Creato da Urbe_immortale il 11/09/2006
Blog dedicato all'A.S. Roma, la squadra della Capitale!

Lettera della squadra al Presidente Sensi

Ciao Presidente,
ci affidiamo a queste poche righe per dirti tutto quello che a volte magari non siamo riusciti a trasmetterti a voce o attraverso i gesti e i comportamenti.
Qualcuno di noi Ti ha conosciuto dal giorno in cui sei diventato “Il Presidente”, qualcuno ti ha incontrato durante i  Tuoi 15 anni di presidenza e qualcuno Ti ha conosciuto da poco, ma in ognuno di noi è rimasto impresso il tuo sguardo profondo, carico di umanità, pur se determinato e a volte, forse per chi Ti conosceva troppo poco, anche un po’ duro, ma nessuno di noi può dimenticare la passione con cui ci hai sempre seguito, anche quando non eri presente fisicamente. Sei sempre stato vicino a noi, a volte come Presidente, altre come un secondo padre.
In questi anni hai saputo coniugare sport e solidarietà umana e sociale, senza mai perdere i valori morali che sono propri dello sport. Hai fatto tanto per la Roma e per Roma, le tue passioni dopo l’amore per la tua famiglia, e i romani e i romanisti – e non solo loro – ti hanno accompagnato con dignità e riservatezza, così come Tu hai affrontato la Tua ultima battaglia, una delle tante ma sicuramente la più dura.
Noi non Ti lasceremo solo e non lasceremo sola la Tua famiglia e la famiglia romanista; la nostra forza sarà l’unione e faremo il possibile per farti sorridere da dove sarai, uno di quei tuoi sorrisi che ci regalavi quando venivi in spogliatoio per darci la carica.

Ciao Presidente, Tu sei sempre con noi.

 

Il gol di De Rossi alla Fiorentina commentato dal grandissimo e compianto Alberto D'Aguanno

 

Coppia di Campioni!

 

Il Capitano e Capitan Futuro

 

Serie A: 18^ Giornata:

Chievo-Inter

Atalanta-Napoli

Bari-Udinese

Cagliari-Roma

Catania-Bologna

Lazio-Livorno

Parma-Juventus

Sampdoria-Palermo

Siena-Fiorentina

Milan-Genoa

 

Classifica:

  1. Inter   39
  2. Milan*   31
  3. Juventus   30
  4. Roma 28
  5. Parma   28
  6. Napoli   27
  7. Palermo   26
  8. Sampdoria   25
  9. Bari*   24
  10. Chievo   24
  11. Fiorentina*   24
  12. Genoa*   24
  13. Cagliari*   23
  14. Udinese*   18
  15. Livorno   18
  16. Bologna*   16
  17.    16
  18. Atalanta*   13
  19. Catania   12
  20. Siena   12

* una partita in meno

 

Marcatori Giallorossi in Campionato

9 reti: Totti.

4 reti: De Rossi.

3 reti: Vucinic.

2 reti: Perrotta, Brighi, Burdisso.

1 rete: Taddei, Mexes, Riise, Menez, Cassetti.

 

Giudice Sportivo

Multe all'A.S. Roma nel corso della stagione:

€ 77.000,00

Squalificati per la prossima gara di campionato:

 

Espulsi nell'ultima partita:

 

5 ammonizioni.

De Rossi.

4 ammonizioni:

Cassetti, Pizarro, Menez, Perrotta.

3 ammonizioni (in diffida):

Totti. 

2 ammonizioni:

Vucinic, Andreolli, Mexes, Burdisso.

1 ammonizione:

Taddei, Okaka, Cerci, Vucinic, Doni, Riise, Motta, Guberti, Brighi.

 

Prossime gare AS Roma

6 gennaio, 18^ giornata:

 -

9 gennaio, 19^ giornata:

 -

12 gennaio, Coppa Italia, Ottavi di Finale:

 -

 

Europa League

Sedicesimi di Finale:

Panathinaikos-Roma (18 e 25 febbraio)

Marcatori giallorossi in Europa League:

11 reti: Totti.

3 reti: Menez, Okaka, Cerci.

2 reti: De Rossi, Riise, Vucinic.

1 rete: Guberti, Perrotta, Andreolli, Scardina.

 

« La Roma non ha mai pianto

e mai non piangerà:

perché piange il debole,

i forti non piangono mai. »

Dino Viola

 

Immenso Capitano

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Rabona di Aquilani e gol del Capitano al Milan

Il fantastico gol del Capitano a Marassi

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CAPITAN FUTURO! D.D.R.!

 

    

 

 

 

 Francesco, Daniele e Simone

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    CAMPIONI DEL MONDO!

  

Vivi come se tu dovessi morire subito,

 pensa come se tu non dovessi morire mai.

 

Messaggi di Agosto 2007

Col Siena rientra SuperSimo

Post n°534 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Inizia oggi pomeriggio, con la ripresa degli allenamenti, il conto alla rovescia verso il Siena. A Trigoria vedremo nuovamente in campo tutti quelli che hanno giocato e dominato a Palermo, gli stessi che a fine partita invece di compiacersi della prestazione sfoderata già pensavano al prossimo turno. Ma in realtà ieri non è stata giornata di riposo assoluto, al Fulvio Bernardini hanno infatti lavorato tutti quelli che per infortunio non hanno preso parte alla trasferta siciliana. Pizarro, Juan, Mancini, Ferrari, Esposito, tutti lì a faticare per rientrare al più presto. Ma la Roma vista al Barbera può pazientare in attesa che i problemi fisici siano completamente superati. E' questa la grande novità della stagione appena iniziata: la rosa ampia chiesta da Spalletti, la strategia dei due giocatori per ogni ruolo, stà già dando i frutti sperati. E allora non ci sarà bisogno di tentare recuperi lampo con il rischio di nuove ricadute.

Una Roma quasi perfetta che aspetta senza ansie il ritorno degli infortunati. Per rivederli in campo bisognerà aspettare fin dopo la sosta della Nazionale, il 16 settembre, a pochi giorni dall'esordio in Champions. Tutti, anche Juan e Ferrari che pure sono in netto recupero e che qualche chance di esserci domenica ce l'avrebbero. Perfino Mancini, che sembrava quello più vicino al rientro, potrebbe non essere rischiato. Anche perché il problema al piede non è andato via e ritorna quando il brasiliano forza i ritmi. Ferrari ha iniziato ad intensificare il lavoro, nel suo caso bisognerà valutare la reazione del ginocchio ai carichi. In netta ripresa anche Juan che da qualche giorno lavora sul campo e con la palla. Per una valutazione approfondita sulle sue condizioni bisognerà aspettare fino a giovedì. Ancora sofferente, invece, Andreolli che sente un dolore acuto alla schiena, quello che lo ha costretto a lasciare il campo con l'under 21 dopo soli 23 minuti. Chi appariva più in ritardo fino a pochi giorni fa era Pizarro, ma il "Pek" sta migliorando e a Trigoria confidano in un suo rapido recupero.

L'unica vera novità per l'esordio all'Olimpico sarà quindi il ritorno di Simone Perrotta che infortunato non era, che avrebbe giocato già domenica scorsa e che è stato bloccato solo dall'assurda espulsione di San Siro. E proprio da quella parte del campo arrivano i dubbi in vista del match col Siena. Simone è fresco e rientrerà, resta da stabilire chi gli lascerà il posto. L'indiziato numero uno è il pur ottimo Vucinic che cederebbe la fascia sinistra allo scoppiettante Giuly, ma non è escluso che Spalletti decida di non spostare troppe pedine cambiando solo il trequartista, e in questo caso a sedersi in panchina sarebbe proprio il piccolo grande Ludo. Qualche minuto potrebbe averlo a disposizione anche Esposito, dalla parte di Taddei. E poi c'è il dubbio sulla fascia destra dove Cicinho, dopo il quarto d'ora giocato, si candida a dare il cambio a Cassetti. Piccoli accenni di quei problemi di abbondanza che il tecnico si troverà a dover risolvere, per la prima volta da quando è alla Roma, nel momento in cui avrà a disposizione tutti gli effettivi.

Oggi si ricomincia quindi, tutti al lavoro nonostante le condizioni non ottimali di forma. C'è da stringere i denti per una settimana, fino al Siena, poi ci sarà la sosta e tutto il tempo per presentarsi alla ripresa al top, pronti per sfidare ancora l'Italia intera.

 
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Primavera, vergogna in Spagna

Post n°533 pubblicato il 28 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Aggressione in strada. La Roma protesta: espulsa dal Mundialito

È finita nel modo peggiore la trasferta della Primavera ad Albacete per il Mundialito under 17, con un'aggressione, un ricovero in ospedale, l'esclusione della squadra e una denuncia alla polizia. E due versioni diverse, come era inevitabile, che però coincidono su un punto importante: i giocatori della Roma stavano dalle parti dell'albergo, qualcuno è andato a cercarli di proposito, e ne è nata una rissa. Il fattaccio è accaduto domenica sera: la squadra giallorossa aveva già giocato le sue tre partite, lunedì, mercoledì e venerdì, due vittorie e una sconfitta, e doveva solo aspettare il risultato di Real Madrid-Penarol: con una vittoria o un pareggio degli spagnoli Roma e Real sarebbero passate a braccetto ai quarti di finale, eliminando la squadra di Montevideo. Pareggio è stato, e qui le versioni cominciano a dividersi: per la società giallorossa l'aggressione andrebbe attribuita alla rabbia della formazione uruguagia per l'esito del girone. Da una macchina sono scese quattro o cinque persone, che hanno aggredito i giocatori della Roma. Unico punto oscuro della ricostruzione, il nesso tra gli aggressori e gli uruguagi, visto che, per le manifestazioni giovanili, ben difficilmente le formazioni richiamano tifosi che non siano parenti e genitori, in particolare quando c'è da traversare l'oceano.

