Roma cerca un secondo esperto e affidabile da poter utilizzare soprattutto all’inizio della stagione, visto che Doni tornerà ad agosto inoltrato dopo la Coppa America.

DIFESA In attesa del «giovane di prospettiva», Spalletti avrà a disposizione sette difensori, compreso Francesco Modesto, che arriverà appena si risolverà la questione Chivu ma per il quale Roma e Reggina sono già d’accordo. A destra il titolare sarà ancora Panucci e l’alternativa, a meno di sorprese, sarà ancora Marco Cassetti. L’ex leccese, che lo scorso anno ha giocato in totale 42 partite, sarà ceduto solo se arriverà uno più forte (Cicinho e non Faubert che andrà a Glasgow). I centrali in organico finora sono tre, e si giocheranno due maglie: Mexes, Juan e Ferrari offrono garanzie sufficienti per far stare tranquillo Spalletti. A sinistra, come detto, il vice-Tonetto sarà Modesto.

CENTROCAMPO E’ il reparto dove c’è maggiore abbondanza. Riscattato Pizarro, che continuerà a fare coppia con De Rossi sulla mediana, sono arrivati Barusso dal Rimini e Brighi, di ritorno dal prestito a Verona. In più c’è Alberto Aquilani, che si può considerare come un nuovo acquisto visto che lo scorso anno. Alberto poi può essere considerato anche come vice-Perrotta, che rimane titolare inamovibile nel ruolo di trequartista. Faty sarà mandato a giocare per fare esperienza.

ATTACCO Il punto fermo è Francesco Totti, su questo non di discute. «Penso di sì - le sue parole - tanto io un paio di gol li segno... Poi durante le partite qualcosa si può cambiare, si può giocare con due o tre punte, ma come base ci troviamo bene così e non credo che Spalletti abbia intenzione di cambiare». Nel ruolo di vice per adesso ci sono Vucinic e Montella. Il primo dovrebbe rimanere, per il secondo si sta cercando una sistemazione in Italia o all’estero ma non è escluso che alla fine anche lui possa restare. Le maggiori novità riguardano gli esterni “alti”: confermati Taddei e Mancini, la Roma ha lavorato per rimpiazzare i partenti Tavano e Wilhelmsson. Gli arrivi (non ancora ufficiali) di Esposito e di Obinna (se Chivu accetterà l'Inter) consegnano a Spalletti un “pacchetto” di esterni più forte rispetto a quello dello scorso anno.

 
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