Secondo l'organizzatore gli aggressori erano spagnoli, e l'episodio andrebbe ricollegato ad un qualcosa avvenuto qualche ora prima, quando la Roma era andata a fare un giro nel centro di Albacete, e la rissa è scoppiata nella hall dell'albergo. Concordano però sul punto chiave, che i giallorossi stavano per conto loro, e gli aggressori li sono andati a cercare di proposito. È intervenuta la polizia, ed alcuni giocatori della Roma sono dovuti andare in ospedale per dei controlli, in particolare per Triola, colpito in testa con una spranga. La delegazione giallorossa - composta dall'allenatore in seconda della Primavera Leonardo Capezzuoli, e dal professor Trancanelli, il più anziano tra i dirigenti accompagnatori, uno che lavora per la Roma dalla presidenza Anzalone - ha chiesto spiegazioni agli organizzatori del torneo, lamentando un coinvolgimento degli uruguagi nell'accaduto, e la mattina dopo ha saputo di essere stata esclusa dal torneo, per condotta impropria, e contraria al fair play. Avrebbero dovuto giocare ieri sera con il San Paolo (che invece ha trovato proprio il Penarol, ripescato dopo l'esclusione dei giallorossi), ieri sera avevano già lasciato l'albergo, questa mattina arriveranno a Roma. La società, vista la gravità dell'accaduto, tutelerà in tutte le sedi il suo buon nome: è già stata presentata una denuncia alla polizia spagnola, quanto prima verrà preparata una relazione scritta, che finirà in mano all'avvocato Conte.

 
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Roma-Siena gratis per gli under 14

Post n°532 pubblicato il 27 Agosto 2007 da Urbe_immortale

 Roma-Siena gratis per gli under 14. E' la bella iniziativa della Roma per la prossima gara di campionato dei giallorossi, in programma domenica 2 settembre all'Olimpico alle 15, contro la squadra toscana.

I bambini al di sotto del quattordicesimo anno d'età, potranno assistere gratuitamente alla sfida ottenendo un ingresso di Tribuna Tevere. I tagliandi (fino ad esaurimento) si potranno ritirare solo negli AS Roma Store, "dietro esibizione - si legge sul comunicato - di un valido documento di identità e attestazione tramite autocertificazione del grado di parentela dell'adulto accompagnatore. Solo per gli Abbonati di Tribuna Tevere della presente stagione calcistica sarà possibile effettuare la scelta del posto".

La prevendita generale, invece, inizierà alle 12.00 di mercoledì 29/8 e terminerà alle 13.00 di domenica 2/9 (A.S. Roma Store) o alle 15.00 di domenica 2/9 (Ricevitorie L.I.S. e Gran Teatro).  

 
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SIETE AVVISATI: E' ROMA VERA!

Post n°530 pubblicato il 27 Agosto 2007 da Urbe_immortale

L'editoriale di Stefano Petrucci su IL ROMANISTA di oggi

Barbera, champagne. Per gli ottant'anni da bagnare con il primo trionfo in campionato, per un torneo da inaugurare con il più netto dei messaggi ai naviganti: per lo scudetto, c'è anche la Roma. Forse, c'è venuto da pensare in mezzo alla grande notte di Palermo, c'è "soprattutto" la Roma. Nessuno - tra l'Inter subito in sofferenza, il Milan, la Juventus, la Fiorentina - si è ritrovato di fronte in questo week-end di grandi gol e di ineffabili calci nel sedere un avversario difficile quanto la bella squadra costruita da Colantuono e Zamparini. Nessuno - o pochissimi altri - riuscirà, salvo sorprese davvero clamorose, ad affermarsi con altrettanta autorevolezza sull'erba della Favorita.
LA ROMA ce l'ha fatta a modo suo, con un 2-0 indiscutibile, ripartendo dal doppio trionfo di San Siro: dopo coppa Italia e Supercoppa, ecco l'esordio perfetto in campionato. Il filo (giallo) rosso sapientemente steso da Spalletti unisce idealmente gli ultimi tre mesi di storia romanista. A cavallo tra l'uno-due che ha steso l'Inter e il successo di Palermo, la strepitosa campagna di rafforzamento che ha consegnato alla Roma la ricchezza di cambi e l'incremento di qualità tecnica complessiva che ha messo la squadra nelle condizioni ideali per allestire i successi degli ultimi otto giorni. A San Siro come al Barbera mancavano Pizarro, Mancini, Perrotta, Juan, Ferrari, Esposito: ma chi se ne è accorto? Gli uomini di Spalletti sono sempre partiti col piglio dei grandi. Determinati, imprevedibili, spaventosamente convinti delle proprie possibilità. Contro l'Inter - anche grazie alla poco meritoria opera di Rosetti - i frutti di tanta produzione di gioco erano arrivati solo nel finale. Contro il Palermo, sono bastati tre minuti per vedere spuntare nella tonnara subito scatenata davanti alla porta rosanero la stazza rompighiaccio di Mexes, il testaccino nato casualmente ad Auxerre. E non molto di più si è dovuto aspettare per assistere allo spettacolare bis del nuovo Principe Aquilani, pronto a cavare dal cilindro, da trenta metri, il destro del kappaò poi rivelatosi definitivo.
Il Palermo ha prodotto una reazione di formidabile intensità, specie nel secondo tempo, quando si è gettato a testa bassa contro la muraglia romanista, strappando via via campo al palleggio di Totti e compagni. Ha avuto sfortuna già sull'1-0, centrando una traversa con Capuano. Ne ha avuta più tardi, col palo colpito da Miccoli, in quella ripresa di pura rabbia. Notevole è stato l'impatto col match del giovane Cavani, lanciato da Colantuono in una squadra disperatamente ridisegnata a trazione anteriore. Spalletti, mostrando a sua volta la sua eccezionale lucidità tattica, è corso ai ripari a metà del secondo tempo, rimboccando le coperte a protezione del gruppo a corto di fiato: fuori Vucinic, spesso brillantissimo, dentro il tosto Brighi, con Giuly largo a sinistra e Aquilani trequartista. Poi, spazio anche all'esordio di Cicinho, spedito al posto del folletto francese. Infine, dentro addirittura lo sprinter Alvaretto per il capitano stremato.
Il Palermo ha spinto forte, alzando il baricentro di diversi metri e incrociando di continuo il trio Amauri-Cavani-Miccoli: non ha trovato aiuti dalla buonasorte, ma ha comunque trovato davanti a sé una squadra perfetta, sempre concentrata ed equilibratissima tra i reparti, impeccabile nel tandem centrale Panucci-Mexes, protetto peraltro dal gran movimento del collettivo e da un Doni che ha confermato la sua straordinaria reattività, murando in uscita Cavani a un passo dal 2-1. Avrebbe sofferto di più, la Roma di qualche mese (anche di pochi giorni fa, se pensiamo al 2-5 sofferto dalla Juve a Cesena), meno portata al possesso-palla rispetto alle verticalizzazioni improvvise, sovente incappata in clamorose quanto dolorosissime rimonte. Quella di ieri ha invece retto alla grande, non indulgendo al narcisismo nel momento migliore e senza farsi cogliere dall'apprensione, quando il Palermo l'ha chiusa alle corde. L'ha fatto dall'alto di una maturità e di una consapevolezza che rappresentano la nota più felice di quest'avvio, ma anche in virtù della nuova ricchezza di alternative ormai garantite al suo gioco sempre spettacolare. La Roma che ha ricominciato a incantarci col suo calcetto a undici, ora impreziosito da un possesso-palla degno dei tempi di Liedholm e Falcao può permettersi di lasciare a casa sei-sette titolari e di stravincere su un campo durissimo. Avvisati il Milan di Galliani che invoca le bombolette segna-barriera, la Juve rilanciata da Trezeguet e dalle miserie del Livorno, l'Inter inchiodata sul pari dall'Udinese, con Chivu sempre più in panchina che in campo. Ah, le scelte di vita…

 
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Totti: «Scudetto? E' presto, però...»

Post n°529 pubblicato il 27 Agosto 2007 da Urbe_immortale

«Ce la giochiamo e ci divertiremo. Noi insieme ai tifosi».
E Capello gli fa l'in bocca al lupo alla Domenica Sportiva

Questa Roma fa sognare. Bella, spumeggiante, un po' ricorda quella straripante del terzo scudetto. Per Totti, però, le differenze tra la Roma di Capello e quella di Spalletti ci sono: «Erano "Rome" (lo dice il Capitano) diverse. Quella dello scudetto faceva dei singoli la propria forza, questa di Spalletti si fonda sul collettivo. Gioca a memoria e questo anche perché è il terzo anno che giochiamo insieme. Perché novità non ce ne sono rispetto alla stagione scorsa. In settimana facciamo sempre le stesse cose. Semmai, è cambiato l'organico». A parte questo, però, qual è stata più bella tra le due "Rome"? Francesco risponde con la solita, genuina, ironia, che lo rende ancora più grande: «Beh, era meglio quella di Capello, perché ci ho vinto lo scudetto. Se succederà anche con questa, mi andrà bene pure questa, di Roma».

Ma guai a parlare di tricolore, dopo Spalletti anche il Capitano non vuole azzardarsi a pronunciarla: «"Scudetto" è una parola impegnativa. È presto per giudicare, siamo alla prima partita, dobbiamo restare con i piedi per terra, il campionato è lungo. Certo, con Inter, Milan e Juve siamo nel quartetto che potrà giocarsela fino in fondo e daremo filo da torcere a tutti. Fino alla fine proveremo a dire la nostra». Totti si sofferma sulla partita con il Palermo: «Abbiamo dimostrato di essere in grado di essere una squadra forte, che ha saputo vincere su un campo difficile. Il Palermo è una squadra ostica che metterà in difficoltà molte big. Possiamo far male a chiunque». Con una consapevolezza: «A Roma passiamo dalle stelle alla stalle, specie noi romani lo sappiamo bene. Penso però che ci potremo divertire sia noi sia i tifosi».

Un concetto che Francesco ribadisce anche nel siparietto (cordiale) con Capello, ospite della Domenica Sportiva . Esordio di Don Fabio: «La Roma gioca benissimo, è la candidata allo scudetto, se affronta tutte le partite con la stessa determinazione vista con il Palermo. Francesco, lo sai che avete l'organico giusto per provarci? In bocca al lupo». Risposta del Capitano: «Crepi, mister. Quest'anno abbiamo un collettivo ancora più ampio della stagione scorsa. Ogni giocatore ha tanta "voglia" e si mette a disposizione di tutti. Possiamo e dobbiamo fare bene».

Totti si incupisce solo quando viene affrontato l'argomento più sgradito, la Nazionale: «Donadoni era presente al Barbera, lo so. Spero che possa venire più spesso, perchè c'era anche al Meazza con l'Inter in Supercoppa». E alla domanda più scomoda, quella cui ha risposto già tante volte, ovvero il ritorno in azzurro, Francesco chiarisce per l'ennesima volta: «Pensiamo alla Francia. Pensiamo all'otto settembre e a una Nazionale senza Totti». Prima di imbarcarsi sul charter che lo riporta nella Capitale, Francesco trova anche il tempo per commentare il curioso episodio della pedata rifilata dal tecnico del Catania, Baldini, al collega del Parma, Di Carlo: «Ho visto le immagini in tv in albergo. Francamente pensavo che fosse un tifoso... Sono cose istintive».

 
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MOSTRUOSAMENTE IMMENSI!

Post n°528 pubblicato il 26 Agosto 2007 da Urbe_immortale

A Palermo una Roma irresistibile gioca a memoria e vince con i gol di Mexes e Aquilani. Rosanero generosi nella ripresa, ma non basta. Colantuono trasforma il Palermo e mette in difficoltà i giallorossi, ma gli uomini di Spalletti dimostrano anche di saper soffire e sapersi difendere.

Stavolta non sembra davvero un fuoco di paglia: la Roma nel primo posticipo di serie A ha mostrato di avere tutte le armi a disposizione per lottare per lo scudetto e per giocarsela fino in fondo con Inter e Milan. La formazione giallorossa gioca a memoria per un'ora dando spettacolo e si impone 2-0 sul campo di un Palermo comunque vivo. E c'è anche da dire che il portiere rosanero Fontana ha evitato che finisse in goleada con almeno 4 parate straordinarie su tiri di Totti, Giuly e Vucinic. 

Spalletti quest'anno si ritrova finalmente una rosa ampia e ricambi all'altezza e sopperisce senza difficoltà alle assenze di Juan, Mancini, Perrotta, Esposito, Pizarro e Ferrari. La scorsa stagione senza 6 giocatori di questo calibro non avremmo avuto scampo contro quasi nessuno, invece oggi oltre a sostituire questi giocatori con altri della stessa bravura, nella ripresa si riescono anche a sostituire Vucinic (che bravo è diventato il serbo!) e Giuly con due giocatori di assoluto livello come Brighi e Cicinho. Così, nonostante gli uomini di Colantuono (ottimo tecnico) tirano fuori l'orgoglio nella ripresa e mettono paura al nostro portiere Doni, alla fine il successo giallorosso appare più che strameritato.

La Roma parte subito forte con fraseggi in velocità palla a terra e trova il gol dopo appena tre minuti: palla filtrante di Totti sulla destra per Taddei che mette in mezzo un cross teso, Mexes interviene in spaccata e appoggia in rete da distanza ravvicinata.

I giallorossi sono padroni del campo, ma il Palermo torna in partita dopo una traversa colpita da Capuano all'11°. L'occasione scuote i rosanero che ritrovano coraggio e si fanno pericolosi in un paio di occasioni. La Roma però sembra di un'altra categoria e appena può affonda i suoi attacchi.

Il raddoppio infatti non tarda ad arrivare: sugli sviluppi di un calcio d'angolo Aquilani prende palla ai trenta metri e si inventa un destro al fulmicotone che trafigge Fontana.

Nella ripresa sono ancora i giallorossi ad essere pericolosissimi: al 52' Giuly ci prova dalla distanza, Fontana si allunga in modo prodigioso, Vucinic si avventa sulla respinta, ma il portiere rosanero devia ancora con bravura. Una decina di minuti più tardi è capitan Totti a impegnare un eccellente Fontana dalla distanza.

Il Palermo non ci sta e alza il baricentro colpendo un altro legno a metà tempo con Miccoli che supera Doni, ma trova il palo della porta romanista. Nel finale di partita i padroni di casa vanno con continuità alla ricerca del gol e lo sfiorano con Cavani che viene fermato da un miracolo di Doni. Il forcing rosanero continua generosamente fino al fischio finale, ma la Roma di quest'anno è straordinariamente sicura del proprio gioco e dispone di una rosa di altissimo livello qualitativo e soprattutto, molto ampia. Una chiara risposta a Juve e Milan, un chiaro segnale all'Inter ed al campionato tutto.

A fine gara è uno Spalletti soddisfatto quello che parla ai microfoni di Sky: ”Abbiamo lanciato un segnale in questa partita, dove siamo stati bene in campo e abbiamo agito con personalità, pur soffrendo in alcuni momenti, però abbiamo tenuto in mano la partita. Ho visto una squadra sicura e convinta delle proprie potenzialità”.
Su Aquilani, autore di un gran gol: ”Aquilani ha fatto un grandissimo gol e una buona gara, è un ragazzo interessante che qualche volta ha anche la disponibilità ad ascoltare. Se si metterà a disposizione diventerà completo”.
Spalletti prosegue: ”Bisogna essere convinti delle proprie qualità, affrontare l’avversario a viso aperto, anche se poi magari abbiamo segnato nell’occasione meno pulita”.
Infine sui singoli: ”Cicinho lo vedo più in difesa, Barusso in prospettiva è il De Rossi della situazione, lo stesso Brighi è uno che riesce a dare equilibrio sulla linea dei mediani. Doni è un grande portiere, ormai lo conoscono tutti. Siamo contenti e vogliamo andare avanti così”.

 
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Son tornate le ladrate juventine!

Post n°527 pubblicato il 26 Agosto 2007 da Urbe_immortale

E' ritornata la Rubentus e come d'incanto, ritornano i rigori piovuti dal cielo! Per spazzare via la società più lercia del globo non è servito neanche Calciopoli, perchè una sentenza vergognosa ha spedito i Superladroni d'Italia soltanto in serie B, mentre qualsiasi altra società italiana se avesse fatto quel che fece la Rubentus sarebbe finta minimo in C2!

No, loro sono stati mandati in serie B e fatti tornare subito subito in serie A, ed ora che la Rubentus è tornata in serie A, i regali degli arbitri, con puntualità svizzera, sono ripresi. Stavolta di mezzo c'è tal Gava di Conegliano, che dirige il ritorno in A del Ladroni e che pensa bene di arbitrare in loro favore sperando in una rapida carriera fino ad internazionale; così ligio al dovere, il buon Gava concede un penalty ridicolo per una trattenuta-fantasma di Grandoni su Iaquinta al 26' della ripresa. Proteste furibonde dei giocatori del Livorno, che attaccano il direttore di gara per aver utilizzato due pesi e due misure. Al 14' della ripresa, infatti, Galante va giù in area trattenuto per la maglia da Andrade, ma Gava lascia correre. Con lo stesso metro di giudizio anche il rigore concesso a Iaquinta non sarebbe dovuto essere tale, anche perchè Grandoni forse sfiora Iaquinta che cade fulminato, mentre la maglia di Galante, tirata da Andrade, si allunga a dismisura. Scene già viste e la speranza è che anche dopo la fine dell'era - Moggi, certi malvezzi non continuino come in passato. A poco vale la goleada che matura nel finale dopo che il Livorno ha smesso di giocare, con un tiro di Nedved deviato casualmente dallo stesso Iaquinta e con la tripletta dello scatenato Trezeguet. Passano gli anni, ma il francese si dimostra sempre il grande attaccante che è sempre stato. Finisce addirittura 5-1, ma la Juventus vista fino al gol del 3-0 è sembrata veramente poca cosa, con il solo attaccante francese che può destare preoccupazioni. I livornese spesso e volentieri si sono infilati nella pessima difesa rubentina come una lama calda nel burro.

Nel pomeriggio la Formellese se l'era vista bruttissima contro un ottimo Torino, chiudendo il pomeriggio bollente dell'Olimpico con un 2-2 tutto sommato giusto. Rosina fa il fenomeno e sblocca il risultato, poi scatta la rimonta biancoceleste (o biancoblu, decidessero loro quali colori hanno!) con l'uno-due firmato da Pandev e da Rocchi. Sembrava finita per i granata, ma il neoentrato Vailatti, prodotto del settore giovanile rientrato alla base dal Vicenza, punisce un Ballotta che ormai somiglia sempre più ad un giocatore del team delle Vecchie Glorie. E adesso il ritorno di Champions League, con gli infortuni di Cribari e Scaloni diventa quasi proibitivo per i formellesi. Rossi è senza difesa e dovrà inventarsi una formula magica per staccare il passaporto per la qualificazione.

... FORZA DINAMO!

 
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Cicinho viene a Palermo

Post n°526 pubblicato il 25 Agosto 2007 da Urbe_immortale

La conferenza stampa di Luciano Spalletti a Trigoria. Il tecnico giallorosso parla della sfida di domani contro il Palermo, anticipando che Cicinho (convocato) non partirà dal primo minuto, al massimo verrà impiegato in corso d'opera. Poi su un ritorno di Marco Delvecchio: "Meglio che si trovi un'altra sistemazione".

Si ricomincia. La Roma ha fatto un mercato importante, ora è più difficile nascondersi per questo campionato?
Noi non ci siamo mai nascosti. Andremo ad affrontare i nostri avversari con la consapevolezza di avere qualità, numeri. Abbiamo qualcosa in più dal punto di vista della rosa, questo ci permetterà nel corso dell'anno di sostituire i giocatori quando servirà.

Alla luce di questo mercato, la Roma resta sotto Milan e Inter?
Non capisco dove mi volete far arrivare. Perché fino ad oggi non ha lottato con le grandi? Il Milan è sempre stato a livelli importanti, anche nella scorsa stagione.

La Roma può lottare per lo scudetto?
Ho appena risposto...

E' rimasta una Roma romana. Questa è un aspetto importante da tenere in considerazione...
Assolutamente. Domani mi fa piacere riavere a disposizione De Rossi, un grande giocatore. Poi i romani possono anche dare qualcosa in più.

Cicinho è stato convocato. Un giudizio su questo calciatore?
E' un buon calciatore. Lo dice la sua storia, lo dimostrano le cassette che abbiamo visto di lui, anche se dopo l'infortunio non ha avuto molte occasioni per mettersi in mostra. Ora dobbiamo vederlo nella nostra realtà, il calcio italiano è diverso da altri, più in là vedremo se sarà un calciatore importante.

Cosa si aspetta da questa stagione? Come ci si può migliorare ancora?
La differenza la farà il lavoro giornaliero, non i nomi o il dire se siamo o meno da scudetto. Il nostro progetto richiama i valori umani e attraverso questi valori cercheremo di fare il nostro. Oltre le qualità individuali, ci sono le sensazioni, gli stati d'animo che vanno valutati di volta in volta.

Lo scorso anno scommise su Totti. Quest'anno su chi scommette?
Scommetto sul collettivo, poi ci sono anche le qualità individuali da prendere in considerazione. Totti lo conosciamo e secondo me ha ancora la possibilità di migliorarsi. Francesco ha pochi limiti se non se li pone. Poi Vucinic lo vedo bene, voglioso, farà sicuramente una buona stagione.

La Snai quota per lo scudetto la Roma a 9, il Palermo a 100. Cosa ne pensa?
Il Palermo si è rafforzato notevolmente, è una grandissima squadra. Amauri è uno dei più forti del nostro campionato, il centrocampo è di sostanza e di qualità, l'allenatore, Stefano Colantuono, è molto bravo e in tanti lo hanno cominciato ad apprezzare. C'è da tenere in considerazione per il campionato anche la Fiorentina, la Lazio e altre squadre. Sarà una bella lotta, io non me la sento di fare delle percentuali.
Conviene scommettere sulla Roma: è data a 9.00...

Se potessi, scommetterei solo sulla Roma. Ma non si può perché è vietato, però ho fiducia nei miei ragazzi.
Il mercato è ancora aperto? Può arrivare un esterno sinistro e in attacco può tornare Delvecchio?

In difesa siamo a posto anche se il mercato è sempre aperto. Poi si sta a guardare, può venire una richiesta per un calciatore, per cui questa è una possibilità da tenere in considerazione. Delvecchio? Si sta allenando con noi, ma è bene che trovi una soluzione diversa.

E' vero che Panucci le ha chiesto delle rassicurazioni dopo l'arrivo di Cicinho?
Panucci non mi ha chiesto nulla, perché non ne ha bisogno. Lui deve continuare a fare il suo lavoro che è molto positivo. Sarà sempre il campo a dire chi è avvantaggiato per un ruolo o una maglia. Un dualismo con Cicinho? Non se si può venire a creare, dipende dal corso del campionato, ma le insidie ci sono sempre.

Possibilità di vedere Cicinho in campo a Palermo?
Ci sono delle possibilità. Lo portiamo, il ragazzo sta bene, può giocare.

Le alternative sono arrivate. Sarà sempre più difficile per lei confermarsi?
Nervosissimo, tesissimo, in confusione... Se si parte con questi presupposti, lo sono. Se poi la squadra lascia intravedere che se la può giocare con tutti, sono più tranquillo e rilassato. Per ora tento di dare forza a quello che la squadra mi fa vedere. E fino ad ora ho visto solo cose positive.

In percentuale, la Roma è arrivata al 100%?
Nonostante siamo riusciti ad avere una rosa importante, stiamo lavorando forte per stare al top, anche se non possiamo essere ancora al massimo.

Qualche suo giocatore ha detto che la Roma è forte come l'Inter. Lei che risponde?
Ho già risposto. Per dare la sicurezza di essere più forti dell'Inter non bisogna dirlo, ma farlo vedere. A me convincono più i comportamenti che le parole. Probabilmente lei (riferito al giornalista, ndr) per il ruolo bada più alle parole, io ai comportamenti.

Quelli che partono domani sono pronti per giocare?
Sì, quelli che partono sono pronti per giocare. Aquilani ha avuto questa botta, ma sta bene. Andreolli non sarà a disposizione per un problema alla schiena.

Cicinho è stato preso per fare il terzino destro? E quando parla di adattamento al calcio italiano, fa riferimento che deve migliorare la fase difensiva?
Anche questo, un calciatore deve sempre migliorarsi. Lui è un esterno basso, può darci più possibilità di scelta nel ruolo di difesa. Il fatto di giocare o no, dipenderà da lui e non da me.

Quella di Milano come lo considera?
Una partita in cui sono stati tutti bravi. Per quanto mi riguarda le dediche sono per i tifosi e il presidente. A Palermo bisogna avere conferme, per continuare la nosta storia, e spero che i ragazzi lo facciano.

Considera più difficile la partita di Palermo che con l'Inter?
Qualche insidia in più la nasconde. A Milano c'era una coppa in palio. Quelli del Palermo, conoscendoli, saranno ancora più vogliosi di dimostrare che sono degli ottimi calciatori. Bisognerà essere bravi di ripartire da zero, cercando di mettere umiltà, sacrificio, disponibilità alla lotta. Quelli sono campi difficili, come anche Genova.

Le scelte di mercato sono state chiarissime, confermando il gioco dell'anno scorso. Secondo lei, questo è il miglior gioco possibile in assoluto o il miglior gioco per la Roma?
Questo gioco ha possibilità importanti per sviluppare gioco offensivo e spettacolo. Ci sono arrivato dopo aver messo tutto insieme e aver capito le caratteristiche dei miei giocatori. La strada è sana, è corretta, ma non so se può essere il miglior modulo in assoluto. Cambiare significherebbe andare a spostare delle qualità di squadra. Non ero così sicuro di cambiare, per questo abbiamo deciso di mantenere il nostro gioco. E sono fiducioso per questo.

Aquilani all'inizio doveva ricoprire il ruolo di vice Perrotta, poi è stato utilizzato anche accanto a De Rossi. Questo potrebbe aprire qualche varco alla cessione in prestito di Barusso?
"Nei primi allenamenti dove eravamo sempre in venti, lui ha ricoperto il ruolo di vice Perrotta perché è quello che ha le caratteristiche più simili. Vedremo se sarà il caso di mandare Barusso in prestito, anche se con Pizarro infortunato i giocatori adesso ci servono".

Questo vale anche per Giuly, che all'inizio doveva essere solo un esterno e adesso ha dimostrato di poter giocare anche dietro a Totti?
"Sa fare tutte e due. Lui è bravissimo ad andare negli spazi. Può giocare anche in quel ruolo".

Visto il calendario non facile all'inizio, ha cambiato qualcosa in queste settimane per quanto riguarda la preparazione?
"Assolutamente no. Abbiamo avuto la costatazione che il lavoro fatto in questi anni alla Roma era giusto. Siamo stati bravi a gestire la palla a Milano, perché con la palla tra i piedi si fatica di meno. Quando c'era da andare a recuperare la palla, lo abbiamo fatto molto bene. Per quanto riguarda la preparazione abbiamo fatto sempre le stesse cose, con il beneficio di Trigoria".

Lei ha detto che riteneva la rosa completata ma non migliorata. Lo ritiene ancora oggi?
È chiaro che nel completamento c'è un miglioramento. Il mio voleva essere un complimento a coloro che hanno giocato più spesso e che hanno fatto grandi cose. Trovarli meglio di quelli e che funzionino meglio di quelli, non è facile. Abbiamo più soluzioni, ma migliorare singolarmente per ruolo quei calciatori lì non è facile.

 
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C'è Cicinho tra i convocati per Palermo

Post n°525 pubblicato il 25 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Sono 19 i convocati da Luciano Spalletti per la trasferta di domani contro il Palermo (posticipo serale ore 20.30). Il tecnico giallorosso potrà contare da subito su Cicinho, dopo il transfer arrivato ieri, mentre non partiranno gli infortunati Juan, Pizarro, Andreolli, Esposito, Mancini e Ferrari, oltre che lo squalificato Perrotta.

1. CURCI
2. PANUCCI
3. CICINHO
5. MEXES
8. AQUILANI
9. VUCINIC
10. TOTTI
11. TADDEI
14. GIULY
16. DE ROSSI
17. ALVAREZ
22. TONETTO
27. JULIO SERGIO
28. ROSI
29. BARUSSO
32. DONI
33. BRIGHI
36. DELLA PENNA
77. CASSETTI

 
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Kuffour torna a Trigoria; niente Sunderland

Post n°524 pubblicato il 25 Agosto 2007 da Urbe_immortale

E' stato Sammy Kuffour il protagonista, mancato o meno, della giornata di ieri, per il mercato giallorosso. «Si sta allenando con noi in modo da poterlo tenere sotto osservazione - aveva dichiarato il tecnico del Sunderland Roy Keane al sito internet della Premier League, dichiarazione rimbalzata sulle agenzie italiane - ma non c'è nessuna possibilità che lui possa firmare per noi prima di questo weekend». In realtà neppure dopo, a quanto ha dichiarato Giuseppe Dello Russo, contattato telefonicamente. «Non faremo niente, il Sunderland per noi non è più nemmeno un'opzione, sto tornando a Roma insieme con il giocatore. Ma lui vuole andare via». Il Sunderland lo ha visto all'opera due volte, prima e dopo la morte del padre, che lo ha costretto a rientrare per qualche giorno in Ghana, ma la Roma non ha voluto concedergli la lista gratuita, considerando che il difensore, che ha giocato per dieci anni nel Bayern Monaco, facendo pure due finali di Champions League, all'esterno ha ancora qualche estimatore. Il Mondiale di Germania, con l'errore in diretta globale che ha mandato in gol Iaquinta, e la mediocre stagione in prestito al Livorno, hanno complicato tutto: non sembrano esserci sbocchi nel mercato italiano, si continuerà a cercare una sistemazione in Inghilterra. Dove lo scorso anno, con la maglia del Blackburn, ha giocato in prestito Shabani Nonda: in Supercoppa era in panchina, c'era una pista che portava al Qatar, che si è raffreddata negli ultimi giorni, rimangono alcuni estimatori nel campionato spagnolo.

Dopo Palermo-Roma, gara in cui Spalletti non potrà contare su Perrotta e Mancini, verranno definite le cessioni di Alvarez e Rosi: sull'honduregno c'è il Torino, il talento della Garbatella ha una trattativa molto avviata con il Chievo. Lui non vorrebbe scendere in serie B, ma la Roma non vuole cederlo in comproprietà, e visto che i veronesi sono tra i pochi disposti ad accettare il prestito, alla fine si troverà il modo di convincerlo. Ieri è stato depositato in Lega il contratto di Freddi, ceduto in comproprietà al Grosseto: se arrivasse il transfer potrebbe esordire già oggi a Modena.

 
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Panucci: "Più forti dello scorso anno"

Post n°523 pubblicato il 25 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Proprio nel giorno in cui si è presentato ai giornalisti l'uomo che gli contenderà il posto da titolare sulla fascia destra, Christian Panucci dal sito ufficiale dell'Uefa ha suonato la carica in vista del via al campionato. «Siamo pieni di entusiasmo e proveremo a giocare il nostro calcio fino alla fine. Siamo più forti dello scorso anno e credo che ci sia ancora spazio per migliorare». E le avversarie, Inter su tutte? Loro sono favoriti, fisicamente sono più grandi di noi e quindi hanno bisogno di più tempo per entrare in condizione».

E' pronto Christian ad affrontare una stagione che si spera possa essere lunghissima su tutti i fronti. Della possibile sfida con Cicinho se ne riparlerà, magari dalla prossima settimana. Per ora Panucci è certo di giocare a Palermo. Ma non nella sua posizione preferita. Sarà lui, come in Supercoppa, a tappare il buco al centro della difesa creato dagli infortuni di Ferrari, Juan e Andreolli, che con l'under 21 ha lasciato il campo dopo soli 23 minuti per il riacutizzarsi del mal di schiena. Negli ultimi due giorni ha svolto lavoro differenziato per un'infiammazione al tendine d'Achille, ma solo per precauzione. Un suo stop sarebbe un piccolo dramma visto che non ci sarebbe un'alternativa pronta.
Ci sarà invece, almeno tra i convocati, Marco Cassetti cui sarebbe spettata la fascia destra ma che, dopo il transfer ricevuto per Cicinho potrebbe rischiare di finire in panchina. Sarà Spalletti a scegliere, a dover decidere tra il nuovo acquisto e l'ex leccese. Per il resto al Barbera vedremo la stessa formazione che ha trionfato in Supercoppa. In porta ci sarà Doni, al centro della difesa il posto accanto a Panucci è ovviamente di Mexes, a sinistra Tonetto. A centrocampo la coppia romana De Rossi e Aquilani con Danielino che ha fatto solo differenziato ma che non mancherà all'appuntamento con l'esordio in campionato. Davanti Totti e alle sue spalle ancora Taddei, Giuly e Vucinic. Scelta quasi obbligata per la squalifica di Perrotta rimediata prima di poter entrare in campo al Meazza e per i problemi di Mancini. Il brasiliano continua a soffrire per la fascite plantare e la sua convocazione per Palermo è a forte rischio. Spalletti deciderà questa mattina se portarlo o se lasciarlo recuperare con calma.

Sicuri assenti Juan, che per il momento lavora solo in palestra, Pizarro e Ferrari. Gli ultimi due ieri, mentre i compagni facevano l'allenamento completo, hanno inanellalto giri di campo. Per Matteo anche qualche ripetuta sui gradoni, segno che il momento del ritorno non è poi tanto lontano. Il resto del gruppo è invece sceso in campo alle 10, una sola seduta, ed ha iniziato a lavorare con una fase di possesso palla e stratching, por poi proseguire con esercizi in stato di inferiorità numerica. Conclusione con la consueta partitella in famiglia. Oggi alle 10 ultimo allenamento, poi non ci sarà più tempo per i dubbi, si parte per Palermo.

 
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Cicinho: "Pronto a giocare subito!"

Post n°522 pubblicato il 25 Agosto 2007 da Urbe_immortale

RISOLTO ANCHE L'ULTIMO PROBLEMA, DALLA SPAGNA ARRIVANO TUTTI I DOCUMENTI. IL BRASILIANO A DISPOSIZIONE PER L'ESORDIO IN CAMPIONATO.

Cicinho: «Pronto a giocare subito»

E' arrivato il transfer, a Palermo può andare in campo
Ora Spalletti deve scegliere se schierare lui o Cassetti
Intanto in allenamento si presenta con due splendidi gol

Cicinho contro il Palermo. Perché no? Quella che fino a pochissimi giorni fa sembrava un'ipotesi fin troppo azzardata è diventata realtà. Il brasiliano è pronto a giocare l'esordio di campionato con la maglia della Roma. Nel giro di una manciata di ore tutti i tasselli sono andati al loro posto: la trattativa che si sblocca, l'arrivo nella Capitale, le visite mediche, il primo allenamento, il contratto depositato in Lega e, dulcis in fundo, il transfer. Sì, perché ieri pomeriggio è arrivata tutta la documentazione dalla Spagna e la federazione ha dato l'ok. Cicinho può giocare fin da domani sera.

La palla passa a Luciano Spalletti, che lo ha voluto fortemente e che ora si trova a dover scegliere. Gettarlo nella mischia o dare fiducia a Cassetti che conosce alla perfezione i meccanismi e che quando è stato chiamato in causa non ha mai fallito? Lo scopriremo domani sera.
Intanto Cicinho sta facendo tutto il possibile per mettere da subito in difficoltà il tecnico. Alle 10, diciannove ore dopo il suo sbarco a Fiumicino, è sceso in campo per prendere confidenza con i compagni e con il campo di Trigoria. Un impatto più che positivo: tanti sorrisi accompagnati dal gesto con pollice e mignolo della mano che abbiamo imparato a conoscere con Taddei, una seduta completa e due gol. Due bellissimi gol, il suo biglietto da visita. In due centri la sintesi delle sue qualità, che i tifosi romanisti scopriranno nei prossimi mesi: velocità , corsa, tiro e tocco. Se ci si vuol lasciar trasportare dall'entusiasmo lo si può definire "un Cafu che vede la porta". Cafu («il mio punto di riferimento calcistico insieme a Jorginho» ha detto in conferenza stampa) qui ha vinto uno scudetto, ma di reti ne ha segnate poche. Due però in una volta sola alla Fiorentina. Bene, il primo gol del suo possibile erede ricorda il primo dei due segnati ai viola nel 1999-2000. Un siluro dal vertice destro dell'area diretto verso il primo palo che pesca l'incrocio. Nel secondo invece c'è una delle differenze col "pendolino", la sua capacità di accentrarsi dopo la galoppata sulla fascia, come alternativa al cross dal fondo, per andare a concludere personalmente. Ieri è stato Totti a servirgli un pallone morbido morbido nel mezzo e lui con il destro a girare ha pescato l'angolo alto.

Niente male, oggi si replica, ancora un'occasione per far capire a Spalletti che è già pronto a giocare. Quei tifosi che lo hanno incantato («neanche a Madrid ho ricevuto un'accoglienza così») lo aspettano a Palermo.

 
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Presentato Cicinho a Trigoria, ed è arrivato anche il suo transfer.

Post n°521 pubblicato il 24 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Terminate le vacanze un pò per tutti, compreso il sottoscritto, si avvicina l'inizio del campionato e la fine del mercato. Un mercato che per la Roma è stato semplicemente sontuoso, e bisogna riconoscerne i meriti allo società così come si criticava la stessa all'inizio del calcio-mercato accusando la Sensi e Pradè di un immobilismo che alla fine non c'è stato affatto.

Sono arrivati Juan dal Bayer Leverkusen, Cicinho dal Real Madrid, Barusso dal Rimini, Giuly dal Barcellona ed Esposito dal Cagliari, poi è arrivato Andreolli nell'ambito della cessione di Chivu all'Inter e sono rientrati dai prestiti Brighi ed Alvarez. Anche Kuffour è rientrato dal prestito di Livorno, ma proprio oggi è andato in prova al Sunderland di Roy Keane, e se il ghanese dovesse convincere, andrà in Premier League.

E parlando dei nuovi acquisti, l'ultimo arrivato oggi si è presentato a Trigoria con un bel: ""Roma, non vedo l'ora di cominciare!".

Si è presentato così infatti a Trigoria il nuovo acquisto Cicinho, intervistato in conferenza stampa. Il brasiliano, ex Real Madrid, ha poi dichiarato di non aver mai avuto dubbi sulla scelta di venire alla Roma nel caso non fosse rimasto in Spagna. Tra l'altro, è anche arrivato il transfer dalla Spagno ed il brasiliano sarà utilizzabile già domenica sera a Palermo.

Questo pubblico che ti ha accolto da re, quanto ti responsabilizza? E se puoi fare una promessa ai romanisti?
Ringrazio moltissimo. Non ho mai avuto una accoglienza del genere, nemmeno al Real Madrid. Ho voluto questa maglia con tutte le mie forze, rifiutando anche altre offerte. Posso promettere di lottare fino in fondo per vincere trofei importanti. E' quello che si merita l'ambiente.

Sei disposto a giocare anche a sinistra, nonostante sia un destro? E ti piace giocare con campioni come Totti e De Rossi?
Non ho mai detto che avrei giocato anche a sinistra, però io non gioco per un mio piacere personale, gioco per una squadra. Nella Roma c'è un gioco collettivo e un allenatore intelligente per il quale mi metterò subito a disposizione.

C'è una cosa che ti ha convinto a venire alla Roma?
La cosa più importante è la storia della società della Roma. Questa città poi mi ha incantato, sono venuto qui quando ho preso il passaporto italiano. La gente è calda, passionale, come il pubblico brasiliano. E infine mi fa piacere giocare con altri brasiliani.

Che ruolo hanno avuto nel trasferimento il tuo amico Doni e Francesco Totti?
E' normale che quando uno cambia squadra, cerca di informarsi. La Roma è una squadra dove c'è un bell'ambiente. Doni mi ha parlato bene della squadra e della società, così come Emerson. Ringrazio i dirigenti per aver realizzato il mio sogno. Totti? Me ne hanno parlato benissimo.

Cosa ti ha detto Spalletti?
Abbiamo avuto un contatto oggi prima dell'allenamento. Poi mi sono allenato e successivamente ho parlato con il vice. Io sono pronto per giocare, aspettiamo il transfer.

Ti puoi descrivere come giocatore? Sei un laterale che attacca bene e difende un po' meno?
E' vero, preferisco andare in avanti. Nel San Paolo giocavo parecchio in attacco col 3-5-2. Poi in Europa con Capello ho imparato anche a difendere. La cosa più importante per un calciatore è essere pronto nei novanta minuti.

A Roma nel tuo ruolo c'è stato Cafu, un idolo per tutti che qui ha vinto uno scudetto. Tu a chi ti ispiri?
Cerco sempre di apprendere il meglio da ogni calciatore. Cafu per me è stato uno specchio, così come Jorginho. Io, come Cafu, vorrei lasciare una traccia a Roma.

Che campionato ti aspetti ora in Italia?
Ho seguito molto il campionato italiano. Non vedo l'ora di vestire questa maglia, la Roma è forte e mi eccita molto anche giocare il derby. Sono convinto che possiamo fare molto bene con i miei compagni.

Cosa pensi degli allenatori Schuster e Dunga? Pensi che avrebbero potuto darti più spazio?
Schuster è un grandissimo allenatore, lui voleva trattenermi, ma sono stato io a chiedere di andare via. Per quanto riguarda Dunga, ho avuto l'occasione di giocare con lui. Poi mi sono infortunato e Dani Alves e Maicon erano in forma e hanno trovato spazio. E' giusto così.

Sei cosciente che devi giocarti il posto con Panucci, un uomo che conta nello spogliatoio della Roma?
Ho avuto un colloquio con lui in allenamento, so perfettamente che lui è un titolare. Anche Panucci per me è uno specchio. Io lotterò per la mia posizione, in rispetto del suo ruolo.

Ti hanno infastidito le parole di Panucci che ha detto "Cicinho non giocava nel Real Madrid, vediamo se lo farà nella Roma"?
Veramente non ho saputo di questa cosa, comunque non mi infastidisce. Io sono venuto a Roma per la mia felicità. Nella mia vita ho sempre avuto a che fare con dei confronti, io cercherò di mettermi a disposizione del gruppo.

Se non è stato per Schuster, allora perché sei voluto andare via dal Real Madrid?
E' stata la mia volontà. Io ho sempre avuto molta voglia di vestire questa maglia. Non ho avuto problemi con la squadra e l'allenatore, ma lì non ero felice. Qui lo sono, sono contento e l'importante è il futuro. Non più il passato.

Anche Capello ti ha parlato della Roma? E credi di poter giocare anche a centrocampo, oltre che sulla linea dei difensori?
Per quanto riguarda Capello, no. Quando lui stava al Real, non c'era l'interessamento della Roma che io sappia. La posizione in campo, invece, può essere anche quella di attaccante, anche se rendo di più nella mia posizione.

Hai sentito Cassano? E pensi che lui in Italia possa rilanciarsi? Un'ultima cosa: quale può essere l'avversaria della Roma in Campionato?
Non ho avuto occasione di sentirlo perché lui non è venuto in ritiro con noi. Lui a Madrid ha avuto poche occasioni, ora tornerà a dimostrare quello che vale. E' uno forte, che a Roma ha fatto la storia, ed è un grande amico mio. Sono sicuro che ce la farà. Le altre squadre per il campionato? Inter e Milan.

Quali credi potranno essere le tue difficoltà di ambientamento nella Roma? E quale promessa ti senti di fare ai tifosi?
La promessa è sempre di titoli importanti, la difficoltà è quella di dover mangiare poco, anche perché qui si mangia troppo bene.

 
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Pradè vola a Madrid: Cicinho è nostro!

Post n°520 pubblicato il 20 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Oggi Cicinho sarà un giocatore della Roma. Se nella notte appena trascorsa non sono intervenute complicazioni ad ostacolare una trattativa che al momento di andare in stampa, nella tarda serata di ieri, era ormai definita, oggi stesso sarà dato l'annuncio ufficiale dalla società giallorossa, magari dopo le ore 18, a Borsa chiusa.

CICERO JOAO DE CEZARE, questo il nome completo del nuovo esterno destro a disposizione di Spalletti, si è legato alla Roma per cinque anni e oggi, o al più tardi domattina, firmerà il contratto che gli vale due milioni a stagione più incentivi legati alle presenze per 200.000 euro e altri premi al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi. L'accordo con il procuratore del giocatore era stato definito in gran segreto a Trigoria nel giorno di Ferragosto.
Ma la trattativa è stata definita in tutti i dettagli dal direttore sportivo Daniele Pradè e dalla responsabile della programmazione finanziaria Cristina Mazzoleni, su input dell'amministratore delegato giallorosso Rosella Sensi, in un incontro avvenuto ieri sera a Madrid con il ds Predrag Mijatovic e con l'amministratore Josè Maria Sanchez, presente ovviamente il mediatore Ernesto Bronzetti, al termine della partita tra il Real e il Siviglia.
Daniele Pradè era partito ieri pomeriggio (con la dottoressa Mazzoleni) in gran segreto per Madrid, cambiando all'ultimo momento il programma di viaggio che originariamente avrebbe dovuto portarlo a Milano, per assistere alla sfida di Supercoppa di Lega italiana, e invece l'anticipazione dell'appuntamento con il ds del Real Predrag Mijatovic per chiudere la questione legata all'acquisto di Cicinho ha fatto sì che poi assistesse ad un'altra sfida di Supercoppa, quella di Spagna, in palio ieri sera al Bernabeu. Quel che conta, nella sostanza, è che alla fine dell'incontro che si è protratto fino a notte inoltrata si potrà dare l'annuncio che già nel tardo pomeriggio di ieri alla Roma in molti davano per scontato.
La base economica su cui si stava lavorando quando ancora l'accordo non era chiuso prevedeva la cessione del giocatore alla Roma a titolo definitivo in cambio di una cifra vicina ai nove milioni di euro, più un bonus di un altro milione di euro in caso di raggiungimento di un determinato piazzamento in campionato. Ma Pradè non voleva partire se prima non avesse ricevuto da Bronzetti (mandato in avanscoperta sabato a Madrid) una sostanziale apertura sul costo del giocatore. Nella mattinata di ieri è arrivata la disponibilità del Real a rinunciare ad ulteriori 500.000 euro e così Pradè e la Mazzoleni si sono imbarcati sul volo delle 15.30 per Madrid e ovviamente alla notizia è stato dato nell'ambiente romanista il senso di una svolta.
Se tutto è andato come doveva andare, insomma, Cicinho dovrebbe sbarcare oggi stesso in Italia, sullo stesso volo su cui prenderanno posto Pradè e la Mazzoleni non appena sbrigate tutte le formalità burocratiche con i dirigenti madridisti. E non è escluso che il brasiliano sarà in campo già domenica sera a Palermo, per l'esordio in campionato. Per la Roma (e per Pradè) è il colpo di prestigio che praticamente chiude trionfalmente una campagna acquisti di grandissimo livello. Adesso la responsabilità passa al campo. Spalletti può cominciare a lavorare.
E ieri sera la notizia dell'accordo si è diffusa anche a San Siro e, inevitabile è arrivata la domanda per Luciano Spalletti che ha svicolato: «Io non ho chiesto nessuno, c'è gente come Bruno Conti (che non si è voluto sbilanciare lasciandosi andare ad un semplice «vediamo», ndr) e Daniele Pradè che di calcio capisce molto più di me». Ma il più contento dell'arrivo del brasiliano è sicuramente il tecnico che lo ha fortemente voluto.

 
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Ci prendiamo la Supercoppa a San Siro!

Post n°519 pubblicato il 19 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Siamo noi la squadra che sa battere l'Inter! Il primo trofeo stagionale, la Supercoppa italiana, si tinge di giallorossso grazie a un rigore procurato da Totti e battuto da Capitan Futuro Danielino De Rossi, ma il primo atto di questo nuovo anno vuol dire che la Roma è molto forte e può vincere. 

A guardarlo bene, questo 1-0 che dice subito Roma, vuol dire anche che l'Inter non farà nessun grande slam e che Mancini può fare un bagno di umiltà, quella formazione iniziale (con due centrali, Burdisso e zingarello Chivu, schierati come laterali) è stato un autogol clamoroso. Spalletti, che è uno che ci sta prendendo gusto, ringrazia, e se alla fine la sua Roma oltre a vincerla, l'avrà soprattutto meritata questa Supercoppa, è segno indiscutibile della sua bravura.

Pronti via, è subito Roma: nonostante Chivu dall'altra parte e nonostante Perrotta e Mancini in panchina dalla nostra, con Juan, ferrari, Pizarro ed Esposito fuori causa e Giuly nel ruolo di trequartista. La fame di vittoria dei giallorossi risveglia bruscamente dal dormire sugli allori un'Inter mai in partita e troppo rinunciataria.
Se Giuly non avesse pagato l'emozione, il primo tempo sarebbe finito 2-0, con il primo tiro in porta targato Inter arrivato solo dopo 37 minuti.

La ripresa illude l'Inter, che spinge ma con molta confusione e paga l'errore clamoroso di Figo, che in fuga solitaria si fa ipnotizzare da Doni e lascia definitivamente nel cassetto il suo passato da miglior dribblatore del mondo nello stretto. Per la Roma sarebbe stata una beffa, per l'Inter invece la beffa arriva quando Totti decide di ridicolizzare il povero Burdisso costringendolo al fallo da rigore. Mancini storce il muso, ma è soprattutto colpa sua.

"Daniele batti tu", da Capitan presente a Capitan futuro, Totti lascia, De Rossi tira, Julio Cesar sfiora, ma la palla finisce in rete.

Finisce così, con Totti e compagni a festeggiare e Mancini che va via incazzato senza concedersi ai microfoni a caldo.
Stessa spiaggia, stesso mare, ma un anno dopo la storia è diversa: stavolta vince la Roma, e l'Inter fa meno paura!

A fine partita, le dichiarazioni del capoccione Spalletti, del Capitano e di Danielino De Rossi:

SPALLETTI - "I miei giocatori hanno meritato questa sera di portare a casa la Coppa. La squadra ha meritato e ha vinto giustamente la coppa. I ragazzi hanno saputo anche soffrire". Queste le prime parole del tecnico della Roma Luciano Spalletti dopo la vittoria della Supercoppa italiana contro l'Inter. Si può ridurre il gap in campionato con l'Inter? "Loro - aggiunge Spalletti - sono una grandissima squadra. Noi ce la possiamo giocare".
TOTTI - "Il rigore l'ha tirato De Rossi perché quando ho subito fallo ho sentito una fitta alla coscia dove avevo avuto dei problemi. Anche Daniele è un rigorista, quindi abbiamo deciso che non era il caso di correre rischi". Francesco Totti è raggiante: "ottenere due vittorie consecutive qui a Milano (anche la Coppa Italia n.d.r.) dà fiducia; abbiamo dimostrato di essere forti e competitivi". "Ora però - aggiunge Totti - rimaniamo con i piedi per terra e cerchiamo di recuperare gli infortunati per essere ancora più forti". Proprio a S. Siro il prossimo 8 settembre è in programma un'altra grande sfida, in cui Totti non sarà presente: Italia-Francia, match decisivo per le qualificazioni di Euro 2008. "Ormai sono abituati a non vedermi in Nazionale, visto che è purtroppo è un anno che non ne faccio parte. Ma l'8 settembre sarò davanti al televisore e spero che l'Italia conquisti una grande vittoria".
DE ROSSI - "Era dal primo giorno di ritiro che pensavamo a questa partita. È stata una vittoria importante, ci tenevamo a partire con il piede giusto". A parlare è Daniele De Rossi, che con il suo calcio di rigore è il match winner della serata di San Siro. "Siamo un grande gruppo - aggiunge il centrocampista giallorosso -, una squadra che sa sopperire anche a qualche carenza d'organico".

 
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Cicinho: "Vado alla Roma, è fatta!"

Post n°518 pubblicato il 19 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Telenovela finita. Una delle più appassionanti dell'estate 2007. «Vado alla Roma, è fatta». La conferma arriva dallo stesso Cicinho, che in serata scioglie gli ultimi dubbi legati al suo passaggio in giallorosso. «Non so se diventerà ufficiale in 24 o 48 ore, ma so che si chiuderà». Probabile che l'ufficialità arrivi domani, dopo la Supercoppa. Dopo essersi allenato ed aver appreso leggendo la lista dei convocati per il ritorno della Supercoppa di stasera tra Real Madrid e Siviglia che la sua esperienza al Real si era chiusa. Schuster lo ha lasciato fuori, e sebbene poi in conferenza il tedesco abbia cercato di operare un distinguo tra il suo caso e quello di Emerson, non ha convinto nessuno. «Il suo caso è diverso. Ho parlato con lui all'inizio della preparazione e mi ha detto che vuole rimanere». Col passare delle ore i dubbi sono spariti e sono aumentate le possibilità di vederlo in giallorosso. Cicinho ha trascorso il resto della giornata al telefono con il d.s. Daniele Pradè, poi la Roma ha deciso di non perdere ulteriore tempo e si è presentata a Madrid. «Il mio agente è riunito con un emissario della Roma - ha detto Cicinho in serata -, non c'è nessuno del Real perché con loro abbiamo già parlato, siamo a posto. Definiremo tutto nelle prossime ore». Quando il suo avvocato, Giovanna Cipolletti (grazie a cui due anni fa ha ottenuto il passaporto italiano), metterà a punto gli ultimi dettagli del contratto che legherà Cicinho alla Roma. Probabile che il brasiliano firmi un quadriennale da almeno 2,2 milioni a stagione (più premi). Mentre nelle casse del Real Madrid dovrebbero finire circa 8 milioni.

Cicinho subito quindi, o quanto meno prestissimo. Non oggi, forse domani, comunque non appena Mijatovic darà l'appuntamento al suo omologo Daniele Pradè per definire di persona nei dettagli una trattativa già ben avviata. Ma la Roma è tranquilla, forte di un accordo ormai blindato col giocatore che, secondo informatissime fonti spagnole, è stato raggiunto qualche giorno fa in un incontro avvenuto a Roma con il procuratore-amico Riccardo Satri col benestare del Real Madrid. E' solo questione di ore, insomma, ma la strada sembra tracciata: e se il Real volesse cambiare le carte in tavola dirottando il giocatore a Siviglia, sarà lui stesso a questo punto ad impuntarsi perché, come ha già detto più volte ai diretti interessati, ora vuole solo la Roma. Per questo, nel frattempo, il tecnico Bernd Schuster ha smesso di considerarlo tra i giocatori a sua disposizione: per la Supercoppa che si disputerà questa sera a Madrid (diretta Sportitalia dalle 22) proprio contro il Siviglia, il nuovo tecnico delle merengues non ha convocato né Cicinho né Emerson, in procinto di passare al Milan. E questo è parso a tutti un segnale chiarissimo.
La situazione, insomma, sembra chiara. L'evoluzione più naturale della vicenda è quella che tutti i tifosi della Roma aspettano ormai da qualche settimana: e cioè che Mijatovic stabilirà già oggi con Pradè il contatto decisivo, fisserà un appuntamento tra domani e martedì, poi lo riceverà a Madrid per firmare un accordo che potrebbe seguire le tracce già fissate con la Sampdoria per Cassano e che porteranno Emerson al Milan, e quindi prestito oneroso con opzione di acquisto tra dodici mesi, per un totale di spesa per la Roma intorno agli otto-nove milioni di euro. Ma le stesse fonti spagnole danno credito anche all'altra versione, quella dell'acquisto immediato, con pagamento rateizzato: nella sostanza cambierebbe poco, ma la proprietà del cartellino sarebbe formalmente della Roma già dal momento della firma dell'accordo. In Spagna c'è anche chi è convinto che il Siviglia possa ancora superare la Roma, solleticando l'appetito del Real per l'altro esterno brasiliano, Daniel Alves, per il quale Calderon sembra disposto a spendere una follia. Ma chi propende per questa teoria ignora il punto di vista di Cicinho: lui, il giocatore, da ferragosto si sente un giocatore della Roma. Già trovato anche l'accordo economico: due milioni netti a stagione per cinque anni, con particolari clausole legate a premi a presenza e a obiettivo che consentiranno al brasiliano di guadagnare di base la stessa cifra percepita a Madrid (2,2 milioni di euro) e di avere ottime prospettive di arrotondare ulteriormente la cifra.
Il lavoro grezzo lo sta svolgendo da ieri il solito Bronzetti, già a Madrid proprio con l'obiettivo di chiudere per conto della Roma e del Milan le trattative per Cicinho e per Emerson, i due non convocati da Schuster. E a chi pensa che Cicinho non sia stato convocato proprio perché non sarebbe elegante farlo giocare contro quella che potrebbe essere la sua futura squadra, si può obiettare che dalla parte opposta invece Daniel Alves è stato regolarmente convocato e salvo sorprese dell'ultima ora stasera scenderà regolarmente in campo. Ci fosse stato un accordo tra società in tal senso, ovviamente il Real avrebbe preteso dal Siviglia analoga cautela su Alves. Tutti gli indizi, insomma, portano nella stessa direzione: per le prove, bisognerà solo aspettare la partenza di Pradè per Madrid. Oggi il ds partirà per Milano per la Supercoppa italiana, ma da domani ogni momento potrebbe essere buono. Basta attendere.

 
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Spalletti: "Totti ok per domani sera"

Post n°517 pubblicato il 18 Agosto 2007 da Urbe_immortale

Tutto pronto per Milano. Nella conferenza stampa di Trigoria Spalletti fa il punto il giorno prima della Supercoppa. Totti, Perrotta e Mancini dovrebbe essere regolarmente in campo nella finale di Supercoppa con l'Inter: «Totti ha fatto tutto e sta bene, Perrotta ha fatto tutto e dovrebbe essere a disposizione anche perchè ha spinto molto, Mancini ha dato seguito al suo lavoro differenziato, sviluppando ciò di cui c'era bisogno. Qualche dubbio ancora per Andreolli». Anche sulle divergenze tra staff tecnico e sanitario Spalletti ci tiene a chiarire: «Non c'è nessun problema tra lo staff tecnico e quello medico. Poi ci possono essere punti di vista e confronti che sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Le polemiche da parte mia non ci sono, noi nutriamo molta fiducia nel nostro staff medico e soprattutto nella persona di Brozzi perchè cura tutti noi, oltre che i calciatori. Sono state date notizie imprecise e voglio sapere come si fa perchè da qualcuno queste cose sono state dette, da me no di sicuro. È stata fatta fatta un'accusa ben precisa, io potrei anche andare a tutelare la mia immagine perchè può essere diffamatorio dire "Spalletti vuole cambiare il medico". A me interessa che venga riportato precisamente quello che io dico e non che da altri venga riportato il mio pensiero che, tra l'altro, non possono sapere». E ancora: «Brozzi, innanzitutto, lo devo ringraziare per l'impegno che ha verso Franco Sensi, verso il quale devo essere riconoscente perchè mi ha dato la possibilità di vivere l'ambiente di Roma. Già questo, dunque, è super sufficiente per andare d'accordo con Brozzi. Nei miei quattro anni a Udine, Pozzo ha cambiato sette medici e ho sempre preso quello che mi dava la società, non quello che dicevo io. Le notizie vanno date più precise altrimenti diventa troppo facile e io ci resto male perchè mi ritrovo a dovere spiegare cose che non penso». E sul fatto che il dottor Brozzi abbia effettivamente presentato le sue dimissioni alla società, il tecnico dice: «Può darsi che abbia presentato le dimissioni di fronte al chiarimento di una situazione inerente lo sviluppo giornaliero. Può darsi si sia impermalosito di qualcosa, ma è sempre roba che è capitata e capiterà dentro lo spogliatoio sulle cose da fare. Ma io questo non lo so, mi risulta un'altra cosa per quanto mi ha detto Brozzi». Lo scontro tra le parti si sarebbe riproposto dopo l'infortunio capitato a Juan nel riscaldamento dell'amichevole con la Juve: «È vero che da parte mia poteva essere usata un'attenzione particolare ma il giocatore era arrivato in ritardo, bisognava farlo allenare e parlandoci mi aveva convinto del fatto che con la Juve stesse bene. Quindi ho provato a farlo riscaldare, le sue sensazioni erano positive ma non è andata così. Mi dispiace, ma sono cose che posso permettermi di fare».

 
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Tonetto: "Domenica non saremo al top"

Post n°516 pubblicato il 17 Agosto 2007 da Urbe_immortale

 La conferenza stampa di Max Tonetto a Trigoria

Le tue condizioni e quelle generali della squadra a due giorni dalla prima gara importante della stagione.
"Sono contento di aver effettuato la preparazione senza problemi, perché riesci ad assimilare dei carichi di lavoro che durante la stagione non puoi più recuperare. Mi dispiace per i diversi infortuni che abbiamo avuto proprio perché in questo periodo si fa un lavoro importante che non puoi fare durante la stagione per via delle tante partite. Spero che siamo infortuni che si risolvano a breve, perché abbiamo giocatori importanti fuori".

Ti sei dato una spiegazione per i tanti infortuni?
"Sono coincidenze che possono succedere. Ogni tanto, durante l'anno, ci sono dei momenti in cui piove sul bagnato. Da questo punto di vista abbiamo cominciato nel modo peggiore, perché purtroppo numerosi giocatori hanno dovuto saltare gli allenamenti. Penso che comunque che si tratti solo di coincidenze, anche perché ognuno a un problema diverso".

La tua seconda stagione alla Roma, che differenze noti rispetto allo scorso anno? Dove può arrivare questa Roma?
"Abbiamo un anno in più alle spalle con il mister, ci conosciamo tutti meglio. Abbiamo un modulo provato e riprovato già da due anni, E' un buon punto di partenza, dunque, anche se quest'anno sarà un campionato più equilibrato e competitivo perché sono salite dalla serie B squadre importanti, altre club si sono rinforzati molto. Penso che la Roma, però, abbia le carte in regola per giocarsela con tutto e con tutti".

In un'eventuale griglia di partenza dove collochi la Roma in campionato? E in Champions?
"Sicuramente la Roma è in una delle prime file della griglia di partenza. C'è molto equilibrio, anche se l'Inter ha rinforzato ancora di più il suo organico ed ha qualcosa in più rispetto alle altre. In seconda fila, poi, metterei tutte le altre: noi, la Juventus, il Milan. Per quanto riguarda la Champions è un discorso ancora più difficile, perché ci sono tutte le squadre che hanno vinto i loro rispettivi campionati e quindi è ancora più equilibrata. Speriamo di andare avanti come l'anno scorso".

Puntate, comunque, ad arrivare in fondo in tutte le competizioni?
"Ce la giochiamo di volta in volta, vedremo poi cosa succederà. Sicuramente sappiamo che sarà molto dura, ma così come vale per noi vale anche per tutti gli altri".

Il 22 c'è l'amichevole della Nazionale, conti di essere tra i convicati? Ti senti di aver conquistato la maglia azzurra in maniera stabile?
"Assolutamente no, di conquistato non c'è mai niente. So benissimo che ci sono tanti giocatori che il mister tiene in considerazione ed è giusto che sia così. Le convocazioni ancora non l'ha fatte e spero di essere nel gruppo. In caso negativo, comunque, non ci sarà alcun problema".

A che punto è la trattativa per il rinnovo del tuo contratto?
"So che il Direttore Sportivo ha parlato con il mio procuratore. Immagino e spero che a breve ci sarà un incontro".

Conti di chiudere la tua carriera a Roma?
"Magari, lo spero..."

Fra tanti anni ovviamente
"Certo"

Quanto sarebbe importante per te cominciare la stagione con la certezza di aver rinnovato il tuo contratto?
"E' la terza volta nella mia carriera che mi trovo in scadena di contratto, è una cosa a cui ormai ho fatto l'abitudine. Non è una novita insomma. Sicuramente, firmare prima dell'inizio della stagione, sarebbe un'iniezione di fiducia da parte della società. Non c'è problema comunque se non dovesse arrivare in tempi immediati".

Che Roma vedremo domenica?
"Non siamo al 100%. Un po' per gli infortuni, un po' per il periodo dell'anno, non vedremo una Roma brillantissima. Ma gli stessi problemi li avrà l'Inter visto che si tratta della prima partita ufficiale per entrambe e che che entrambe hanno cominciato la preparazione da un mese".

I cinque gol presi con la Juventus serviranno come scossa psicologica?
"Non so, però penso che in questo periodo non conta molto il risultato finale di un'amichevole. E' anche vero che prendere cinque gol non fa piacere a nessuno. La cosa più importante, comunque, in questo momento dell'anno, è stare bene fisicamente. Il risultato conta poco".

La partita di Supercoppa può essere decisiva ai fini di una tua convocazione in azzurro?
"Il mister guarderà la partita, ma avrà già le idee molto chiare per quelle che saranno le sue scelte. Saranno già decise".

Ritieni che nell'undici titolare la Roma sia all'altezza dell'Inter e delle altre?
"Ho già detto che l'Inter ha qualcosa in più rispetto alle altre. La Roma, però, ha fatto dei grandi passi in avanti, la società ha cercato di completare la rosa cercando giocatori di valore. E' stata allestita una rosa che consente al mister di avere a disposizione due squadre di un certo livello. Penso che non avremo i problemi di organico dello scorso anno, quando gli infortuni hanno costretto alcuni a giocare in un ruolo diverso dal proprio".

Nei prossimi giorni potrebbero arrivare Cicinho e Modesto: cosa ne pensi? Aumenterà la concorrenza?
"Con 50-55 partite da giocare ce ne sarà bisogno. Se la società farà queste scelte vuol dire che ritiene opportuno andare a coprire ruoli come il mio,. Non ci sono altri mancini in rosa e l'obiettivo è quello di avere sempre alternative importanti, visto il gran numero di partite".

Cicinho può far fare alla Roma un salto di qualità?
"Non lo conosco bene, però, giocando nel Real Madrid, è un calciatore che, qualora venisse, potrebbe darci una mano".

Si può dire che la prossima stagione sarà la più importante della tua carriera, non solo in chiave Roma ma anche in chiave azzurra visto che ci saranno gli Europei?
"Tutte le stagioni, quando cominciano, sono le più importanti perché si archivia il passato e si prospettano nuovi scenari. Sarà sicuramente una stagione importante, con tanti obiettivi per me e per la Roma. Non so se è la più importante della mia carriera, però, sarà sicuramente intensa. Speriamo di fare bene".

 

 
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Cicinho accetterebbe pure il Siviglia.

Post n°515 pubblicato il 17 Agosto 2007 da Urbe_immortale

«Se Real e Siviglia trovano un accordo che soddisfa anche me allora è perfetto». Prima apertura di Cicinho all'ipotesi Siviglia. L'esterno brasiliano, obiettivo dichiarato della Roma, ha parlato del suo futuro dopo l'amichevole col Cadice e per la prima volta ha ammesso di poter accettare il trasferimento in Andalusia. «Per ora sono ancora un giocatore del Real Madrid- ha detto- sto aspettando quello che decideranno Mijatovic e il mio procuratore ma sono tranquillo perchè ho due anni di contratto. Il Siviglia? Se il Real vuole cedermi e l'offerta è buona per entrambe le parti, non c'è problema. Io, ripeto, sono tranquillo». Quanto alla Roma, Cicinho ha ribadito che «è una società che mi piace. Mi hanno contattato ed è un club molto interessante per me. Come il Siviglia».

 
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